CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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AD IMMAGINE DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 18:24
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10/01/2010 18:05
 
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Guardati dal dimenticare il Signore

"Quando il Signore, Iddio tuo, ti avrà introdotto nel paese che promise con giuramento ai tuoi padri, ad Abramo, ad Isacco e Giacobbe, di dare a te; quando avrai preso possesso delle città grandi e belle che tu non hai edificato, delle case piene di ogni bene che tu non hai riempito, dei pozzi in piena efficienza, che tu non hai scavato, delle vigne e degli uliveti, che tu non hai piantato; quando finalmente avrai mangiato e sarai sazio, guardati bene dal dimenticare il Signore, che ti ha tratto dall'Egitto, dal paese della schiavitù.Temi il Signore, Iddio tuo, servi a lui solo e nel suo nome pronunzierai i tuoi giuramenti".Date a Cesare quel che è di Cesare. Date a Dio quel che è di Dio. E' questa una norma fondamentale di giustizia. E Dio vuole che l'uomo sappia che tutto quello che egli è ed ha, è un dono dell'Onnipotente, del suo creatore, del suo liberatore.La salvezza è opera mia. Non sei stato tu a redimerti. Non sei stato tu a volermi come Padre. Sono stato io ad adottarti come figlio. Sono stato io colui che ti ha liberato dalla schiavitù d'Egitto.Sono stato io che ti ho dato la forza di camminare per il deserto, facendoti da guida e indicandoti ad ogni istante il cammino da percorrere. Sono stato io a dare nelle tue mani i tuoi nemici. Sarò io a darti la terra.Con la terra ti darò tutto ciò che essa contiene. Non è opera tua. Se fosse stato per te, a quest'ora te ne saresti ritornato in Egitto e lo avresti fatto prima di passare il Mar Rosso e anche dopo.I tuoi pensieri non sono se non pensieri di schiavitù. Non pensi se non come renderti schiavo un'altra volta. Ma io ti amo. Io ho fatto un giuramento con tuo Padre Abramo. Gli ho promesso che ti avrei dato la terra e con la terra ti avrei reso popolo come tutti gli altri popoli della terra.Io mantengo il mio patto. La mia parola è vera e sarà sempre vera. Essa non verrà mai meno. Verrei meno io se venisse meno essa. Io ti introdurrò nella terra.L'unica cosa che ti chiedo è quella di non dimenticare tutto ciò che io ho fatto per te. Non dimenticare che la tua libertà non è frutto delle tue capacità, ma un dono del mio amore.Non dimenticare che tu esisti grazie a me, che ti faccio esistere. Non dimenticare che è stato il mio amore e la mia fedeltà a renderti quello che ora tu sei. Non dimenticare che senza di me nulla sei e al nulla ritornerai.Senza di me sei niente. Senza di me non avresti neanche l'esistenza. Se io non avessi voluto, tu non saresti mai esistito.La tua salvezza è opera mia. La tua stessa vita mi appartiene. E' mia. E allora dà a me quello che è mio. Dà a te quello che è tuo. Io sono tutto. Tu sei niente.Non dimenticare. Non dimenticare la tua storia passata. Non dimenticare la tua esperienza del deserto. Sarà essa. Sarà il tuo passato a farti riconoscere la tua nullità e la mia costante protezione. Sarà il tuo passato quello che dirigerà il tuo futuro. Sarà il tuo presente il luogo dove io mi rivelo e mi manifesto.Tu potrai sempre riconoscermi come il tuo Signore, che interviene nella tua vita per guidarti, se tu non dimentichi il tuo passato. Se tu non dimentichi la mia fedeltà e il mio amore. Se tu non dimentichi che nel passato io ti ho guidato e ti ho condotto verso la terra promessa.Non dimenticare che tu un giorno eri prigioniero nella terra d'Egitto. Non dimenticare che hai attraversato un deserto lungo quarant'anni di cammino. Non dimenticare che hai superato pericoli di ogni genere grazie a me. Soprattutto non dimenticare che se tu sei in vita, lo devi a me, che ti fa essere.Poiché forse tu non lo sai, ma il tuo stesso respiro non ti appartiene. E' in prestito. Io te lo posso chiedere da un momento all'altro. Ecco perché ti dico di essere sempre pronto a restituirmelo.Perché ad ogni momento, poiché esso non ti appartiene, potrei venire a prendermelo. Ed allora non dimenticare tutto questo.Non dimenticare, Israele. Ricordati della tua storia. Sarai saggio. Ricordati della tua nullità. Non ti attaccare a nulla. Poiché le cose di questo mondo sono nulla. Io solo sono.Voi non siete se non grazie a me. Voi non siete se non per mia volontà e quindi tutto dovete a me. Non lo dimenticate, poiché nel giorno in cui doveste dimenticarlo, allora non ci sarà per nessuno rimedio. Senza di me siete niente. Senza di me non potete far nulla. io sono tutto per voi.Il Signore vuole essere riconosciuto come il Signore della nostra storia. Come colui che guida i nostri passi verso la terra promessa. Soprattutto il Signore vuole che l'uomo si ricordi di lui che lo ha salvato. Lo ha amato. Lo ha protetto e lo protegge.Il Signore vuole che l'uomo non si attribuisca delle qualità divine. Esse non gli appartengono. Il Signore non tollera che l'uomo pensi di essere Dio. Non può.E' insensatezza. La sua storia gli rivela ad ogni istante il contrario. L'uomo non è Dio. Egli è uomo. Egli è mortale. Non è eterno. E non ci vuole la sapienza di Salomone per comprendere la realtà. Lo stato delle cose. Chi per quanto si affanni può aggiungere un solo istante alla sua vita? Nessuno.Un solo centimetro alla sua statura? L'uomo non ha potere sulla sua vita. La vita non gli appartiene. Egli deve ridarla a colui che gliel'ha data. Deve restituirla.Non dimenticare. Tutto è mio. Tutto a me ritorna. Non ti attribuire nessun merito per quello che hai e possiedi. L'intelligenza te l'ho data io. La forza te l'ho data io.La perspicacia è un mio dono e così lo spirito dell'inventiva e della realizzazione. Tu non hai dovuto che mettere a lavoro questi doni che io ti ho dato. Perché dimenticare allora che sono stato io all'origine di tutto ciò che tu sei?Perché dimenticare che non ti puoi attribuire quello che non ti appartiene? Forse con gli uomini arriverai a prenderti quello che non è tuo. Con me questo non solo non puoi farlo. Non mi puoi ingannare. Io conosco tutti i tuoi segreti e i tuoi misfatti, nel caso tu agisca male.Non solo non potrai mai attribuirti quello che tu non hai, devi in più rendermi conto dei doni che io ti ho dato. Devi rendermi conto se hai fatto fruttificare la tua vita. La tua vita non può ritornare a me così come io te l'ho data. Essa deve produrre. Essa deve rendermi un qualcosa in proporzione di quello che tu hai ricevuto.Non dimenticare. Non solo non puoi. Tu devi sempre ricordare che all'origine di tutto ci sono io. Dopo il tutto ci sarò anch'io. E tu devi rendermi conto delle città che non hai costruito, delle vigne che non hai piantato, dei pozzi che non hai scavato. Di tutto sono il Signore. Tutto appartiene a me. Io te l'ho prestato e come tale voglio l'interesse, che sarà tuo se tu avrai lavorato. Sarà di un altro se tu non avrai fatto fruttificare la tua vita. Non dimenticare. La dimenticanza sarà fatale per te.In fondo la parola del Signore richiama l'uomo a riconoscere se stesso. A riconoscere i doni di Dio. Il mondo andrebbe certamente meglio se l'uomo ricordasse la parola del Signore.L'uomo è soltanto saggio se ascolta la voce del suo Dio e la mette in pratica. Ascoltando essa, egli lavora per l'eternità. Non ascoltandola egli lavora per un periodo determinato della sua vita che è poi brevissimo. Un nulla. Un attimo in rapporto all'eternità.Lavorare per il niente e lavorare per il tutto, lavorare per il corruttibile e lavorare per l'incorruttibile, lavorare per ciò che si deve lasciare e lavorare per ciò che si deve portare con sé, non è la stessa cosa.L'una ti costituisce insensato, l'altra saggio. L'una stolto, l'altra sapiente. L'uomo non deve dimenticare. Egli deve osservare la storia degli uomini e la sua storia. Non deve andare in alto a cercare la verità.La verità è nella storia. La verità si è fatta storia da quando Dio si è fatto uomo. Da quando Dio è diventato carne.Da quando l'eterno è diventato tempo. Entra dentro di te. Scoprirai la verità. Scoprirai la tua nullità. Scoprirai che tutto quello che tu sei lo sei perché altri te lo hanno dato.E' stato un dono d'amore ed un gesto d'amore quello che ti ha fatto essere e ti fa essere. Non lo dimenticare.

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Il giorno del riposo

"Osserva il giorno del riposo e santificalo, come il Signore Iddio tuo, ti ha comandato.Lavorerai sei giorni, e attendi in quelli ad ogni opera; ma il settimo giorno è riposo, sacro al Signore, Iddio tuo; non fare nessun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia; né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bove, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie , né il forestiero che è in casa tua, affinché il tuo schiavo e la tua schiava possano riposarsi al pari di te.Ricordati che tu sei stato schiavo in Egitto e che il Signore Iddio tuo, ti ha tratto di là con mano potente e con braccio disteso; perciò il Signore, Iddio tuo, ti comanda d'osservare il giorno del riposo".Il Signore vuole che l'uomo ritorni ad essere l'uomo che egli ha creato, libero e signore della sua creazione.Egli doveva coltivare il giardino. Solo a causa della sua non fede nella parola del suo Signore, egli fu costretto a procurarsi il pane con il sudore della fronte.Per mangiare bisogna lavorare. Ed è anche giusto. Chi non lavora non deve neanche mangiare, dice S. Paolo. E' giusto che se tu mangi, tu lavori.E' giusto che anche tu ti assuma la responsabilità della tua sussistenza. Il comandamento del Signore vale per tutti. Con il sudore della tua fronte ti guadagnerai il pane. Se tu non lavori, un altro deve sudare per te e questa è una ingiustizia.Ma se il Signore vuole che l'uomo si guadagni il pane che egli mangia, se il Signore vuole che l'uomo pensi alla sua sussistenza, il Signore non vuole che l'uomo diventi schiavo per la sua sussistenza.Egli non vuole che l'uomo si preoccupi a tal punto da dimenticare che egli è uomo e come tale non è solo ventre. Egli è creatura libera. Egli deve sempre conservare la sua libertà, la sua signorilità sul creato e sulle altre cose.Egli è Signore dell'universo. Egli è il Signore di tutto. Gli esseri sono per rendere bello il creato di Dio. Non perché l'uomo li renda schiavi. Egli potrà fare partecipare gli animali della sua punizione, non potrà mai renderli schiavi. Il Signore non lo pretende.Non vuole. Ogni cosa deve restare al suo posto. L'uomo sia uomo. L'animale sia animale secondo il volere di Dio e non secondo la cupidigia o le preoccupazioni dell'uomo.In questo ordine di cose, il Signore propone all'uomo di essere uomo. Gli propone di essere libero. Lo invita a realizzarsi in questa libertà che è vita conformemente alla sua immagine e alla sua somiglianza che è immagine anche di libertà.Dio è libertà. Dio è amore. L'amore rende liberi. L'amore non può schiavizzare alcuno, altrimenti non sarebbe amore. Realizzati liberamente. Sii uomo. Governa il creato. Lavora per guadagnarti il pane. Ma non cessare di essere uomo. Non ritornare in Egitto, nel paese della schiavitù. Ricordati di quel tempo.Capirai cosa è la libertà e cosa è la schiavitù. Pensa alla tua storia passata. Essa ti aiuterà ad essere uomo. A vivere conformemente alla tua natura.Non solo non devi renderti schiavo materialmente, corporalmente, schiavi si può essere in tanti modi. Con il corpo e degli altri. Con lo spirito e di te stesso. La peggiore delle schiavitù non è quella del corpo. Tu puoi essere schiavo  con il corpo. Ma libero con lo spirito. E' questa la libertà alla quale sei chiamato dal tuo Signore. Per questo il Signore non ti propone la liberazione solo dal corpo. Essa non è la peggiore delle schiavitù. La schiavitù che ti rende veramente schiavo è il tuo attaccamento al materiale, al terreno, a tutto ciò che non è.A tutto ciò che ti serve ogni giorno. Sii libero. Non attaccarti a niente. Sii il signore delle cose. per questo sei stato creato. Per dominare le cose. Non per lasciarti dominare.Il Signore non lo vuole. Ti offre tutti i mezzi perché tu ti convinca a vivere da uomo e non da animale. Da libero e non da schiavo. Ecco perché il Signore invita l'uomo a riposarsi il giorno del sabato.Lavorerai sei giorni, ma il settimo ti riposerai. Lo farai in mio onore. Lo farai per ricordati che sei libero. Lo farai per non essere schiavo né delle tue preoccupazioni, né del tuo cibo, né del tuo vestito, né di ogni altra cosa che io ho creato per te.Le cose sono per te. Non tu per le cose. Non fare come Esaù che rinunciò alla sua primogenitura per un piatto di lenticchie.Non rinunciare alla tua libertà, ad essere uomo per un pugno di soldi, per una comodità che poi non potrai neanche goderti.Il pane è perché tu ti nutra. Il creato è per te.Non potrai essere salvato se tu non ti abitui a questa libertà. Libertà da tutto e da tutti. Neanche io voglio che tu sia mio schiavo. Io ti ho liberato da una prigionia non perché tu cada sotto un'altra prigionia ancora peggiore della prima, la prigionia dalla quale nessuno mai ti potrà liberare, la prigionia di te stesso.Io ti ho liberato perché sia e resti sempre libero. Io ti ho salvato perché ridiventi il signore di tutte le cose. Perché tu sia il Signore della tua storia e del tuo futuro.Non ti ho salvato perché tu sia schiavo del tuo egoismo, della tua cupidigia, della tua avidità. Più possiedi e più sarai posseduto.. Più ti preoccupi e più sarai preoccupato. Più ti attacchi alle cose e più esse attaccheranno te, ti legheranno, ti renderanno schiavo.Ecco perché se lavori, se devi guadagnarti il pane con il sudore della tua fronte, attento che la terra non ti renda schiavo. Non saresti più uomo. Non saresti più il signore della terra. La terra sarebbe il tuo signore. La terra ti possederebbe. In questo caso perderesti la dignità di uomo. Non saresti l'uomo che io ho creato. E tu lo sai che io sono il Signore che rende liberi.Se tu credi in me, crederai anche nella mia libertà. Farai qualcosa per renderti libero. Seguirai la mia legge e i miei decreti che hanno come unico scopo quello di farti diventare uomo.Tu lo sai che io non ho bisogno delle tue cose. La tua adorazione o la tua osservanza della legge non aggiunge né toglie niente alla mia gloria. Essa è eterna come io sono eterno. Essa è infinita come io sono infinito.Tutto ciò che io ti prescrivo è per te, non per me, perché tu sia uomo, perché tu sia libero. Perché tu viva da libero assieme agli altri esseri come te.Starai attento. Non lavorerai tu. Non lavorerà nessuno. Nella mia creazione non ci sono schiavi. Neanche l'animale. Io ho creato loro non per essere tuoi schiavi. Li ho creati perché ti fossero di aiuto, ti servissero. Ma attento a non renderli schiavi. Non puoi.Il sono il Dio della libertà. Devi essere per la libertà sia tua che degli altri.Non rendere schiavo nessuno. Non devi. Non puoi. Non ti lasciare schiavizzare da nessuno. Non devi. Non puoi. Non saresti uomo. Io non ti schiavizzo. Ti rendo libero. Renditi libero.Rendi liberi gli altri. Aiutali a diventare liberi. Ma tu lo sai. Solo l'amore rende liberi, perché solo l'amore salva, perché solo l'amore riesce a rispettare la dimensione dell'altro e rispettarlo in tutto ciò che l'uomo è ed ha.Devi solo amare. Devi solo amarmi! Sii libero. Sarai uomo. Rispetta la libertà degli altri, è segno che tu non sei schiavo. Non schiavizzare nessuno. Per poter fare questo non c'è altra possibilità che quella di prendere la via del deserto ed inserirti nella non strutturabilità delle cose e delle idee.Là non ci sono possibilità di rendere schiavi gli altri. Là non c'è nessuna possibilità che tu sia libero ed io no. Siamo tutti e due sullo stesso cammino.La libertà è l'essere costitutivo dell'uomo. Egli non deve venderla né comprarla. L'uomo che è stato schiavo nella terra d'Egitto sa cosa significa essere libero, sa cosa deve fare per mantenere la sua libertà.Ma nel caso in cui egli dovesse dimenticare, il Signore glielo ricorda: la libertà non è solo quella del corpo, c'è anche quella dello spirito. E' su questa che il Signore interviene. Lavorerai sei giorni, il settimo ti riposerai.

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Non di solo pane

"Ricordati di tutto il cammino che il Signore, Iddio tuo, t'ha fatto compiere in questi quarant'anni, nel deserto, per umiliarti e metterti alla prova, per conoscere quello che avevi nel cuore, se avresti osservato o no i suoi comandi.Egli ti ha umiliato, t'ha fatto patire la fame, poi t'ha nutrito di manna che tu e i tuoi padri non avevate mai conosciuto, per insegnarti che non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni comando che procede dalla bocca del Signore.Il tuo mantello non ti si è logorato, né il tuo piede ti si è gonfiato, durante questi quarant'anni.Riconosci dunque nel tuo cuore che il Signore, Iddio tuo, ti corregge come un padre corregge suo figlio" (Dt 8).La nostra fede è una storia ed una parola. E' una vita vissuta sul cammino della parola del Signore.Dio si rivela nella storia. Dio si è rivelato e si rivela nella storia mia e tua, nella storia di ogni uomo.Dio è lì. Deve manifestare la sua presenza. Lo farà attraverso una voce, che tu percepisci e che a volte puoi anche ascoltare. Dio ha parlato e parla. Dio si è manifestato e si manifesta.Egli guida e conduce la mia storia. Egli è sul tuo cammino. La sua parola te lo indica giorno per giorno. Ecco perché la vita dell'uomo non è una vita che può essere vissuta solo mangiando del pane.Questa non è vita da uomo. E' vita da animale. la vita dell'uomo è una vita di pane e di parola. Se vuoi vivere da uomo, cibati anche di parola, della parola del Signore.Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.Alla luce della parola, la tua storia diventa una storia sacra. E' la tua storia in luogo sacro, la montagna del Sinai, il tuo Sinai, dove il Signore ti si manifesta.E' la tua vita il luogo privilegiato dove il Signore è presente con una presenza di amore, con una presenza di Padre.Egli vive in te. Egli è con te. Egli ti sta accanto. Egli è nel più intimo del tuo intimo. Egli vuole essere la guida, il pastore, colui che conduce la sua creatura verso la sua realizzazione.Egli è l'immagine che ti sta sempre dinnanzi perché tu possa modellarti, possa vivere conformemente ad essa, possa essere uomo.Vivendo tu da uomo, egli è felice. La sua creatura accetta il suo amore. Egli comunica il suo amore. Tu vivi d'amore e per amore.La nostra fede è una storia. Essa non è una verità o delle verità da credere. La nostra fede è la nostra vita vissuta assieme al nostro Dio, assieme a colui che è Crocifisso, che è Morto, che è risuscitato.La nostra fede è la celebrazione nel nostro corpo della sua storia. La nostra fede è vita conforme a quell'immagine che è immagine di morte e di risurrezione, immagine di croce e di gloria.La nostra fede è questa storia. La nostra fede è una morte ed una risurrezione, morte e risurrezione che non è solo del Cristo. Se così fosse, essa non sarebbe valevole per me. Io non sarei salvato.Se il Cristo fosse morto e risorto e la sua morte e la sua risurrezione fossero solo sua e non mia, se Dio non la facesse mia, la mia storia non sarebbe sua. La sua storia non sarebbe mia. Io vivrei solo di pane. Non di parola. Morirei miseramente nel deserto.Ma l'uomo non vive solo di pane. Vive anche della parola che esce dalla bocca di Dio. Vive anche dell'unica parola che è il Cristo. L'uomo vive di pane.L'uomo deve vivere anche di morte e di risurrezione. La vita dell'uomo, dell'uomo che crede, diviene così una continua morte ed una continua risurrezione. La croce, la morte, la sepoltura sono condizione essenziale per la sua vita.Egli realizza dentro di sé l'immagine e la somiglianza che egli porta impressa nella sua natura: la somiglianza e l'immagine della morte e della vita.Alla luce della morte e della risurrezione, la prova di cui parla la parola della Scrittura, diviene una necessità per la mia fede. Non c'è fede cristiana senza storia. Non c'è fede cristiana se la storia del Cristo non diviene la mia storia.Non c'è fede cristiana se quella morte e quella risurrezione non diventano la mia morte e la mia vita. La mia sepoltura e la mia gloria.Prima della risurrezione c'è sempre una morte. Il Signore non può farmi entrare nella sua gloria, nella sua risurrezione, nella sua terra senza la mia sepoltura, senza la mia morte, senza il mio deserto.A causa di quella morte che è il paradigma, che è la mia immagine e la mia somiglianza, io sarò uomo se muoio e se risorgo. Io sarò uomo nella misura in cui passo il deserto. Nella misura in cui supero questa prova di quarant'anni. Attraversando il deserto sabbioso io muoio con il Cristo, vivo ad immagine della sua croce e della sua morte.Il Signore mi ha messo a morte. Io sono rimasto fedele. Ho camminato nel deserto infuocato e pieno di ogni insidia. Io sono rimasto fedele. Ho camminato per quarant'anni. Io sono rimasto pieno di forze.Il deserto non mi ha seppellito. Il cammino non mi ha indebolito. Posso continuare la marcia. Posso entrare nella terra promessa. Posso risorgere.Posso risorgere perché sono rimasto fedele. Posso risorgere perché ho posto tutta la mia fiducia nella parola del Signore. Mi sono cibato della sua parola. Posso entrare nella terra.La mia storia è stata una storia tutta attenta all'ascolto di quella voce, di quella voce diventata storia, fatta carne come me per realizzare la mia storia, per dare senso e finalità alla mia vita.La voce è la parola. La parola diviene storia. Diviene morte e risurrezione. Mi indica il cammino. Mi dice che la mia fede non sono delle verità alte e profonde. Mi dice che il mio ascolto della parola non è un qualcosa che è fuori dell'uomo, ma che è dentro l'uomo, nella sua storia.Anzi è storia. E' diventata storia come la mia storia, perché fosse la mia storia di uomo, fosse storia sacra, fosse storia di morte e di risurrezione.Vivendo di solo pane, l'uomo non può trasformare la sua storia in storia sacra. Vivendo di solo pane, l'uomo non può realizzarsi ad immagine e a somiglianza della parola che lo costituisce uomo, che lo rende uomo.Vivendo di solo pane, l'uomo muore lo stesso, senza però vivere quella morte che è risurrezione. Vivendo di solo pane, l'uomo realizza il terreno, ma non il divino che egli porta scritto nel suo essere.Vivendo di solo pane, egli nutre il corpo, ma non lo spirito. L'uomo è spirito. Non è terra. E' anima. Non è morte. E' risurrezione. Egli risorgerà nella gloria, solo se vive di parola, solo se vive della Parola, dell'unica Parola che è generata nel seno del Padre, dell'unica parola che è Cristo Gesù, la nostra storia, la nostra morte, la nostra risurrezione.Se il Cristo non è risuscitato, vana è la nostra fede. Essa è vana perché se il Cristo non è risuscitato, la mia storia è solo storia terrena, storia senza speranza. Essa è una storia di morte. Una storia di sepoltura. Una storia misera in questo deserto della vita dove non c'è cibo, non c'è acqua.Ci sono solo miserie e affanni. Dove non c'è nessun'altra prospettiva se non quella di finire miseramente in una fossa.Ma la sua storia è la mia. Deve diventare quella di ogni uomo. La sua storia è stata una storia di fedeltà alla parola del Padre suo.La mia storia,, per essere come la sua, deve anch'essa diventare una storia di obbedienza a quella  voce, alla voce del Padre.La sola voce che può trasformare la mia storia profana in storia sacra. La sola voce che renderà il mio cammino senza senso in cammino di marcia verso la terra promessa.La sola voce che trasformerà la tua morte in risurrezione. La sola voce che farà diventare gioia il tuo lutto.Ecco perché il Signore vuole che non di solo pane viva l'uomo. Ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Ascolta anche tu quella voce. Non perirai miseramente nel deserto. Supererai ogni prova. Morirai con lui. Risusciterai con lui. Ascolta quella voce che ti parla, che è dentro di te. Ascolta la tua storia. Trasformala in storia sacra.Trasformala in risurrezione. Trasformala in vita eterna.

