CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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AD IMMAGINE DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 18:24
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10/01/2010 18:17
 
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Contro il filisteo

"Davide disse a Saul: non si perda d'animo il mio Signore! Il tuo servitore andrà a combattere contro quel filisteo! Gli rispose Saul: non è possibile che tu vada a combattere contro questo filisteo. Tu sei un ragazzo e lui è un uomo di guerra fin dall'adolescenza!E Davide a Saul: quando il tuo servo faceva da pastore per suo padre dietro il gregge talora capitava il leone e rapiva una pecora del gregge. Allora io gli precipitavo dietro lo colpivo e gli strappavo la pecora alla gola.Se poi si rivoltava contro di me, io l'afferravo per il mento, lo percuotevo e lo ammazzavo. ll tuo servo ha ucciso anche l'orso! E questo incirconciso di Filisteo farà la fine di uno di essi, dato che ha sfidato con bravate le schiere del Dio vivente!Poi Davide concluse: il Signore, che mi ha scampato dalle unghie del leone e dell'orso, mi scamperà dalle mani di questo filisteo (1Sam 17,32-37).E' difficile che l'uomo comprenda. Non si può sfidare impunemente il Signore, il Dio del cielo e della terra, il Dio che ti ha creato. L'uomo non può nulla contro il suo Dio. Non può nulla contro coloro che il Signore ha unto per la messa in opera del suo piano di salvezza.Il filisteo incirconciso fidava sulla sua forza e sul suo coraggio. Fidando su se stesso, pensava che ciò sarebbe stato sufficiente a sconfiggere Israele e tutti i nemici come Israele.Non sapeva che Israele non era come tutti gli altri popoli. Non sapeva che la mano del Signore proteggeva questa stirpe eletta, questo regale sacerdozio, questo popolo di sua conquista.Egli pensava che avrebbe potuto sconfiggerlo in uno dei suoi figli migliori, poiché solo il più capace avrebbe potuto accettare di combattere contro di lui, filisteo dalle labbra impure.Il Signore suscitò Davide. Davide è colui che il Signore invia per abbattere l'alterigia del suo nemico. Un ragazzo contro un uomo d'armi. Ma non sarà la forza di Davide e la sua bravura che gli procureranno la vittoria. Lo stiamo ripetendo spesso in questi nostri articoli. Ciò che il Signore vuole da noi è la nostra collaborazione e l'obbedienza alla sua voce. Il resto verrà da se stesso. Il Signore è sempre all'opera.Nessuno mai potrà dire: ho combattuto contro il Signore ed ho vinto. E' il Signore che lavora per la vittoria di coloro che credono nel suo nome e perché la terra possa essere loro per sempre ed in eterno.Il filisteo non sapeva che quel ragazzo che avrebbe combattuto contro di lui, non veniva in suo nome, non confidava nelle sue forze.Egli fidava solamente nella protezione del suo Dio. Egli credeva nella protezione del suo Signore. Signore, se tu vuoi che io combatta questo incirconciso lo farò. Sarai tu a sconfiggerlo! Ti servirai di me. Ti presto il mio braccio perché la pietra che tu avrai scagliato colpisca bene.Se l'uomo si convincesse di questa verità fondamentale! L'opera di Dio non può essere distrutta dalla forza o dalla potenza dell'uomo. Nessun uomo mai potrà sconfiggere Israele. Egli è invincibile perché Dio sarà per lui una potenza irresistibile se egli non vivrà di solo pane ma compirà in tutto la volontà del Signore.La sua sconfitta non dipenderà né dalla tua forza, né dalla tua strapotenza, né dalla tua incoscienza, né dalle tue furbizie.Le tue decisioni non possono nulla contro di lui. Distruggere lo potrai solamente se egli, chiudendosi in se stesso (in questo caso si autodistruggerebbe) si allontana dalla retta via e dimentica la parola del Signore.Sei tu hai fede nel Dio dei tuoi Padri, se credi nel Dio che ti ha liberato dall'Egitto, che ti ha fatto attraversare il deserto, non temere!Israele, stai attento! Non puoi vincere il filisteo se ti presenti nel tuo nome. Ma se hai sempre messo in pratica la sua parola, va', combatti questo incirconciso che non crede nel tuo Dio! Te lo darà nelle tue mani. Lo vincerai. Lo demolirai, come egli avrebbe voluto demolire te!Israele non si deve gloriare. Neanche la sua vittoria dipende dalle sue capacità o dalla preparazione dei suoi guerrieri. Essa gli sarà data dall'obbedienza alla voce del Signore. Essa sarà raggiunta sempre che il comandamento del Signore è messo in pratica.Questo produrrà la vittoria in seno ad Israele. Solo l'osservanza della parola fa sì che il pio Israelita possa abitare la terra, contro questo incirconciso di filisteo che mattina e sera viene a sfidare le schiere del Dio vivente!Non devi avere timore! Sarà sempre la mia parola che ti farà essere o non essere.Sarà sempre nel mio nome che ti devi presentare se vuoi vincere la battaglia della fede, se vuoi che altri uomini credano nel mio nome.Imita Davide. Egli non pensò che la sua forza gli sarebbe bastata per vincere il Gigante. Egli si mosse contro Golia. Ma vi andò nel nome del Signore. Non andò in suo proprio nome per combattere, non avrebbe mai vinto. Non si può combattere in nome di Dio quando si mettono le nostre invenzioni al posto della sua parola.Se vuoi svolgere un lavoro divino, lo devi svolgere così e non altrimenti. Altrimenti non è un lavoro che viene da me. E' stato fatto da te e te ne assumi tutti i rischi e i pericoli che potrebbero ricadere sopra di te a causa del tuo gesto inconsiderato e peccaminoso!E Davide sa che è stato sempre il Signore che lo ha liberato. Davide sa che l'uomo per se stesso non può niente. Non è capace neanche di combattere un piccolo moscerino. Figuriamoci se egli sia capace di vincere il grande filisteo!E' tutto un atteggiamento di fede quello di Davide. Il Signore mi ha scampato dall'orso e dal leone. Il Signore mi scamperà da questo filisteo incirconciso. Il Signore è stato sempre il mio protettore ed il mio liberatore.Il Signore lo sarà ancora. Se io vado a combattere vado perché Israele non sia sconfitto! Lavoro perché il popolo di Dio trionfi, perché egli accetti sempre più l'azione di Dio nella sua vita e non diventi come tutti gli altri popoli, senza Dio!Se Davide scende in campo egli lo fa perché sicuro della parola del suo Signore. Egli è convinto, egli sa, egli ha fede che il Signore lo avrebbe in ogni modo liberato. Egli non sarebbe caduto nelle mani dei suoi nemici.E' bene che anche noi meditiamo sul grande insegnamento che questi uomini di Dio ci hanno lasciato in eredità. Tutto ciò che essi fanno e compiono, lo fanno nel nome del Signore. Il Signore è con loro. E' nel suo nome che essi si muovono. E' per il suo nome che essi combattono. Tutto quello che essi operano lo è per la gloria del loro Signore, perché questa gloria inondi e pervada la terra.Essi sanno che il Signore è con loro e dà forza per strangolare l'orso e uccidere il leone.Se essi sono un qualcosa, lo sono solo per dono del Signore. Tutto è grazia. E' forse questo aspetto che manca all'uomo contemporaneo. Egli che pensa di essere il re del cielo e della terra, non sa che non è neanche padrone del suo respiro.Non sa che anche il suo alito appartiene a Dio e che questi lo può ritirare da un momento all'altro.Ed è sufficiente che il Signore tolga il suo alito di vita dalle nostre narici perché noi ridiventiamo polvere e cenere.Ed allora tu, filisteo, perché insulti Israele? Non sai che anche il tuo respiro mi appartiene e che se oggi sei pieno di arroganza, domani potresti trovarti senza vita?Medita anche tu filisteo! Imita il mio servo Davide.

