CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 

UN AMORE INDIVISO

Ultimo Aggiornamento: 23/09/2012 19:06
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AMORE INDIVISO 

Sessione    7

IL NOSTRO VIAGGIO

 

          La definizione comune di grazia è: "favore immeritato." Giacomo 4,6 si esprime così in proposito:

"Ci dà anzi una grazia più grande; per questo dice: Dio si oppone al superbo, ma dà grazia all'umile."

"La grazia è accesso a Dio dato da Lui stesso" - Hans Urs von Balthasar. (8)

 

Il Viaggio di Scoperta: La Vita Eterna (Gv. 17,3)

jye 

          Se la ghianda non cresce fino a diventare quercia adulta, non giunge al suo pieno potenziale.

IN CRISTO e NEL SIGNORE

                     In Cristo

                        Nel Signore

Affermazione (usato 68 volte nel NT)

 

Ispirazione (usato 42 volte nel NT)

Posizione, dono, completo - Col.1,18; Ef. 2,6

Comportamento, sforzo, obbedienza - Ef.6,1; Lc.6,46; Col. 3,23

Nessuna lotta, completi in Cristo (dono)

Richiede collaborazione, azione e ricompensa (eredità)

In senso negativo, la giustizia imputata porta alla presunzione della grazia

In senso negativo, la giustizia impartita porta alle “opere” di rettitudine

dre 

1 Giovanni 4,12:

q       "Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio vive in noi e il Suo amore è reso perfetto in noi [siamo resi perfetti nell'AGAPE]."

 

Pedro

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SOMMARIO - IL NOSTRO VIAGGIO

di Walter Barge

          In Adamo la perdita della fede fu un peccato di tale portata da produrre la corruzione spirituale e fisica di tutta la sua progenie. A causa della loro collusione con Satana, Dio cacciò Adamo ed Eva dal Suo Giardino; dovettero abbandonare la casa del loro Padre. Ne risultò la separazione da Dio che tutte le generazioni successive hanno cercato di superare.

          Detto con la massima semplicità e brevità, la perdita della fede di Adamo ed Eva provocò la loro, e la nostra, espulsione dal luogo spirituale in cui siamo in grado di avere l'Agape. Di conseguenza, senza una rigenerazione, senza rinnovamento, senza la nostra rinascita da acqua e da Spirito e senza la fede nell'opera sacrificale di Gesù Cristo sulla Croce, noi siamo del tutto incapaci di vera Agape.

          La Croce si erige quale punto più importante di congiunzione nella storia della provvidenza; fornisce il luogo in cui le nostre anime possono trovare riposo e i mezzi attraverso cui può avvenire la rinascita del nostro spirito. Solo in quel luogo, e solo allora, potremo ricominciare il viaggio di ritorno verso la "casa del Padre." Un attento esame, nella preghiera, del significato della Croce, interpretato in questa luce, rivela un profondissimo paradosso. Presso la Croce noi troviamo riposo "al termine del nostro viaggio inquieto;" quando poi abbiniamo la comprensione e la confessione di Gesù nostro Signore alla fede nella Sua risurrezione dai morti, siamo salvati (Rm 10,9). Infatti:

"... se confesserai con la bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo."

          Eppure gli Apostoli, che parlarono della nostra salvezza dicendo:

"... come potremo noi sottrarci al castigo se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo esser stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita" (Eb 2,3)

ci hanno comandato di darci da fare con tremore e timore per questa salvezza (v. Fil 2,12). La spiegazione è che la Croce e la Risurrezione hanno portato il mondo dello Spirito su un piano da cui i credenti possono iniziare il loro viaggio di ritorno verso la casa del Padre. La Croce, il concetto della grazia divina, la nozione del riposo - sono tutte cose che si combinano insieme per indicarci il luogo di riposo permanente - il soggiorno presso la casa del Padre, da cui un tempo fummo esclusi.

          Il ruolo e la funzione principale di Gesù è permettere la riconciliazione con Dio Padre. Prima della Croce, la sola via di ritorno consisteva nel raggiungere la perfezione osservando la legge ebraica, il cui scopo era quello di rivelarci che per noi era impossibile fare quel viaggio con le nostre sole forze. Tutti i sacrifici del mondo non sarebbero bastati.

          Così, presso la Croce noi siamo salvati, nel senso ultimo della parola; Gesù è il nostro Omega, il termine della nostra spasmodica ricerca. Ma dopo questo fatto, vi è ancora un viaggio verso la salvezza; tutto il significato della vita cristiana s’intende come un periodo in cui noi siamo avviluppati nel riposo sabbatico (vedi Eb 4,9-11). La nuova nascita è solo l'inizio del nostro viaggio di ritorno verso la casa del Padre. Dobbiamo partire da un punto di riposo, vivere attivamente la nostra vita, mentre ci troviamo nel riposo spirituale e impariamo a farci strada verso la casa del Padre. Abbiamo bisogno di ritornare nel Suo Giardino, di passeggiare con Lui. Ma come? Obbedendo alle parole sia di Mosè sia di Gesù!

          Mosè disse agli Ebrei:

"(3) Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero proprio come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha promesso, in un paese dove scorre latte e miele. (4) Ascolta, Israele! il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo! (5) E tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. (6) Tutte queste parole che oggi Io ti comando, ti stiano fisse nel cuore; (7) le insegnerai con diligenza ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. (8) Te le legherai alla mano come un segno, ti saranno come un pendaglio sulla fronte. (9) e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte.

q       (10) Quando il Signore tuo Dio ti avrà fatto entrare nel paese che ai tuoi padri Abramo, Isacco e Giacobbe aveva giurato di darti; quando ti avrà condotto alle città grandi e belle che tu non hai costruito, (11) alle case piene di ogni bene che tu non avrai riempito, alle cisterne scavate ma non da te, alle vigne e agli oliveti che non avrai piantati, e quando mangerai e sarai soddisfatto, (12) guardati dal dimenticare il Signore che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù. (13) Temerai solo il Signore Dio tuo, e Lo adorerai e giurerai per il Suo nome. (14) Non seguirai altri dèi, nessuna delle divinità dei popoli che ti staranno attorno, (15) perché il Signore tuo Dio che sta in mezzo a te, è un Dio geloso; altrimenti l'ira del Signore tuo Dio si accenderà contro di te e ti eliminerà dalla faccia della terra." (Deuteronomio 6,3-15).

          Ricordate che Mosè disse queste cose quando si stavano preparando ad attraversare il deserto per entrare nella Terra Promessa. Al momento di intraprendere ciò che sarebbe stata la realizzazione del destino della loro vita, fu loro ricordato che dovevano amare Dio e metterlo al primo posto, senza eccezioni, senza condividere con altri quell'amore. Il principale obiettivo del viaggio della loro vita doveva essere una relazione intima con Jahvè.

          In Matteo 22,37-40 Gesù riprese lo stesso tema quando disse:

"(37) 'Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente'. (38) Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. (39) E il secondo è simile al primo: 'Amerai il prossimo tuo come te stesso.' (40) Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti".

É questo il nostro viaggio cristiano: dal "riposo" ai piedi della Croce, al "riposo sabbatico" della vita quotidiana, fino al soggiorno presso la casa del Padre. Sulla Croce, Gesù è il nostro Omega; è il nostro Alfa nella Risurrezione - l'inizio del nostro pellegrinaggio cristiano. L'ultima fermata è al "fresco del giardino," dove avremo la grazia immensa di godere l'intimità con Dio Padre.

 

GUIDA ALLO STUDIO - IL NOSTRO VIAGGIO

1.      Qual è la definizione di grazia? É un favore immeritato?

2.      Se Dio fa resistenza all'orgoglioso, cosa dà all'umile?

3.      Se la ghianda non diventa mai quercia, in cosa manca di realizzarsi? E come si applica a te questo principio?

4.      Che differenza c'è tra il progresso da C a D e quello da D a Z?

5.      Spiega cosa significa per te l'espressione "in Cristo."

6.      E cosa significa "nel Signore"?

7.         Come operano nella tua vita la rettitudine imputata, e quella impartita?
Pedro

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23/09/2012 18:29
 
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AMORE INDIVISO

Sessione 8

Cristo, il nostro centro

Come fa Dio a togliere l'uncino?