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È  in mezzo a te Dio grande e terribile

"Forse penserai: queste nazioni sono più numerose di me; come posso scacciarle?Non temerle! Ricordati di quello che il Signore tuo Dio fece al Faraone e a tutti gli Egiziani; ricordati delle grandi prove che hai visto con gli occhi, dei segni, dei prodigi, della mano potente e del braccio teso, con cui il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire; così farà il Signore tuo Dio a tutti i popoli, dei quali hai timore.Anche i calabroni manderà contro di loro il Signore tuo Dio finché non siano periti quelli che saranno rimasti illesi o nascosti al tuo passaggio.Non tremare davanti ad essi, perché il Signore tuo Dio è in mezzo a te Dio grande e terribile".Israele aveva avuto paura di conquistare la terra. E' vero. Gli esploratori avevano esagerato. Così facendo aveva creato il timore ed il terrore.Il Signore lo farà peregrinare nel deserto per quarant'anni. Nessuno di quelli che hanno visto i segni e i prodigi in Egitto entrerà nella terra promessa.A causa della loro non fede nella parola del Signore, periranno tutti nel deserto. Saranno i loro figli ad entrare in possesso della terra.Il popolo è accampato nelle steppe di Moab. Mosè dovrà rendere l'anima a Dio perché anch'egli, a causa del suo dubbio nella parola del Signore e nella sua potenza, è condannato a non entrare nella terra promessa.Egli però deve incoraggiare il suo popolo, il popolo di Dio  ad avere fede, a credere nella potenza del loro Dio e soprattutto a credere nell'amore del Signore.Se il Signore opererà la conquista della terra, egli non lo farà per mettere in mostra la sua forza, egli lo farà perché ama Israele.Perché egli è sempre fedele alla sua parola. La sua parola è Egli stesso. La sua Parola è il suo Figlio Unigenito. Il suo Figlio generato nel seno del Padre prima di tutti i secoli.Egli non può venire meno alla sua Parola. La sua Parola è il suo amore per Israele. La sua parola è la promessa che Egli aveva fatto ad Abramo e alla sua discendenza. Egli deve mantenerla.Ma se Dio deve mantenere la sua Parola, Egli vuole e desidera la collaborazione dell'uomo. Perché Dio possa realizzare il suo piano di libertà e quindi di salvezza per l'uomo, perché Israele sia un popolo libero e possessore di una terra, è necessario che questi collabori con il suo Dio.E' questo un altro grande mistero dell'agire di Dio con l'uomo. Senza la collaborazione dell'uomo Dio non agisce. La sua è chiamata, non imposizione. Se è proposta, ci vuole la libera accettazione da parte dell'uomo. Dove non c'è accettazione, non ci può essere comunicabilità, non ci può essere comunione, non ci può essere attualizzazione di piani di salvezza.L'uomo, se non vuole, non sarà mai possessore della sua libertà. Senza collaborazione, egli non sarà mai signore della terra promessa. Non sarà mai padrone di se stesso. Non realizzerà mai la sua natura che è natura d'amore, un'immagine di comunione, una somiglianza di libertà.Dio è sempre disposto. Il suo amore è sempre offerto all'uomo perché egli lo accetti, perché egli viva d'amore. L'uomo deve essere disponibile. Deve accettarlo. Deve convincersi che basta che egli voglia e Dio sarà all'opera per realizzare il suo piano.Per l'uomo ciò che è necessario è la sua fede, fede nell'amore di Dio, fede nella sua fedeltà alla parola data. Se manca questo amore e questa fede, tutto diviene impossibile, tutto irrealizzabile. Dove manca la fede, dove manca la fiducia nel suo Dio, Dio non può intervenire, Dio non può agire.Per invitarlo ad aprirsi all'amore del suo Dio, Mosè ricorda al suo popolo la sua storia. Israele non deve essere di corta memoria. Il futuro è difficile. La conquista di una terra non è del tutto facile.Ma anche il passato non è stato facile. Anche la liberazione dall'Egitto non è stata opera dell'uomo. Umanamente parlando, umanamente agendo essi sarebbero stati prigionieri in eterno. Anzi sarebbero scomparsi se fosse stato per loro. Nessuna possibilità di vita. Erano tutti destinati alla morte. Essi stessi poi non avevano nessuna volontà di liberarsi.A che pro cambiare la situazione. In fondo, la morte non è sempre così terribile come la si dipinge. In una situazione di disperazione, anche la morte potrebbe divenire una liberazione. Ed in questo caso non c'è più speranza. C'è solo disperazione. C'è solo la perdita di fiducia totale in se stessi ed in Dio.In questo stato di totale perdita della speranza, nella situazione di impossibilità totale per l'uomo di liberarsi, Dio interviene e attraverso un suo messaggero, attraverso un suo profeta egli educa il popolo alla libertà.Egli costringe il Faraone con mano potente e con braccio teso a liberare il suo popolo. Il passato è stato una vittoria di Dio. Quello che Mosè vuol far capire al suo popolo è che tutto ciò che essi sono non è opera loro. Non è per loro bravura nell'arte della guerra che essi sono liberi.Sono quello che sono a causa dell'amore e della fedeltà del Signore alla sua parola. Essi saranno quello che saranno ancora una volta grazie alla parola del Signore, alla sua fedeltà, al suo amore.Il passato diviene così garanzia per il futuro. L'esperienza diviene fiducia che Dio si manifesterà ancora. La vita dell'uomo è il luogo dove Dio si manifesta, dove egli manifesta la sua fedeltà, il suo amore, la sua osservanza della parola che egli aveva detto un giorno ad Abramo, ad Isacco e a Giacobbe.Ecco perché il popolo non deve temere. Se io sono stato per te, una potenza irresistibile nel giorno della prova, se per quarant'anni hai vissuto grazie a me, se hai attraversato i mari e le steppe, se il sole cocente non ti ha prostrato e non ti ha fatto morire nel deserto, se la mia presenza è stata sempre costante dinnanzi ai tuoi occhi e tu hai potuto constatarlo, perché dubiti del futuro?Perché hai poca fede nella mia azione. Ricordati che la tua debolezza non è la carenza di mezzi bellici, non è la tua mancanza di denaro, non sono tutte le altre mancanze, non è la tua nudità, non è il tuo niente.Tutto questo non ti costituisce povero. Tutto questo non ti costituisce debole. Tutto questo non ti costituisce impotente a fare qualcosa di buono. La tua sola debolezza, la tua sola povertà, la tua sola nudità è la non fede nella mia parola.La tua sola sconfitta, ciò che non ti permetterà mai di essere un qualcosa o qualcuno, ciò che ti impedirà sempre di essere uomo è la tua non fede nel mio amore e nella mia fedeltà.Ciò che ti farà sempre sconfiggere dai tuoi avversari è il tuo non ricordo del passato, della tua storia, è il non leggere questa storia alla luce della mia parola.E' il non vivere la tua storia nella mia fedeltà e nel mio amore. Se non hai un passato di fede, come farai ad avere un futuro di fede? Se tu non sai neanche cosa sia Dio, come fai a fidarti di me? Se tu come i tuoi padri, pensi solo che la tua potenza sia il tuo denaro, che la tua forza siano le tue armi di difesa e di offesa, come fai a credere che io sia in mezzo a te una potenza irresistibile?Se tu non credi che nel passato sono stato io a condurti, come potrai pensare che nel futuro sono ancora io e lo sarò per sempre, perché senza di me, tu non sei buono a nulla nel campo della salvezza e della liberazione?Rifletti, Israele! Ascolta la tua storia! Vivi anche di parola! Sarà essa a darti la giusta dimensione della tua esistenza.Considera il tuo passato. Potrai orientare il tuo futuro. E se nel passato scorgerai che sei stato un qualcosa grazie alla mia azione e alla mia presenza in mezzo a te, perché sei riuscito a liberarti da situazioni incresciose, allora medita ed abbi fiducia e fede che nel futuro sarò ancora io a liberarti. Sarò ancora io a darti la terra. Sarò ancora io a darti la tua libertà.Non sarai tu. Tu, se fosse per te, vivresti sempre nella terra della schiavitù. Tu non sei capace di concepire pensieri di libertà e di amore. Pensi solo al tuo attimo presente. Vorresti vivere senza storia. Senza passato. Soprattutto senza futuro.Fidati, Israele! Io sono fedele! Io ti ho liberato! Io ti libererò. Io ti darò la terra.Essa sarà tua sempre tua fino a quando ti fiderai di me, fino a quando crederai nel mio amore e nella mia fedeltà.Fedeltà ed amore che io ho giurato ai tuoi Padri, ad Abramo, Isacco, Giacobbe.

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Senza né aggiungere, né togliervi nulla

"Custodite e praticate tutto quello che io vi comando, senza né aggiungere, né togliervi nulla. Se in mezzo a te sorgesse un profeta o uno che ha sogni, il quale ti proponga un sogno, o un prodigio, anche se quel sogno o prodigio, che ti ha detto, avviene, ma egli ti dica: "seguiamo altri dèi, che tu non hai conosciuto, e serviamo loro", non dare ascolto alle parole di quel profeta, né ai sogni di quel sognatore.E' il Signore Iddio vostro che vi prova, per vedere se lo amate veramente con tutto il vostro cuore e con tutta l'anima vostra.Voi seguite il Signore, Iddio vostro, lui temete, custodite i suoi comandamenti, obbedite alla sua voce, a lui servite, a lui tenetevi uniti" (Dt 13).Dio ha una sola parola. Per la salvezza dell'uomo, Egli ha fatto un patto di alleanza con lui. per ricordare questa parola e quel patto il Signore suscita, a suo tempo, dei profeti nel suo popolo.Suscita degli uomini perché ricordino le parole dell'Alleanza. Perché ricordino che la fede non è costruita su verità astratte ed inventate dall'uomo. Perché ricordino che la fede è la storia di un amore, la storia di una creazione, la storia di una morte e di una risurrezione, che sono morte e risurrezione di salvezza.Il profeta è colui che aiuta gli altri a credere in questa morte ed in questa risurrezione. Egli è colui che invita gli uomini a porre il loro ascolto nell'amore di Dio Padre.Egli è colui che parlando in nome di Dio ricorda l'alleanza, ricorda il Vangelo, fa comprendere il significato profondo dell'alleanza, fa comprendere il significato profondo della parola del Signore, della sua buona novella, di quella buona novella che ti annunzia che tu hai un Padre che ti ama e che per te ha inviato suo figlio il quale ha dato la sua vita perché tu ti convinca che veramente il padre ti ama, perché tu accetti di vivere da uomo, di realizzarti come tale.Perché tu accetti di reinserirti nel suo amore e nella sua amicizia. Forse tu non lo sai. Solamente se ami ti realizzi ad immagine e somiglianza di Dio che è amore, che è comunione, che è Trinità di Persone.Di Dio che per amore ha inviato suo figlio che ti insegna ad amare e ti dà l'esempio di che cosa sia l'amore.L'amore è donazione e sacrificio. E' offrire la tua vita agli altri. E' darti semplicemente e completamente. E' lasciarti crocifiggere come il Cristo si è lasciato crocifiggere.Questo è il nostro cristianesimo e solo questo. Questo significa seguire il nostro Dio e ascoltare la sua parola che è una parola di amore e di donazione.Amare Dio e amare il prossimo. Con tutto il tuo cuore e con tutta la tua forza, il Signore. Come te stesso, il tuo prossimo.E con il Cristo e dietro il suo esempio: amare è dare la vita, offrirla a Dio e al prossimo.In questo contesto di amore e di ricordo dell'amore, il Signore ti raccomanda di stare attento, molto attento ai profeti.A coloro che si presentano e parlano nel suo nome.Il modo per riconoscere la verità di quanto essi annunziano è uno solo: la fedeltà alla parola del Signore. Se essi sono fedeli alla parola del Signore, se essi sono fedeli al patto di alleanza, in questo caso la loro parola è vera.Essa è vera non perché è pronunciata da essi, ma perché in sintonia e in armonia con la parola del Signore, con l'unica parola che il Signore ha detto e dice.Ma se essi annunziano una parola differente da quella che il Signore ha detto, se essi propongono un nuovo patto, propongono tutto fuorché la parola del Signore, in questo caso sono bugiardi e mentitori, sono dei falsi profeti che non lavorano perché la parola del Signore guidi i passi dell'uomo, non lavorano perché l'amore del Signore riempia il cuore di ogni uomo.Essi lavorano per il loro egoismo e per la loro falsità. Essi sono bugiardi e mentitori. Essi non annunziano la parola. Essi invitano ad un amore diverso da quell'amore che Dio ha manifestato nel suo Figlio Gesù, nel suo Figlio morto e risorto.Ma non basta annunziare la parola per essere vero profeta del Signore. Si può verificare il caso che un lupo si travesta da agnello, ti inviti a seguire altri dèi, ti annunzia la sua parola, mascherandola con qualche parola del Vangelo.In questo caso la parola del Signore serve loro per presentarsi. E quanti falsi profeti non vengono a noi con la corona in mano e con le parole del Vangelo tra le labbra.Quanti falsi profeti non espongono il crocifisso nella loro stanza. Essi sono lupi travestiti in agnelli.Essi sono degli ipocriti che per ingannare l'uomo ed ingannarlo bene, mimetizzano le loro sembianze. Il Cristo lo dice: dai frutti li riconoscerete.Perché un albero porti frutti, sia di bene che di male ci vuole tempo. E' necessario che ciò che il profeta annunzia si verifichi, si traduca in opere. Ancora una volta sarà la storia a dire della verità di un profeta. Sarà la storia a dire se quella parola è vera o falsa.Sarà la storia a rendere giustizia al bene come al male. Sarà la storia a farti comprendere la falsità della via scelta. Sarà la storia che ti convincerà sempre di più della verità dell'affermazione del profeta.Storia che bisogna sempre leggere alla luce della parola di Dio e del suo messaggio di amore e di comunione.Una cosa è certa. Quando il profeta ti invita a riconoscere il Dio di Gesù Cristo; quando il profeta si presenta a te semplicemente e puramente mettendo in pratica la parola del Signore: "gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date"; quando il profeta non guadagna niente dal suo "mestiere di profeta", anzi perde tutto perché a causa del nome di Gesù, sul suo conto si dice ogni sorta di male; quando il profeta è maltrattato e umiliato, messo a morte e a dura prova, in questo caso dovrebbe almeno sorgere il dubbio che egli sia per lo meno vero.Se la sua fedeltà alla parola del Signore è piena e totale, non dovrebbero esserci dubbi.La sua profezia è vera. Egli non è un lupo travestito da agnello.Quando il profeta è solo deriso, non solo ricorda l'alleanza ed invita a viverla,, ma anche invia dai pastori perché sono essi che hanno come "ministero" la missione di far vivere integralmente e semplicemente la parola del Signore, senza nulla aggiungere e nulla togliere, in questo caso nessun dubbio. Egli è profeta e vero profeta.Ma se tu la parola del Signore non la vivi, perché mai l'hai conosciuta, come fai a giudicare della verità del profeta!Se tu il profeta non l'hai mai sentito parlare e le sue parole non le hai mai ascoltate dalla sua bocca, come fai a poter giudicare della verità di esse!Se tu dubiti della sua fedeltà alla parola del Signore, prendi le sue parole, prendi le parole del Signore, mettile a confronto, potrai giudicare.Ma per poter far questo è necessario che tu ti istruisca prima. E' necessario che tu la parola del Signore la faccia diventare tuo pane, tuo cibo, il nutrimento che ti fa vivere da alleato e da figlio di Dio, da membro del corpo di Cristo.Ma se tutto questo non basta, il Signore ti domanda di sapere aspettare. Non avere mai fretta nelle cose di Dio. Tu lo sai. Dio non ama i lupi, quelli che si presentano vestiti da agnelli. E con il tempo egli li smaschera.Egli ha tempo. La storia svela ogni pensiero. La storia rende giustizia al bene e al male. la storia ti dirà se la parola del profeta è una parola buona o una parola cattiva.Essa sarà buona se il frutto sarà buono. Essa sarà cattiva se non produce frutti buoni. Ora solo la parola di Dio sarà capace di produrre frutti buoni. Solo la parola del Dio che non ha né passato né futuro, può essere preannunziata, si potrà avverare.Ancora una volta il Signore ti invita ad avere pazienza, a sapere attendere. ad aspettare che il tempo giudichi della verità e della falsità.Ma se tu il profeta lo volessi togliere dai piedi fin dal primo suo apparire come farai a giudicare della sua verità, o della sua falsità?Forse tu vorresti accelerare i tempi perché la tua vita è breve sulla terra?Ma se tu vivi poco tempo, quelli che verranno dopo di te scopriranno il vero ed il falso. Ed allora sappi aspettare!Non correre mai nelle cose di Dio. Potresti pentirtene un giorno.Accusare di falso un profeta vero, solo perché tu non hai saputo aspettare, sarebbe cosa grave per te.Se a questo aggiungi la tua poca  conoscenza della parola del Signore, non solo è grave ma anche vergognoso.Se poi assieme alla fretta e all'ignoranza aggiungi la tua vita non conforme al Vangelo, in questo caso la storia giudicherà te, la storia condannerà te, la storia dirà che tu hai preferito le tenebre alla luce perché le tue opere erano malvagie.Sappi aspettare. Se il profeta parla in nome di Dio, Dio protegge sempre la sua parola, la porta a compimento.Abbi fiducia in Dio e nella sua parola. Dio non permette che i suoi figli siano ingannati a lungo.Susciterà dei veri profeti che smascherino i falsi. Susciterà degli agnelli che sveleranno la vera natura di colui che è lupo.