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Ma Davide i suoi diecimila

Quando rientravano, mentre Davide tornava dalla vittoria sul Filisteo, uscirono le donne da tutte le città di Israele cantando e danzando incontro al re Saul, con timpani, in giubilo, e sistri.Le donne nelle danze riprendevano questo ritornello: "Saul batté i suoi mille, ma Davide i suoi diecimila".Saul si adirò molto e questa cosa gli dispiacque. Disse: hanno attribuito a Davide i diecimila: a me invece hanno attribuito i mille! Ormai a me resta solo il nome di re!Fu così che Saul guardò Davide con gelosia da quel giorno in poi. Il giorno dopo, un cattivo spirito sovrumano s'impossessò di Saul, il quale si mise a delirare in casa. Davide suonava la cetra come i giorni precedenti e Saul teneva in mano la lancia.Saul impugnò la lancia, pensando: "Inchioderò Davide sul muro". Ma Davide gli sfuggì davanti per due volte. Saul cominciò a sentir timore di fronte a Davide, perché il Signore era con lui, mentre si era ritirato da Saul. Saul lo allontanò da sé e lo fece capo di migliaia e Davide andava e veniva alla testa del suo gruppo.Davide riusciva in tutte le sue imprese, perché il Signore era con lui" (1Sam 18,6-14).La gelosia nelle cose di Dio quanto male non provoca! Essa è poi la negazione della nostra fede che confessa che tutto quello che noi siamo ed operiamo di bene viene da Dio. E' lui all'inizio e alla fine. E' lui che ti dà forza. E' lui che ti sorregge perché la sua opera si realizzi secondo il suo volere e non secondo il nostro.Se tutti noi lavorassimo per la gloria del nostro Dio! Se tutti noi ci convincessimo una buona volta che senza di Lui non possiamo fare niente! Quanto bene noi non faremmo! Quanto male noi non eviteremmo alle anime a causa di questo morbo sottile che non permette di vedere Dio là dove Egli si manifesta!Tu, Saul, quando quell'incirconciso di Filisteo veniva mattina e sera a insultare le schiere del Dio vivente, te ne stavi ad aspettare! Ad aspettare che cosa? Perché non hai preso allora una decisione? Perché non ti sei offerto per andare ad abbattere l'insolenza del tuo nemico? E' venuto Davide! Ha sconfitto il gigante! E' naturale che il popolo gli attribuisca questa gloria! E' ovvio che canti: "Saul ne ha uccisi mille, ma Davide diecimila".Perché sei geloso? La vittoria va a beneficio di tutto il popolo. La terra sarà tua e di tutti gli altri. E poi... il filisteo non lo ha sconfitto Davide! E' il Signore che lo ha messo nelle sue mani! E se il Signore si serve dell'uno o dell'altro, tu chi sei per cadere nella gelosia mortale che ti spinse persino ad uccidere?Ed infatti per ben due volte hai pensato di uccidere colui che ti aveva permesso, sempre tramite la forza che viene dal Signore, di vivere in pace. Ma tu lo sai, colui che il Signore sceglie, lo protegge anche perché non cada nelle tue mani! Non ci sei riuscito adesso! Non ci riuscirai mai! E' lui che deve regnare in Israele! Come farai ad ucciderlo? Come farai a togliergli il trono? Samuele ha consacrato lui come re! Il Signore ti ha rigettato! Tu non puoi più regnare!La tua gelosia non fa che accelerare il piano del Signore. Essa farà sì che la volontà del Signore si compia e si compia presto! Non ti illudere, Saul! Non pensare mai che Davide possa cadere in tuo potere! Tu sei un uomo! I tuoi pensieri non sono ancora concepiti ed io già li conosco. Le tue azioni non sono ancora messe in atto ed io so come prevenirle! Io sono il tuo Signore, non lo dimenticare! Sono io che ti ho dato la vita! Sono io che ti faccio essere! Tu non potrai mai distruggere il mio piano! Ho scelto Davide e Davide dovrà regnare in Israele.Ma il mio piano passa sempre per il deserto della prova! Io provo sempre la fedeltà di coloro che scelgo! Avevo scelto te. Ti ho provato per ben due volte! Sei caduto. Non hai ascoltato la voce del mio profeta, del messaggero che ti ho inviato! Pensavi avresti potuto fare a meno di lui nel compiere la tua missione regale!Nessuno può svolgere un'opera divina senza l'ascolto costante della mia voce! E tu la mia voce non l'hai ascoltata. Adesso ascolti la voce del male che è dentro di te ed essa ti dice che ti devi liberare di questo Davide che insidia il tuo trono!Ma non è Davide che minaccia la stabilità del tuo regno! Davide non può fare nulla senza di me! Sono io che mi servo di lui per mantenere la promessa che ho giurato ai tuoi padri! Prenditela con me non con lui! Egli non c'entra! Ma come fai a capire queste cose se lo spirito cattivo si è già impossessato di te? Se tu ormai, a causa della tua gelosia, non riesci più a percepire la mia voce?Adesso è la volta di Davide. Egli sarà re in Israele se, nonostante e in mezzo a tutte le angherie che tu gli procurerai, egli resterà fedele alla mia voce!Ed in questo caso la mia volontà si attuerà attraverso la tua gelosia! Il tuo spirito cattivo farà capire al mio fedele servitore Davide lo spirito del bene.Il lavoro che tu svolgi per la tua gloria farà comprendere a lui che non deve mai lavorare per la sua gloria! La gloria è mia e solo mia! Non la darò mai a nessuno. Essa mi appartiene. Perché vuoi attribuirti quello che non ti appartiene? Perché vuoi che il popolo incensi te quando tu non hai fatto niente per combattere il grande filisteo? Perché desideri l'onore quando non ti sei accollato l'onere della battaglia? Non essere ingiusto.Davide stava pascolando il gregge, non era nel vostro accampamento quando il Filisteo è venuto a sfidarvi! Egli capitò lì per caso! Non aveva ancora messo piedi nell'accampamento che i suoi fratelli cominciarono a giudicarlo e a condannarlo!"Ma perché sei venuto giù e a chi hai lasciato quelle poche pecore nel deserto? Io conosco la tua boria e la malizia del tuo cuore: tu sei venuto per vedere la battaglia".E' veramente difficile compiere le opere del Signore quando la gelosia mortale si annida sul tuo capo, Saul!E' ancora più difficile quando non si percepisce la voce del tuo Dio e si scambia la voce dello spirito cattivo con la voce dello Spirito del Signore! E tu ormai non potrai più compiere le mie opere! Il mio Spirito si è ritirato da te! Lo spirito cattivo ti guida! Ma egli non lavora per la mia gloria. Non lavora neanche per la tua, perché ti sarà un cattivo consigliere.Come potrò rendermi credibile ai tuoi occhi, se tu sei accecato dalla tua gelosia? Se la voce del coro delle donne ti risuona nelle orecchie e non ti permette di percepire la mia voce? "Saul ne ha ucciso mille e Davide diecimila".Sarebbe solo sufficiente attribuire tutto a me, per cui né tu né Davide avete vinto il filisteo incirconciso, ma Io, il tuo Signore, che ho conficcato sulla fronte del gigante quel sasso ben levigato che Davide aveva raccolto sul greto del fiume.Pensaci! Medita! Ma già! Come farai a poter concepire una simile cosa, ormai che ti sei lasciato andare nella china dei tuoi errori e della tua gelosia? Ormai che lo spirito del male ha preso possesso del tuo cuore come farà ad abitare dentro di te lo spirito del bene, il mio spirito che lavora sempre per la mia gloria e per l'attuazione del mio piano di salvezza, perché la promessa che ho giurato ai tuoi padri si compia, perché la terra sia vostra?Sei ancora in tempo! Anche se sei stato rigettato da re in Israele, questo non significa che tu non possa vivere da buon Israelita! Quanto vorrei che tu abbandonassi il tuo spirito di gelosia, e questo spirito cattivo che ti corrode dentro e che non ti permette di pensare i pensieri di Dio!Che ti spinge a distruggere l'altro inchiodandolo con la lancia sul muro! Lo so! E' troppo tardi! Non puoi più pensare le mie cose! Lo spirito del male non ti lascerà più! Tu non lo vuoi.E il mio servo Davide soffrirà molto a causa di questo tuo spirito. Ma si fortificherà anche molto. Si preparerà ad assumere il governo del regno, proprio attraverso la forza che gli verrà quando dovrà fuggire per nascondersi dalla tua faccia, per sfuggire a te che non pensi se non come distruggerlo, annientarlo!Ed egli fuggirà! Si fortificherà. Lo preparerò perché il suo regno sia un regno che non avrà fine né in questo secolo né nell'altro! Egli è il mio servo che io ho scelto perché il mio nome regni in eterno e per sempre in mezzo al mondo!E per questa grande opera che io compio attraverso lui, una grande sofferenza dovrà fortificarlo!Più soffrirà più si fortificherà, più sarà forte, più potrà compiere le opere che io voglio che siano attuate per la messa in atto del mio piano di salvezza!Il tuo spirito cattivo distruggerà te, ma non potrà mai toccare il mio servo Davide, colui che io ho scelto!