 

Giacomo 4,5 dice:

"Qual è l'origine dei litigi[risentimenti duraturi] e dei conflitti [esplosioni di passioni] in mezzo a voi? O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: Egli desidera con gelosia lo Spirito che ha fatto abitare in noi?"

Giacomo 4,5:

"Lo Spirito che Egli ha fatto abitare in noi brama con gelosia avere l'intera devozione (Amore Indiviso) del nostro cuore." (9)

Giacomo 3,14-17:

"Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e ambizioni egoistiche [due manifestazioni dell'EROS], non siate arroganti e non mentite contro la verità [conformando la verità ai vostri desideri]. (15) Non è questa la sapienza che viene dall'alto: è terrena, naturale, diabolica. (16) Infatti, dove ci sono gelosia e ambizioni egoistiche, c'è disordine e ogni sorta di cose cattive. (17) La sapienza che viene dall'alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, ragionevole, piena di misericordia e di buoni frutti, incrollabile e senza ipocrisia." 

E Giacomo 4,1b:

"Non è forse la fonte del vostro piacere [hedone] ciò che combatte nelle vostre membra?" 

§         Hedone (greco): Edonismo

      Sono governato dai miei piaceri, non dalla verità.

      (La Verità è una Persona, non un fatto).

Giacomo 4,2: 

q       "Bramate [desiderate con veemenza] e non avete; (non riuscite a possedere); così commettete omicidio. Siete invidiosi e non riuscite ad ottenere, così combattete e litigate. Non avete perché non chiedete."

Giacomo 4,3:

 ert

Pedro

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23/09/2012 18:31
 
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"Chiedete e non ricevete, perché chiedete con motivi sbagliati, per poter spendere per i vostri piaceri [hedone]”.

Giacomo 4,4:

"Voi adulteri! [amore condiviso; adulterio spirituale] (CEI = Gente infedele!) Non sapete che l'amicizia [phileo] col mondo è ostilità verso (CEI = amare il mondo è odiare) Dio? Chi dunque vuole essere amico [phileo] del mondo si rende nemico di Dio [inimicizia con Dio]."

è Inimicizia: Cattiva volontà, intimità spezzata

è Perdita di intimità: Silenzio di Dio, distanza di Dio 

è L'intimità è una mèta; una ricompensa da parte di Dio (Is. 62,11-12).

Giacomo 4,5:

"O forse pensate che la Scrittura dichiari invano: Egli desidera con gelosia lo Spirito che ha fatto abitare in noi?"

 

INTIMITÀ - "CONVERSIONE" ALL'AGAPE

Il Figliol Prodigo (Luca 15, 11-32):

        dre

Pedro

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23/09/2012 18:32
 
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INIMICIZIA - INVASIONE DELL'EROS

La gente, cristiani inclusi, commette omicidi quando è controllata dall'EROS. Illustrazioni dalla Bibbia:

  1) Acab concupisce la vigna di Nabot (1 Re 21,1-16)

2) Davide concupisce Betsabea (2 Sam. 11,1-27).

è L'EROS è una potente forza di propulsione; non lo sottovalutate! 

Giacomo 4,2:

"Bramate [desiderate con veemenza] e non avete; così commettete omicidio."

è L'omicidio avviene quando tu sei di ostacolo ai miei scopi o alla mia soddisfazione personale.

§         Cos'è a governarmi dal centro della mia vita? L'eros o l'agape? (Vedi i grafici che seguono).

§         Perché Maria Maddalena si sentiva tanto a suo agio con Gesù (Mt. 26,6-13)? Perché Gesù è stato il primo uomo ad averla amata con un motivo puro (Agape).

§         Se il nostro amore è centrato su Dio e l'amore di Cristo ci controlla, allora possiamo dare agli altri la Sua Agape.

        dre

Pedro

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23/09/2012 18:33
 
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EROS AL CENTRO

Agape in Periferia

 

 

EROS AL CENTRO

Agape in Periferia

AGAPE AL CENTRO

Eros in Periferia

 

Quando l'EROS è al comando, l'AGAPE retrocede

Conosco l 'Agape, ma sono governato dall'EROS

 

Matteo 24,12: "A causa dell'aumento dell'illegalità l'amore della maggior parte della gente si raffredderà".

Esodo 23, 25-26: "Voi servirete il Signore vostro Dio ed Egli benedirà il tuo pane e la tua acqua, e terrò lontana da te la malattia. Non vi sarà nel tuo paese donna che abortisca o che sia sterile. Ti farò giungere al numero completo dei tuoi giorni."

Isaia 5,20: "Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene; che sostituiscono le tenebre alla luce e la luce alle tenebre; che sostituiscono l'amaro al dolce e il dolce all'amaro."

Filippesi 2,21. "Perché tutti cercano i propri interessi, non quelli di Gesù Cristo."

Romani 3,23: "Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio."

Romani 7,21: "Io trovo dunque in me questa legge: che il male è presente in me, persona che vuol fare il bene."

 

 

Quando l'AGAPE è al comando, l'EROS retrocede

Non appena ripongo il mio amore in Dio, l'AGAPE governa e i miei desideri illegali sono spinti all'esterno. (L'EROS è ancora presente lì fuori, ad aspettare la mia resa).

 

Cantico dei Cantici 8,6 "Mettimi come sigillo sul tuo cuore, come sigillo sul tuo braccio; perché forte come la morte è l'amore, tenace come gli inferi è la gelosia; le sue vampe sono vampe di fuoco, la stessa fiamma del Signore!"

2 Corinzi 5,14: "Poiché l'amore di Cristo ci controlla, (CEI = ci spinge), al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti."

Deuteronomio 6,5-6: "Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Queste parole, che oggi ti comando, ti stiano fisse nel cuore;"

Giacomo 1,12: "Beato l'uomo che persevera nelle prove; perché una volta che è stato approvato, riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che Lo amano."

 

SOMMARIO - CRISTO, IL NOSTRO CENTRO

di Walter Barge 

L'essenza del nostro essere

            Dal centro del nostro essere ne emana l'essenza. Matteo 12,33-35 afferma che un albero si riconosce dai frutti, proprio come un uomo buono si riconosce dai suoi frutti e uno cattivo dai suoi. Allo stesso modo Proverbi 4,23 dice:

"Sopra ogni altra cosa (CEI = Con ogni cura) vigila sul cuore perché da esso sgorga la vita."

Altri Proverbi dicono che: 

"Un cuore felice rende gioioso il volto, ma il cuore sofferente stritola lo spirito" e  "Il cuore di un uomo saggio guida la bocca (CEI = Una mente saggia rende prudente... ) " (Prv 13,13; 16,23)

L'essenza del nostro essere si può manifestare con dolcezza, come il tocco dell'amore materno verso il bambino; ma può anche emergere in modo esplosivo, come quando siamo adirati. Può essere incoraggiata ad emergere dall'approvazione profetica del genitore di un bimbo incamminato sul sentiero della maturità cristiana (vedi 1 Ts 2,11); oppure essere repressa da un altro che ci respinge. L'essenza del nostro essere può produrre salute al corpo (Prv 3,5-8), così come può sfigurarci e rovinarci con il dolore. 

            Questo centro, questa essenza, è la parte vitale di noi stessi; è quella che definisce noi e le nostre relazioni verso Dio e verso gli altri; è il nostro spirito, quello rinato (Gv. 3,1-15) nei cristiani e riscattato dalla morte e dalla nullità. Questo spirito giovane, alle prime armi, si trova di continuo a dover affrontare un mondo caduto; è pressato da ogni parte dagli spiriti delle tenebre. In qualche modo deve emanare luce, oppure essere sopraffatto dall'oscurità. 