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Un profeta pari a me

"Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto.Avrai così quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull'Oreb, il giorno dell'assemblea dicendo: che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia.Il Signore mi rispose: quello che hanno detto, va bene; io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò.Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto.Ma il profeta che avrà la presunzione di dire in mio nome una cosa che io non gli ho comandato di dire, o che parlerà in nome di altri dèi, quel profeta dovrà morire.Se tu pensi: come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta?Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l'ha detta il Signore; l'ha detta il profeta per presunzione: di lui non devi avere paura" (Dt 18).Ad ognuno la sua responsabilità. Al profeta quella di profetizzare in nome di Dio. A colui che ascolta quella di mettere in pratica la parola del profeta.Il Signore mette in guardia il suo popolo. Un profeta che non parla in nome di Dio, un profeta che annunzia la sua parola e non quella di Dio, un profeta che attribuisce al Signore quello che il Signore non ha mai detto, un tale profeta non deve essere ascoltato.Un tale profeta deve morire. Egli deve morire perché ha creato l'inganno in mezzo al popolo. Egli deve morire perché ha attribuito a Dio ciò che Dio non ha mai detto. Egli deve morire perché si serve del nome di Dio per portare innanzi il suo nome.Egli deve morire perché inganna il prossimo e Dio non può tollerare che uno che parla nel suo nome, uno che parla in nome del Dio che è verità, faccia nascere l'errore in mezzo al suo popolo.Profeta stai attento! Non attribuire a Dio quello che Dio non ha mai detto. Sei sommamente responsabile. La vita dell'uomo che si perde ricadrà su di te. Tu devi ascoltare prima di proferire parole divine. Se Dio non parla, non dovresti mai permetterti di dire che Dio ha parlato, mentre egli non ha mai parlato.Perché attribuire a Dio le tue menzogne e le tue falsità? E' un peccato grave che un profeta nel popolo di Dio manchi di riverenza e di rispetto nei confronti del suo Signore.Dio legge nel tuo cuore. Dio sa che tu menti. Dio sa che quello che tu proferisci sono tue parole e non sue.Se l'uomo non ha il coraggio di metterti a morte, anzi non deve perché la tua vita appartiene solo al tuo creatore, Dio nell'ultimo giorno ti domanderà conto di ogni attribuzione indebita che è uscita dalla tua bocca.Egli ti domanderà conto di ogni parola non sua che tu hai proferita.E' contro la finalità del patto di alleanza che colui che deve parlare in nome di Dio, parli in nome proprio. Se tu non ascolti nessuna voce, se tu non vedi nessuna luce, se tu non percepisci il mistero di Dio, abbi il coraggio di dirlo.Tu lo sai. La storia ti smaschera. Che figura farai tu che passi per un profeta ed un vero profeta, quando il mondo si accorgerà che non solamente dicevi il falso, ma che per affermare il falso andavi anche contro la sana teologia e la parola del Signore?Il profeta non può dire tutto ciò che vuole. Il profeta è profeta perché parla in nome di Dio. Se egli non riferisce la voce di Dio che profeta è? Egli non è più una guida sicura.Egli non serve più la causa di Dio nell'imparzialità e nella fedeltà a ciò che ha ascoltato. Egli diventa profeta di corte. Egli annunzia una parola sua.Certo i motivi per proferire di tali parole sono molteplici. Ma se tu sei un vero profeta non scendere mai a compromesso. Non vendere la tua parola per parola di Dio.Non ti fare alleato di nessuno. Sii libero. Solo se sei libero potrai essere un vero profeta.Non ti legare ad alcuno. Se ti leghi non puoi più fare il profeta. Sarai legato. Molte volte dovrai rinunziare a proferire la verità.La tua parzialità ed il bisogno che tu hai dell'altro spesso ti impedirà di profetizzare. Se devi chiamare sepolcro imbiancato il tuo migliore amico, come avrai il coraggio di farlo se sei impelagato con lui nelle necessità di questo mondo?Se sei caduto nella terra delle tentazioni, che Gesù superò nel deserto, se hai adorato il tuo compagno di viaggio perché ti ha dato un pezzo di pane per sfamarti, come fai a compiere il "mestiere di profeta"?Se non sei libero come fai a dire scriba e fariseo a colui che onora il Signore solo con le labbra? Stai attento, profeta!Ricordati che il Signore commina la morte per un suo profeta che non è fedele alla sua parola. E tu lo sai perché.Perché il Signore non ama che i suoi figli siano ingannati da colui che ha come compito quello di dirigerli e di dirigerli bene.Il Signore non può sopportare che un suo dono sia usato per l'utilità privata. Esso deve sempre restare utilità pubblica. Il Signore non vuole che la sua parola sia travisata sol perché tu non hai il coraggio di annunziarla fedelmente e semplicemente così come il Signore te l'ha dettata.Profeta stai attento. Compi bene la tua missione. La tua vocazione è una delle più sublimi all'interno del popolo di Dio. Dio si serve di te per parlare. Dio usa la tua bocca per manifestare la sua volontà.E poi sappilo. La parola di Dio non può essere contraddittoria. Dio non può dire attraverso un profeta una cosa e attraverso un altro profeta il contrario di ciò che ha detto attraverso il primo.Se la tua profezia non coincide con quella dell'altro, tu lo devi sapere in partenza se è la tua falsa, o se è la sua.Essa è falsa se tu sai bene che il Signore non ti ha parlato in questa o in quell'altra circostanza.Gli uomini potranno essere ingannati, ma quando andrai al cospetto del Signore cosa dirai?Che hai avuto paura e per questo non hai annunziato la sua parola? Sarebbe stato meglio non accettare mai questa alta missione. Quando andrai al suo cospetto come ti difenderai?Non basta dire che avevi bisogno della loro collaborazione per sbarcare il lunario. Egli ti risponderà che non conosci il regno di Dio e la sua giustizia perché le altre cose ti saranno date in sovrappiù. Tu sai che Dio può mandare anche i corvi a portarti il necessario, se tu a causa della tua alta missione non scendi a compromesso con alcuno!Profeta stai attento. Molto attento. Compi fedelmente il tuo mestiere. La tua vocazione non tollera inesattezze.Tu puoi salvare come puoi anche perdere non solo un uomo, ma anche intere collettività, anzi il mondo intero potrebbe cambiare vita e convertirsi se tu fossi fedele alla parola del Signore.E poi sappilo. Se commetti inesattezze, le tue inesattezze ricadranno contro di te. Se tu dici bugie, la bugia investirà te. Se tu menti, Dio svelerà la tua menzogna e allora la tua rovina sarà grande.Non sei stato fedele nel poco, non lo sarai neanche nel molto.Profeta stai attento. Annunzia la parola di Dio quando Dio parla! Taci quando Dio tace! E' questo il tuo compito. Non confondere la tua volontà con quella di Dio. Non confondere i tuoi interessi con quelli del tuo Signore. Non mescolare le tue preoccupazioni con le preoccupazioni di Dio.Dio ha una sola preoccupazione. Far sì che torni a lui quel figlio che dopo aver chiesto la metà dei beni che gli appartenevano partì per un paese lontano.E' questo che vuole il Signore. Niente altro. Esamina la tua coscienza. Lavori tu per il regno di Dio e la sua giustizia, o lavori per la tua fama e la tua gloria?Stai attento. Stai molto attento. Far perdere un'anima quando il Cristo per questa stessa anima è stato crocifisso e subì duri tormenti, è grave.Ecco perché il Signore dice che questo profeta deve morire.Se tu fino adesso hai agito senza coscienza, adesso non puoi più farlo. La salvezza di un'anima domanda che tu stesso le dia la vita.Salvare un uomo dalla strada del male esige che tu stesso ti faccia crocifiggere per lui.Elimina il compromesso. Non dire "Dio dice" quando Dio non ha detto niente. Sii sincero con te stesso. Puoi ingannare gli altri, ma la tua coscienza come farai ad ingannarla?A fin di bene non si possono attribuire a Dio parole che egli non ha proferito.A fin di bene non puoi fare apparire Dio mentitore e falsificatore quando in un altro profeta egli è verità perché conformità perfetta con la parola che egli ha lasciato sulla terra.Se venisse da me un profeta e mi presentasse un Vangelo differente anche di una sola virgola dal quello che la Chiesa mi ha detto, io gli direi: "non mi interessi".I tuoi pensieri non sono quelli di Dio. Profeta, stai attento!Non attribuire a Dio ciò che Dio non dice. Altrimenti devi morire!

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Tu non vi entrerai

"Poi Mosè salì dalle steppe di Moab sul Monte Nebo, cima del Pisga, che è di fronte a Gèrico.Il Signore gli mostrò tutto il paese: Gàlaad fino a Dan, tutto Nèftali, il paese di Efraim e di Manàsse, tutto il paese di Giuda fino al Mar Mediterraneo e il Negheb, il distretto della valle di Gèrico, città delle palme, fino a Zoar.Il Signore gli disse: "Questo è il paese per il quale io ho giurato ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe: Io lo darò alla tua discendenza. Te l'ho fatto vedere con i tuoi occhi, ma tu non vi entrerai"."Mosè, servo del Signore, morì in quel luogo, nel paese di Moab, secondo l'ordine del Signore.Non è più sorto in Israele un profeta come Mosè - Lui con il quale il Signore parlava faccia a faccia - per tutti i segni e prodigi che il Signore lo aveva mandato a compiere nel paese di Egitto, contro il Faraone, contro i suoi ministri e contro tutto il suo paese, e per la mano potente e il terrore grande con cui Mosè aveva operato davanti agli occhi di tutto Israele" (Dt 34).Nella vita di Mosè si manifesta il mistero di Dio ed il mistero dell'uomo. Il mistero dell'uomo. Di quest'uomo che ha timore di fronte a colui che è l'Onnipotente, a colui che è il totalmente altro, a colui che potrebbe cambiare le sorti dell'uomo e del mondo con un sol soffio della sua bocca e che si serve dell'uomo come suo collaboratore per compiere i prodigi del suo amore e della sua fedeltà.Il mistero dell'uomo che non si reputa né degno, né capace quando il Signore interviene nella sua vita per invitarlo a portare la liberazione al suo popolo che è schiavo nella terra d'Egitto.Il mistero di Dio che non tollera dubbi né inesattezze nel compimento della propria missione. Quando il Signore sceglie, Egli vuole che colui che è stato rivestito di questa grande missione, la porti sulle sue spalle fedelmente fino all'annullamento di se stesso, fino alla morte e alla morte di croce, perché Egli trionfi e trionfi come si conviene al Dio che ha creato il cielo e la terra, al Dio che è Signore di tutto, al Dio che ha fatto l'uomo a sua immagine e somiglianza, al Dio che ama talmente che vuole salvarlo e salvarlo nella sua anima e nel suo corpo.Il mistero di Dio che nella vita del profeta non tollera inesattezze di parole, non sopporta inadempienze, non vuole dubbi. Egli domanda la fedeltà fino al dono della propria vita.Quando Dio sceglie, la vita non appartiene più all'uomo. Egli la vuole totalmente, completamente, interamente. L'uomo non deve avere più pensieri suoi. Tutto appartiene a Dio. Nella vita del profeta deve esserci il rinnegamento totale di quella che è la sua esistenza;.Si annulla la vita dell'uomo perché il Dio che è Padre del nostro Signore Gesù Cristo, viva totalmente in noi. Come diceva Paolo. Ormai non sono più io che vivo, ma il Cristo che vive in me.Il Signore domanda che l'uomo si metta al suo servizio. Che porti la sua voce e solo la sua voce. Che almeno egli non dubiti della sua potenza. Che egli creda nella potenza di amore e di salvezza del suo Dio e che nessuno ostacolo potrà mai essere posto dinnanzi al Dio, al cui volere anche i mari si spostano dal loro alveo naturale per far passare a piedi asciutti coloro che devono essere salvati dal Dio che è amore.A causa di un suo dubbio Mosè non entrò nella terra promessa.Il Signore gliela fece vedere da lontano. Che esigente questo nostro Dio! Ma la sua esigenza è comprensibile. Questo Dio che dà tutto all'uomo, che crea l'uomo ad immagine del suo amore e a somiglianza della sua comunione, che ti dà la sua vita, questo Dio non ti domanda se non la vita.Il cristianesimo è la religione di questo scambio mirabile. Non ci si scambiano doni materiali. Non si va con una semplice offerta al Signore.Ci si va attraverso la tua vita. E' l'offerta di te stesso che è gradita al Signore. Egli ti ha dato la sua vita. Tu gli darai la tua.Egli ti ha dato il suo amore, tutto il suo amore. Tu gli darai il tuo. Egli si è lasciato crocifiggere per te. Tu ti lascerai crocifiggere per lui. Egli si è umiliato per te. Tu ti umilierai per lui.Egli annientò se stesso per portarti la sua ricchezza di vita. Tu annienterai te stesso perché egli ti ricolmi del suo amore. Ti svuoterai come egli si è svuotato.Solo in questo contesto di scambio di vita è possibile comprendere le esigenze del nostro Dio.Egli è un Dio esigente. Se tu non offri totalmente la tua vita al Signore, egli per questo ti ha chiamato e ti ha costituito profeta, altri si perderanno.Egli non può permettere che altri si perdano perché uno solo dei tuoi pensieri ancora ti appartiene. Egli deve correggerti. Egli deve condurti sulla via della donazione totale.Egli deve mortificarti perché solo mortificandoti gli altri possono capire veramente le esigenze del suo amore.Per aver dubitato, per aver colpito la roccia due volte anziché una volta sola, il Signore non permise che Mosè entrasse nella terra promessa.Il Signore non lo permise non perché egli fosse terribile o perché fosse tiranno per i suoi profeti e per coloro che egli sceglie.Il Signore non lo permise perché ama talmente l'uomo che non vuole che i suoi profeti e i suoi messaggeri a causa dei loro dubbi e delle loro debolezze impediscano che i suoi figli entrino nella via del bene e dell'amore.Quando si offre la vita al Signore non si può più dire: questa parte te la prendi, quest'altra me la lasci, questo pensiero è tuo, quest'altro è mio.O abbandoni tutti i tuoi pensieri e sei un convertito, o non li abbandoni e non lo sei. Non parlare di conversione quando vivi dei tuoi pensieri.Non entrerai nella terra promessa. Non la vedrai neanche da lontano. Per te non ci sarà nessuna speranza. Dio ti vuole perfetto come Egli è perfetto. Egli ti vuole santo perché Egli è santo.E' la santità di Dio che emerge attraverso la storia di questo Uomo che chiamato dal suo Signore aveva timore di compiere la sua volontà.Ed il piano del Signore è talmente santo, è talmente sublime che chiunque ha timore e riverenza dinnanzi alla volontà del suo Signore.Non so neanche parlare e tu mi scegli per liberare il tuo popolo. Signore, già in partenza il tuo piano rischia il fallimento.Ma il Signore non realizza il suo piano attraverso la forza dell'uomo. Egli lo porta a compimento attraverso i suoi segni e i suoi prodigi. Questi segni e questi prodigi che l'uomo di ogni tempo condanna perché non vuole entrare nell'ottica della salvezza, perché ha paura di intraprendere la via del bene e della santità.Egli li condanna perché teme di convertirsi e di cambiare tutta la sua mentalità per prendere la mentalità di Dio.Egli teme di amare come Dio ama. Di darsi all'altro come il suo Signore si è dato a lui.E Mosè non entrò nella terra promessa. Ma egli manifestò la santità di Dio e la sua liberazione. Egli guidò il popolo di Dio nel deserto. Egli lo condusse alle porte della terra.Egli condusse al punto in cui avrebbe dovuto condurlo. Alle porte della terra cessa la sua missione.Un altro deve prenderne le redini. Un altro deve compiere quest'altra grande missione. Ma anche se un altro ne prende le redini, la Bibbia tiene a precisare che nessun altro profeta fu pari a Mosè. Pari a colui con il quale il Signore parlava faccia a faccia.La missione cambia. Non vi è ripetizione. Gli uomini non si ripetono. Essi sono chiamati da Dio a svolgere ognuno la propria missione.Ricevono da Dio tutto ciò che è necessario per svolgerla bene.Quando Mosè parlava faccia a faccia con il suo Dio, il popolo non se ne è neanche accorto. Egli diceva e ha detto ad Aronne quando Mosè salì sul monte: facci un Dio che cammini con noi, perché di quel Mosè non sappiamo cosa ne sia avvenuto.Egli parlava faccia a faccia con il suo Dio. Questo stava facendo!Solo alla fine di tutta una missione ci si accorge della grandezza e della santità di colui che il Signore aveva scelto per liberare il suo popolo dalla schiavitù. Solo alla sera, quando ormai il profeta non è più in mezzo a loro, ci si accorge del bene che essi avevano avuto.Ma ormai è troppo tardi. Ormai non ci sarà più nessuno che parlerà faccia a faccia. E' troppo tardi.Bisognava pensarci prima. Bisognava averlo ascoltato prima, quando egli era in vita.Se si fosse ascoltato allora, tu, Pio Israelita, non avresti fatto quarant'anni di deserto, tu, Pio Israelita, che sei uscito dall'Egitto, dalla terra della schiavitù, non saresti morto nel deserto.Avresti posseduto la terra. Avresti vista realizzata la promessa del tuo Signore.Ormai è troppo tardi. Avresti fatto bene a credere prima!

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Attraverso questo Giordano

Dopo la morte di Mosè, servo del Signore, il Signore disse a Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè: "Mosè mio servo è morto.Orsù, attraversa questo Giordano tu e tutto questo popolo verso il paese che io darò loro, agli Israeliti.Sii coraggioso e forte, poiché tu dovrai mettere questo popolo in possesso della terra che ho giurato ai loro Padri di dare loro.Solo sii forte e molto coraggioso; cercando di agire secondo tutta la legge che ti ha prescritta Mosè, mio servo.Non deviare da essa né a destra né a sinistra, perché tu abbia successo in qualunque tua impresa.Non ti ho io comandato: Sii forte e coraggioso?Non temere dunque e non spaventarti, perché è con te il Signore tuo Dio, dovunque tu sia" (Gs 1).Che Israele non dimentichi mai. Che Giosuè ricordi sempre. Tutto è dono. Tutto è grazia.La conquista della terra è un dono della fedeltà di Dio alla sua parola.Per conquistarla, per possederla, per darla agli Israeliti Giosuè deve essere forte e coraggioso.Ma la sua forza e il suo coraggio non stanno nei suoi muscoli e nella sua generosità d'animo.La sua forza, la sua unica forza, quella che gli farà conquistare la terra, sarà il suo Dio, sarà la fedeltà alla parola del Signore.Se Giosuè è fedele a questa parola, se egli non devierà né a destra né a sinistra, egli sarà forte.La sua spada taglierà. I suoi nemici saranno sconfitti.E' il Signore la nostra forza. E' lui la nostra vittoria.  Stolti ed insensati che siamo. Dalla mattina alla sera pensiamo che le sorti spirituali del mondo siano nelle nostre mani.Non sappiamo che la nostra  riuscita è nelle mani del Signore. La nostra riuscita è l'osservanza fedele della sua santa legge.Solo allora il Signore sarà per noi una potenza irresistibile che ci condurrà come su di ali d'aquila.Ma l'uomo questo non può capirlo. Non può capirlo perché non vuole.Il Signore gli ha dato i suoi comandamenti. Egli deve osservarli. Se li osserverà possiederà la terra. Se non li osserverà il Signore non può garantire la sua protezione. Il Signore non può darti quando tu non dai. Il Signore non può essere generoso all'infinito con colui che non percepisce le meraviglie del suo amore, con colui che attribuisce a se stesso, alle sue forze, alle sue capacità ciò che è dono ed esclusivo dono di Dio.Solo nella fedeltà alla mia parola, tu, Giosuè, sarai forte e coraggioso. Solo quando tu non andrai né a destra né a sinistra potrai fare ciò che io voglio.Solo se la mia parola sarà il tuo cibo ed il tuo pane, allora tu possiederai la terra, la conquisterai, perché solo alla luce della mia parola apparirà ciò che è tuo e ciò che è mio.La terra è un mio dono e tu devi saperlo. Non puoi dimenticarlo. La terra è mia e sarà tua se tu sarai mio. Tu sarai mio se osserverai la mia parola.Ecco perché ti dico, Giosuè, di non avere paura. Nulla di male potrà capitare a coloro che osserveranno la mia parola. I tuoi nemici potranno anche non credere nella mia forza, potranno anche decidere di intervenire, ma contro di me essi non potranno nulla.Non sanno che essi sono polvere e cenere. Non sanno che sono io che agisco ed io sarò sempre con te, se tu ascolterai la mia voce e resterai fedele ai precetti che io ho dato al mio fedele servitore Mosè.Ancora una volta il Signore mette in guardia colui che deve compiere la sua missione.La riuscita della missione dipende solo dall'ascolto della parola del Signore.Solo se egli non devierà né a destra né a sinistra, il "missionario" espleterà bene e compirà i disegni del Signore.E se il "missionario" è fedele, nessun uomo, neanche gli angeli del cielo, possono fare naufragare il piano di Dio.La terra sarà tua. Tu la conquisterai. Per conquistarla dovrai osservare la mia parola. Sii fedele a me. Io mi mostrerò fedele con te.Il tuo nemico potrà anche decidere di intervenire contro di te, ma se tu sei fedele, io interverrò contro di lui e la sua rovina sarà grande.Ecco perché Giosuè non deve temere. Egli non deve spaventarsi. la sua riuscita non dipende né dalla sua forza, né dalla debolezza dei suoi avversari. Egli trionferà sempre.Giosuè trionferà perché Dio è con lui. E Dio è con lui perché egli è fedele alla parola che il Signore ha dettato al suo fedele servitore Mosè.Ecco perché Giosuè conquisterà la terra. Ecco perché i suoi nemici non potranno mai avere il sopravvento.Anche il sole si fermerà se sarà necessario. La luna arresterà il suo corso. Ma i suoi nemici saranno sconfitti, non dalla sua forza, ma dalla potenza irresistibile del Signore.E tu, nemico di Giosuè, devi saperlo. Non potrai vincere. Non provarci neanche. Resterai deriso, sconfitto, umiliato. Se tu pensi che il tuo nemico sia come tutti gli altri nemici, allora non hai capito niente di lui, né del Dio di Giosuè.Sappi che il Dio di Giosuè è stato capace di liberare il suo popolo in terra straniera. Ha combattuto il grande Faraone. Combatterà te e ti sconfiggerà.Egli ti sconfiggerà se io sono fedele alla sua parola. E' questa l'unica condizione della tua sconfitta.E Giosuè sarà fedele al Signore. Il Signore sarà fedele a Giosuè.Non vincerai. Provaci, se non credi. I muri della tua città diventeranno polvere!Sarai distrutto, come sono stati distrutti tutti coloro che ci hanno provato prima di te!

