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02/09/2012 16:35 | |
E se adesso quella generazione della vita è segnata dal dolore, proprio quel dolore aiuterà la donna a non illudersi più di poter essere Dio. E allora proprio quel dolore sarà ciò che salverà la donna. Così come il sudore della fronte quando l’uomo lavora, perché è lavorando che l’uomo è più simile a Dio - per il discorso che facevamo nell’incontro precedente, perché è lavorando che l’uomo crea. Ma se ora crea con il sudore della fronte, non può più illudersi di essere Dio. E se quest’uomo ancora si illude - e si illude - perché dice Dio alla donna “Verso di lui è il tuo istinto”, il tuo desiderio, il tuo bisogno di lui, quindi una confessione di debolezza da parte della donna. “Verso di lui è il tuo bisogno e tu sei debole e lui invece, il forte, invece di chinarsi sulla debolezza per aiutarla, lui userà la sua forza per schiacciare la debolezza", la perversione, allora, la debolezza della donna la salva, perché se è debole vuol dire che ha bisogno di aiuto, che quindi non è Dio, che quindi ha bisogno di Dio.
Se l’uomo ancora si illude di non aver bisogno di Dio e di essere forte, ci sarà allora la morte, ci sarà quel tornare alla terra che lo metterà davanti alla sua verità di debolezza e davanti alla morte non c’è più nessuna possibilità di illudersi di essere ancora Dio. Paradossalmente allora proprio la morte che è la conseguenza maledetta del peccato, proprio la morte che è entrata a motivo del peccato nella realtà dell’uomo come viene detto e nel Libro della Sapienza, e nelle Lettere di Paolo, proprio la morte può diventare invece l’occasione definitiva per lasciarsi salvare da Dio. Perché proprio nella morte l’uomo può finalmente - e direi inevitabilmente - scoprire di non essere Dio e di avere bisogno di essere salvato.
Ed è allora proprio la morte, la maledetta conseguenza del peccato, che diventa l’ultima, meravigliosa, benedetta offerta di salvezza per l’uomo. Vedete che quelle che sono le sanzioni, sanzioni non sono. Nel senso che sono sanzioni nella misura in cui dicono le conseguenze del peccato che già ci sono e, dette da Dio, assunte in qualche modo da Dio, cambiano di segno e da negative che sono diventano positive. E’ chiaro che tutto questo va capito in senso simbolico. Non è che adesso speriamo che la donna soffra tanto quando partorisce e dovesse soffrire un po’ meno del previsto, facciamo qualche cosa per farla soffrire di più! Non è questo. Si sta parlando a livello simbolico, prendendo i due luoghi tipici della somiglianza con Dio dell’uomo e della donna, il cambiare il mondo da una parte, il generare la vita dall’altra - anche l’uomo si ammala e prova dolore e anche la donna lavora.Pedro
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