L'assalto dei nemici

            Immaginate lo Spirito Santo che vive in noi; gli permettiamo di regnare liberamente per proteggerci dagli assalti dei nemici. Se abitiamo in Lui, e Lui in noi (Gv. 15,1-7), il centro sarà una sorgente di Agape. Se l'oscurità ci sovrasta o riesce a tentarci e a vincere, allora sarà l'Eros a regnare al centro e l'Agape sarà relegato alla periferia (Mt. 6,23).

            Nel nostro pellegrinaggio cristiano ciò ha un significato profondo. Proprio come la terra è soggetta a piogge di meteoriti, il cristiano è assalito dalle tenebre. Una meteora piccola può lasciare solo un cratere; ma una molto grande potrebbe provocare ondate di eccezionale grandezza, e arrivare persino a cancellare una specie di esseri viventi. Una parola sgarbata può lasciare una ferita; un assalto al carattere di un individuo può cambiare la direzione della sua vita. Una potente implosione spirituale potrebbe danneggiare gravemente, o persino distruggere il cammino di una persona col Signore e/o la sua efficacia di testimone del messaggio del Vangelo. Quindi la forza al controllo della nostra vita deve emanare da Gesù e dallo Spirito Santo che stanno al centro, e devono essere forze che agiscono, e non che portano semplicemente ad agire. Il centro deve essere fonte di vita e di azione, non solo un obiettivo.

Pedro

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23/09/2012 18:33
 
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L'Agape non può fallire

            Alla Chiesa di Corinto l'Apostolo Paolo disse che l'Agape non può fallire (1 Cor. 13,8).Disse con grande chiarezza che non vi era assolutamente nulla contro di cui l'AGAPE non potesse prevalere - incluse le tenebre che ci assaltano. L'AGAPE è una forza attiva; non fallisce mai nell'interesse degli altri. L'EROS invece è ingannevole; ricerca attivamente il proprio bene, mentre all'apparenza sembra passivo e persino innocente. 

            Gesù in noi, l'incarnazione dell'AGAPE, prevale contro l'oscurità che sta al di fuori di noi e che ci circonda. Egli è più forte (1 Gv. 4,1-9) delle tenebre e le vince in pieno. Tutto ciò che ci si chiede di fare per camminare nell'obbedienza (Gv. 15,10) è ricevere lo Spirito Santo e permettere alla Sua Agape di affluire al mondo attraverso di noi. L'AGAPE è infinita, e la sorgente non si secca mai. 

            Questa parte del cammino cristiano è al di sopra e oltre la questione della salvezza. Ovviamente Gesù è anche al centro di questo processo: è stato mandato dal Padre a salvare il mondo. Nell'Epistola ai Romani (10,9) Paolo ci dice che tutto quanto dobbiamo fare per essere salvati è confessare con la bocca che Gesù è il Signore, e credere col cuore che il Padre lo ha fatto risuscitare dai morti. É bene e cosa buona e sufficiente per vivere l'eternità con Lui, ma si tratta solo dell'inizio del cammino di chi ha messo Gesù al centro. 

            Dopo aver iniziato nella fede e grazie alla potenza dello Spirito Santo, non dovremmo mai pensare di potercela "cavare da soli." Restano ancora le tenebre da affrontare. Gesù disse chiaramente che dovevamo vivere in Lui e fargli spazio perché Lui potesse vivere in noi - proprio come Lui e il Padre abitano l'uno nell'altro (Gv. 17,20-24). Stava parlando del nostro soggiorno qui sulla terra, del nostro pellegrinaggio cristiano, e non semplicemente del luogo che sicuramente ha preparato per noi nei cieli presso la casa di Suo Padre (Gv. 14,1).

 

GUIDA ALLO STUDIO - CRISTO, IL NOSTRO CENTRO

1.      Come fa Dio a togliere l'uncino?

2.      Cosa significa mentire contro la verità in Giacomo 3,14?

3.      Perché la Scrittura afferma che la gente commette omicidio (Gc. 4,2)?

I cristiani sono capaci di commettere omicidi? Cosa fece David per avere Betsabea (2 Sam. 11,1-15), e perché?

4.      Oltre l'uccisione fisica, vi sono anche altri modi per commettere omicidio?

5.      Se è l'Eros a governare nella tua vita, qual è la forza che viene spinta in periferia?

Una cosa simile succede anche ai cristiani? Spiegalo.

6.      Se l'Agape governa al centro, quale forza è spinta in periferia della tua vita?

7.      Quando scegliete che sia l'Agape a governare la vostra vita e quindi l'Eros viene spinto in periferia, l'Eros sparisce o se ne va via?

8.      Che succede quando aumenta l'illegalità - la trasgressione delle Leggi di Dio (Mt. 24,12)?

9.      Perché è tanto importante Deuteronomio 6,4-5?

10.    Cos'è a tenere marito e moglie fedeli l'uno all'altra?

11.    Perché Maria Maddalena si sentiva tanto a suo agio con Gesù? (Mt. 26,6-13).

12.        Cosa vuole che facciamo Dio, nel Cantico dei Cantici 8,6? Perché?

 

Pedro

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23/09/2012 18:35
 
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AMORE INDIVISO   
Sessione    9

SCONFIGGERE I GIGANTI

 

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drt 

Quattro modelli designati a sconfiggere i sette giganti.

Modello 1

I Sette Giganti e il Sermone della Montagna (Mt 5,1-12)

1)      Sembrare buoni                       Povero di spirito (v. 3)

2)      Sentirsi bene                            Fare penitenza, piangere (v. 4)

3)      Avere ragione                          Gentile e docile (v. 5)

4)      Stare al controllo             Fame e sete di giustizia (v. 6)

5)      Vantaggio personale               Misericordioso (v. 7)

6)      Secondi fini                              Puro di cuore (v. 8)

7)      Indisturbato                            Portatori di pace e perseguitati  (v. 9-10)

Modello 2

I Sette Giganti e la "Kenosis" (lo svuotamento di Gesù) da Filippesi 2

1)      Sembrare buoni                       Esisteva nella forma di Dio (v. 6)

2)      Sentirsi bene                            Obbediente fino alla morte (v. 8)

3)      Avere ragione                           Svuotò Se Stesso (v. 7)

4)      Stare al controllo                     Non bramò l'eguaglianza con Dio (v. 6)

5)      Vantaggio personale                Prese la forma di un servo/schiavo (v 7)

6)      Secondi fini                        Fatto a somiglianza degli uomini (v. 7)

7)      Indisturbato                            Umiliò Se Stesso fino al punto di morire sulla Croce (v.8)  

 

Pedro

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Modello 3

Combattere i Sette Giganti col Trattato dell'AGAPE (1 Cor 13).

16 manifestazioni dell'Agape:

1) Non è gelosa (v. 4)                                                 Sembrare buoni

2) Non si vanta (v. 4)                                               Sembrare buoni

3) Non agisce con sconvenienza (5)                        Sentirsi bene

4) Copre tutto (v. 7)                                                 Sentirsi bene

5) Sopporta tutto (v. 7)                                           Sentirsi bene

6) Non tiene conto del torto subito (v. 5)               Avere ragione

7) Non gode nell'ingiustizia (6)                                Avere ragione

8) Si rallegra nella verità (v. 6)                                 Avere ragione

9) É paziente (v. 4)                                                   Stare al controllo

10) Non provoca (v. 5)                                               Stare al controllo

11) Non cerca il proprio tornaconto (v. 5)                Secondi fini

12) Spera ogni cosa (v. 7)                                           Secondi fini

13) É gentile (v. 4)                                                      Vantaggio personale

14) Non è arrogante (v. 4)                                         Vantaggio personale

15) Crede ogni cosa (v. 7)                                          Vantaggio personale

16) Non viene mai meno (v. 8)                                  Indisturbato

 

Modello 4

La Lavanda dei Piedi in Giovanni 13,5-9:

"(5) Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui Si era cinto. (6) Venne dunque da Simon Pietro e questi Gli disse: "Signore, Tu lavi i piedi a me?". (7) Rispose Gesù: "Quello che Io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo". (8) Gli disse Simon Pietro: "Non mi laverai mai i piedi!". Gli rispose Gesù: "Se non ti laverò, non avrai parte con Me". (9) Gli disse Simon Pietro: "Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!".