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In Galgala

"Si accamparono dunque in Gàlgala gli Israeliti e celebrarono la Pasqua al quattordici del mese, alla sera, nella steppa di Gerico.Il giorno dopo la Pasqua mangiarono i prodotti della regione, azzimi e frumento abbrustolito in quello stesso giorno.La manna cessò il giorno dopo, come essi ebbero mangiato i prodotti della terra e non ci fu più manna per gli Israeliti, in quell'anno mangiarono i frutti della terra di Canaan" (Gs 5).Quanto tempo è passato da quella prima Pasqua celebrata in Egitto! Chi avrebbe mai potuto credere che la parola del Signore si sarebbe avverata un giorno e che i figli d'Israele avrebbero avuto una terra tutta per loro. Una terra dove essi sarebbero stati liberi!La parola di Dio è vera. Dio è fedele alla sua parola. Israele celebra la Pasqua nella terra che non è più promessa perché è già conquistata o in procinto di essere conquistata.Israele libero celebra la festa della sua libertà.Ma che lungo cammino prima di arrivare in questa terra! Quante prove essi non hanno dovuto superare. Quanto scoraggiamento e quanta poca fiducia nella parola di colui che è il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe. Quante volte questo Israele di Dio non avrebbe voluto ritornarsene in Egitto, nel paese delle cipolle e delle pentole di carne!Quante volte la non volontà di camminare verso la libertà spingeva questo popolo a mormorare contro il Signore!Ma il Signore vuole ed attua la salvezza. Non la attua contro la volontà del suo popolo. La attua facendo sì che il suo popolo comprenda le meraviglie del suo amore, comprenda che i segni ed i prodigi di questi lunghi quaranta anni sono segni e prodigi perché l'uomo si apra alla fede, ed accetti il mistero di colui che tutto può.Dio non può costringere l'uomo. Egli non può prenderlo di forza e condurlo legato mani e piedi nella terra di Canaan. La terra sarà tua. Tu devi volerla. Devi desiderarla. Devi bramarla.Solamente se hai fame e sete del suo latte e del suo miele, essi saranno tuoi. Tu ti sazierai. Ed il Signore crea in noi questa fame e questa sete. Sete di terra promessa. Sete di libertà. Fame di amore. Fame di giustizia.E l'uomo si prepara a celebrare la Pasqua. La celebra nella terra. La celebra come ricordo. La celebra come compimento della sua speranza. Questa Pasqua diviene verità del passato e garanzia del futuro.Il suo futuro sarà verità come lo è stato il suo passato. Dio e l'uomo hanno camminato insieme. Sempre. nel passato Dio è stato fedele e l'uomo infedele. La fedeltà!Quante volte l'uomo non ha pensato che il suo Dio sia a sua immagine e a sua somiglianza. Egli è infedele e pensa che il suo Dio sia infedele. Egli non sa amare e pensa che il suo Dio non sappia amare. Egli teme il rischio e l'avventura e pensa che il suo Dio sia un pusillanime come egli è pusillanime.Ecco perché il Signore vuole che Israele celebri la Pasqua come statuto perenne.Israele deve sempre ricordarsi del suo passato. Israele non deve dimenticare la sua schiavitù. Israele non deve dimenticare la fedeltà del suo Dio. Israele non deve dimenticare l'amore del suo Signore. Israele non  deve dimenticare che egli è stato liberato e salvato non a causa dei suoi meriti, ne aveva ben pochi, egli è stato salvato dalla potenza misericordiosa del suo Signore che è disceso in Egitto per liberarlo dal grande Faraone.Israele deve sperare. Egli può sperare. Egli celebra la Pasqua come il più grande segno della sua speranza. Con Dio egli avrà sempre un futuro. Sarà un futuro di liberazione, di salvezza, di amore. Sarà un futuro di libertà.Questa Pasqua che Israele celebra nella terra conquistata è per lui tutto un programma di fede. Non è una cerimonia vuota. Un ricordo neutro di un avvenimento che fu. Non è un fatto anonimo che bisogna ricordare perché così il Signore ha stabilito.No! Guai a colui che annulla il significato escatologico della Pasqua. Annulla la sua speranza. Vanifica il suo futuro. Si ritrova un'altra volta nella schiavitù del passato. L'uomo è futuro. L'uomo è speranza. L'uomo è salvezza. L'uomo è liberazione. L'uomo è vita eterna. Egli lo è diventato nel Cristo.Il Cristo è la nostra Pasqua. Colui che è morto ed è risuscitato. Colui che ha vinto i legami della morte nel suo corpo risuscitato. Colui che dice all'uomo: io sono risorto; tu risusciterai. Io ho vinto la morte. Tu la vincerai. Io ho trionfato sulla menzogna. Assieme a me, trionferai anche tu. Io ho portato nel mondo la pace e l'amore. Con me e in me li porterai anche tu.Tu vincerai perché io ho vinto. Tu risusciterai perché io sono il risorto.Il mio futuro è tuo. Questo futuro che ti fa paura e ti spaventa perché non vuoi camminare nel deserto delle tentazioni e delle prove!Questo futuro che ti fa tremare perché non vuoi convertirti! Questo futuro che ti impedisce di celebrare la Pasqua nella novità di vita, perché a te piacciono le novità della tua vita! Non piacciono perché tu pensi sempre alle cose della terra.Tu non ami ciò che è nuovo, che è di Dio, che è futuro. Ciò che è celeste!Tu ami ciò che è terreno, materiale, corporeo! Ciò che è di questo mondo. Ciò che è pane ed acqua di questa terra!Ma perché non celebri la mia Pasqua? Perché non celebri la mia risurrezione? Perché non celebri la mia vittoria?Perché non muori con me e con me non risusciti? Sarebbe per te la riscoperta della tua stessa essenza. Tu conosceresti te stesso. Tu saresti uomo.Tu lo sai. Solo io ti rendo uomo. Solo io ti costituisco tale. Senza di me non sei. Perché senza di me non ti realizzi. Tu non sei passato. Saresti schiavo e prigioniero del grande Faraone.Tu non sei presente. Saresti infossato in un deserto senza via d'uscita. Saresti soffocato dalla calura ardente del terreno. Saresti ucciso dai morsi velenosi dell'invidia, della gelosia, dell'egoismo, della cattiveria tua e di colui che dice di essere tuo fratello.Tu venderai lui ed egli venderà te. Non per trenta denari. Un mezzo denaro vi è già sufficiente. Tu non sei solo passato e presente. Non saresti uomo. Tu sei anche futuro.E il tuo futuro solo io posso indicartelo. Solo io posso dirti in che cosa consiste. Non lo puoi scoprire da te. Tu sei solo passato e pensi al presente. Tu pensi alle cipolle del paese della schiavitù.Terra sei e terra pensi. Cipolla sei e cipolle pensi. Schiavo sei e schiavitù mediti nel tuo cuore. Passato sei e al passato vuoi ritornare. Nel deserto ti trovi e nel deserto vuoi restartene.Tu senza di me non puoi essere futuro. Senza di me sei solo morte. La morte è la chiusura definitiva di ogni attesa. Se morrai senza di me, non risusciterai come me. Se muori senza di me, odio sei ed odio risorgerai. Non ami e non amerai. Non sei e non sarai. Nulla sei e nulla sarai.Per questo devi celebrare la Pasqua. La Pasqua è la festa della speranza. La festa del futuro. La festa dell'amore. La festa della fedeltà. La festa degli uomini.Se celebrerai la Pasqua con il Cristo, sarai un uomo di futuro. Sarai un uomo di amore. Sarai un uomo celeste. Sarai un uomo incorruttibile. Sarai un uomo glorioso. Morirai al peccato risorgerai a vita nuova. Avrai la vita eterna.La Pasqua è la festa della vera vita. E' la festa della risurrezione. E' la festa della novità assoluta. E' la festa dell'amore. La festa dell'uomo.Non puoi far passare questo giorno come tutti gli altri giorni. Non puoi trascorrere questa festa come se il Cristo non fosse risuscitato. Devi risuscitare. Devi diventare uomo. Devi realizzarti ed il Cristo sarà la tua realizzazione.Ma per poter essere uomini, tu lo sai, non si può dimenticare la croce. Il Cristo è morto e risorto. Tu morrai e risorgerai. E se la morte ti spaventa, non la morte del corpo, ma la morte al corpo, a quest'uomo che è corpo, che si costruisce senza Dio, sappi che non esiste alcun'altra via per poter risorgere con il Cristo. Solo se muori risorgerai.Muori anche tu con lui! Con lui risorgerai. Sarai uomo. Amerai. Scoprirai il tuo futuro. Ti realizzerai. Se non risorgi, il tuo passato ed il tuo presente sono spazzatura per te.Se non risorgi, stai perdendo il tuo tempo e la tua vita. A nulla serve attaccarti al tuo passato e al tuo presente, quando nessuna prospettiva di futuro è dinnanzi ai tuoi occhi. Il Cristo è la nostra Pasqua.Se il Cristo non è risuscitato siamo i più infelici degli uomini. Noi siamo senza speranza. Noi siamo senza futuro. Il nulla e solo il nulla è l'unica nostra prospettiva. Ma grazie siano rese a Dio: il Cristo è veramente risorto!

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Noi serviremo il Signore nostro Dio

"Giosuè disse al popolo: Voi non potrete servire il Signore, perché è un Dio Santo, è un Dio geloso; Egli non perdonerà le vostre trasgressioni e i vostri peccati.Se abbandonerete il Signore e servirete dèi stranieri, Egli vi si volterà contro e, dopo avervi fatto tanto bene, vi farà del male e vi consumerà.Il popolo disse a Giosuè: No! Noi serviremo il Signore.Allora Giosuè disse al popolo: Voi siete testimoni contro voi stessi, che vi siete scelto il Signore per servirlo.

Risposero: Siamo testimoni!

Giosuè disse: Eliminate gli dèi dello straniero, che sono in mezzo a voi, e rivolgete il cuore verso il Signore, Dio d'Israele!Il popolo rispose a Giosuè: Noi serviremo il Signore nostro Dio e obbediremo alla sua voce!" (Gs 24,19-24).Il Signore è un Dio santo e geloso. Egli non sopporta la divisione del cuore. Egli non tollera il compromesso.Egli vuole il cuore dell'uomo e la parte migliore di tutto ciò che egli ha e possiede. Egli ti ha dato tutto, ti ha dato la sua vita, tu gli darai tutto, gli darai la tua vita, se lo ami. Se vuoi amarlo, lo devi amare come Egli stesso desidera essere amato. A modo suo, non a modo tuo.Il nostro Dio è un Dio santo. Chi vuole venire dietro di me, rinneghi ogni giorno se stesso, prenda la sua croce e mi segua.Non si possono servire due padroni.Non chi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.Se non fate penitenza perirete tutti allo stesso modo. Andate via, maledetti, nel fuoco preparato per voi e per gli angeli ribelli!Vi dò un comandamento nuovo, che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amato. Da questo vi riconosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni verso gli altri.A chi rimetterete i peccati saranno rimessi. A chi non li rimetterete resteranno non rimessi.Non giudicate per non essere giudicati. Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori.Togli prima la trave che è nel tuo occhio, vedrai bene per togliere la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello.Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori.Se non nasci dall'acqua e dallo Spirito, non entrerai nel Regno dei cieli.Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna ed io lo risusciterò nell'ultimo giorno.Chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.Cercate il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta.Chi mi riconoscerà davanti agli uomini anch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio  che è nei cieli. Ma chi non mi riconoscerà davanti agli uomini, neanch'io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli.Beati i miti, gli afflitti, i poveri in spirito, gli operatori di pace, quelli che hanno fame e sete di giustizia.Erano queste le esigenze della sanità del nostro Dio. Ormai queste esigenze di santità, che esprimono la volontà di Dio a nostro riguardo, sono state quasi tutte dimenticate.Una grande eresia ha messo radici tra il popolo cristiano. Ma il Cristo mette in guardia i suoi discepoli dai falsi profeti, dai falsi profeti che se fosse possibile ingannerebbero anche gli eletti di Dio. Ma non sarà possibile.Il Signore protegge la sua Chiesa e proteggendola smaschererà sempre in tempo questi lupi che si presentano a noi travestiti da agnelli.Questa grande eresia considera il nostro Dio solo come misericordia e perdono. Poiché il nostro Dio è solo misericordia e perdono, basta correre a lui ed egli ci perdona. Basta pentirsi all'ultimo momento e le porte del paradiso sono aperte per noi!Basta dire con le labbra: Signore, perdonami, perché il suo cuore si liquefà e noi siamo tutti avvolti dal fuoco d'amore divino.L'inferno è stato abolito da molti cristiani. Addirittura si dubita se ci sia un'altra vita. Tutto è ridotto a quell'orizzontalismo senza nessuna apertura verso un'esigenza eterna.Ecco il cristianesimo senza speranza. Noi ci siamo fatti come quelli che non hanno speranza. E quel Maranà tha che si legge su qualche calcografia è solo un'espressione senza senso né significato alcuno per la nostra vita di fede.E' una voce che risuona nell'aria ma che non scende nel profondo del cuore dell'uomo. E' questo il frutto di questa eresia grande, dalle radici profonde, che nessuno più combatte né vuole combattere perché non è conveniente.Combattere questa eresia significa affermare la conversione ed il cambio reale di vita. Significa mettersi sul cammino di Dio e verso Dio. Significa operare un profondo cambiamento nei nostri pensieri: prendere i pensieri di Dio e lasciarsi trasformare da essi.Ecco perché è comodo scegliere solo una verità confessata dalla fede della Chiesa e nascondersi dietro di essa. La Chiesa non può sconfessarci. Essa non confessa forse che Dio è la misericordia ed il perdono?Poiché Dio è la misericordia ed il perdono, Egli ci perdonerà sempre. Fino all'ultimo respiro. Egli sarà per noi sempre la misericordia ed il perdono.Dio è misericordia e perdono. Ma Dio è anche somma giustizia. Egli è lento all'ira. Egli ti giudicherà secondo le tue opere e non secondo le tue parole.Egli ha perdonato il figliol prodigo. Si fa più festa in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza.Ma pentirsi significa abbandonare la cattiva strada. Significa cessare di fare il male. Significa prendere i pensieri di  Dio e vivere conformemente ad essi.Questo significa conversione. Conversione non significa vivere nel peccato. Non significa essere ingiusti. Non significa calunniare. Non significa rubare. Non significa commettere adulterio.Non significa vivere con l'odio nel cuore. Conversione non significa fare ciò che si vuole. Conversione non significa rinnegare il Vangelo.Dio è la misericordia ed il perdono. Ma se Dio fosse solo misericordia e perdono, l'inferno non dovrebbe esistere. A che pro l'inferno se Dio perdona sempre, ogni qualvolta glielo chiediamo?Ma Dio non ci giudica secondo le nostre parole. Non chi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli. Ma chi fa la volontà del Padre mio, questi entrerà nel regno dei cieli.Egli giudica ognuno di noi secondo le sue opere. Le parole non hanno valore per Lui! Non hanno valore perché Egli non ascolta le parole. Egli legge nel cuore.Se alcuni ricorrono ancora a questo Dio che è la misericordia e il perdono, altri non ne hanno neanche più bisogno. Non ne hanno più bisogno perché per essi il peccato non esiste. Esso è stato abolito. Tutto è giusto. Tutto è lecito. Tutto è normale.Ma il nostro Dio è un Dio santo. E' un Dio geloso. E' un Dio che giudica secondo le nostre opere. E' un Dio che ci risusciterà ad immagine di suo Figlio se noi ci siamo cibati in vita del suo corpo e del suo sangue.E' un Dio che non tollera le ingiustizie. E' un Dio che perdona colui che pentito ritorna a Lui, ma che punisce, pur essendo lento all'ira.Il nostro Dio non è un burattino. Il Cristo non è tutto zucchero e miele. Non c'è differenza  tra il Dio del Vecchio ed il Dio del Nuovo Testamento. Dio è sempre lo stesso: ieri, oggi, domani. In Lui non ci sono cambiamenti.I suoi pensieri sono eterni. I suoi non sono pensieri d'uomo. I suoi sono pensieri divini.Sono pensieri di eternità. Di amore, ma anche di condanna. Di perdono, ma anche di giustizia. Di misericordia, ma anche di castigo. Di Paradiso, ma anche di inferno. Un Dio che ti ama, ma anche che ti rigetta. Un Dio che si rivolta contro, se tu lo combatti. Un Dio che non tollera il peccato. Un Dio che vuole da te un'obbedienza fino alla morte. Fino alla perdita totale della tua vita per lui!Chi perderà la sua vita per me, questi la ritroverà!Il Cristo è morto ed è risuscitato per fare di noi dei cristiani veri. E per essere tali bisogna accettare l'integralità della parola del Signore, senza nulla togliere e nulla aggiungere: paradiso ed inferno, semplicità e prudenza, amore e giustizia, perdono e castigo, bene e male, grazia e peccato, tempo ed eternità, morte e risurrezione, singolo e comunità, sacramento ed incontro immediato con Dio.Chiunque non vive secondo questa bipolarità, riduce il Vangelo, annulla la fede del nostro Dio si costruisce un idolo.Ed il Signore non vuole che noi ci facciamo immagini di Lui. Che ci costruiamo un Dio tutto per noi. Un vitello d'oro per la nostra rovina eterna!Ma il Signore non ti costringe. Egli ti dice solamente: se vuoi servire me, mi devi servire a modo mio, non a modo tuo.Soprattutto Egli ci dice di non servirci del suo nome per giustificare il nostro peccato.Egli è un Dio santo. Egli è un Dio geloso. Egli non sopporta la divisione del tuo cuore.Egli nel Cristo ti ha dato tutto. Tu gli darai tutto, la tua vita, i tuoi beni, la parte migliore di quello che sei ed hai.Solo così sarai gradito a Dio. Solo così sarai cristiano.