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Il Signore è la mia roccia

"Il Signore è la mia roccia, la mia fortezza, il mio liberatore, il mio scudo, la mia salvezza, il mio riparo!Sei la mia roccaforte che mi salva: tu mi salvi dalla violenza.Invoco il Signore, degno di ogni lode, sono liberato dai miei nemici.Mi circondavano i flutti della morte, mi atterrivano torrenti esiziali, mi avviluppavano le funi degli inferi, mi stavano davanti i lacci della morte.Nell'angoscia ho invocato il Signore, ho gridato al mio Dio.Egli ha ascoltato dal suo tempio la mia voce; il mio grido è giunto ai suoi orecchi. Si scosse la terra e sobbalzò; tremarono le fondamenta del cielo, si scossero, perché egli si era irritato.Dall'alto stese la mano e mi prese; mi fece uscire dalle grandi acque. Mi liberò dai miei robusti avversari, dai miei nemici più forti di me.Mi affrontarono nel giorno della mia rovina ma il Signore fu il mio sostegno. Egli mi trasse al largo, mi liberò, perché oggetto della sua benevolenza" (2Sam 22,2-21).E' bello ringraziare il Signore per i suoi grandi prodigi operati in nostro favore. E Davide lo ringrazia questo suo Dio che lo aveva liberato da nemici più forti e da avversari più robusti.Le acque erano veramente grandi nella vita di Davide ed il Signore lo ha sempre liberato. Ora gliene è riconoscente. Senza il Signore egli sarebbe stato annientato, distrutto. I suoi nemici lo avrebbero sbranato.E quante insidie non erano state poste sul suo cammino, sulla strada della fedeltà alla voce del suo Signore. Egli ne è uscito sempre con la vita salva. E' opera di Dio. E' presenza costante del suo Signore nella sua vita. Il Signore è la mia roccia. La mia fortezza. Il mio liberatore. Il mio scudo. La mia salvezza. Il mio riparo.I flutti della morte lui si che li aveva sperimentati quando Saul avrebbe voluto inchiodarlo con la sua lancia al muro. I torrenti esiziali, le funi degli inferi e i lacci della morte erano sul suo cammino quando scoppiò la  rivolta dei suoi stessi familiari, dei suoi figli.Ma il Signore mi ha liberato. Nell'angoscia ho invocato il Signore, ho gridato al mio Dio ed Egli ha ascoltato dal suo  tempio la mia voce, il mio grido è giunto ai suoi orecchi.Tu che sei nella stessa situazione di Davide, tu che vuoi vivere la tua fedeltà alla parola del Signore, tu che sei stato consacrato re dal suo profeta, tu che vuoi vivere di Vangelo e trovi ostacoli sul tuo cammino, invoca il tuo Dio, grida aiuto dal profondo del tuo cuore perché venga in tuo soccorso.Egli non tarderà. Ti darà forza e coraggio perché il suo piano sia portato a compimento. Ogni rivolta cesserà. Ricorda: Saul è morto. Assalonne ha fatto una brutta fine. Quando tu invochi il Signore anche la terra si scuote e sobbalza. Le fondamenta del cielo tremano al tuo grido di aiuto.Ecco perché non devi temere. Il Signore sarà sempre con te quando tu devi compiere la sua opera. Quando tu lavori per la sua gloria. Quando tu porti innanzi il suo piano. Certo Davide grida con parole e con slancio poetico il suo ringraziamento al Signore.Egli manifesta tutto il suo entusiasmo al suo Dio, al Dio che lo aveva liberato. La lotta per l'attuazione del piano del suo Dio era stata veramente dura.Le sue fughe e le sue peregrinazioni avrebbero scoraggiato chiunque altro. Ma egli non si scoraggia. Egli sa che il Signore che lo ha consacrato re per la salvezza del suo popolo, lo avrebbe in ogni caso salvato e liberato dalla mano dei suoi nemici.Davide è perseguitato dall'invidia e dalla gelosia del re Saul. Deve superare tante angherie e vincere tanti pericoli di amici e di nemici, di estranei e anche di familiari, dei suoi stessi figli.Ma il Signore non l'ha forse detto: a causa del mio nome metterò il padre contro figlio ed il figlio contro il padre, la madre contro la figlia e la figlia contro la madre?La fedeltà alla parola del Signore non è forse provata fino al rinnegamento di se stessi? Ma Davide non si arrende. Le insidie non lo scoraggiano. I pericoli non lo intimoriscono. Le minacce non lo toccano. Le persecuzioni e l'uccisione di coloro che l'avevano accolto quando egli era affaticato e stanco gli danno più forza per combattere la battaglia per la riunificazione del suo regno.Dopo tutte queste prove, dimenticando ogni sofferenza ed ogni fatica, meditando la sua storia nella pace che il Signore gli aveva concesso, egli ringrazia il suo Dio. Lo può esaltare e benedire. Lo può lodare come suo liberatore e protettore. E a ragione. Senza l'aiuto del suo Signore sarebbe stato annientato. Non avrebbe avuto la forza di continuare la lotta. Tu mi hai liberato. Tu mi hai salvato. Tu hai sconfitto i miei nemici. Coloro che avrebbero voluto annientare il tuo piano di salvezza. Io ti ringrazio e ti lodo. Ti lodo perché hai trionfato. Ti ringrazio perché hai mantenuto fede alla tua parola. Le insidie erano molte. Erano tante. Eppure il mio piede non ha vacillato. Le astuzie le hai sventate tutte. Nulla può resistere alla tua saggezza. Nulla può contro la tua forza. Tu sei irresistibile.Il Signore è con te perché tu non vacilli, perché il tuo piede non inciampi né il tuo coraggio venga meno.Non temere. Sii forte. Abbi coraggio. Io ti libererò - dice il Signore - Tu non potrai cadere nelle loro mani. Essi non possono distruggere il piano della mia salvezza. Se essi potessero, se essi lo distruggono sta sicuro: Io non c'entro. Non è il mio piano. Neanche la morte può nulla contro il mio volere. La morte ha ucciso il Cristo, ma Egli è risuscitato vincendo con la sua risurrezione la morte nel suo stesso regno.Ringraziamo il Signore. Lodiamolo ed esaltiamolo. Diamogli la gloria che gli appartiene. E' lui che ha dato inizio alla nostra salvezza. Sarà lui che la porterà a compimento. Se è lui che opera tutto in tutti, come potrà l'uomo mettersi contro il suo Signore?Se con Davide è il Signore all'opera, come farà Saul a distruggerlo? Come farà Assalonne Figlio di Davide a togliere il trono al Padre?Non potrà. Il Signore non si lascia vincere dall'uomo. 