Riporre il nostro amore in Dio:

            Quando riponiamo in Dio il nostro amore, la Sua AGAPE riempie il centro del nostro essere obbligando ognuno di questi giganti a fuggire ai margini, in periferia, finché Dio diventa Colui che ci guida, ci dirige, ci motiva e ci controlla.  

 

Pedro

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SOMMARIO - SCONFIGGERE I GIGANTI

di Walter Barge

La salute fisica

            Nel mondo naturale esiste un principio secondo il quale una medicina non è valida se non riesce a neutralizzare o a distruggere un batterio. É anche vero che non esiste un procedimento unico secondo cui la medicina combatte le malattie; se a livello molecolare esiste un modo per attaccare qualsiasi malattia, le ricerche ancora non lo hanno scoperto. Devono quindi fare affidamento su diversi fenomeni fisici, secondo la struttura molecolare del batterio.

            Un tipo d’attacco medicinale consiste nel neutralizzare una parte della struttura

molecolare del batterio creando il suo opposto e impegnandolo in ogni punto. Un altro consiste nel penetrare la parete del batterio e farlo esplodere dall'interno. Un terzo avviene inoculando nel corpo batteri/virus morti, per sviluppare anticorpi che combatteranno la malattia quando poi insorgerà, eliminandola. Un quarto metodo consiste poi nell'eliminare chirurgicamente il tessuto malato. Questa verità della relazione complessa di medicina e cure mediche alla malattia è una spiegazione del motivo per cui il mantenimento della salute fisica è un problema tanto complesso.

Salute spirituale e maturità

           Il raggiungimento della salute spirituale è ugualmente complesso, ma un numero enorme di persone che si professano cristiane non s'impegnano mai veramente a sviluppare la propria maturità spirituale. Credono che la nuova nascita spirituale - dopo il riconoscimento di Gesù come nostro Salvatore e Signore - sia sufficiente, e di dover quindi passare tutta la vita in attesa di andare in cielo; oppure non sanno che la salvezza del cristiano è due cose allo stesso tempo: un evento e un processo.

1.      L'evento è la vita nuova al momento in cui si confessa la nostra fede In Gesù quale Salvatore;

2.      Il processo inizia quando si capisce che Gesù è il Signore della nostra vita, e che ora il nostro compito è quello di concentrarci sul viaggio verso la casa del Padre, uniti al giogo con Gesù, nostro Fratello Maggiore.

            Ai Romani l'Apostolo Paolo rese chiarissimo il concetto che Gesù è sia il Salvatore sia il Signore (Rom. 10,9). Accettarlo come Salvatore è relativamente facile; conquistiamo la vita eterna a costo zero, perché il prezzo lo ha pagato Lui.

            Ma riconoscere Gesù come Signore della nostra vita è una faccenda ben diversa. Egli ha detto che dovevamo rinnegare noi stessi, prendere la nostra croce ogni giorno e seguirlo incondizionatamente (Mt 16,24; Mc 8,34; Lc 9,23). Pietro ha anche affermato che ci sarebbe costato caro (1 Pt).

            Il nostro viaggio è complicato dalla presenza dell'EROS nella nostra vita. Siamo incapaci di progredire in una vita di AGAPE perché abbiamo in noi tante cose da superare. Nella condizione naturale, e anche in quella di cristiani carnali, ci resta difficile resistere ai sette giganti: sembrare buoni, sentirsi bene , avere ragione, stare al controllo, realizzare i nostri secondi fini o scopi nascosti - nascosti al resto del mondo, e che ci sforziamo di nascondere anche a Dio; ottenere un vantaggio personale da tutte le situazioni e, infine, starsene alla larga (indisturbati), da tutti.

            Tutti questi tratti hanno in sé l'uncino dell'EROS; sono riferiti a "se stessi," sono egoistici e radicati nell'orgoglio, nella paura dell'uomo e nella paura di essere respinti.

 

SEMBRARE BUONI

            Vogliamo apparire buoni agli occhi degli uomini. É qualcosa di più del volersi guadagnare o meritare il rispetto e una buona reputazione. La Scrittura ci dice di pensare a cose onorevoli tra gli uomini (1 Pt. 2,11-15), ma noi vogliamo di più; ci riteniamo migliori di ciò che siamo (Rom. 12,3) e vogliamo che gli altri ci vedano come un personaggio molto speciale.

            Le persone particolarmente vulnerabili a questa forma di EROS non sono mai state approvate a sufficienza da bambini e da ragazzi, ed ora manipolano le circostanze e la gente per guadagnarsi la stima e l'approvazione degli altri.

            Qual è l'antidoto? Come raddrizzare quest'uncino nelle relazioni? La via efficace è un esercizio di fede contando sul sacrificio di Gesù quale evidenza della nostra vita nuova in Cristo, che diventa perfettamente accetta al Padre;

è per quanto buoni e bravi possiamo apparire, non saremo mai perfetti in maniera accettabile;

è ma dopo la Croce e la Risurrezione, noi "sembriamo buoni" al Padre grazie a Gesù. Non ha alcuna importanza apparire buoni davanti agli uomini, che non possono certo eguagliare il Padre come importanza. Dobbiamo smettere di avere paura degli uomini e cominciare a temere il Signore.

SENTIRSI BENE

            Vogliamo sentirci bene. Ovviamente ci sentiamo bene, ma aspettarsi di sentirsi bene sempre, in ogni momento, sia nel fisico sia spiritualmente, non è realistico. Gli apostoli hanno esposto chiaramente il fatto che, come cristiani, il nostro ruolo è quello di soffrire. Paolo disse così ai Romani:

"E non soltanto questo: noi ci vantiamo anche delle nostre tribolazioni, ben sapendo che la tribolazione produce la perseveranza (CEI = pazienza), la perseveranza un carattere (virtù) provato; e il carattere provato la speranza; e la speranza non delude, perché l'amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato" (Romani 5,3-5).

La tribolazione fa parte della nostra eredità; la speranza che ne risulta produce la gioia. La nostra eredità non è la felicità, ma la gioia! E questa non dipende dalle cose o dalle circostanze buone e favorevoli; è radicata nell'AGAPE di Dio. Quel tipo di amore e la nostra risposta allo stesso sono la vera fonte dei sentimenti buoni e positivi; tutto il resto è effimero.

AVERE RAGIONE

            Temiamo che l'aver torno ci sminuisca, così asseriamo di avere ragione e di riconoscerci nel giusto. Ciò alimenta il nostro orgoglio: è una cosa davvero radicale. L'antidoto è altrettanto semplice ma sempre tanto difficile da intraprendere. Ci dobbiamo umiliare. Dio potrebbe umiliare ciascuno di noi in qualsiasi momento. A Giobbe chiese dove si trovava quando Egli poneva le fondamenta della terra (Gb 38,4-7). E noi, dove eravamo quando Dio le chiamò all'esistenza attraverso la Sua Parola? E dove siamo ora? É vero, siamo figli prediletti, ma siamo anche tutti dei peccatori orgogliosi. Dio ci comanda di umiliarci abbracciando la Croce, di vedere la nostra realtà spirituale. Solo dopo Egli potrà farci sorgere per compiere la Sua opera (1 Pt 5,6-11). L'unica medicina che riuscirà a curare l'orgoglio è la timorosa determinazione a distruggere proprio quello stesso orgoglio dal di dentro. Questa manifestazione dell'EROS è uno dei giganti più forti.

STARE AL CONTROLLO

            Vogliamo stare al controllo per il timore di perderlo. Non riusciamo a credere, ad avere in Dio una fiducia sufficiente da permettergli il controllo della nostra vita. La nostra paura ultima è la morte. Se credessimo alla Sua Parola che Egli non ha nessuna intenzione di farci del male, che siamo i Suoi figli preziosi (Gv 1,11-13), amati ed acquistati a caro prezzo (1 Cor 6,20), potremmo affidargli, in tutta sicurezza, tutti i dettagli della nostra vita. Se per Lui noi siamo tutto questo, allora il controllo della nostra vita da parte Sua sarà molto migliore di quanto potrebbe mai essere il nostro.