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Abbandonando il Signore

"Allora i figli d'Israele cominciarono a fare il male al cospetto del Signore e servirono i Baal, abbandonando il Signore, Dio dei loro padri, che li aveva tratti dall'Egitto: seguirono le divinità dei popoli circostanti e le adorarono, provocando il Signore a sdegno.Abbandonarono dunque il Signore per servire Baal e le Astarti. Ma, adiratosi il Signore contro i figli d'Israele, li diede in mano di predoni che li spogliarono e li vendettero alle genti ostili dei dintorni, sicché gli Israeliti non potevano tener fronte ai loro nemici.Anzi il Signore, come già aveva minacciato e giurato, in tutti i loro tentativi interveniva contro di loro, per gravare su di essi la sua mano, tanto che furono oltremodo oppressi" (Gdc 2,11-15).Il peccato è nella sua essenza un atto di non fede. Si pensa che la parola di Dio sia come quella di ogni uomo: fallace, non vera, detta più per ingannare che per amore dell'altro. Una parola che detta non è mantenuta.Una minaccia o un castigo preannunziato che poi non sarà mai inflitto perché convinti che il cuore di Dio sia come il cuore dell'uomo. Se Dio è la misericordia ed il perdono, egli è anche la somma giustizia.Egli dice paradiso. Egli dice anche inferno. Egli conduce nella sua luce. Egli manda anche nel fuoco eterno. Ma Dio non è un uomo che si possa pentire. Né un figlio d'uomo che dice e poi non mantiene. Finché pensiamo che Dio sia come l'uomo non ci sarà salvezza per noi. Finché immaginiamo che il nostro Dio dice e poi non mantiene non ci sarà via d'uscita.Ci perderemo. Adamo si è perso, è incorso nella morte perché non ha creduto alla parola del Signore.Non si insisterà mai abbastanza che Dio ha una sola parola. Non si insisterà mai troppo che Dio mantiene quanto afferma. Se ne mangerai di certo morrai. .L'uomo è morto perché ne ha mangiato.Ne ha mangiato perché non ha creduto. Non crede perché vuole essere come Dio. Non vuole essere più una creatura. Non vuole avere un Dio superiore a lui. Un Dio che lo dirige nei suoi atti e nei suoi sentimenti. Egli vuole determinare il bene ed il male. Egli vuole farsi un Dio tutto per sé.Non tollera un Dio Geloso e Santo. Non sopporta un Dio che lo invita a camminare sempre sulla retta via. Un Dio che non sopporta la divisione del cuore.E' questa la tragedia dell'uomo di sempre. Ma tu sei uomo e non Dio. Tu sei creatura e non creatore. Tu dipendi. Sei libero, ma per vivere una libertà di amore e di giustizia. Tu sei ad immagine di colui che ti ha creato. Tu non sei l'immagine del tuo creatore. Tu non sei Dio.E poiché l'uomo è tutto questo, egli spesso lo dimentica. Non se ne dimentica. Vorrebbe essere creatore. Vorrebbe essere egli il Signore. Vorrebbe determinare, dire lui ciò che è bene e ciò che è male. La tentazione di sempre. Il peccato di ogni giorno. L'uomo vuole essere Dio.Ma l'uomo non è Dio. Vuole costruirsi degli dèi. Si può costruire solo degli idoli. Ma questi non possono liberarlo dalla morte. Non possono salvarlo. Solo Dio può salvare l'uomo. Solo Dio può indicare la via della realizzazione dell'uomo. Questa via ha un passaggio obbligato: la fede nella sua parola.Tutta la sua parola è vera ed è verità. Finché l'uomo non prende in seria considerazione la verità della parola del Signore non ci sarà alcuna possibilità di redenzione. L'uomo morrà nel suo peccato. Se non credi, non puoi che morire. La vita è nella fede. La vita è nella parola del Signore.Come può l'uomo comprendere che la sua salvezza sta nell'ascolto e nella messa in pratica della parola del Signore?Lo stiamo ripetendo tante e tante volte: solo chi ascolta la parola del Signore e la mette in pratica entrerà nel regno di Dio. La storia di Israele è per noi una grande testimonianza della verità della parola del Signore.Mosè non entrò nella terra promessa solo per aver dubitato una sola volta nella potenza di amore della parola del Signore. Il Popolo ebraico non entrò nella terra promessa perché non ha creduto al Signore quando il Signore gli comandò di andare a conquistare la terra al ritorno degli esploratori.Ed ai nostri tempi, rinnegando la storia, tutta la storia sacra, si sta portando avanti quella distinzione artificiale tra il Dio del Vecchio e il Dio del Nuovo Testamento. Un Dio terribile il primo. Un Dio misericordioso il secondo. Un Dio tremendo il primo. Un Dio Padre il secondo.Ma è forse questa la parola del Signore? La parola di Dio non dice forse che non c'è differenza alcuna, che è lo stesso Dio, Padre l'uno è Padre l'altro, terribile l'uno e terribile l'altro, misericordioso l'uno e misericordioso l'altro, giusto l'uno e giusto l'altro?Come può un popolo, il popolo cristiano vivere la sua fede se pensa che la parola di Dio non è vera, inattualizzabile, in contrasto?Come può un cristiano vivere la sua fede nella morte e nella risurrezione del Cristo, morire e risorgere, se già gli vengono presentate due forme dell'Unico Dio in contrasto tra di loro?Come può un uomo salvarsi, se riduce il nostro Dio ad un burattino che se ne sta nel cielo a contemplare il male delle sue creature senza possibilità alcuna di intervento?Dio mi perdonerà! Ti autorizza la sua parola a simili conclusioni? E se la parola che ascolti non è quella di Dio, non vedi che rischi e rischi molto?Israele non è forse andato in esilio perché non ha messo in pratica la parola del Signore? Che strano popolo questo popolo cristiano: confessa una Fede che poi non vive! Invoca un Dio che non ama. Annunzia una parola nella quale non crede! Vuole incontrarsi con il suo Dio non rispettando le modalità stabilite da Lui. Crede in un Dio amore e professa l'egoismo. Crede nella risurrezione del Cristo e poi nega l'esistenza dell'altra vita. Si ciba del corpo di Cristo e non sa perché lo fa!Dice che Dio può tutto e poi quando bisogna veramente ricorrere alla potenza misericordiosa ed amante del nostro Dio, allora lo si accusa di ingiustizia. Non si crede nella sua giustizia e poi lo si accusa di ingiustizia.Si nega l'altra vita e si invoca Dio perché doni la vita eterna a coloro che sono morti come quella persona che mi raccontava di non so quanti "requiem" che recitava per le anime dei defunti e poi mi domandava se esiste l'altra vita, e se Dio c'è mentre si cibava del suo corpo e del suo sangue.E' questa purtroppo una triste realtà nella quale noi viviamo. Come l'altra che mi diceva che è impossibile vivere il comandamento dell'amore. E allora se vivere il comandamento dell'amore è impossibile, che cristianesimo andiamo predicando? Un cristianesimo di formule e di pratica perfetta? Ed è forse questa la ragione perché la nostra fede non ha più presa su nessuno.Se noi che siamo cristiani non crediamo nella parola del Signore, se noi che siamo stati battezzati dubitiamo della giustizia di Dio, attraverso quella distinzione artificiale tra Dio del Vecchio e Dio del Nuovo Testamento, se noi che siamo cristiani celebriamo la festa dei Santi senza mettere per un intero anno piede nella Chiesa, c'è un qualcosa che non va: non crediamo nella parola del Signore.Ci siamo costruiti degli idoli. Ed il Cristo l'ha detto: un solo iota, un solo apice, non passerà dalla mia legge. Il cielo e la terra passeranno ma la mia parola non passerà.Se noi che siamo cristiani sentiamo ogni giorno la necessità di farci le nostre norme e le nostre leggi per vivere il nostro cristianesimo, come possiamo pretendere di predicare la purezza della parola del Signore.Ecco perché non siamo creduti. Non lo siamo perché non crediamo. Non crediamo perché pensiamo che il nostro Dio sia un burattinaio. Pensiamo che la sua parola ha poco peso per lui. Non sappiamo che Adamo è veramente morto. Mosè non è entrato nella terra promessa con tutto il popolo che con lui è stato liberato dall'Egitto.Non sappiamo che una minaccia di morte eterna pesa sulla nostra testa. Ma a queste cose chi crederà! Il medioevo è passato e tu parli ancora dell'inferno e della giustizia di Dio!? Ma vivi veramente fuori tempo e fuori contesto sociale!?Ma chi crederà alla nostra predicazione! A chi possiamo ancora annunziare che la giustizia di Dio si compirà e si compirà presto per ognuno di noi!A chi possiamo dire che gli operatori di iniquità non entreranno nella terra promessa! A chi possiamo dire che l'eternità esiste e che dobbiamo risorgere tutti chi per la vita e chi per la morte!A chi possiamo dire che Dio giudicherà ciascuno secondo le sue opere! A chi possiamo dire che nel tempo si prepara l'eternità!Ma la parola di Dio è vera. La storia di Israele testimonia a noi che ogni parola che è uscita dalla bocca di Dio si è sempre realizzata, avverata, compiuta. La storia di Israele ci dice che Dio è giusto. Egli è la giustizia.Solo per chi non crede, Dio è misericordia e perdono. Ma Dio è solo misericordia e perdono solo per colui che non ha considerato sufficientemente la morte in Croce del Cristo.

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Gedeone

"Gedeone, dunque, levatosi di buon mattino con tutti i suoi uomini, pose gli accampamenti presso la fontana di Arod, avendo il campo dei Madianiti più a settentrione, ai piedi della collina di More, nella pianura.Allora Il Signore disse a Gedeone: "Troppa gente è con te, perché io possa dare Madian in tuo potere: Israele si glorierebbe contro di me, dicendo: è stato il mio volere che mi ha salvato! Perciò da' quest'ordine a tutto il popolo: chiunque è timoroso ed ha paura, si ritiri e torni pure indietro".Se ne tornarono così 22 mila e ne rimasero soltanto 10 mila.Ma il Signore disse di nuovo a Gedeone: "Vi è ancora troppa gente; falli discendere presso le acque; laggiù li sceglierò, e quelli che ti dirò di prendere con te, verranno, ma colui del quale ti dirò: non venga con te, non verrà".Fatto dunque discendere il popolo alle acque, il Signore disse a Gedeone: "Metti da una parte chiunque lambirà l'acqua nella sua mano con la lingua, come i cani, e quanti si piegheranno sulle ginocchia per bere mettili dall'altra".Il numero di coloro che lambirono l'acqua portando la mano alla bocca, fu di trecento uomini: tutti gli altri avevano bevuto piegando le ginocchia.Disse allora il Signore a Gedeone: "Con i 300 uomini che lambirono l'acqua, io vi libererò e darò Madian nelle tue mani; tutto il resto del popolo ritorni pure alle sue case" (Gdc 7,1-8).Se il cristiano si convincesse che non è nelle strutture che si combatte la buona battaglia del Vangelo, ma nella fede, nella speranza e nella carità!Se il cristiano si convincesse che nessuno può dare ciò che non ha!Se il cristiano si convincesse che non saranno mai le strutture a cambiare l'uomo, ma che è l'uomo che cambia le strutture, ma l'uomo di fede, l'uomo di speranza, l'uomo di carità!Se tu non hai fede non la potrai mai comunicare. Se tu non hai speranza, come fai a condurre nel regno dei cieli? Se tu non riempi il tuo cuore di carità divina, come fai ad inculcare l'amore agli altri?Il Signore te lo ricorda: non è nel numero che io mi manifesto. Quella di contarci è la tentazione di sempre! Quanti siamo!Ma il numero non ha mai convertito nessuno. E a proposito  della quantità quanti errori noi non commettiamo!L'agire di Dio è sempre lo stesso. Egli vuole che ad ogni istante del nostro cammino di Vangelo e di fede appaia sempre che è opera di Dio e non opera nostra. Ecco perché Dio opera sempre nel piccolo gregge e non nel branco numeroso di pecore e di montoni.Gesù se ne scelse dodici. Dio chiamò Abramo. Uno solo! Il resto sarà lui a compierlo!Ma chi di noi ha il coraggio di ridurre il numero in tutto quello che noi facciamo! Chi di noi ha il coraggio di operare conformemente alla linea del Signore!Sempre questo numero! Sempre la quantità! Sempre si pensa che l'essere molti costituisca una buona tattica per combattere la buona battaglia della fede.Il Signore non è di questo avviso. Riduci! Elimina i timorosi, i paurosi! Elimina quelli che non sanno assumersi le proprie responsabilità! Elimina tutti quelli che non si pongono al servizio del Signore con generosità e slancio di sentimenti! Elimina tutti coloro che pensano più alla propria sistemazione che non veramente alla fede, alla speranza, alla carità.Elimina quelli che hanno persino paura di un vermiciattolo! Sono troppo pusillanimi per se stessi perché possano combattere la battaglia della fede!Elimina, Gedeone, coloro che vengono per i propri interessi e non per gli interessi della gloria di Dio. Finché tu farai questioni di numero, commetterai errori. Farai del mio esercito un esercito di comodi e di poltroni. Farai del mio esercito un esercito che non riuscirà mai perché troppi freni riducono la sua forza di attacco!Elimina, Gedeone, senza paura! manda via! Il Signore vuole degli uomini coraggiosi, non dei pusillanimi. Il Signore vuole degli uomini decisi a tutto, ad ogni sacrificio, ad ogni rinunzia.Vuole degli uomini che hanno il senso delle cose di Dio. Elimina, Gedeone, non temere!Solo eliminando, vincerai. Altrimenti non riuscirai mai a sconfiggere i tuoi nemici. Con questo esercito Io non scenderò mai a combattere. E' troppo comodo, troppo pusillanime, troppo interessato, troppo sicuro di se stesso, troppo impreparato, troppo poco volitivo, troppo poco entusiasta. E' un'accozzaglia di gente!Abbi il coraggio di eliminare! Se tu questo coraggio non ce l'hai, allora neanche tu potrai guidare i miei uomini alla battaglia. Sii coraggioso e forte! Se necessario anche duro ma elimina tutti coloro che Io ti indicherò.Non temere! Ce la farai. I tuoi nemici sono già nelle tue mani. Sarò io a combattere per te. Sarò io a vincerli.E' questo che il Signore vuole da noi tutti che crediamo nel suo nome: una obbedienza totale alla sua santa parola. Un amore fino alla morte per il suo Vangelo.Il resto verrà da sé. E forse questo noi ancora non lo abbiamo capito. Né possiamo capirlo, se non viviamo totalmente nell'ottica di Dio, se la sua logica non diviene la nostra.La nostra è sempre stata una logica di quantità. La sua solo di qualità. Uno solo a lui basta. Pensa a Giuditta che tagliò la testa ad Oloferne. Pensa a Davide che uccise Golia. Noi abbiamo una logica di comodità e di formalità.Dio quella della purezza dell'intenzione, del cuore puro e mondo, della fede viva, della speranza contro ogni logica di servizio possibilmente di due e anche di tre padroni. La sua è la logica dell'esclusività. Solo Io. Solo per me. Solo per te.La nostra è una logica di cose temporali e terrene. La sua di cose eterne e spirituali. Ma come fai a capire questa logica strana di Dio!Ecco perché bisogna eliminare. Sii coraggioso. Sii accorto. Gedeone!Non è nel numero, ma è nella qualità che io trionfo. E' nel cuore e non nelle strutture. Le strutture, che tu hai fatte, Io le demolisco, quando sono Io ad agire. Un esercito di 32 mila uomini, io l'ho ridotto a soli 300 (trecento).Eppure alla luce della logica umana è stoltezza!Quale stratega avrebbe mai ridotto il suo esercito per combattere il suo avversario! Avrebbe persino fatto ricorso a dei mercenari!Ma l'agire di Dio chi può conoscerlo! Eppure è sempre lo stesso!Non sceglie forse gli uomini e gli insignificanti per operare le sue meraviglie?Non prende il debole per sconfiggere il potente?Gedeone; riduci il tuo esercito e la struttura di guerra!Nelle tue invenzioni Io non voglio entrare. Io porto avanti le mie e la mia struttura è la struttura della debolezza, dell'infinitezza, della stoltezza, del piccolo gregge, della fede viva, della speranza incrollabile, della carità di fuoco.Il resto non mi appartiene. E' tuo e morrà con te. 

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Samuele

"Il giovane Samuele continuava a servire il Signore sotto la guida di Eli. La parola del Signore era rara in quei giorni, le visioni non erano frequenti. In questo tempo Eli stava riposando in casa, perché i suoi occhi cominciavano a indebolirsi e non riusciva più a vedere.La lampada di Dio non era ancora spenta e Samuele era coricato nel tempio del Signore, dove si trovava l'arca di Dio.Allora il Signore chiamò "Samuele!" e quegli rispose: "Eccomi!", poi corse da Eli e gli disse: "Mi hai chiamato, eccomi!". Eli rispose: "Non ti ho chiamato, torna a dormire!".Tornò e si mise a dormire. Ma il Signore chiamò di nuovo: "Samuele!" e Samuele, alzatosi, corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi". Ma quegli rispose di nuovo "Non ti ho chiamato, figlio mio, torna a dormire!". In realtà Samuele fino allora non aveva ancora conosciuto il Signore, né gli era stata ancora rivelata la parola del Signore.Il Signore tornò a chiamare: "Samuele!" per la terza volta. Questi si alzò ancora e corse da Eli dicendo: "Mi hai chiamato, eccomi!".Allora Eli comprese che il Signore chiamava il giovinetto. Eli disse a Samuele: "Vattene a dormire e, se ti chiamerà ancora, dirai: Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta" (1Sam 3,1-9).La parola di Dio era rara in quei giorni. Le visioni non troppo frequenti. Quando il Signore non parla, il buio scende fitto sulla terra. Quando invece Egli parla, l'uomo riprende il cammino. si avanza. Si cammina con Dio e con i fratelli verso la patria definitiva.Ed il Signore parla. Parla attraverso i profeti. Parla attraverso i suoi messaggeri Parla attraverso quegli uomini che Egli si sceglie perché portino nel mondo la sua voce e comunichino il suo volere.Nel Cristo Egli ha detto tutto. Ma l'uomo purtroppo è di corta memoria. Dimentica facilmente. Aggiunge. Toglie spesso e volentieri un qualcosa alla sua parola. Così facendo la rende parola d'uomo e non più parola di Dio.E il Signore deve intervenire. Deve chiamare  nel cuore della notte coloro che rimetteranno ogni cosa a suo posto.Solo che il compito di costoro è molto arduo e difficile. La chiamata di Dio mette a repentaglio la vita del profeta. Non si è profeta se non a prezzo della vita. Non ci sono altri mezzi. E' questa la loro sorte.La loro profezia costa. Costa loro la vita.  La loro esistenza non appartiene più a loro stessi, appartiene a Dio. E' nelle sue mani.Profeta profetizza. Ma chi vuoi che creda alla tua predicazione? Profeta annunzia. Ma chi vuoi che metta in pratica quello che tu dici?Chiamarti pazzo è il minimo che possano dire di te! L'essere reputato uno squilibrato puoi ancora considerarlo un gioco di bambini! La tua vita non ti appartiene più!Come per il Cristo, se tu sei vero profeta, mentendo diranno ogni sorta di male contro di te. Ti odieranno. Ti perseguiteranno. Addirittura ci sarà colui che penserà di rendere onore a Dio se riuscirà ad ucciderti!Ma tu, profeta, non temere! Dal momento che sei scelto, lo sei per offrire la tua vita. Caro profeta, il tuo "mestiere" è uno tra i più duri. Hai una grande responsabilità sulle tue spalle.Che pensi che fare il profeta comporti per te onori e gloria? Tu sei altamente responsabile! Sei responsabile del peccato altrui, se tu non annunzi! Profeta profetizza! Se tu profetizzerai il peccato non ricadrà su di te. Se tu non profetizzerai il peccato dell'uomo ricadrà sulle tue spalle.Come vedi, è una grande missione la tua! Il Signore ti ha caricato di una grave responsabilità. Il Signore ha posto sulle tue spalle il peccato dell'uomo. Tu te ne libererai solamente compiendo bene il tuo "mestiere". Annunzia, profeta!.Annunzia, profeta, che il mio popolo ha dimenticato la mia legge. Annunzia, profeta, che esso ha messo troppi pensieri umani nella mia parola, nell'unica parola di vita eterna e di salvezza che ho dato loro.Annunzia, profeta, che si sono fatti un Idolo di Dio!  Lo adorano e lo venerano a modo loro. Troppo comodo questo loro Dio! E' un Dio senza... spina dorsale. Hanno fatto di me un invertebrato. Senza volontà, senza decisione, senza possibilità alcuna di intervenire.Annunzia, profeta, che Io sono un Dio santo e geloso! Annunzia, profeta, che Io non so che farmene del loro modo di essere cristiani! Un cristianesimo senza fede, senza speranza, senza carità. Non credono, non amano, non sperano.Annunzia, profeta, che Io sono un Dio esigente. Giudico ognuno secondo le sue opere! Annunzia, profeta, che il popolo cristiano è diventato un popolo senza timor di Dio!Tutto ormai è lecito. Tutto normale. Annunzia, profeta, che Io non esisto per loro solo nei momenti di bisogno, nei momenti critici e disperati della loro esistenza!Annunzia, profeta, che Io non sono il loro tappabuchi! Io vivo in mezzo a loro. Sono in loro. Sono presente sempre! Sono nell'intimo del loro intimo!Annunzia, profeta, che la mia parola è tutta vera! Essa può e deve essere vissuta. Annunzia, profeta, che io voglio il mio giorno. Il "sabato" è il mio giorno e mio deve restare. Annunzia, profeta, che senza cibarsi del mio corpo e del mio sangue non c'è vita eterna!Annunzia, profeta, che Io voglio il cuore dell'uomo. La mia è la religione della donazione. Io ti ho dato tutto. Tu mi darai tutto. Ma il tutto che Io voglio non sono i tuoi beni. Quelli sono già miei perché Io l'ho creati! Non mi dai niente anche se ti spogli di tutti i tuoi averi per darli ai poveri. Ricordati di quanto afferma Paolo. Se anche distribuissi ai poveri tutti i miei beni e non avessi la carità, nulla sono io. La carità è la donazione del tuo cuore a me ed ai fratelli! La carità è il mio fuoco divorante che viene dentro di te.Annunzia, profeta, che Io voglio il cuore dell'uomo. Di questo ho sete. Solo di questo! E purtroppo questo mio popolo mi onora con le labbra ma il suo cuore è lontano da me.Annunzia, profeta, che nessuno può servire due padroni. Invece il compromesso è a tutti i livelli. Si baratta tutto. Questo io non posso tollerarlo! Ecco perché mi hanno reso un Dio Buono, per togliermi ogni possibilità di intervento! Tanto... Dio ci perdona...Annunzia, profeta, che verrà il mio giorno e la mia ira divamperà su tutti gli operatori di iniquità!Annunzia, profeta, che ci sarà la felicità eterna, ma anche la perdizione eterna per quanti sono operatori di male.Annunzia, profeta, che il male è sempre male e che esso non potrà mai diventare bene. Annunzialo, profeta!Sii coraggioso e forte! Non temere! Solo se perdi la tua vita per me la ritroverai nel regno dei cieli. Solo se mi darai il tuo cuore, possiederai eternamente il mio!La tua deve essere fede in questo scambio di amore. La tua deve essere speranza di possedere questo amore eternamente!Profeta, annunzia! Se tu non annunzi la tua sarà una colpa grave. Il peccato ricadrà su di te! Ma non è solo per questo che devi annunziare. Lo devi fare per un grande amore di salvezza. Devi salvare gli altri!  Annunzia semplicemente e puramente la mia parola! Lascia da parte la tua!Ma Signore, chi crederà alla mia predicazione? Di questo non ti interessare! Non ti chiedere tanti perché. Anche se dovessero mandarti a morte, non temere. Tu annunzia la mia parola! Sii fedele ad essa! Il resto sarò io a compierlo, come ho sempre fatto!Ma Signore, almeno dammi tu forza e coraggio! Io mi metterò completamente al tuo servizio ed annunzierò la tua parola, quella parola che salva perché è la tua parola, perché se tu stesso!Signore, la tua missione è sempre una missione di salvezza! Ma perché la vita nasca è necessaria una morte? Forse per questo chiedi la vita al tuo profeta? Samuele, darai tu la vita al tuo Dio per la salvezza del tuo popolo?Ed il Cristo non ha dato forse la sua vita per la salvezza delle pecorelle smarrite? Che grande mistero quello di Dio! Nessun servo è più grande del suo padrone!Ma Signore, parla che il tuo servo ti ascolta. Parla che il tuo servo trasmette! Io ho già parlato. Il Vangelo è già nelle vostre mani. Il Cristo è già morto e risorto.Si tratta ora solo di ricordare all'uomo il mio Vangelo, la mia parola, la mia volontà. E questo nella maniera più semplice, la più genuina, la più fedele possibile a ciò che il Cristo ha detto ed insegnato.E per questo non ho lasciato il Mio Santo Spirito alla Chiesa? Lo Spirito non vi guiderà forse verso la verità tutta intera? Lo Spirito non abita forse dentro di voi?Egli vi parla, ma chi di voi l'ascolta, dal momento che le vostre orecchie sono intente ad ascoltare tanti altri messaggi?Ecco perché bisogna pregare: Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta!