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Nelle vie del Signore

"Il Signore mi ricompensò secondo la sua giustizia, mi trattò secondo la purità delle mie mani, perché mi sono mantenuto nelle vie del Signore, non sono stato empio lontano dal mio Dio, perché tutti i suoi decreti mi sono dinanzi e non ho allontanato da me le sue leggi.Sono stato irreprensibile nei suoi riguardi, mi sono guardato dall'iniquità.Il Signore mi trattò secondo la sua giustizia, secondo la purità delle mie mani alla sua presenza.Con il pio ti mostri pio, con il puro ti mostri integro, con il tortuoso ti mostri astuto.Tu salvi le gente umile, mentre abbassi gli occhi dei superbi.Sì, tu sei la mia lucerna, Signore; il Signore illumina la mia tenebra" (2Sam 22,21-30).Davide riconosce il Signore della sua storia.E' lui che salva l'umile. E' lui che abbassa gli occhi dei superbi.Nel fitto buio della nostra storia, egli illumina il cammino e guida per il giusto sentiero colui che lo riconosce come Signore della propria vita.Il male non potrà mai vincere il bene. C'è il tortuoso che pensa di ingannare il Signore. Ma costui non sa che il Signore con lui si mostra astuto e lo conduce ad intrappolarsi nel laccio che egli aveva teso sul cammino del giusto. Il Signore è la nostra lucerna.Nel ginepraio dei pensieri tortuosi dell'uomo egli guida il pio ed il prode perché non inciampi. Egli è la luce che splende nel labirinto del male per condurre il puro fuori di ogni pericolo.Il bene trionferà sempre. Non potrà essere sopraffatto dal male.Il giusto sarà liberato dal Signore. Ma perché ciò avvenga, Davide dà a noi la regola d'oro: il Signore guarda sempre la nostra giustizia e la purità delle nostre mani.Noi dobbiamo mantenerci nelle vie del Signore ed allontanare l'empietà da noi. Le sue leggi e i suoi decreti devono essere sempre dinanzi ai nostri occhi.Ogni pensiero ed ogni azione d'iniquità devono essere tenuti sempre lontano da noi. Allora sì che il malvagio non potrà resistere ed il Signore otterrà la sua vittoria che sarà la nostra.Davide può dirlo. Egli lo ha sperimentato nella sua vita. Può insegnarci la via maestra della fedeltà del nostro Dio verso di noi e di noi verso il nostro Dio.Ma il Signore lo aveva detto ai nostri Padri nel deserto. La vostra forza sarà l'osservanza della mia legge. Il possesso duraturo della terra dipenderà dalla vostra fedeltà ai miei statuti. Se voi sarete il mio popolo, io sarò il vostro Dio. Nessuno potrà mai togliervi la terra che io ho promesso ai vostri Padri. E Davide attraverso la sua vita rende testimonianza della verità della parola del Signore.Egli era stato perseguitato, umiliato, scacciato da un luogo ad un altro, in esilio, tra i suoi nemici ed i nemici d'Israele. Eppure ha sempre trionfato di coloro che volevano uccidere la sua vita.La ragione della sua vittoria egli ce la dà in questo canto di ringraziamento. Il Signore è stato pio con me perché io lo sono stato con lui. Egli è stato integro con me, perché io sono stato prode nell'osservanza della sua parola. Egli è stato puro nei miei riguardi, non ha avuto tortuosità, non mi ha fatto cadere nel laccio perché il mio cuore era trasparente dinanzi ai suoi occhi. Niente intraprendevo senza aver consultato la sua parola ed i suoi profeti.Ecco perché egli è stato puro con me. Ma egli è stato più astuto dei miei avversari. I miei avversari sono diventati suoi. E nessuno può vincere il Signore. Egli è il potente. E' il forte. Davide ci ammonisce: il Signore trionfa sempre perché egli è il Signore della storia. Nessuno potrà mai fermare il suo piano di salvezza.Ma il Signore è il Signore della tua storia se tu vuoi che egli lo sia. Se tu lo vuoi, Egli lo sarà. Egli lo è, la tua storia diviene la sua, la tua vita la sua vita, la sua luce la tua luce.Egli sarà la lucerna che illumina tutti i tuoi passi e nessuno andrà messo in fallo. Nel labirinto delle insidie egli ti illuminerà il cammino e tu ne uscirai, anche se attraverso le mille prove e le mille difficoltà, sempre salvo. Il Signore è il Salvatore. Egli salva coloro che pongono in lui la loro speranza.