            Ma il solo modo per neutralizzare il gigante dell'Eros sta nel credere in Dio, credere che ci dia la grazia di abbandonare il controllo nelle mani del Padre ed amarlo, mentre ci conduce verso la Sua casa. Dobbiamo lasciar andare tutto, ogni persona, progetto, possesso, istituzione, relazione - tutto va riposto nelle Sue mani. Dobbiamo riconoscere e porre fine alle nostre manipolazioni, per quanto subdole, degli altri.

 

VANTAGGIO PERSONALE

            É "naturale" volere un vantaggio personale, ma i cristiani adorano un Dio che trascende il naturale. Se non possiamo per trascuratezza contravvenire alle Sue leggi, poiché vi sono sempre delle conseguenze, dobbiamo ricordare che il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe Si prende cura dei passeri e veste i gigli dei campi (Mt 6,25-33; 10,29-31). Egli provvederà a noi, quanto basta a nostro vantaggio. Ma in noi scarseggia la fiducia; L'antidoto è credere in Dio e nelle Sue promesse. Siamo i Suoi figli; la Sua provvista è la migliore.

Pedro

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23/09/2012 18:36
 
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INDISTURBATI

            L'individualismo quasi illimitato di fine ventesimo secolo ci consente ampi spazi per restare, indisturbati, nel nostro piccolo mondo personale. Complice di quel tipo di tentazione è la nostra buona salute, migliore di sempre, il benessere economico, mai così pronunziato e le nostre illimitate comodità.

            Ci comportiamo come se non avessimo bisogno di nessun altro, Dio incluso. Eppure la nostra società sta morendo di fame e di sete di Lui, senza riconoscere l'origine di quella fame e di quella sete. Ci dobbiamo impegnare con Gesù! Non possiamo fare niente di meno, e se Pietro aveva ragione, non possiamo aspettarci niente di meno sulla via della tribolazione, in conseguenza al fatto di aver deviato dalla strada che porta alla casa del Padre.

            Il Giogo di Gesù è una guida e una protezione, ma non riduce il prezzo da pagare nel mondo per averlo assunto sulla nostra vita.

            Vi è un prezzo da pagare per la distruzione dei giganti; l'individuo deve morire a se stesso e vivere per Cristo: non vi è nessun'altra via per giungere alla casa del Padre. Restiamo impantanati nell'Eros e nel Nomos. Quando insistiamo anche sulla libertà, il risultato è il male; la parola greca per 'Eros' è porne, cognato ovvio della parola italiana pornografico. In greco il significato della radice di questa parola va molto oltre la connotazione sessuale del vocabolo moderno. Solo abbinando la libertà all'Agape potremo vivere nella santità che desideriamo.

            Proprio come nel mondo naturale della medicina, esistono molte prospettive anche nelle malattie dello spirito umano. Ma per svolgere efficacemente la nostra parte nell'opera della salvezza personale, lavorandovi con timore e tremore (Fil 2,12), dobbiamo permettere allo Spirito Santo di guidarci nella lotta contro i giganti della nostra vita. Solo quando faremo della Sua volontà la nostra volontà, riusciremo a superare i giganti. Da soli e con le nostre forze non riusciamo a rinnegare noi stessi né a prendere la nostra croce - certo non il tipo di croce che Pietro ci assicura sarà nostra, se seguiremo Gesù.

 

GUIDA ALLO STUDIO - SCONFIGGERE I GIGANTI

1.      Elenca i Sette Giganti

2.      Verso cosa ci costringe Gesù, con l'insegnamento del Sermone della Montagna in Matteo 5?

3.      Perché tanti cristiani si trovano in un dolore emotivo così grande e non riescono ad essere confortati?

4.      Nella Sua vita Gesù ci ha dato il modello per sconfiggere i giganti (Filippesi 2,6-8). Qual è?

5.      In 1 Corinzi 13 dal Trattato sull'Agape, qual è l'arma dell'arsenale con cui lavorate di più? Perché?

6.      Spiegate in che modo l'esempio della lavanda dei piedi (Gv 13,5-9) lasciatoci da Gesù sconfigge i giganti.

7.         E tu come cominci a sconfiggere i tuoi giganti?
Pedro

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23/09/2012 18:39
 
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AMORE INDIVISO 

Sessione    10

RICONOSCERE I PROBLEMI DI FONDO

 

Giuda 18,21:

"... Essi vi dicevano: 'Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni [spostamento dell'Eros]'. (19) Quelli sono quanti provocano divisioni, gente che ama il mondo, priva dello Spirito. (20) Ma voi, [cristiani impegnati] carissimi, formando voi stessi sulla vostra santissima fede, pregando nello Spirito Santo; (21) mantenetevi nell'amore di Dio, attendendo con ansia la misericordia del Signore nostro Gesù Cristo per la vita eterna." 

Mantenetevi nell'amore di Dio (Matteo 24,12):

"Per l'aumento dell'illegalità, (CEI = il dilagare dell’iniquità) l'amore della maggior parte della gente si raffredderà."

Apocalisse 2,4:

"Ho questo da rimproverarti, che hai abbandonato il tuo primo amore (CEI = di un tempo)."

è  Il concetto di abitare, vivere (Giovanni 15)

è Amore Indiviso :     = Mantenerci nell'amore di Dio
                                = Abitare, vivere in Lui, uniti a Lui.

    ybh

è Spostamento verso l'Eros: ho abbandonato il mio primo amore e mi sono trasferito in una sfera, in un regno o modo di vivere in cui Dio non vuole che io viva.

è Conversione all'Agape: mi sono reso conto della via per cui mi ero incamminato e voglio tornare indietro, spostarmi verso l'Agape (tornare al mio primo amore).

2 Corinzi 5,14:

"Poiché l'amore di Cristo ci controlla (CEI = spinge), siamo convinti che, poiché uno è morto per tutti, quindi tutti sono morti”.

L'EROS ha davvero influenzato i campi qui indicati? 

§         La professione medica:                      - I pazienti sono trattati come oggetti

§         La professione docente                                        - Crisi nell'istruzione

§         La professione dell'Applicazione della Legge     - Corruzione e scandali

§         Sacerdoti e ministri

= Ora la chiamata al ministero è diventata una professione.

      = L'amore indiviso non si piega al successo; si piega unicamente davanti alla volontà di Dio.

koi

                             

Pedro

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23/09/2012 18:40
 
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Quando matura l'Eros:  

in molte persone si manifestano questi aspetti del carattere:

1) Diritti: Uno che crede gli sia dovuto qualcosa.

2) Predatore: Chi depreda la società per ottenere ciò che vuole.

3) Parassita: Chi si avvantaggia della generosità degli altri rifiutandosi di dare in cambio qualsiasi contributo utile.

Quando matura l'Agape:

                tva

1 Giovanni 4,12:

"Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio abita (CEI = rimane) in noi e il Suo amore è reso perfetto in noi."  

 

SOMMARIO - RICONOSCERE I PROBLEMI DI FONDO

di Walter Barge

            Secondo il profeta Gioele, Dio ha detto che negli "ultimi giorni" avrebbe riversato il Suo Spirito su ogni carne (Gioele 2,28). L'Apostolo Pietro disse che gli eventi della Pentecoste erano l'adempimento della parola profetica di Gioele (Atti 2,13-17). Una logica semplice ci solleciterebbe a pensare che gli "ultimi giorni" sono cominciati, al più tardi, a Gerusalemme non molto tempo dopo l'Ascensione di Gesù. Che la faccenda degli "ultimi giorni" della Chiesa sia durata due millenni a noi può sembrare un tempo lunghissimo, ma sul calendario di Dio probabilmente è un periodo di assai breve durata. Anche moltiplicato più volte, per Lui resterebbe "un batter di ciglia", paragonato al Suo regno eterno.