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Parla, perché il tuo servo ti ascolta

"Samuele andò a coricarsi al suo posto. Venne il Signore, stette di nuovo accanto a lui e lo chiamò ancora come le altre volte: "Samuele, Samuele!". Samuele rispose subito: "Parla, perché il tuo servo ti ascolta".Allora il Signore disse a Samuele: "Ecco io sto per fare in Israele una cosa tale che chiunque udrà ne avrà storditi gli orecchi.In quel giorno attuerò contro Eli quanto ho pronunziato riguardo alla sua casa, da cima a fondo. Gli ho annunziato che io avrei fatto vendetta della casa di lui per sempre, perché sapeva che i suoi figli disonoravano Dio e non li ha puniti. Per questo io giuro contro la casa di Eli: non sarà mai espiata l'iniquità della casa di Eli né  con i sacrifici né con le offerte".Samuele si coricò fino al mattino, poi aprì i battenti della casa del Signore. Samuele però non osava manifestare la visione a Eli. Eli chiamò Samuele e gli disse: "Samuele, figlio mio". Rispose: "Eccomi". Proseguì: "Che discorso ti ha fatto? Non tenermi nascosto nulla. Così Dio agisca con te e anche peggio, se mi nasconderai una sola parola di quanto ti ha detto".Allora Samuele gli svelò tutto e non tenne nascosto nulla. Eli disse: "Egli è il Signore! Faccia ciò che a lui pare bene". Samuele acquistò autorità poiché il Signore era con lui, né lasciò andare a vuoto una sola delle sue parole" (1Sam 3,10-19).Samuele non lasciò andare a vuoto una sola della parole del Signore. La parola di Dio è una parola di salvezza. E' una parola di pace, di carità, di amore. E' una parola di vita eterna. E' una parola di comunione. Signore, da chi andremo, tu solo hai parole di vita eterna!Ed il profeta è colui che annunzia la parola del Signore. Tutta la parola del Signore. Non può separare parola da parola. L'una proporla, l'atra metterla sotto il moggio.La parola di Dio è parola che illumina, è luce che brilla nelle tenebre. La tua parola, Signore, è spirito e vita.Peccato che questo noi l'affermiamo solo con le labbra perché, se veramente credessimo al significato e al mistero di ciò che annunziamo, la nostra vita sarebbe totalmente diversa.Sarebbe una vita incarnata nella Parola. La parola si farebbe carne in noi. E con S. Paolo: ormai non sono più io che vivo, ma il Cristo che vive in me. Io e Cristo, dice Paolo, siamo una sola cosa . La parola si è fatta carne dentro di me. Vive in me. E' il Cristo che vive non io. Incarnare la parola nella nostra vita significa lasciare che essa abbia vita, che la nostra vita sia la sua vita e che la sua vita sia la nostra vita!Questo significa non lasciare andare a vuoto una sola parola del Signore. Tutto deve compiersi in noi e attraverso noi. E se la parola non diventa nostra carne e nostro sangue, se la parola non trasforma la nostra  carne ed il nostro sangue, temo che la nostra azione non sia come quella di Samuele, bensì' come quella di Eli.Questi pur vedendo che i suoi figli disonoravano Dio non è intervenuto per punirli, per guidarli sulla via di Dio, per incutere loro il Santo Timor di Dio, la cui ira è per noi un fuoco che ci divorerà nel giorno della sua manifestazione.Ed Eli aveva una doppia responsabilità sui suoi figli. Come Padre e come Sacerdote. Avrebbe dovuto educarli. Non li ha educati né come padre, né come sacerdote. E' responsabile come padre e come sacerdote.Il Signore gliene domanderà conto un giorno. Per questa grave negligenza da parte sua, il sacerdozio non sarà più del suo casato. Passerà in altre mani che lo eserciteranno conformemente al volere di Dio, ai suoi santi statuti e alle sue prescrizioni.Padre, sei responsabile della condotta morale dei tuoi figli! Educali ed educali bene! Non temere! Correggili se necessario, ma sempre secondo la santa legge di Dio.Da' loro il tuo Dio. Il tuo Signore deve essere anche il loro Signore. Quel Dio che è morto per te deve essere il Dio che è morto anche per loro. Educali al senso di Dio, questi tuoi figli! Ma se tu il senso di Dio non ce l'hai come farai ad educare i tuoi figli? Ma se tu non li educhi, tu sei responsabile!Responsabile del loro male. Responsabile del loro peccato. Non essere negligente. Non occuparti solo della loro posizione terrena. Non puoi immergerli nel temporale e far loro ignorare l'eterno.Materia e spirito, anima e corpo sono una sola cosa. Non puoi trascurare l'uno a beneficio dell'altro. L'uomo è un essere che vive all'orizzonte del tempo e dell'eternità. Deve vivere di tempo e di eternità. Devi inculcare loro, quando è tempo, quando possono capire, quando puoi ancora scrivere nel loro cuore, questi alti concetti che sono scritti nel nostro essere.Di' loro che il Signore ha messo nel nostro cuore la nozione di eternità Di' loro che noi ci dobbiamo realizzare come immagine e somiglianza di Dio, perché noi siamo stati fatti ad immagine e a somiglianza del nostro Dio.Non basta dire. Bisogna dirlo con la tua vita.  Se tu a messa non sei mai andato, se del corpo di Cristo non ti nutri perché non ne senti la necessità, come fai ad inculcare questi concetti ai tuoi figli?Se tu il tuo Dio non lo vivi come farai a farlo vivere alle tue creature? Eppure tu sei il primo educatore dei tuoi figli! Se tu non li educhi con la tua vita nessuno potrà mai dare loro quello che tu non dài.Se tu non vivi, essi non vivranno. Se tu non sei, essi non saranno. Essi saranno quello che tu sei. Essi faranno quello che tu fai. Educa i tuoi figli al senso di Dio. Educa i tuoi figli nella speranza cristiana, quella speranza che fa sempre rivolgere gli occhi dove è la nostra abitazione futura.Di' loro che bisogna prepararsela questa abitazione. Sei responsabile della vita. Non hai dato solo la vita del corpo. Devi dare la vita dello Spirito. Il dare la vita del corpo è il frutto di un attimo di amore. L'educazione alla vita deve essere frutto di tutta una vita d'amore! Educa questi tuoi figli, altrimenti sarai responsabile davanti a Dio. Non rinunziare a questa tua prerogativa di Padre: padre del corpo, padre nell'anima, padre nello spirito, padre nella fede.Non rinunziare a questa tua alta missione. Se partecipi nella tua natura della creatività di Dio, devi creare nel corpo e nello spirito.Più nello spirito che nel corpo. Il corpo con il corpo. Lo spirito con lo spirito. E tu lo sai: la migliore educazione sarà il tuo senso di Dio, sarà il tuo timore del Signore che spinge ad agire sempre conformemente alla sua parola.Per educare ti devi educare. Ed è forse per questo che tu hai rinunziato alla loro educazione. Non vuoi educare te stesso. Non vuoi mettere te stesso nel mistero di Cristo e della Chiesa. Non vuoi vivere tu di eternità!  Ma così facendo non realizzerai te stesso! Non permetterai che si realizzino quelli ai quali tu hai dato la vita. Hai dato la vita del corpo. Devi dare la vita dello spirito. Vuoi che si realizzino nel terreno e nel materiale, nel tempo. Devi anche volere che si realizzino nello spirituale, per l'eternità.L'uno necessita l'altro. L'uno domanda l'altro. L'uomo è corpo ed è spirito. Si realizzerà solamente se si realizzerà così come esso è.Ricordalo: non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Senza il pane della parola, e vivendo solo del tuo pane, ne farai di tuo figlio un eterno irrealizzato. Non si realizzerà né in questa vita né nell'altra. Sarà uno squilibrato. Gigante nelle cose dell'uomo, bambino nelle cose di Dio. Gigante nel tempo. Rachitico per l'eternità.Ecco perché lo devi educare. Tu sei responsabile. Tu lo devi nutrire nel corpo e nell'anima. Ti devi preoccupare dell'uno e dell'altro pane. Ne ha bisogno di tutti e due. Egli vivrà solo di pane e di parola.Egli vivrà di tempo e di eternità. Egli dovrà vivere di terra e di cielo. Ma nessuno dà ciò che non ha. Non puoi dare la parola, l'eternità, il cielo se tu non li possiedi prima di tutto nel tuo cuore. Se vuoi educare, educati! Se vuoi istruire, istruisciti! Se vuoi dare la vita dello spirito, mettila prima nel tuo cuore.Ma ricordati: sei responsabile del loro tempo e della loro eternità.

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Dacci un re

Quando Samuele fu vecchio, stabilì giudici di Israele i suoi figli. I figli di lui però non camminavano sulle sue orme, perché deviavano dietro il lucro, accettavano regali e sovvertivano il giudizio.Si radunarono allora tutti gli anziani d'Israele e andarono da Samuele a Rama. Gli dissero: Tu ormai sei vecchio e i tuoi figli non ricalcano le tue orme. Ora stabilisci per noi un re che ci governi, come avviene per tutti i popoli.Agli occhi di Samuele era cattiva la proposta perché avevano detto: "Dacci un re che ci governi". Perciò Samuele pregò i Signore. Il Signore rispose a Samuele: "Ascolta la voce del popolo per quanto ti ha detto, perché costoro non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di essi.Come si sono comportati dal giorno in cui li ho fatti uscire dall'Egitto fino ad oggi, abbandonando me per seguire altri déi, così intendono fare a te. Ascolta pure la loro richiesta, però annunzia loro chiaramente le pretese del re che regnerà su di loro" (1Sam 8,1-9).Cambiare le strutture per non cambiare se stessi è forse la più grande delle tentazioni a cui vanno incontro coloro che devono camminare sulle vie di Dio nell'ascolto della sua Parola.Israele si trovava nella terra promessa. Pensava che dopo il lungo pellegrinare ogni problema fosse ormai risolto. Non sapeva che ogni giorno è un giorno in cui il Signore sperimenta la nostra fedeltà.Ogni giorno è un giorno di prova per vedere se noi viviamo conformemente alla sua parola, o se noi ci costruiamo un'immagine di lui, un vitello d'oro, una nostra parola inventata da noi a nostro uso e consumo.In questo contesto di prova e di fedeltà, Israele avrebbe dovuto cambiare se stesso. Uniformarsi alla parola. Ed il Signore lo aveva sempre detto: la terra sarà tua se tu sarai mio. Io sarò fedele a te, se tu sarai fedele a me. Io combatterò per te, se tu metterai in pratica la mia parola. Io sarò per te, se tu sarai per me. Se tu sarai il mio popolo, io sarò il tuo Dio.Ma di questo niente si è ricordato Israele. I figli di Samuele, quelli che avrebbero dovuto esercitare la funzione di giudici tra il popolo, si sono dati al lucro, al guadagno, al denaro.Se si lavora per il dio quattrino, non si può lavorare per il Signore che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto. Se non lavori per il Signore, non lavorerai neanche per il popolo. Lavorerai per te. Per amore del guadagno. Per amore della tua gloria.Una cosa è certa. Se si dimentica Dio, si dimentica di conseguenza l'uomo. Ci sei solo tu. Senza Dio non c'è uomo. Senza Dio c'è l'uomo. Te stesso. Non vivrai per Iddio. Non vivrai per i fratelli. Calpesterai la legge del tuo Signore.Invece di esercitare nell'imparzialità e nel rispetto della giustizia la funzione di giudice ti sei lasciato corrompere dalle sete dell'oro. Dal guadagno. Hai abbandonato il Tutto. Ti occupi del niente. Hai dimenticato l'Eterno per dell'argento. Hai barattato l'Eterno per il tempo. Il tuo Signore per ciò che non vale la pena di essere considerato neanche un qualcosa, Al Valore hai preferito il non valore.Invece di rimuovere la corruzione che è dentro di te, cosa hai pensato? Cambierò le strutture. Le cose andranno certamente bene. Stolto ed insensato. Non sai che il male è dentro di te? E' quel male che devi eliminare. Togli da te il non ascolto della parola. Mettiti all'ascolto della voce del tuo Signore. Così eliminerai il male là dove esso è radicato.Tu cambierai. Cambiando, cambierai gli altri. E' inutile ricorrere alla monarchia. Pensi forse che sia il re a darti quello che tu non riesci ad avere? La tua sete di felicità non sarà un re, non saranno cento re, a dissetarla, Sarà solo il tuo Dio che riempirà i tuo cuore. Ed Egli lo riempie alla sua maniera. Te lo riempie di parola. Tu devi essere giusto ed imparziale nei giudizi. Pensi forse che la tua ingiustizia si trasformi in giustizia cambiando le cose esterne?Tu sei senza parola di Dio. Pensi che con la non parola, che inventando ed immaginando questo o quello, il tuo cuore si riempia di parola?E' un controsenso. E' un'assurdità. E' la parola al centro di ogni iniziativa nella relazione con Dio. Se tu escludi la parola, ti troverai male. Vogliamo essere come gli altri popoli. Gli altri popoli hanno strutture eccellenti! E poi. Tu lo sai, Il Signore te lo ha detto. Solo la mia parola ti rende assennato e saggio. Solo la mia parola ti costituisce grande in mezzo agli altri popoli.Tu vuoi perdere la tua grandezza e la tua specificità per essere come tutti gli altri. E' deludente questa tua scelta. Io lavoro perché tu non sia come gli altri. Tu, annullando i miei insegnamenti e i miei precetti, ti affatichi per divenire come gli altri.C'era forse di bisogno che fossi sceso in Egitto per liberarti? Quale necessità di farti camminare un cammino di quarant'anni di deserto e di insegnarti che l'uomo non vive solo di pane, ma anche di ogni parola che esce dalla bocca di Dio?Quale bisogno di educarti ed educarti duramente facendoti persino mordere da serpenti velenosi? Di darti la mia legge e i miei decreti? Tu vuoi essere come gli altri. E se sei come gli altri, come fai ad essere mio? Come fai ad essere il popolo sacerdotale, il popolo regale, il popolo santo che io mi sono acquistato scendendo in Egitto e spargendo segni grandi tra il popolo?Tu vuoi essere come gli altri. Vuoi essere senza identità. Non vuoi distinguerti dagli altri. La mia croce e la mia risurrezione non ti hanno insegnato niente?Se tu vuoi essere come il mondo, povere mie parole! Voi non siete del mondo! Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo! Tu invece vuoi essere come gli altri. Tu vuoi essere del mondo! Tu vuoi distruggere la mia morte ed il mio amore!Tu che dici di essere cristiano scegli una buona volta. Abbi il coraggio di dire se vuoi essere mio o se vuoi essere come gli altri.Pronunziati. Non si possono servire due padroni. Non si può essere del mondo e di Dio. Non si può ascoltare la parola dell'uomo e quella del Cristo. L'una esclude l'altra. L'una nega l'altra. Possibile che la tua stoltezza arrivi fino a tanto: a confondere le due parole? A pensare che la parola di Dio e quella del mondo siano la stessa parola? Una sola salva. Sceglila e sceglila bene!Confessami ed io ti confesserò. Sceglimi ed io ti sceglierò. Non puoi essere come gli altri. Io chiamo per essere diversi, per non essere come gli altri. Gli altri sono nelle tenebre e tu sei nella luce. Gli altri sono nel male e tu sei nel bene. Gli altri vivono nell'egoismo e tu nell'amore.Gli altri sono del mondo, ma tu vivi nel mondo ma non sei del mondo. Come fai a voler essere come gli altri! Vuoi forse annullare la tua specificità di cristiano? Vuoi forse dire che la mia croce è un niente per te? Vuoi forse ignorare la mia morte e la mia risurrezione? Esse sono state perché tu non sia come gli altri.Sii diverso. Devi essere differente dagli altri per essere mio. Non puoi essere come gli altri. Non saresti cristiano. Ed infatti non lo sei se pensi che facendo come gli altri, perdendo i tuoi connotati, tu possa essere di Cristo e di Dio.Sappi che c'è una separazione netta tra coloro che sono di Dio e coloro che non vogliono essere di Dio. Non fare di ogni erba un fascio. Non mettere tutto nella stessa pentola.Non confondere bene e male. Non dire che la parola dell'uomo e la parola di Dio sono la stessa cosa.Non pensare che la tua conversione consista nell'essere come gli altri. Prima della mia venuta lo eri già come gli altri. A che pro perdere tutti questi anni, se poi alla fine il risultato è il nulla? Anzi per te non ci sono altre prospettive se non quelle di essere come gli altri.Differenziati! Distinguiti! Sii diverso dagli altri! Ma ricordalo: non sarai diverso perché gli altri hanno strutture differenti dalla tua. La tua diversità è una sola. La pratica della giustizia e del diritto.L'ascolto fedele della parola di Dio e la sua messa in pratica. La frequenza assidua ai sacramenti della Chiesa, a questi mezzi della grazia che il Signore ha messo a nostra disposizione perché noi possiamo crescere nel suo amore e nella sua carità.Questa è la distinzione che il Signore ti domanda. Non essere come gli altri significa essere dei convertiti. Significa avere gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù. Significa liberarsi dei propri pensieri per abbracciare i pensieri di Dio.Essere popolo di Dio vuol dire essenzialmente non essere come gli altri. Significa vivere di parola del Signore. Significa accettare il Cristo come nostro fedele amico e compagno di viaggio, significa voler che la parola di Dio sia il nostro pane e la nostra acqua che ci condurranno verso la patria celeste.Sei nel mondo, ma non sei del mondo. Sei con gli altri, ma non sei come gli altri. La parola di Dio guida i tuoi passi e ti conduce.