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Il testamento di Davide

"Sentendo avvicinarsi il giorno della sua morte, Davide fece queste raccomandazioni al figlio Salomone:Io me ne vado per la strada di ogni uomo sulla terra. Osserva la legge del Signore tuo Dio, procedendo nelle sue vie ed eseguendo i suoi statuti, i suoi comandi, i suoi decreti e le sue prescrizioni, come sta scritto nella legge di Mosè, perché tu riesca in ogni tua impresa e in ogni tuo progetto, perché il Signore attui la promessa che mi ha fatto quando ha detto:Se i tuoi figli nella loro condotta si cureranno di camminare davanti a me con lealtà, con tutto il cuore e con tutta l'anima, sul trono di Israele siederà sempre uno dei tuoi discendenti" (1Re 2,1-5).E' la morte che giudica la nostra vita. E' la morte che dà valore al nostro operare. E' la morte che mette nella sua giusta dimensione ogni cosa.E quanti non-valori noi non scopriremmo se considerassimo la nostra morte come la più grande delle verità che toccano la nostra esistenza. Peccato che ognuno pensi che sia sempre l'altro a morire e mai noi stessi. Io debbo morire.E Davide è sul letto di morte. Ciò che dà senso, valore e giustificazione a tutto ciò che egli ha fatto ed operato, all'intera sua vita, è l'osservanza della legge del Signore e della sua santa parola che ha guidato ed illuminato i suoi passi.Davide questo lo sapeva bene. Solo quando non aveva vissuto secondo la legge del Signore si era trovato male. Sul suo letto di morte, dopo una vita intensa e ricca di esperienza con il suo Dio, egli può raccomandare al suo Figliolo Salomone, a colui che aveva il governo del regno di Israele, la fedeltà al suo Signore e può consegnargli in eredità la sua esperienza di fede.Sarai uomo, se sarai fedele alla parola del Signore. Sarai coraggioso e forte, se osserverai i suoi santi statuti. E' l'unica vera grande ricchezza.Su un letto di morte niente ha più valore. Tutto si deve lasciare.Niente si può portare con sé. Solo l'amore e l'osservanza dei santi comandamenti. Solo una coscienza tranquilla di non essere venuti meno alla legge del nostro Dio.E Davide questo vuole insegnare al suo Figliolo. Anzi dice di più. Non solo gli raccomanda l'osservanza della legge. Gli testimonia che la sua riuscita anche in questa terra dipende dal suo amore verso gli statuti del suo Dio.La promessa che il Signore ha giurato a lui, suo Padre, è legata all'ascolto della parola del Dio dei suoi Padri. Un regno senza fine sul trono di Davide non è opera della capacità umana, dell'arte della guerra, della forza dei suoi soldati.Agli occhi del Signore nulla conta di ciò che escogita l'uomo. L'unica cosa che Salomone dovrà praticare se vuol regnare per sempre è l'osservanza della legge di Mosè. Solo così il suo trono sarà stabile e duraturo. Non vacillerà mai.Sul letto di morte, alla sera della vita ogni cosa riceve il suo valore, per il giusto. Quando si stanno per chiudere gli occhi si ha la netta percezione, per il giusto, che non si è perso tempo nel fare il bene.Anzi ci si duole per non averne fatto di più. E' questo il più bel testamento che un padre o una madre dovrebbe lasciare ai suoi figli. A seguire le orme di questi uomini santi che hanno speso la loro vita nell'osservanza della legge del loro Dio e nell'ascolto della sua parola.Questo dovrebbe fare ogni padre cristiano. Essere per i suoi figli, come lo fu Davide per Salomone, un esempio di virtù nella pratica della giustizia e del diritto, un modello di vita nell'osservanza degli statuti del Signore e nell'amore del nostro Dio.Peccato che quando un padre cristiano muore, i figli si interessano poco di tutto questo, anche perché colui che sta per morire se ne è preoccupato per niente.Ed allora si ritorna alla terra e al materiale. Nessuna elevazione dell'anima verso il nostro Dio.Il testamento il più delle volte consiste nella spartizione di qualche briciola o di qualche altro bene che l'uomo è stato costretto a lasciare e per il quale aveva lavorato tutta una vita, qualche volta anche non osservando i comandamenti del Signore.Il cristianesimo della speranza si trasforma così in tristezza e in disperazione, spesso in liti senza fine.Ti affatichi per lasciare ai tuoi figli un benessere terreno. Lavora invece perché la legge del tuo Dio sia sempre nel tuo cuore. Insegnalo con la tua vita ai tuoi figli.Andrai al cospetto di Dio ricco. Lascerai ai tuoi eredi la più grande delle ricchezze: un modello di una vita di amore e di fedeltà alla parola del tuo Dio.Te ne saranno riconoscenti. Ti benediranno.