            Secondo l'autore della lettera agli Ebrei, anche la venuta di Gesù fa parte degli "ultimi giorni." Egli ha detto che Dio aveva già parlato in vari tempi e modi attraverso i profeti, ma a nessuno e con nessuno ha mai parlato come ha fatto tramite Gesù. Al termine della missione di Gesù, Dio Padre Lo ha innalzato alla Sua destra (Ebrei 1,1). Allora, cosa deve ancora compiersi? 

è L'adempimento del Grande Mandato e

è l'impegno di tutto l'Israele spirituale alla Shema; il mondo intero deve ascoltare la Parola, e

poi deve  impegnarsi ad amare il Padre - con il quale è stato riconciliato - con tutto il cuore, la

mente, l'anima e le forze (Deuteronomio 6,1).

            Ancora non è stata fatta nessuna delle due cose, e pare che la storia della Chiesa sia stata un'alternanza di successi e fallimenti. Nei primi secoli imperiali, sotto l'Impero Romano la chiesa primitiva diffuse con facilità il vangelo, facilitata anche dalle eccellenti comunicazioni interne e dalla lingua unica, il Greco Koine, parlato nel Mediterraneo Orientale dalla gente comune, e il latino, parlato da chi stava nelle province occidentali.

            Ma dopo la caduta di Roma, verso il VI° secolo d.C., in Irlanda il cristianesimo rimase appeso ad un filo. E così è stato attraverso i secoli.

            Nel ventesimo secolo la persecuzione dei credenti ha raggiunto proporzioni strabilianti. E dove la Chiesa non è perseguitata apertamente, è derisa sia a livello sociale sia nei tribunali. Le lettere di Giuda nel Nuovo Testamento e 2 Pietro mettono bene in chiaro che una delle caratteristiche degli ultimi tempi sarebbe stata proprio la presenza di impostori e di sbeffeggiatori (Giuda 17). Certo, derisione e scherno non sono esperienze nuove per ebrei e cristiani. Le parole di apertura del Salmo ci mettono in guardia dal sederci insieme a chi schernisce (Salmo 1,1). Ma pare sia una caratteristica di fine ventesimo secolo che, dovunque si voltino, i cristiani trovano la persecuzione, che può essere aperta, o anche subdola; oppure trovano morte e disperazione - come accade nella Repubblica Popolare Cinese; o ancora, scherno e restrizioni legali, come nella maggior parte del mondo occidentale, Italia e Stati Uniti inclusi. In occidente la risposta della chiesa cristiana è stata quella di raffreddarsi (Matteo 24,12): Ha abbandonato il suo primo amore (Ap 2,4). Forse la persecuzione non è stata abbastanza dura al punto di costringerci a rifugiarci in Cristo.

            La sola risposta disponibile per il singolo credente e per la Chiesa è quella di rinnovare il suo impegno totale col Signore, ossia, un amore indiviso. Ma non sarà facile, e per svariate ragioni.

1 - Prima, e ovvia ragione, è la presenza di persecuzione e di derisione. Per il cristiano

impegnato del ventesimo secolo - secolo altrimenti propizio e pacifico - è difficile accettare nella

propria vita una tale realtà e inevitabilità.

2 - Seconda, lo Zeitgeist - lo spirito dei tempi - è talmente infuso di pensiero non cristiano e

anticristiano che molti non riescono neppure a riconoscere ciò che è successo alla mente

cristiana nei molti secoli passati. Cominciò con la disperazione della Morte Nera nel

quattordicesimo secolo, continuò con il tumulto della Riforma nel sedicesimo, fu accelerato con

la crisi epistemologica del diciassettesimo e con il razionalismo dell'Illuminismo del diciottesimo

secolo, sia in Europa sia in America.

Pedro

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23/09/2012 18:41
 
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L'effetto combinato di questo naturalismo razionale agnostico con il materialismo e il determinismo dei marxisti nel diciannovesimo secolo ha avuto effetti sconcertanti sulla mentalità occidentale. Una cultura agricola povera, dipendente da Dio, non avrebbe potuto essere così vulnerabile; ma la nostra fiorente società urbana e industriale ha subito la corruzione dei suoi valori basilari e si è allontanata dalle virtù tradizionali (spostamento verso l'Eros).

3°      Terza, all'individuo si richiederà di impegnarsi nel sacrificio di se stesso (Agape) - cose

nuove, cui non sono abituati - e la Chiesa scoprirà che è necessario modificare o respingere gran

parte della sua tradizione di umana fattura. Nessuna di queste strategie sarà facile.

            Tuttavia, tali strategie sono intrinseche sia nel pensiero sia nelle parole e nell'esempio di Gesù, e anche negli scritti degli Apostoli Paolo e Pietro. Gesù parlò innanzitutto, se pur non esclusivamente, all'individuo e anche alla Chiesa. Disse chiaramente che dovevamo seguire il Suo esempio di Agape, un amore che si sacrifica; non dobbiamo essere governati dall'Eros (Lc 9,23-24).

            Gli Apostoli hanno più volte avvertito la Chiesa contro il legalismo e il formalismo, e in Apocalisse 3,16 Giovanni scrive sul giudizio del Signore contro una chiesa tiepida. É assai poco probabile che la Chiesa tradizionale sia disposta ad accogliere le idee presentate in una spiegazione così diversa del significato del Vangelo, riguardo al nostro cammino con Dio e alla nostra vita come chiesa. Da una parte, queste idee possono essere percepite come una teologia nuova e accettabile a margine; ma dall'altra si farà loro resistenza come ad un attacco al modo "tradizionale" di gestire la questione del popolo di Dio.

            Tre saranno gli argomenti e problemi difficili per la Chiesa:

1.      L'orientamento dei programmi;

2.      Le forme dell'adorazione e

3.      Il legalismo.

            La Chiesa del 16° secolo era corrotta nel corpo e nell'anima; la Chiesa del 20° secolo è corrotta nella mente e nello spirito. Se vorrà sopravvivere, dovrà rinnovare la propria mente, sia a livello individuale sia come corpo, proprio come Paolo intimò ai Romani (Rm 12,1-2), e far ritorno al suo primo amore (amore indiviso). Allora, e solo allora, potrà conoscere la volontà di Dio per il Terzo Millennio.

 

GUIDA ALLO STUDIO - DISTINGUERE I PROBLEMI DI FONDO

1.     Quali sono in Giuda 20-21, gli elementi che vi impediscono di orientarvi verso il mondo e di essere svuotati dello Spirito?

2.     Spiegate il significato di Apocalisse 2,4 quando dice: "hai abbandonato il tuo primo amore."

3.     Qual è la differenza tra l'aver perduto il vostro primo amore e l'averlo abbandonato?

4.     In che modo l'Eros ha infettato alcune nostre professioni, come quella medica, quella docente, legale, statale e persino diversi ministeri religiosi?

5.     Descrivi un’esperienza personale in cui hai visto verificarsi lo spostamento verso l'Eros nel corso della tua vita.

6.     L'Eros produce tre tipi di persone - Chi sono?

7.     Sentirsi in diritto significa ritenere che vi è dovuto qualcosa - credere di avere buone ragioni per cercare o pretendere qualcosa. Come si manifesta questo fenomeno in Europa e in Italia?

8.     Un predatore è una persona che depreda, distrugge o divora. Queste persone saccheggiano, devastano e mostrano una disposizione a offendere o a sfruttare gli altri a proprio vantaggio, per ottenere ciò che vogliono.

Abbiamo predatori nella medicina? Nel sistema educativo? Nelle forze di polizia? Tra i politici? E che dire poi dei ministeri della Chiesa? Spiegate.

9.     Nel nostro esempio, il parassita è una persona che dipende da qualcun altro per la propria esistenza o sostentamento, senza dare in cambio un contributo valido. Un parassita ottiene benefici da un ospite che di solito in cambio riceverà solo offese. Nelle vostre relazioni, avete mai incontrato un parassita? Spiegate come vi ha fatto sentire.

