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02/09/2012 16:29 | |
Ma voi vi ricordate che noi avevamo il problema di capire se il venerdì si poteva mangiare il brodo fatto con il dado perché non sia mai nel dado c’era l’estratto di carne? E non è come la donna che dice: “Oddio, forse non lo posso guardare?” Poi magari c’era chi poteva che non mangiava nemmeno il brodo di carne per essere sicuro, però una bella sogliola, frutti di mare e, ogni tanto, un’aragosta se la mangiava. E aveva fatto il venerdì. E’ quello che sta succedendo alla donna, che quindi dice: “Non lo si deve neanche toccare”. Che non è vero, è lei non ha capito niente.
Terzo errore della donna, e questo è quello definitivo. La donna dice: “Dell’albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: non lo dovete mangiare e non dovete toccarlo”. Ma vi ricordate che gli alberi sono due e che l’albero che sta in mezzo al giardino è l’albero della vita? E qui la donna è caduta definitivamente nella trappola perché parla dell’albero della vita come se invece fosse l’albero proibito. Questa confusione degli alberi dice che tutto si è confuso nella coscienza della donna e che ormai la donna percepisce l’obbedienza al comando di Dio come qualche cosa che non le permette di vivere e di vivere in pienezza. Prima io vi facevo ridere però alla fine uno dice: “Se è così che devo vivere dentro al giardino, io così non vivo più”. Ma quante volte noi davanti a certe esigenze evangeliche, quante volte davanti a quello che ci sembrava essere su di noi la volontà di Dio, noi abbiamo detto e diciamo: “Se è così io non vivo più?” Credo che nella vostra vita prima o poi sia successo.
Questo è il meccanismo della tentazione, questo è il meccanismo del peccato secondo Gen 3. Per cui la donna si ritrova in realtà senza quasi accorgersene in pieno discorso del serpente, quasi senza saperlo. Ma, alla fine, sapendolo invece perfettamente. Il cammino è lungo per arrivare a questo, ma si ritrova a dire insieme al serpente che Dio è cattivo perché ha dato un comando cattivo. Perché ci dice di fare delle cose non perché ci vuole bene e vuole la nostra felicità; ci dice di fare delle cose o di non farle perché invece non ci ama. E questo che Lui ci dice ci mette in condizione insostenibile di sofferenza, di non vivere più in pienezza. Se Dio è questo io non riesco a riconoscere in Lui un Padre.Pedro
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