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Un cuore docile

"In Gabaon il Signore apparve a Salomone in sogno durante la notte e gli disse: chiedimi ciò che io debbo concederti. Salomone disse: Tu hai trattato il tuo servo Davide, mio Padre con grande benevolenza, perché egli aveva camminato davanti a te con fedeltà, con giustizia e con retto cuore verso di te.Tu gli hai conservato questa grande benevolenza e gli hai dato un figlio che sedesse sul suo trono, come avviene oggi.Ebbene io sono un ragazzo; non so come regolarmi. Il tuo servo è in mezzo al tuo popolo che ti sei scelto, popolo così numeroso che non si può calcolare né contare. Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male, perché chi potrebbe governare questo tuo popolo così numeroso?" (1Re 3,5-9).Il Signore invita Salomone a chiedere. Chiedimi ciò che io debbo concederti. Il giovane re considera la sua missione. Egli deve governare questo popolo così numeroso. Gli manca l'esperienza. Egli non è navigato come il Padre. Non è  ancora stato ammaestrato dal crogiolo dell'esperienza. Il regno non se l'è conquistato mettendo a repentaglio la propria vita. L'ha ricevuto.Poiché giovane sovrano cosa chiederà al Signore? Che diventi ricco e famoso in tutta la terra? Lo pregherà perché il suo nome resti legato a delle grandi realizzazioni? Gli dirà di dargli splendore e magnificenza? Coraggio per la guerra ed espansione del suo territorio?Dammi, o Signore, un cuore docile che sappia rendere giustizia al tuo popolo e che sappia distinguere il bene dal male. Questo chiede Salomone al suo Signore. Gli chiede un cuore di servizio. Egli è re di Israele. Deve governare. Quando si è preposti al servizio, non possono esserci interessi privati né di ricchezza né di gloria.E' il bene del popolo che deve ispirare ogni nostro pensiero ed ogni nostra azione. Ma il bene del popolo non richiede l'abnegazione e l'annullamento della nostra stessa vita? Salomone comprende tutto questo.La sua persona scompare nella sua preghiera. I suoi interessi si annullano. Egli chiede un cuore docile che sappia rendere giustizia, perché sa che colui che è preposto al governo deve, prima e sopra ogni cosa, saper rendere giustizia. Deve saper dare a Dio ciò che è di Dio e al fratello ciò che è del fratello.Non può egli per inavvertenza o per incoscienza favorire il fratello a discapito di Dio, né il fratello ai danni dell'altro fratello. Ecco perché nella sua preghiera la sua persona scompare, si annulla, muore. Per Salomone al primo posto c'è il popolo e non se stesso. Un alto senso di giustizia muove la sua richiesta. Con l'aiuto del suo Signore, egli cercherà sempre la giustizia. L'amerà. Vivrà di essa e per essa.Egli chiede anche al Signore che il suo cuore sappia distinguere il bene dal male. Che saggia preghiera questa del re Salomone. Chiedere a Dio la pratica della giustizia ed il discernimento del bene e del male. Ciò che è bene per farlo. Ciò che è male per evitarlo. Chiedere la pratica della giustizia e che si sappia discernere il bene ed il male dovrebbe essere la preghiera di quanti sono preposti al servizio. Tu che sei chiamato al servizio, imitalo! Chiedi anche tu al tuo Signore. Egli ti esaudirà. Tu potrai esercitare il tuo servizio. Altrimenti tu non sai discernere ciò che è bene e ciò che è male, se tu confondi il bene con il male ed il male con il bene, se tu non sai praticare la giustizia come farai a condurre il popolo sulla giusta via?Facendo questa preghiera ti ricorderai che non sei stato chiamato per essere servito ma per servire e dare la tua vita perché il popolo a te affidato viva nella giustizia e nel bene. La ricerca della giustizia ti caratterizzerà. Governerai. Servirai. Il popolo sarà ben governato.Salomone ci insegna così a pregare e a ben pregare. La preghiera è, prima di tutto, uscire da se stessi. La preghiera non è autocontemplazione. Signore, ti ringrazio perché non sono come gli altri. Pregare è calarsi nel cuore del nostro rapporto con Dio e con i fratelli. E' scoprire la paternità di Dio. E' riconoscere il Signore come Signore della nostra storia e chiedere a lui l'aiuto perché la nostra storia sia una storia di salvezza e di redenzione per tutti.Chiedere un cuore docile che sappia rendere giustizia e che sappia discernere il bene ed il male, non significa forse chiedere che la giustizia di Dio ed il suo regno sia dentro di noi e attraverso noi negli altri?La preghiera di domanda non è forse chiedere al Signore che ci renda capaci di amare lui e i fratelli e che tutti gli uomini si inseriscano in questo mistero d'amore?E questo mistero non comincia forse con la pratica della giustizia e con il discernimento del bene e del male?Ecco perché bisogna pregare: Dammi, o Signore, un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male.

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10/01/2010 18:20
 
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Ti concedo un cuore saggio e intelligente

"Al Signore piacque che Salomone avesse domandato la saggezza nel governare. Dio gli disse: perché hai domandato questa cosa e non hai domandato per te né una lunga vita, né la ricchezza, né la morte dei tuoi nemici, ma hai domandato per te il discernimento per ascoltare le cause, ecco faccio come tu hai detto. Ecco, ti concedo un cuore saggio e intelligente: come te non ci fu alcuno prima di te né sorgerà dopo di te. Ti concedo anche quanto non hai domandato, cioè ricchezza e gloria, come nessun re ebbe mai. Se poi camminerai nelle mie vie osservando i miei decreti e i miei comandi, come ha fatto Davide tuo Padre, prolungherò anche la tua vita" (1Re 3,10-14).Il Signore nostro Dio e nostro Padre accoglie sempre la nostra preghiera. Perché essa sia accolta deve in ogni caso essere vera preghiera, che sgorga cioè dal più profondo della nostra umanità. L'uomo attraverso essa deve riconoscere la sua creaturalità, che sia rivolta al Dio Creatore, Padre e Signore perché il suo amore e la sua giustizia trasformino la nostra esistenza.Dio è nostro Signore. Egli è nostro Padre. Egli è nostro Creatore: Egli si occupa della vita delle sue creature. Egli cura i gigli del campo. Li veste. Egli nutre gli uccelli dell'aria. Dà loro il cibo nel tempo opportuno. La provvidenza di Dio, questa cura amorosa che il Signore nutre verso la sua creatura, è una verità della nostra fede. Provvede per i gigli del campo. Provvede per gli uccelli dell'aria.Il Signore ha creato l'uomo a sua immagine e a sua somiglianza. L'uomo è oggetto della sua benevolenza e del suo amore. Il Signore non lo lascerà morire di fame. Non lo abbandonerà a se stesso. Ma per l'uomo, essere dotato di volontà e di libero arbitrio, il rapporto con il suo Signore non è un rapporto istintivo, di natura. Esso è un rapporto di persona e quindi di volontà, di razionalità, di libero arbitrio che vuole accettare la paternità e l'amore di Dio, che vuole accogliere la parola del Padre nel suo cuore. L'uomo povero di paternità, di amore, di parola, del regno di Dio e della giustizia, li chiede al suo Signore. E' la preghiera cristiana.Il Signore può esaudire la preghiera di Salomone, perché egli ha riconosciuto la pochezza della sua esistenza. Egli deve compiere la volontà del suo Signore. Deve condurre il suo popolo sulla via della giustizia. Come potrà farlo senza l'aiuto di Dio? Dammi, o Signore, un cuore docile che sappia praticare la giustizia e distinguere il bene dal male.In fondo questo dice il Signore al re Salomone. Tu hai chiesto ciò che serve per la realizzazione del piano di salvezza. Non posso non concedertelo. Poiché tu non hai curato i tuoi interessi, ma i miei, sarò io a curare i tuoi. Nessuno prima di te. Nessuno dopo di te sarà pari a te: saggio ed intelligente. Ricchezza e gloria ne avrai senza fine. Tu hai chiesto di fare la mia volontà. Ti aiuterò attraverso ricchezze e gloria ad essere grande e potente tra i potenti della terra.Tu vuoi che il mio piano di salvezza sia attuato e che la mia opera abbia il primo posto. Io voglio che la tua abbia il primo posto e che tu sia riconosciuto tra i tuoi pari come il più grande. Né prima di te né dopo di te ci sarà un altro simile a te in saggezza ed in intelligenza.Questa è la preghiera cristiana: curare gli interessi di Dio. Preoccuparsi del suo regno e della sua giustizia. Invocare aiuto perché il Signore porti a compimento il suo piano di salvezza. Se noi imitiamo Salomone, il Signore ci risponderà allo stesso modo. Ci darà il regno e la sua giustizia. Il resto in sovrappiù.Io ti esaudisco al di là della tua preghiera, dice il Signore. Quanto dobbiamo ancora meditare sulla parola del nostro Dio. Essa che scruta in ogni momento il nostro cuore e i nostri reni, dice a noi tutti di saper pregare. Non chiedere quello che il Signore dà ai gigli dei campi e agli uccelli dell'aria. Tu non sei un giglio. Tu non sei un uccello.Non chiedere cose terrene. Tu non sei terra. Chiedi al tuo Signore l'unica cosa che ti fa essere uomo. Egli non può non esaudirti. Chiedigli che tu possa vivere conformemente all'immagine e alla somiglianza che Egli ha impresso nella tua natura. Egli ti esaudirà. Se sarai uomo lo sarai nel corpo e nello spirito. Se Egli sazierà il tuo spirito, sazierà anche il tuo corpo. Ma se tu del tuo spirito non ti preoccupi, come farà Egli ad occuparsi del tuo corpo? Se tu chiedi le cose del corpo, chi ti darà le cose dello spirito?Imita Salomone. Chiedi il regno di Dio e la sua giustizia. Egli ti darà il regno ed il resto in sovrappiù. Questo significa pregare e pregare cristianamente.