10.    Sei mai stato un parassita, un predatore, o hai mai ritenuto di aver diritto a qualcosa? Quando? Come avrebbe risposto Gesù in quelle stesse circostanze?

11.    Considerando di essere un parassita, un predatore o di pensare di avere dei diritti a ricevere qualcosa, cosa cambierà una volta che sarà maturata l'Agape nella tua vita?

12.      Cosa ci accade quando abitiamo in Dio (1 Gv 4,12)?
Pedro

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23/09/2012 18:42
 
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AMORE INDIVISO 

Sessione    11

LA VIA DELL'AGAPE

=============================================================================

Possiamo intraprendere tre vie diverse:

La via dell'Eros, del Nomos o dell'Agape.

Agape (Padre)

1. Non per ottenere qualcosa
2. Non per dimostrare qualcosa

123

È possibile servirsi della Scrittura secondo l'Eros? Spesso ce ne serviamo per ottenere qualcosa da

Dio e per dimostrare che proviene da Lui.

[Modificato da pedrodiaz 23/09/2012 18:46]
Pedro

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23/09/2012 18:43
 
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La via dell'Agape è lineare.

            Dovremmo essere in grado di misurare la crescita spirituale in modo tale da poterla incrementare (cioè: da D-H).

gtn

Le tre dimensioni di quando non si segue la via dell'Agape

 

 òpo

[Modificato da pedrodiaz 23/09/2012 18:49]
Pedro

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23/09/2012 18:50
 
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3)       MONTI E VALLI :

Il cristiano "Yo-yo." Ogni qualvolta siamo pieni d’orgoglio, il Signore ci umilia nell'amore. Quando invece siamo depressi, ci solleva (Isaia 40,4; Prv 3,6).

 

 fgh

 

 

 

 

 

Il viaggio di scoperta:

L'AGAPE di Dio si incontra con la mia AGAPE per Lui (intimità).   

 789

   

Pedro

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23/09/2012 18:52
 
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Filippesi 3,10:

"perché io possa conoscere Lui, la potenza della Sua risurrezione e la partecipazione alle Sue sofferenze, ed essere conformato alla Sua morte."

 qwe

 

asd 

 

Pedro

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23/09/2012 18:53
 
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SOMMARIO - LA VIA DELL'AGAPE

di Walter Barge

            Per vivere secondo la Shema (Dt 6,4-19) è necessario percorrere la via dell'Agape, che conduce alla casa del Padre. É il sentiero che porta all'intimità con Dio; è la via frequentata e protetta dallo Spirito Santo; la via maestra della fiducia e dell'obbedienza ai comandi di Dio; è il frutto della vita di chi abita in Gesù. Dato che lo scopo della Sua venuta è stato sì la riconciliazione delle creature cadute, ma anche  d'un mondo caduto con il loro Creatore e Padre, essa ci indica il sentiero della riconciliazione; è la via del ritorno a casa del Figliol prodigo; il luogo di riposo per chi è sfinito. Ma forse la cosa più importante è che sul cammino della vita è proprio questa la biforcazione che ci porterà a quel tipo di rettitudine, a quella pace e gioia nello Spirito che ci accompagneranno lungo il viaggio e che ci aspettano in abbondanza presso la casa del Padre.

            Il principale impedimento ad un’intimità ininterrotta, definito con l'espressione: 'abitare sulla via dell'Agape è la nostra incapacità a credere. Gesù ha detto che chiunque lo avesse seguito doveva prima rinnegare se stesso (Lc 9,23). E non solo una volta o di quando in quando, ma ogni giorno. Troppo spesso la nostra mancanza di fede ci distrae, consapevolmente e istintivamente, dalla via dell'Agape (Eb 3,18-19). Questa disobbedienza ci porta alla biforcazione dell'Eros nel cammino, che ci offre la possibilità di decidere con la ragione cosa vogliamo fare, essere od ottenere.

            La mancanza di fede ci può anche portare alla biforcazione Nomos, sulla via in cui cerchiamo - come individui o istituzione - di propiziarci Dio mediante la liturgia e i rituali (le macro- tradizioni), cercando di essere nell'ambiente o nel luogo giusto (i luoghi santi elevati, il Tempio, la sinagoga, la chiesa alle 11 di domenica), e facendo le cose giuste (programmi, micro-tradizioni presso la chiesa locale).

            Gran parte della cosiddetta attività spirituale della nostra vita, si svolge perché non abbiamo dato troppa importanza alla Parola che Dio ci ha rivolto, e continuiamo a pensare e a comportarci come se fossero i nostri sforzi a poterci salvare. La radice dell'Eros è l'auto-gratificazione e l'auto-promozione, l'auto 'agrandissement,' per il quale scartiamo il timore delle conseguenze. La radice del Nomos è la paura delle conseguenze, che talvolta cerchiamo di evitare rinunciando, temporaneamente e con voti o solenni promesse, al piacere e al guadagno.

            Entrambe le biforcazioni dell'Eros e del Nomos sulla nostra via cercano di evitarci i problemi difficili e le scelte più dure, guardando a ciò che a nostro avviso appare un vantaggio personale, o un metodo per tranquillizzare le nostre paure più profonde. Possiamo anche scoprire molti brani della Scrittura, isolati e fuori contesto, a sostegno di qualsiasi biforcazione sbagliata nella via intrapresa. 

            Una volta costruiti i supporti biblici per intraprendere le deviazioni Eros o Nomos, la parte difficile sarà poi tornare da quelle biforcazioni sulla via dell'Agape.

            La via dell'Agape è la sola grazie alla quale abbiamo un modello unico di riuscita sicura; Gesù è Colui che ha trascorso la vita e il ministero in relazione intima col Padre e con lo Spirito Santo, proprio per aver intrapreso la via dell'Agape; persino alla fine, di fronte al dolore mortale ed alla sofferenza - appesantita dal carico del peccato di tutto il mondo - non Si è tirato indietro, anche subì la tentazione a farlo. Il nostro grande, Sommo Sacerdote ha percorso innanzi a noi la via della sofferenza fino alla fine, indicandoci il cammino.

            La via dell'intimità con Dio Padre inizia con la salvezza, ossia con la confessione di Gesù quale Signore e la fede che il Padre lo ha risuscitato dai morti (Rm 10,9-13). Ma questo è solo il punto di partenza, e sono troppi i cristiani che vanno di poco oltre sulla via dell'Agape prima di avviarsi sulla biforcazione Eros o Nomos. La loro salvezza è assicurata, ma la loro vita nello Spirito è troncata e ridotta perché non hanno sentito parlare delle ulteriori possibilità del viaggio, lungo il cammino: collaborare con timore e tremore alla propria salvezza (Fil 2,8-12).

            Per scoprire il viaggio verso la casa del Padre è necessario passare attraverso svariati stadi del cammino; tutti questi includono l'obbedienza alla Parola di Dio e la fede IN quella stessa Parola (Rm 6,17). La nostra "salvezza in timore e tremore," il cammino progressivamente più intimo con Dio, include innanzi tutto l'obbedienza del battesimo di acqua e di Spirito. I cristiani discutono sulle forme di questi battesimi, ma la maggior parte non discute sulla necessità di entrambi gli elementi. Insieme essi sono un potenziamento per la vita e per la testimonianza. Subito dopo il battesimo in acqua e la conferma da parte del Padre attraverso l'apparizione dello Spirito Santo, Gesù fu condotto dallo Stesso Spirito nel deserto, dove si resiste alle tentazioni. Con la potenza ricevuta e la conferma del Padre, avrebbe potuto compiere cose spettacolari senza aspettare di vedere ciò che il Padre voleva facesse; invece, Egli attese, vivendo nello Spirito. Le Sue risposte alle tre tentazioni di Satana hanno molto da dirci quanto alla via dell'Agape

            La prima tentazione di Gesù fu il suggerimento di Lucifero di comandare alle pietre di trasformarsi in pane: Gesù rispose citando Mosè dal Deuteronomio (Lc 4,1-4): respinse con forza la tentazione di anteporre la propria gratificazione, e dette la precedenza alla Parola di Dio; Respinse cioè l'aspetto fisico, preferendogli quello spirituale.