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Le pretese del re

Samuele riferì tutte le parole del Signore al popolo che gli aveva chiesto un re. Disse loro: "Queste saranno le pretese del re che regnerà su di voi: prenderà i vostri figli per destinarli ai suoi carri e ai suoi cavalli, li farà correre davanti al suo cocchio, li farà capi di migliaia e capi di cinquantine, li costringerà ad arare i suoi campi, a mietere le sue messi, ad apprestargli armi per le sue battaglie e attrezzature per i suoi carri.Prenderà anche le vostre figlie per farle sue profumiere e cuoche e fornaie. Si farà consegnare ancora i vostri campi, le vostre vigne, i vostri oliveti più belli e li regalerà ai suoi ministri.Sulle vostre sementi e sulle vostre vigne prenderà le decime e le darà ai suoi consiglieri e ai suoi ministri. Vi sequestrerà gli schiavi e le schiave, i vostri armenti migliori e i vostri asini e li adopererà nei suoi lavori.Metterà la decima sui vostri greggi e voi stessi diventerete suoi schiavi. Allora griderete a causa del re che avrete voluto eleggere, ma il Signore non vi ascolterà".Il popolo non diede retta a Samuele e rifiutò di ascoltare la sua voce, ma gridò: "No, ci sia un re su di noi. Saremo anche noi come tutti i popoli" (1Sam 8,10-20).L'agire del Signore è sempre lo stesso. Egli sa ciò che è bene e ciò che è male per la sua creatura. Egli sa ciò che salva e ciò che porta alla perdizione e alla rovina l'uomo che egli ha fatto.Egli è l'unico che rispetta l'uomo: nella sua volontà e nel suo libero arbitrio. Tu vuoi un re. Il re non è per te. Non è per te perché egli costruirà una monarchia fondata sul sopruso e sull'ingiustizia. Io ti avverto. Tu lo vuoi. Lo avrai.Te ne assumerai le conseguenze. Non devi mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti. Se tu muori, lo sarà per te. Se tu vivi lo sarà anche per una libera scelta della tua volontà.Quanti insegnamenti a noi che stiamo fondando tutta una vita senza più responsabilità. Le nostre azioni non hanno più conseguenze né di bene né di male. Il Signore non lo vuole.Egli non può tollerare questa nostra concezione che annulla la responsabilità dell'uomo in ogni sua opera. L'operare dell'uomo è carico di conseguenze. E' carico di inferno e di paradiso. Di felicità o di infelicità eterna. Ed il Signore non viene ogni momento a dirti di fare questo o quello. Egli ti avverte una volta.Egli ti invia i suoi profeti. Se tu li accetti, bene! Altrimenti quando te ne accorgerai sarà troppo tardi per te. Potresti già trovarti nell'altra vita ed in questo caso la tua rovina sarà troppo grande per te.Il Signore ti avvisa sempre. Egli ti dà sempre la possibilità della tua salvezza. Egli ti farà sempre incontrare il suo profeta che ti insegna il bene ed il male. Attento!Dopo che il profeta ha parlato, la decisione sarà tua e solo tua. Non potrai accusare il Signore di non averti avvisato. Non lo potrai accusare di non averti indicato la via del bene e della salvezza.Egli è venuto. Ti ha avvertito. Egli si è servito del profeta. Del suo mediatore. Tu avresti voluto ascoltarlo! Lo avresti dovuto ascoltare! Tu non lo hai ascoltato sol perché desideravi nel tuo cuore di essere come gli altri!Se sarai come gli altri non sarai di Dio. Se sarai come gli altri non ti distinguerai come suo popolo. Se sarai come gli altri, sarai un operatore di iniquità il più delle volte.Ecco perché il Signore ti ha avvisato. Non si può essere impunemente come gli altri. La tua scelta avrà delle conseguenze cariche di perdizione! A te la scelta! Tu devi scegliere! Ma non pensare che il Signore si farà servo dei nostri pensieri, di quei pensieri che stanno rovinando l'uomo perché non inculcano a noi la nozione di responsabilità.Volontà e responsabilità vanno di pari passo. Si è responsabili perché dotati di volontà e di libero arbitrio. Si è dotati di volontà e di libero arbitrio perché responsabili. Senza responsabilità, il libero arbitrio non subisce nessuna conseguenza di quella che è la sua scelta. E' questo il grande male. Forse il più grande dei mali.Ad una educazione di imposizione , ad una fede di costrizione si sta sostituendo una educazione alla fede senza responsabilità.Si può fare impunemente ciò che si vuole. Tanto nessuna conseguenza ricadrà su colui che commette un'azione non conforme a quella che è la volontà del Signore.La salvezza è assicurata per tutti. Dio è misericordia! Tutti si salveranno purché chiedano perdono nell'ultimo minuto.E la responsabilità delle tue azioni dove la metti? E il tuo sarà veramente un chiedere perdono? Ma invocare perdono non è recedere dalla cattiva strada sulla quale tu sei incamminato? Non attribuire tutto a Dio. Assumitela tu la responsabilità delle tue scelte! Prendi su di te il frutto della tua azione!Non dire è il Signore, mentre il Signore non c'entra. Il Signore, ricordalo una volta per tutte, non annulla il tuo essere tempo ed il tuo essere storia. Il Signore non annulla la tua corporeità ed il tuo essere figlio di Adamo.In via ordinaria il Signore non interviene in maniera eclatante nella tua storia, Egli lascia che la tua storia ed il tuo libero arbitrio continuino il loro cammino. Egli interviene ma per guidare la tua storia ed il tuo cammino. Egli interviene per aiutare l'uomo a vivere bene la storia. Ma non annullerà mai la tua storia ed il tuo cammino.Ecco perché non si insisterà mai abbastanza sulla responsabilità di ognuno quanto alle sue azioni. Annullare la responsabilità è annullare l'uomo. Si annulla la storia. Si pensa che un'azione possa non avere conseguenze. Ogni moto dell'anima genera perdizione o salvezza. Ogni nostra azione ha delle conseguenze cariche di infinito.Ma questo linguaggio chi può capirlo? Non pensare che il Signore intervenga per annullare la tua storia ed il tuo tempo. Non pensare che Egli una volta che tu hai fatto una scelta intervenga per annullare la tua scelta e far sì come se la tua scelta non fosse mai avvenuta.Il Signore non interviene. Sarai tu a scegliere un'altra volta. Sarai tu a dirigere la tua storia ed il tuo tempo. Il resto seguirà nella tua relazione con lui.Non attribuire al Signore il risultato di quelle che sono le tue scelte. Non dare a Dio la colpa di quello che tu fai o hai già fatto. Il Signore non lo vuole, Egli ti ha sempre avvisato. Egli te lo aveva detto. Tu Israele sarai assennato e saggio non perché sarai come gli altri popoli, ma perché metterai in pratica la mia legge.Non perché sarai come gli altri tu sarai civile, assennato e saggio.Il Signore non ti chiama per imitare gli altri. Non ti ha scelto per fare di te una scimmia. Egli ti ha chiamato per fare di te un popolo sacerdotale, una stirpe santa.Sappi che ogni tua azione, anche la più piccola, ha conseguenze che durano tutta una vita. Un incontro o un non incontro può fare di te un diavolo o un santo. L'essere con questo o con quello ti potrebbe salvare come anche perdere.Le tue azioni hanno sempre una conseguenza di bene o di male. Non pensare che esse siano neutre, senza incidenza nella tua vita.Quante volte non ti sei pentito per un'azione che tu hai fatta. Quanto volte avresti voluto annullare quell'attimo della tua vita. Esso esiste, Ha delle conseguenze eterne.Ogni tuo atto è un atto storico. Ogni tuo atto è un atto metastorico. Supera il tempo. Diviene eternità. Condiziona il tuo tempo e la tua eternità.Prima di chiedere un re, medita! Non si chiede impunemente un re! Lo hai voluto tu! Il Signore prima di dartelo ti domanda di riflettere. Una volta che lo hai scelto non puoi più pensare come se fossi senza re.Tu lo hai voluto, te ne assumerai le conseguenze. Non sopporterai i soprusi. Prima di domandare, rifletti! Sappi tuttavia che l'unico tuo desiderio deve essere quello di vivere conformemente alla legge del Signore. Il servizio di quell'unico Dio, del tuo Dio, ti fa distinguere da tutti i popoli.Nel tempo ti costruisci l'eternità. Nel presente prepari il tuo futuro. Futuro che sarà come tu lo hai preparato. Sei tu il responsabile della tua storia. Devi assumertene le conseguenze.Aiuta gli altri perché se ne assumano a loro volta tutte le conseguenze. Non costringere. Annunzia la parola di Dio e lascia liberi!Senza libero arbitrio, senza volontà l'uomo non è più uomo. Ecco perché il Signore, dopo avergli manifestato le sue esigenze, lo ha lasciato nella sua volontà e nel suo libero arbitrio.Tu muori perché lo hai voluto. Tu sei schiavo perché lo hai desiderato. Il Signore interverrà non per annullare la tua storia e la tua responsabilità, ma per farti vivere la tua storia e la tua responsabilità.Sii uomo. Sii responsabile. Sarai uomo se sarai responsabile.

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Il re procede davanti a voi

Allora Samuele disse a tutto Israele: "Ecco ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito su di voi un re. Da questo momento ecco il re procede davanti a voi.Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. Eccomi, pronunziatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato.A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!".Risposero: "Non ci hai trattato con prepotenza, né ci ha fatto offesa, né hai preso nulla a nessuno".Egli soggiunse loro: "E' testimonio il Signore contro di voi ed è testimonio il suo consacrato, che non trovate niente in mano mia?".Risposero: "Si, è testimonio".Allora Samuele disse al popolo: "E' testimonio il Signore che ha stabilito Mosè ed Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal Pese d'Egitto" (1Sam 12,1-8).E' bello concludere una missione alla maniera di Samuele, chiamando Dio, il re ed il popolo a testimonio della sua giustizia, del suo servizio retto nei confronti di tutti.E' bello avere la coscienza monda da ogni colpa e non avere nulla da nascondere perché tutto si è svolto alla luce del sole. E' bello vivere una vita così!Son convinto che se alla fine della nostra missione, quando ormai stiamo per levare l'ancora per andare incontro al Signore che viene, ci attendesse un giudizio di questo genere o se noi fossimo così retti da sottoporci ad un tale giudizio, certo la nostra vita la vivremmo meglio!Temeremmo almeno il giudizio degli uomini: E quante cose noi non facciamo di nascosto per paura del giudizio dei nostri fratelli!Ma Dio è sempre presente in quel che facciamo. E poi ci sarà sempre qualcuno che ha visto il nostro operato. Ci sarà l'aria o il vento che divulgheranno quello che noi abbiamo fatto nel segreto della notte o nel recondito di qualche luogo dove né occhio né orecchio ha accesso.Purtroppo è impossibile nasconderci alla faccia degli uomini. Ci sarà sempre qualcuno che saprà. Se lo sa uno lo sanno tutti. Ti illudi che la tua azione sia segreta, il tuo tradimento nascosto, il tuo complotto in silenzio, il tuo comprarti il giudice nel buio. Qualcuno ha visto. Qualcuno lo riferirà.L'unica tua preoccupazione invece deve essere la stessa che fu di Samuele. Esercitare una funzione, quella di giudice, nell'imparzialità e nella giustizia, senza ledere i diritti di alcuno.Senza derubare alcuno. Senza maltrattare. Svolgere una funzione di amore e per amore. In fondo questo il Signore vuole da noi. Qualsiasi cosa tu faccia, falla per amore. Ama e fa' ciò che vuoi!E poi ricordalo. Anche se sfuggirai la giustizia degli uomini, anche se il silenzio degli uomini puoi comprartelo, quello di Dio come farai a comprarlo?Non potrai! Tutto sarà manifesto. Tutto sarà alla luce. Tutto sarà palese. Tutto sarà svelato un giorno. Sarai giudicato conformemente alle tue opere.Nessuno avvocato ti difenderà. Tu e Lui. Tu con le tue opere. Egli con la sua giustizia. Se non temi il giudizio degli uomini, temi almeno il giudizio di Dio.Quello si compirà inesorabilmente. Chi ti ha detto che il Signore non giudicherà ognuno secondo le sue opere? Chi ti ha insegnato che Egli è solo misericordia e perdono? Chi ti ha detto che potrai sfuggire all'ira imminente che si manifesterà sul tuo capo? Non ascoltarli questi ciarlatani che annullano la giustizia degli uomini e pensano di annullare anche la giustizia di Dio.Comprano il silenzio degli uomini e credono di comprare anche il silenzio del loro Dio; è la misericordia e il perdono per colui che pentito ritorna alla casa del Padre, non per colui che chiede perdono e se ne sta comodamente nella terra della carestia e della miseria!Quanti insegnamenti non dà a noi Samuele con questo alto esempio di probità morale. Egli alla sera della vita si presenta con le mani innocenti ed il cuore puro dinanzi a quelli che egli aveva servito. A chi ho rubato il bue? A chi ho rubato l'asina? Chi ho trattato con arroganza? Chi ho mandato via in malo modo quando si è presentato da me per essere servito nella mia altissima missione di giudice in Israele?Potesse ogni uomo presentarsi come Samuele! Potesse ogni uomo presentarsi dinnanzi agli altri uomini, così, puramente e semplicemente! Potesse ogni uomo essere giudicato dagli altri suoi concittadini! Quanti errori noi non eviteremmo!.Tu che pensi di sfuggire alla giustizia di Dio, imitalo! Tu che pensi di non aver mai commesso una ingiustizia, presentati davanti a coloro che tu hai servito e fa' loro la stessa proposta di Samuele! Tu che credi di avere mani innocenti e cuore puro, fa' la prova del fuoco, fatti giudicare dal tuo popolo! La tua giustizia, se vera giustizia, apparirà bianca come la neve! Il tuo alto senso di servizio sarà riconosciuto!Ma se hai paura ci sarà sicuramente in te un qualcosa che non è conforme alla giustizia che tu dici di possedere: Se temi il giudizio del popolo il tuo servizio sarà più uno spadroneggiare che realmente un mettere la tua vita a disposizione degli altri perché gli altri crescano in questa società degli uomini e con gli uomini, nella comunione di Dio e con Dio!Il Cristo ti invita a farti servo di tutti, tu che vuoi essere grande! Sarai grande se sarai servo. Sarai grande se avrai mani innocenti e cuore puro. Sarai grande se alla sera della vita la storia ti giudicherà un galantuomo prima di tutto, e poi un uomo di servizio e di donazione.Sarai grande se nessuno potrà dirti: Tu mi hai derubato! Tu mi hai maltrattato quando mi sono presentato per essere servito da te! Tu sei stato arrogante! Tu non mi hai amato! Tu hai pensato più a te stesso che a me! La tua funzione non l'hai svolta secondo il volere di Dio a servizio degli uomini. La tua funzione, il tuo ministero, il tuo compito lo hai esercitato più per te che per gli altri! Non hai amato abbastanza! Non hai dato sufficientemente! Non ti sei dato! Hai voluto che gli altri si dessero a te e dessero a te!Osservare la legge del Signore, essere di mani innocenti e di cuore puro ti permetterà sempre di camminare a testa alta tra gli uomini. Ti permetterà di fare tutto alla luce del sole. La segretezza non esisterà per te. La notte sarà chiara come il giorno. Le pareti saranno visibili e trasparenti. Il sottobosco illuminato da una luce incandescente che sarà la luce della tua probità e della tua giustizia.Per te non ci saranno compromessi. Non ti venderai. Non accetterai regali che possano corrompere il tuo ministero e la tua funzione tra gli uomini. La tua parola sarà vera. Il tuo sì, sì. Il tuo no, no! Non sarà sì e no allo stesso tempo. Gli altri saranno sempre dei fratelli da amare e da servire! Sarai come il Cristo. Farai bene ogni cosa!Ecco perché Samuele è di grande insegnamento per noi. La sua storia cominciò con una preghiera: "Parla, o Signore, che il tuo servo ti ascolta". Il Signore ha parlato. Egli lo ha ascoltato. Ascoltiamo la voce del Signore. Egli si è presentato al popolo per essere giudicato sul suo operato. Provaci anche tu! Ascolta la parola del Signore. Vivila! Anche tu alla sera della vita potrai fare la stessa esperienza di Samuele. Ma se la parola di Dio non la metti in pratica, se tu Dio non lo ascolti quando egli parla, allora non provarci neanche. Dovrai rendere più di un bue o di un asino. Dovrai confessare che anziché servire ti sei fatto servire. Dovrai ammettere che non sempre l'altro è stato amato da te. La tua arroganza te lo ha fatto dimenticare. Lo hai mandato da Erode a Pilato per togliertelo dai piedi!Accolta la parola del Signore, lo potrai chiamare a testimonio! La tua giustizia sarà come meriggio. Le tue opere ti precederanno: le tue mani innocenti. Il cuore puro. Chiamerai il popolo a testimonio ed egli ti renderà testimonianza.

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Tu hai rigettato la parola del Signore

"Saul disse allora a Samuele: ho peccato per aver trasgredito il comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il popolo e ho ascoltato la sua voce.Ma ora, perdona il mio peccato e ritorna con me, perché mi prostri al Signore.Ma Samuele rispose a Saul: Non posso ritornare con te, perché tu stesso hai rigettato la parola del Signore e il Signore ti ha rigettato perché tu non sia più re sopra Israele.Samuele si voltò per andarsene ma Saul gli afferrò un lembo del mantello, che si strappò. Samuele gli disse: Il Signore ha strappato da te il regno d'Israele e l'ha dato ad un altro migliore di te. D'altra parte la Gloria di Israele non mentisce né può ricredersi, perché Egli non è un uomo per ricredersi" (1Sam 15,24-29).Chi sei tu, uomo, che identifichi la volontà del Signore con la tua e attribuisci a Dio il frutto delle tue meningi?Chi sei tu, o uomo, che confronti la parola del Signore con la tua e chiedi che la tua parola sia osservata come parola di Dio. E' una bestemmia. E' un sopruso. E' una idolatria.Sei un falso profeta tu che dici: "Il Signore ha detto", mentre il Signore non ha parlato.  Tu che affermi: "è volontà del Signore", mentre il Signore quello che tu hai stabilito e decretato lo rigetta come ha rigettato Saul da re in Israele.Uomo, sii almeno rispettoso nei confronti del tuo Signore. Non arrogarti poteri divini. Non identificarti a lui. Non puoi decretare in nome di Dio quando il piano di Dio è tutt'altro. Non puoi dire voglio un re, quando il Signore non è per la monarchia. Né puoi pretendere, tu, re, di offrire sacrifici, quando questo compito appartiene solo al sacerdote.Quello che il Signore domanda indistintamente a tutti quelli che vogliono appartenere al suo popolo eletto è di decidersi per l'ascolto della sua parola. Se tu rigetti la sua parola, il Signore rigetterà te. Non costruire. Non pensare. Non tergiversare. Vivi di parola. Semplicemente. Puramente. Senza nulla aggiungere e nulla togliere. Non ti costruire il tuo vitello d'oro. Non puoi attraversare il deserto. Se vuoi camminare verso la terra promessa devi frantumarlo! Con esso non arriverai lontano. Sarai preda degli sciacalli e degli avvoltoi. Morirai nel deserto.Non ti accorgi che la tua azione è senza incidenza alcuna? Non hai mai pensato alla sterilità delle tue opere? Sei sterile. Sei vuoto. Sei freddo, perché senza parola del Signore. Pensi ai tuoi statuti e ai tuoi decreti, al vitello d'oro che ti sei costruito, perché non vuoi adorare il Dio di Gesù Cristo in Spirito e Verità.Se tu fossi vero profeta, saresti come Samuele, annunzieresti solo la parola del Signore, avresti paura di dire: "Il Signore ha detto", mentre il Signore è contrario a ciò che tu dici. Avresti timore del Signore.Non ti arrogheresti un dono e una attribuzione che appartiene solo a Dio. La tua parola non salva. La tua parola uccide. La tua parola darà il popolo nelle mani dei suoi nemici.Quante anime non sono cadute nelle mani dei nemici a causa della tua superbia e della tua arroganza! Quante anime hanno rigettato il Signore perché il tuo modo di parlare del Signore non era conforme alle parole! Quante anime non si sono stancate del loro Dio perché quel Dio che tu presentavi loro era il tuo vitello d'oro che avevi ben camuffato nelle sembianze del tuo Signore, di quel Signore che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto?Saul, Saul! Ascolta la parola del Signore! Mettila in pratica! Abbi fede! Se tu invece la sua parola non l'ascolti, se tu confondi la tua parola con la sua, non sperare che gli altri accettino questa tua parola come parola del Signore.La Gloria del Signore non rifulge in quel che tu dici! Non sarai ascoltato. Sappi che l'uomo deve solo ascoltare la parola del suo Dio. Essa e solo essa deve essere messa in pratica. Solamente essa farà sì che il popolo possegga eternamente la terra.Tu sei re! Senza di essa neanche tu farai grandi cose. Il popolo nel buio era prima, nel buio sarà dopo. Solo la parola è luce per i suoi passi. Deciditi per la parola una buona volta. Il popolo si trasformerà. Cambierà. Il Signore accetterà te, sarà con te, combatterà per te, sconfiggerà i tuoi nemici. Farà di te un re il cui trono non vacillerà mai.Dio non è un uomo che possa smentirsi. Oggi non ti dice una cosa e poi domani un'altra. Da quando Egli ti ha liberato dalla terra d'Egitto ti ha sempre annunziato la stessa verità: ricordati uomo che non vivi di solo pane, tu vivi di ogni parola che esce dalla mia bocca.Egli ti ha sempre detto che la sua parola ti renderà assennato e saggio. Egli ti ha sempre invitato a restare fedele ad essa perché se tu sarai fedele alla parola del tuo Signore, il tuo Signore sarà fedele a te. Se rigetterai la sua parola, il Signore rigetterà te. Ti darà in mano ai tuoi nemici. Tu sarai, se sarai un uomo di parola. La parola di Dio ti farà essere. La parola del tuo Signore ti costituisce.Senza parola non sarai. Senza parola sarai rigettato. Il Signore si sceglierà degli uomini fedeli alla sua parola. Egli chiamerà uomini decisi a tutto, a perdere la loro vita purché la parola del Signore regni in loro e loro nella e con la parola.Saul, stai attento! Non puoi continuare così. Non puoi trasgredire impunemente la volontà che il Signore ti ha manifestato attraverso il suo profeta.Da essa dipenderà la stabilità del tuo trono. Non dimenticarlo. Un tuo atto ha conseguenze di eternità. Sarai o non sarai. Vivrai o morrai. Persisterai o sarai sconfitto nella misura in cui la parola vive o muore in te, sarà o non sarà in te, la metterai o non la metterai in pratica.Saul, medita! La tua disgrazia che sia di esempio ai re che verranno dopo di te. Che essi sappiano che il Signore metterà tutti loro alla prova per vedere in che misura ascoltano o meno la sua parola. Dall'ascolto dipenderà la loro grandezza. Più ascolteranno più saranno grandi, meno ascolteranno meno saranno grandi. Più cresce in loro la parola, più essi crescono nella e con la parola del Signore. La parola li renderà incrollabili, il loro regno non avrà mai fine, perché il loro Dio sarà sempre con loro.Saul, pensaci! Rifletti! Non potevi aspettare ancora qualche minuto? Samuele sarebbe arrivato. Tu non ti saresti messo contro la parola del Signore. Il tuo regno sarebbe rimasto stabile per sempre. Sappi aspettare. Quando si tratta delle cose del Signore non avere mai fretta ad offrire i tuoi sacrifici ed i tuoi olocausti. Offri te stesso in sacrificio. Offri al Signore la tua volontà ed il tuo tempo.In tutta sincerità, dimmi: è stato proprio per mancanza di tempo che hai offerto il tuo sacrificio? Quella voce non ti dava forse fastidio? Essere un re dipendente da un profeta non oscurava la tua grandezza?Saul, Saul! Hai commesso un grave peccato. Quella parola ti aveva costituito re. Quella parola ti aveva dato autorità. Quella parola ti ha anche diseredato. Tu non l'hai ascoltata. Non l'hai messa in pratica. E' troppo tardi. Tu lo sai. Con Dio non c'è ritorno indietro. Dio non è un uomo che possa pentirsi o ricredersi. Egli ha una sola parola e la mantiene. Tu hai rigettato la sua parola. Egli rigetterà te.Tu sei stato debole per paura del popolo. Il tuo regno non durerà molto. Dovrai lasciarlo.