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10/01/2010 18:21
 
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Ho santificato questa casa

"Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gabaon. Il Signore gli disse: "Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto: ho santificato questa casa, che tu hai costruito perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.Se tu camminerai davanti a me, come vi camminò tuo padre, con cuore integro e con rettitudine, se adempirai quanto ti ho comandato e se osserverai i miei statuti e i miei decreti, io stabilirò il trono del tuo regno su Israele per sempre, come ho promesso a Davide tuo padre: non ti mancherà mai un uomo sul trono di Israele. Ma se voi e i vostri figli vi allontanerete da me, se non osserverete i comandi e i decreti che io vi ho dato, se andrete a servire altri dèi e a prostrarvi davanti ad essi, eliminerò Israele dal paese che ho dato loro, rigetterò da me il tempio che ho consacrato al mio nome; Israele diventerà la favola e lo zimbello di tutti i popoli" (1Re 9,1-7).Tutto è grazia presso Dio. Tutto è un dono d'amore della fedeltà del Dio dei nostri Padri. Ma il Dio che è fedele e che mantiene la sua parola desidera fedeltà da parte dell'uomo. Egli è fedele alla sua parola. Tu devi esserlo altrettanto. Tu lo sarai, tutto diviene per te benedizione. Il Dio dei tuoi Padri ti benedirà in ogni tua impresa. Un amore grande ed una fedeltà senza riserve per il Dio nostro padre deve governare la nostra vita.Tutto viene animato da questa fedeltà. Tutto ha senso in questo amore grande. Salomone ha costruito un tempio mirabile. Il Signore ne ha fatto la sua dimora. Egli che il cielo e la terra non possono contenere, ha voluto abitare una casa che le mani dell'uomo hanno costruita. Ma Egli avverte  Salomone.Non perché tu abbia costruito questo tempio ed io vi abbia preso dimora, abiterò per sempre in esso. Non perché tu l'abbia dedicato al mio nome, esso è garanzia della mia benevolenza. Non perché io abiti dentro, esso resterà per i secoli come parafulmine dei vostri misfatti. Se voi non camminerete alla mia presenza, la più bella delle vostre opere sarà opera di derisione e di zimbello per tutti voi.Non sarà il tempio materiale che vi farà essere il mio popolo. Sarà invece il vostro cammino alla mia presenza. Non sarà mai una struttura che glorificherà il mio nome. Non sarà essa che ti farà esistere. Anzi sarai ancora di più lo zimbello e la favola delle nazioni. Perché hai dimenticato che sono l'amore e la fedeltà che ti rendono accetto al tuo Signore. Ascolta la mia parola e cammina nelle mie vie. Mi glorificherai. Ti benedirò.L'osservanza dei miei decreti e dei miei statuti ti farà abitare la terra. L'ascolto della mia parola ti custodirà e ti proteggerà. Se non sarai fedele, se non amerai, se non camminerai nelle mie vie, non potrai abitare la mia terra. Nonostante questo splendido tempio che tu hai costruito al mio nome, tu ed il popolo diventerete lo zimbello e la derisione dei popoli.A quante illusioni non andiamo noi incontro! Quante volte non agiamo come Salomone pensando che basti costruire questo o quel tempio, creare questa o quella nuova struttura per essere accetti al Signore e glorificare così il suo nome tra i popoli.Il Signore lo ripete ad ogni istante. Solo la mia parola ti costituisce cristiano e portatore di Cristo. Solo la fedeltà ad essa ti permette di glorificare il mio nome. Il resto, tutto il resto, a questo deve tendere. Questo avere come finalità: far vivere più intensamente di parola del Signore. Tutto deve essere al servizio della parola. Qualora ciò non dovesse accadere, sappilo, il Signore non mentisce: diventerai lo zimbello tra i popoli, perché avrai creduto che senza l'offerta del tuo cuore si possa piacere al Signore.Avrai creduto che innalzando un "tempio" questo per se stesso abbia il potere di rendere circonciso il tuo cuore incirconciso. E' nel tuo cuore pieno d'amore per il tuo Signore che il Dio dei tuoi Padri vuole fissare la sua dimora. E' questo il tempio che ognuno di noi deve costruire, deve ristrutturare. Il Signore vuole l'obbedienza alla sua parola. La sua parola deve essere vissuta da noi intensamente e abbondantemente. Il nostro Dio sarà glorificato. Ci benedirà nei secoli.Nell'osservanza dei suoi comandamenti, il Signore è il nostro Dio, noi siamo il suo popolo. Costruiamo il tempio. Esso ci farà sentire ancora di più la presenza del nostro Dio. Ci fortificheremo ancora di più come suo popolo fedele. Ma se il Signore non è più il tuo Dio, se il Dio di Gesù Cristo e dei nostri Padri non è il Signore della tua vita, non sprecare il tuo tempo a costruire templi, Salomone!Dio non ne ha veramente bisogno. E' nel tuo cuore che egli vuole abitare. E' lì che vuole fissare la sua dimora! Ricordalo, Salomone! Altrimenti diventerete tu, il tuo tempio ed il tuo popolo lo zimbello e la favola delle nazioni!