            Satana cercava di dimostrare che Gesù era una creatura caduta come tutte le altre, che sarebbe stato spinto dal proprio bisogno di sicurezza (Nomos) ed avrebbe quindi sostituito la provvidenza del Padre per il Suo corpo affamato provvedendo a Se Stesso. Non dobbiamo dimenticare che aveva ricevuto la potenza dello Spirito Santo e che sarebbe stato in grado di agire in quel senso; altrimenti la tentazione non avrebbe avuto alcun senso. Satana incoraggiò Gesù a soccombere ai propri appetiti, dimenticando che Egli non era guidato dal piacere (Eros). Satana voleva che Gesù Si servisse della Sua potenza per conquistare la sicurezza dell'approvazione della folla, e sperimentare così il piacere di quel tipo di esaltazione. Ma Gesù non aveva bisogno di tali cose. Egli abitava col Padre; era sulla via dell'Agape e camminava in termini di intimità con Lui. La provvista del Padre era per Lui la migliore, e lo sapeva bene. Nonostante la fame fisica, tutti i Suoi appetiti erano soddisfatti e le Sue necessità affrontate (Eb 4,14-16).

            La seconda tentazione fu quella di prendere, dalle mani del "principe di questo mondo," autorità sui regni del mondo e crogiolarsi nella loro gloria - tutto ciò che Gesù aveva da fare era prostrarsi e adorare Satana (Lc 4,5-8). Ancora, Gesù respinse il suggerimento citando Mosè. Al Suo avversario disse con estrema chiarezza di avere un solo oggetto da adorare e da servire (Dt 10,20). Neppure da un "luogo alto," con una visione panoramica sulla prosperità e grandeur del mondo, Satana riuscì a distogliere Gesù dal suo obiettivo, dal luogo della Sua abitazione nel Padre, dal Suo cammino sulla via dell'Agape, dal Suo impegno alla Shema. Sì all'amore totale di Dio che aveva preso il primo posto su ogni altra cosa; un amore non condiviso con nessun'altra persona, entità o cosa! Ricchezze e onori di questo mondo non erano sufficienti per Gesù; Egli aveva un obiettivo diverso, un compito più importante.

            La terza tentazione per Gesù fu quella di saltare giù dal Tempio per farsi salvare dagli angeli. E, di nuovo, Egli avrebbe potuto farlo. Satana lo lusingò persino con le parole del Salmo (Lc 4,9-14). Gesù oppose resistenza per la terza volta. Sapeva bene che Satana cercava di servirsi della Scrittura per controllarlo, inducendolo a razionalizzare la propria ricerca del piacere tratto dall'adorazione della folla, e che voleva che Gesù giustificasse un evento spettacolare che avrebbe dato auto-gratificazione a una creatura caduta. Ma Gesù conosceva il contesto della Scrittura meglio di Satana, e sapeva far di meglio che prendersi gioco del Padre, tentandolo. Capì che, da solo, Egli non poteva essere più saggio del Padre.

            É degno di nota rilevare che l'ultimo versetto del racconto delle tre tentazioni indica che quando Satana ebbe fallito nel tentare Gesù, si allontanò da Lui "per un tempo"  (CEI = per ritornare al tempo fissato). La New International Version dice: "fino al momento opportuno". Gesù non era stato sconfitto, ma Satana non si arrese. E non lo fa neppure con noi. Ciò significa che camminare sulla via dell'Agape richiede decisioni quotidiane di evitare la tentazione, di respingere le lusinghe della biforcazione Eros e la sicurezza della Nomos. Perché non camminare con Colui che ha già percorso quella via? Pur essendo alto il costo, l'Agape è la sorgente della vita. É la via dei cristiani, se solo decideranno di intraprenderla. La via dell'Agape è il Suo Giogo: la Shema.

            Se porteremo sulle spalle lo stesso giogo di Gesù e resteremo uniti a Lui sotto quel giogo; se resisteremo alle inevitabili tentazioni; se eviteremo di perdere la strada girando in tondo, o di deviare a destra (Nomos) o a manca (Eros), di cadere nella depressione, o ancora di gonfiarci di orgoglio, potremo progredire verso il riposo Sabbatico (Eb 4,9-11) che ci appartiene nella relazione intima col Padre. Proprio come il figliol prodigo (Luca 15,17-24), potremo tornare a casa tra le braccia di un Padre amoroso, generoso e misericordioso. Non è forse questo il motivo della venuta di Gesù sulla terra?

 

GUIDA ALLO STUDIO - LA VIA DELL'AGAPE

1.      Se qualcosa è sollecitato dalla necessità, che cos'è a motivarla?

2.      Potete farvi strada sulla via dell'Eros con i versetti della Bibbia? In caso affermativo, come?

3.      É possibile ottenere qualcosa da Dio e perdere l'intimità con Lui? Spiegatelo.

4.      Se avete intrapreso la via sbagliata con i versetti della Bibbia, come fate a tornare indietro?

5.      Si può usare la Scrittura secondo l'Eros - per ottenere qualcosa da Dio, per dimostrare che ciò che volete è conforme alla Scrittura o per far accadere le cose? Spiegatelo con fatti della vostra vita.

6.      Cosa succede spesso, quando qualcuno raggiunge il capolinea della via dell'Eros e non vi trova Dio?

7.      Come fate a sapere se vi trovate sulla via dell'Agape?

8.         Cosa fa Dio quando giudica qualcosa?

9.      Quali sono le due cose che Satana usa sempre per sconfiggere i cristiani?

10.    In che modo Gesù risponde alla montagna dell'orgoglio e alla valle della depressione?

11.    Dove ci porta il viaggio di scoperta? (Gv 17,3; Fil 3,10).

12.    Gesù ha percorso una via esemplare per conto nostro. É nato dallo Spirito, fu battezzato in acqua, riempito di Spirito Santo e scelse di prendere su di Sé il giogo: la Shema (Dt 6,4-5).

Dopo aver assunto su di Sé il Giogo/Shema, fu tentato. Come riuscì a superare le tentazioni?

13.    Alla luce della Shema, quale fu la causa della perdita di potere delle tentazioni di Satana?

14.    Quando prendiamo su di noi il Giogo/Shema, cosa ci promette Dio? (Mt 11,29-30).

Pedro

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23/09/2012 18:55
 
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UN AMORE INDIVISO

Sessione N.  12:

DEFINIZIONE DI AMORE INDIVISO

 

NOI ABBIAMO FIDUCIA IN GESÚ, MA LUI SI FIDA IN NOI?

Giovanni 2,23-24:

"(23) Mentre era a Gerusalemme per la Pasqua, durante la festa molti, vedendo i segni che faceva, credettero nel Suo nome [divennero cristiani]. (24) Gesù però non Si confidava con loro, perché conosceva tutti gli uomini"

Giovanni 15,14-15:

"Voi siete Miei amici [phileo], se fate ciò che Io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone: ma vi ho chiamato amici [phileo], perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi."

        gfj

Ci hanno insegnato ad aver fiducia in Gesù, a confidare in Lui, ma Gesú può davvero fidarsi, aver fiducia in noi?

Qui la questione qui non è il perdono, ma quanto tempo impiegherò a crescere nel Signore.

Mantenetevi nell'amore di Dio; la ricompensa del vivere in Dio, di "abitare" in Lui.

1 Re 19,18:

"Lascerò 7000 persone in Israele, quanti non hanno piegato le ginocchia a Baal e quanti non l'hanno baciato con la bocca."

q       La ricompensa dell'abitare, del vivere in Lui, (mantenersi nel Suo amore) è l'intimità.

q       Se condivido illegalmente il mio amore (ossia, se non abito in Lui), posso anche essere perdonato, ma l'intimità sarà spezzata, infranta.

Pedro

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