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Da Iesse il Betlemmita

E il Signore disse a Samuele: "Fino a quando piangerai su Saul, mentre io l'ho rigettato perché non regni su Israele? Riempi di olio il tuo corno e parti. Ti ordino di andare da Iesse il Betlemmita, perché tra i suoi figli mi sono scelto un re".Samuele rispose: "Come posso andare? Saul lo verrà a sapere e mi ucciderà".Il Signore soggiunse: "Prenderai con te una giovenca e dirai: Sono venuto per sacrificarla al Signore. Inviterai quindi Iesse al sacrificio. Allora io ti indicherò quello che dovrai fare e tu ungerai colui che io ti dirò".Samuele fece quello che il Signore gli aveva comandato e venne a Betlemme; gli anziani della città gli vennero incontro trepidanti e gli chiesero: "E' di buon augurio la tua venuta?" Rispose: "E' di buon augurio. Provvedete a purificarvi, poi venite con me al sacrificio" (1Sam 16,1-5).Siate semplici come colombe. Prudenti come serpenti. Il Signore vuole che nell'attuazione del suo piano di salvezza l'uomo metta tutta la sua intelligenza e la sua prudenza perché tutto possa svolgersi nel migliore dei modi. Ed il piano di Dio si deve attuare. E' un piano di salvezza. Non può cadere nel nulla sol perché ad un uomo non piace a causa dei suoi interessi materiali o di comodo.Saul era re! Non avrebbe mai potuto tollerare che il suo trono fosse preso da un altro. Egli non aveva di mira gli interessi di Dio. A lui non interessava fare l'obbedienza alla voce del Profeta, di quel Profeta che era Samuele.I suoi interessi di governo e di potere avevano avuto il sopravvento sull'ascolto della parola del Signore. E poiché il Signore vuole l'ascolto incondizionato alla sua voce, che egli manifesta attraverso il suo profeta, poiché Saul non era di questo avviso e non aveva capito niente delle cose del suo Signore, il Signore provvede affinché il suo piano di salvezza non rischi il fallimento.Prima di tutto invita Samuele a non versare lacrime inutili. Anch'egli deve capire che l'unica cosa necessaria, l'unica importante, l'unica assoluta per la quale bisogna versare lacrime e dare la vita è il compimento del piano divino di salvezza.Figuriamoci se bisogna versare delle lacrime per coloro che questo piano avrebbero voluto mandarlo in frantumi e distruggerlo in qualunque modo. Non perdere tempo inutile, dice il Signore! Non sprecare le tue energie in cose futili! Pensa al mio piano. Sei tu che devi attuarlo. Consacrami un altro re. Va' a Betlemme e lì troverai colui che regnerà in Israele. Sarò io ad indicartelo.E' sempre Dio che ha l'iniziativa nella vita dei profeti. Ed il Signore non dice prima quello che accadrà dopo. Va'! Quando sarai sul posto ti indicherò il da fare. Come è grande il nostro Dio che indica ai suoi profeti la strada da percorrere passo passo, non tutta in una volta, ma man mano che un tratto è già stato percorso! Ancora non sei arrivato a Betlemme. Arriva a Betlemme e ti indicherò cosa dovrai fare. Ti mostrerò chi dovrai consacrare, ungere come re in Israele!Ed il Signore diviene maestro di prudenza. Per il regno di Dio non si può vivere nella semplicità fanciullesca. Spifferare tutto. Bisogna essere furbi. Avere il senso delle cose di Dio! Saper tacere quando è necessario tacere. Parlare quando bisogna parlare. Una parola in più o in meno potrebbe compromettere il piano di Dio. Ecco perché il Signore dice ai suoi discepoli: se volete portare il mio Vangelo, dovete essere, sì, semplici, ma dovete anche essere astuti come i serpenti.Non è necessario che tu dica che vai a Betlemme per ungere un altro re! A Betlemme si può andare per tanti motivi. Puoi andare anche per offrire un sacrificio al Signore. E tu ufficialmente andrai per questo motivo. Perché rischiare l'attuazione del piano di Dio a causa del tuo troppo parlare? Parla di meno! Sii prudente e astuto! Sii furbo per il Signore! Non dire! Non parlare! E soprattutto non gettare mai le perle davanti ai porci! Potrebbero scagliarsi contro di te e morderti.Samuele, Samuele! Dopo tanti anni di profeta ancora c'è molto da imparare! Devi essere furbo, ma non per te stesso! Lo so, tu vorresti essere trasparente! Manifestare a tutti il piano di Dio! Ma sai anche che Saul potrebbe ucciderti, se venisse a sapere che tu stai andando a Betlemme per consacrare un altro re.Ecco perché non puoi essere trasparente. Devi essere prudente. Per l'attuazione del mio piano devi inventarle tutte. Non per ingannare l'altro, perché l'altro non si inganna. L'altro è stato rigettato da Dio! E poiché non potrebbe accettare il nuovo piano di salvezza, la tua abilità sarà quella di attuarlo, senza che l'altro possa minimamente scagliarsi contro di te e farti del male!Samuele, Samuele! Non essere ingenuo nelle mie cose. Sii intelligente. Sii sapiente. Sappi che l'unica cosa che conta per te e per ogni profeta è la messa in atto del mio piano di salvezza. Sappi anche che l'uomo non accetta il mio piano. Potrebbe rovinarlo. Anzi lo rovinerà senz'altro. Un re non tollera di essere spodestato. Ma io l'ho già deposto! Bisogna eleggerne un altro. Tu cosa farai? Andrai a dire a Saul: sto per recarmi a ungere un altro re? Ti metterai nella fossa dei leoni per essere sbranato da lui e dagli altri? Una piccola astuzia ti permetterà di realizzare il mio piano, senza ledere i diritti di alcuno, anzi non creerai neanche il sospetto che tu stia lavorando per il piano del Signore. La tua andata  ufficiale non è per il piano del Signore! E' per offrire un sacrificio al tuo Dio!.La prudenza di Dio per l'attuazione del suo piano non ha nulla a che vedere con l'astuzia degli uomini per la messa in atto del loro piano che spesso è un piano a danno degli altri e per la loro rovina materiale e spirituale.Sbaglia chiunque voglia vedere nelle nostre affermazioni una tattica astuta per ingannare l'altro. La prudenza di cui si parla è una prudenza di salvezza. E come per il male le si inventano tutte a danno degli altri, così per il bene bisogna escogitarle tutte per il bene degli altri, perché il piano di Dio si realizzi, perché venga messo in atto.Il fine per il Signore non giustificherà mai i mezzi. Il Signore ti invita ad essere prudente. Ti invita ad essere intelligente nell'attuazione del suo piano. Ecco perché egli rimprovera i suoi ascoltatori che i figli delle tenebre sono più astuti dei figli della luce. I figli delle tenebre, lavorando per le tenebre, per il buio, per la rovina loro e degli altri in questa vita e nell'altra, lavorando per l'effimero e per ciò che non ha valore, le inventano tutte. Non dormono la notte. Non dormono né di notte né di giorno. E poi i figli della luce che lavorano per l'eterno, per ciò che dura, per l'attuazione del piano di salvezza, non fanno niente.Si cullano che le cose vadano per se stesse! Non riescono ad essere astuti ed intelligenti, ad essere scaltri per il Signore. Anzi molte volte con la loro semplicità colombina che rasenta la stupidità rovinano quello che altri hanno impiegato tempo a costruire.Samuele, Samuele! Il mio piano bisogna attuarlo! E' inutile piangere! Quando io rigetto, tu rigetterai! Quando io accetto, tu accetterai: quando io scelgo, tu sceglierai!Quando io consacro tu consacrerai. Questo vuol dire essere profeta in Israele. Smettila con le tue lacrime. Non si piange quando il piano di Dio sta per andare allo sfacelo. Parti per Betlemme. Ungimi con l'olio colui che io ti indicherò. Io ho scelto Saul. Saul non ha scelto me. Io sceglierò un altro che mi sceglierà e mi amerà, porterà innanzi il mio piano.E Samuele partì. Ascoltò la parola del Signore. Andò per offrire un sacrificio al suo Dio. A quel Dio che aveva tratto il suo popolo dall'Egitto per dargli una terra tutta per sé.Una terra dove sarebbe dovuto scorrere latte e miele, mentre si era nel deserto!Adesso che ci si è dentro, ci si accorge che ancora il latte ed il miele non è possibile berlo! Troppi sono ancora i sentieri tortuosi da percorrere per arrivare alla pienezza della felicità.Ma nella terra ci sarà felicità piena?  Il Signore consacrerà un altro re, ma anche con quest'altro re, il popolo si dovrà sempre ricordare che ogni giorno deve essere vissuto pienamente ed intensamente, che ogni giorno avrà il suo affanno, che il domani è nelle mani del loro Signore e che il latte ed il miele lo avranno quando vedranno il loro Dio così come egli è: faccia a faccia nel suo regno eterno! 

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10/01/2010 18:16
 
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Alzati e ungilo: è lui

Samuele fece purificare anche Iesse e i suoi figli e li invitò al sacrificio. Quando furono entrati, egli osservò Eliab e chiese: "E' forse davanti al Signore il suo consacrato?". Il Signore rispose a Samuele: "Non guardare al suo aspetto né all'imponenza delle sua statura. Io l'ho scartato, perché io non guardo ciò che guarda l'uomo. L'uomo guarda l'apparenza, il Signore guarda il cuore".Iesse fece allora venire Abinadab e lo presentò a Samuele, ma questi disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del Signore".Iesse fece passare Samma e quegli disse: "Nemmeno su costui cade la scelta del Signore".Iesse presentò a Samuele i suoi sette figli e Samuele ripeté a Iesse: "Il Signore non ha scelto nessuno di questi".Samuele chiese a Iesse: "Sono qui tutti i giovani?". Rispose Iesse: "Rimane ancora il più piccolo che ora sta a pascolare il gregge". Samuele ordinò a Iesse: "Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola prima che egli sia venuto qui".Quegli mandò a chiamarlo e lo fece venire. Era fulvo, con begli occhi e gentile di aspetto. Disse il Signore: "Alzati e ungilo: è lui".Samuele prese il corno dell'olio e lo consacrò con l'unzione in mezzo ai suoi fratelli, e lo spirito del Signore si posò su Davide da quel giorno in poi. Samuele poi si alzò e tornò a Rama" (1Sam 16,5-13).Nel cammino del profeta con il suo Dio c'è sempre da imparare. Samuele non sapeva che l'uomo guarda solo l'apparenza dell'altro uomo, l'esterno. Samuele non sapeva che solo Dio guarda nei cuori, perché solo Dio vi abita dentro. Dio è nel cuore dell'uomo e guarda l'interno. L'uomo non è nel cuore dell'altro uomo. Non può guardarvi dentro. Guarda solo l'apparenza che il più delle volte potrebbe anche ingannare ed in verità inganna.Ecco perché il Signore invita noi tutti ad essere prudenti come serpenti nell'amministrazione dei suoi misteri. Quando non c'è lettura dei cuori, la quale appartiene solo a Dio e a qualche anima privilegiata, ma sempre concessa dal Signore per il regno di Dio e il suo annunzio - l'uomo non può attribuirsi per se stesso e da se stesso prerogative divine - sarà la prudenza che aiuterà l'uomo di Dio a compiere bene la sua missione.E' la prudenza infatti che fa sì che l'uomo non emetta giudizi affrettati e non compia azioni di cui si debba un domani pentire, perché di grave danno al compimento e alla realizzazione del piano del suo Signore.Tu lo sai! Quando Dio si manifesta, si manifesta nel tempo e nella storia degli uomini! Perché hai avuto fretta nel formulare i tuoi giudizi falsi? Non perché questa o quella manifestazione del Signore non è conforme ai tuoi canoni di giudizio, devi a priori giudicarla falsa.Sii prudente: Rispetta il tempo. Tu lo sai. E' nel tempo che Dio si manifesta. Se l'opera non è di Dio, non si può attraversare il deserto. Non si attraversa neanche il Mar Rosso.Ancora il Mar Rosso non era stato attraversato e tu hai gridato alla falsità. Il Mar Rosso è stato attraversato, si è già iniziato il cammino nel deserto, e tu gridi ancora alla falsità, perché ti dà forse fastidio che il Signore abbia scelto Mosè anziché Aronne, Davide e non Eliab?Certo Eliab era di aspetto imponente! Ma il Signore non lo aveva scelto. Se Samuele non avesse ascoltato la voce del Signore, si sarebbe fermato all'apparenza e avrebbe, se non del tutto almeno in parte, rovinato il piano di Dio.Avrebbe consacrato re colui che il Signore non aveva scelto. Ma Samuele ascoltava sempre la voce del Signore. Tu che di parole non ne senti, devi essere prudente. Se il Signore ha scelto Davide, è Davide che deve essere consacrato re. Non ha importanza se in questo preciso momento egli stia pascolando il gregge. Manda a prenderlo! Fallo venire perché sarà lui il re in Israele!Chi sei tu per opporti alle scelte del tuo Signore! Se tu dici di fare sempre la volontà del tuo Signore, la volontà del Signore si esercita nella prudenza e nell'attesa.Nella fretta non si manifesta mai il Signore. I giudizi affrettati vengono sempre dal male per la rovina tua e del piano che il Signore vuole che sia attuato. Manda a chiamare Davide. Non ci metteremo a tavola finché egli non sia venuto.La prudenza... quanti errori noi eviteremmo se fossimo all'ascolto della sua voce! Quante volte non hai giudicato solo dall'apparenza! Ti sei ingannato perché non sei stato prudente come un serpente! E poi hai dovuto rimangiare il tuo giudizio! Nel cammino con Dio senza prudenza è impossibile procedere, senza prudenza non si arriva lontano: si è preda di tutti coloro che non lavorano per il Signore.La prudenza vuole che non si emettano giudizi affrettati! Essa vuole che si mediti giorno e notte e che alla fine si lasci a Dio ogni giudizio, sia in bene che in male.Vuole che tu ti metta dinanzi al tuo prossimo e al tuo Signore con umiltà e che ti ricordi sempre che solo Dio è nel cuore dell'altro e che quindi solo a Dio appartiene giudicare e condannare, scegliere o rifiutare! All'uomo no! L'uomo non ha questo compito, perché l'uomo non guarda il cuore. Senza prudenza la tua parola è il più delle volte falsa ed il tuo giudizio erroneo!La prudenza è per noi virtù cardinale. E' cardine della nostra vita spirituale. Senza prudenza non si va lontani. Essa è ruota motrice. Essa è freno che ci permette anche nelle virate le più difficili di mantenere il nostro equilibrio e di continuare il nostro cammino incontro al Signore senza rischio di andare a finire in qualche burrone dove non ci sarà per noi più via d'uscita.E te ne accorgi se sei un uomo prudente o meno! Osserva il tuo comportamento! Sei preda di facili giudizi? Ti lasci andare facilmente a condannare? Se mandi spesso e volentieri all'inferno sappi che sei ancora lontano dal regno di Dio. Devi lavorare molto. Se poi hai fretta e non accetti che il Signore possa manifestare le sue opere nel tempo e nella storia degli uomini, allora non solo sei imprudente, ma addirittura comprendi ben poco delle manifestazioni del tuo Dio.Sappi che tutto ciò che è da Dio, il Signore lo prova nel crogiolo del tempo e della storia. Questo crogiolo è inesorabile. Il deserto stanca. Si muore di sete e di caldo. Se tu lo attraverserai, stai tranquillo: è opera di Dio.Nessuno può attraversare un deserto lungo quarant'anni se Dio non è con lui. Nessuno può risorgere se il Signore non è dentro di lui. Nessuno può compiere le opere che il Signore domanda che siano compiute, senza quella forza grande che viene da lui. Egli dà inizio all'opera. Egli la porta a compimento. E per lui uno, due, tre, mille anni sono nulla. Un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno. Egli è. Egli è senza tempo e tutte le sue opere rivestono questa caratteristica divina.Ecco perché devi essere prudente. Ecco perché devi sapere aspettare. Non avere mai fretta. Sii prudente. Come Samuele, mettiti anche tu all'ascolto della sua parola: ne sentiresti delle belle! L'apparenza che tu guardi la potresti vedere alla luce di Dio, con gli occhi del tuo Signore. Ne eviteresti di errori! Ma poiché tu non sei come Samuele, poiché tu la tua parola di Dio non vuoi ascoltarla, la tua esistenza sarà uno scivolare da errori in errori!Ma così agendo, come farai a ungere Davide re in Israele? Come farai a portare innanzi il piano del tuo Signore? Che profeta sei tu, che dici di ascoltare la voce del Signore, mentre non ne hai in te le capacità perché non sei nell'umiltà fondamentale? Che profeta sei tu se al primo arrivato versi sul suo capo l'olio dell'unzione?Che profeta sei tu, se non ascoltando la parola del Signore che è venuta per guidarti, commetti di tali errori che compromettono il piano del Signore, la tua salvezza e la nostra?Imita Samuele! Egli sì che è vero profeta! Egli sì che sa ascoltare la parola del Signore! Egli sì che può compiere quello che il Signore ha deciso per la salvezza del suo popolo!Egli non ha avuto fretta. Non si sedette a tavola finché colui che il Signore aveva scelto non l'avesse consacrato con l'olio dell'unzione.Sappi anche tu aspettare! Sappi ascoltare la voce del tuo Signore! Sii prudente e soprattutto non guardare mai l'apparenza!L'apparenza non è il cuore. Tu nel cuore non leggi. Colui che legge è solo Dio, ecco perché l'umiltà nell'ascolto della voce del tuo Signore ti costituisce profeta e vero profeta!

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