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10/01/2010 18:21
 
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Le donne straniere di Salomone

Ma il re Salomone amò donne straniere, moabite, ammonite, idumee, di Sidòne e hittite, appartenenti a popoli, di cui aveva detto il Signore agli Israeliti: "Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi".Salomone si legò a loro per amore. Le sue donne gli pervertirono il cuore. Quando Salomone  fu vecchio le sue donne l'attirarono verso dèi stranieri e il suo cuore non restò più tutto con il Signore suo Dio come il cuore di Davide suo Padre.Salomonÿÿÿÿguì ÿÿtaÿÿÿÿ deaÿÿÿÿquelli di Sidone, e Milcon, obÿÿÿÿÿÿÿÿÿÿgli Ammoniti. Salomone commise quanto è male agli occhi del Signore e non fu fedele al Signore come lo era stato Davide suo Padre (1Re 11,1-16).Il Signore vuole la fedeltà dell'uomo verso il suo patto di alleanza con un amore indiviso. Egli è geloso del cuore dell'uomo. Lo vuole tutto per sé. Egli dà tutto all'uomo. Egli vuole tutto dall'uomo. E Salomone avrebbe dovuto camminare sulle vie della fedeltà al suo Signore. Avrebbe dovuto percorrere le orme di Davide suo Padre.Il suo cuore non è stato fedele. Non lo è stato perché egli, non ascoltando la parola del Signore, si è messo nella condizione di non esserlo. Per non commettere infedeltà prima di tutto bisogna evitare ogni occasione. "Non andate da loro ed essi non vengano da voi; perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi".Il Signore conosce di che cosa noi siamo fatti. Egli sa la nostra debolezza, il nostro indebolimento della volontà e del libero arbitrio causato in noi dal peccato di origine. Egli ci comanda di non metterci nell'occasione di peccare. Non tentare te stesso. Non puoi farlo. Cadrai. Per questo il Signore ordina agli Israeliti di evitare il contatto con i popoli vicini dediti all'idolatria e ai culti della fecondità. Difficilmente essi avrebbero potuto restare fedeli al loro Dio. Se vuoi evitare il peccato di infedeltà evita di metterti nell'occasione di essere infedele.Lo spirito potrebbe essere anche pronto per alcuni, ma la loro carne certamente debole. E' a causa di questa debolezza che bisogna evitare l'occasione. Chi sta in piedi, dice S. Paolo, stia attento di non cadere. Ma come farai tu a non cadere se tu stesso ti metti nella condizione di cadere, se tu stesso provochi la tentazione? Non ti sembra che sia un tentare te stesso a correre il rischio di perderti?E Salomone, nonostante la sua intelligenza, la sua sapienza, la sua saggezza, commise il grave peccato di infedeltà, perché ospitando sotto il suo tetto delle donne infedeli, si è messo nella condizione di essere tentato. Ecco perché il Signore ammonisce l'Israelita: evita di metterti nell'occasione di peccare. Non ti unire con gli infedeli. Tu non sei così forte da resistere alle loro seduzioni. Rafforzati. Sii robusto e forte nella fede. Non metterti nella condizione di peccare. Non potrai resistere. L'uomo è debole ed il nemico sempre in agguato.E Salomone è stato sedotto. Egli, sapiente ed intelligente, aveva dimenticato che il fuoco brucia e che l'infedele genera infedeltà. Se vuoi essere fedele, dice il Signore, non metterti nella condizione di peccare. Evita l'occasione. Ascolta la mia parola. E' per il tuo bene che io ti ho avvertito di non avere relazioni con coloro che sono infedeli. La loro infedeltà ti trascinerà. Tu non sei forte. Soccomberai. E Salomone fece il male agli occhi del Signore. Si lasciò sedurre dalle sue donne straniere. Per essere loro fedele, divenne infedele al suo Signore. Per amor loro non amò più il suo Dio con cuore indiviso. Quel suo Dio che aveva promesso a Davide suo padre un regno eterno e una discendenza eterna sul suo trono!Medita, pio Israelita! Se vuoi essere fedele ascolta la parola del Signore. Non ti mettere nell'occasione di peccare. Evita l'occasione e vivrai di fedeltà per il tuo Signore.La parola del Signore si compie infallibilmente. "Non andate da loro ed essi non vengano da voi: perché certo faranno deviare i vostri cuori dietro i loro dèi". Ma Signore chi crederà alla tua parola? Chi ha questa fede incrollabile nella certezza del compimento di quanto tu hai detto? Non siamo noi figli di quella Eva che per prima mise in dubbio la verità tua di vita per noi per credere in quella menzogna di divinità che generò disobbedienza e morte?Signore, apri il nostro cuore e donaci una fede forte, robusta, salda nella tua parola.

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Il Signore si sdegnò con Salomone

Il  Signore, perciò, si sdegnò con Salomone, perché aveva distolto il cuore dal Signore Dio d'Israele, che gli era apparso due volte e gli aveva comandato di non seguire altri dèi, ma Salomone non osservò quanto gli aveva comandato il Signore.Allora disse a Salomone: "Poiché ti sei comportato così e non hai osservato la mia alleanza né i miei decreti che ti avevo impartiti, ti strapperò via il regno e lo consegnerò a un tuo suddito. Tuttavia non farò ciò durante la tua vita per amor di Davide tuo padre; lo strapperò dalla mano di tuo figlio. Ma non tutto il regno gli strapperò; una tribù da darò a tuo figlio per amor di Davide mio servo e per amore di Gerusalemme, città da me eletta" (1Re 11,7-13).Il Signore non mentisce. Il Signore si sdegna. Il Signore ama. Il Signore invita. Il Signore retribuisce ognuno secondo le sue opere. Il Signore non costringe. Se osserverai le mie parole, se metterai in pratica i miei decreti, il tuo regno sarà senza fine. E Davide aveva osservato la legge del Signore.Il Signore gli aveva promesso un regno eterno. Salomone invece fuorviò il suo cuore. Egli è stato sedotto dalle sue donne. La sua idolatria è stata provocata da esse. Ma la sua è stata all'inizio non fede nella parola del Signore. E dalla non fede al peccato il passo è breve.Il tentatore è sempre all'erta. E se per Salomone sono state le sue donne, quelle che egli amava, per ognuno di noi potrebbero essere, e spesso lo sono, persone molto vicine, la cui arte, subdola e al di fuori di ogni sospetto, può fare apparire male il bene e bene il male. La storia di Salomone dovrebbe insegnare a noi tutti a stare attenti. Egli è stato sedotto da quelle che dormivano nel suo stesso letto. Ecco perché il Signore dice a noi tutti: state attenti! Il male si sa camuffare. Si veste da agnellino e da pecora. Si mimetizza in persone volenti il vostro bene e la vostra felicità, a discapito della parola del Signore e contro i suoi decreti. È la menzogna. E' la falsità. E' l'inganno.Osserva la legge del Signore e stai lontano da esse. Io mi dispiaccio se tu non sei fedele. L'amore desidera amore. Colui che si è dato totalmente a te vuole che tu ti dia totalmente a lui. Ecco perché il Signore si sdegnò con Salomone. Il Signore gli era apparso per ben due volte, gli aveva concesso saggezza e capacità di giudizio. Egli aveva parlato con il suo Dio, ne aveva sperimentato il grande amore e la sua larga magnificenza, il grande dono. Come riconoscenza si lascia fuorviare ed offre sacrifici a idoli falsi e bugiardi costruiti dalla mano dell'uomo.E poiché il Signore retribuisce ognuno secondo le sue opere, il regno sarà tolto dalle sue mani. E' per merito di Davide e per Gerusalemme che una tribù resterà in mano di suo figlio. Salomone non avrebbe meritato neanche questo. Egli era stato infedele. Avrebbe dovuto essere retribuito secondo le sue opere. Egli non aveva riconosciuto il suo Dio come l'unico Signore.Il Signore non riconosce Salomone come unico re in Israele. Il suo cuore era stato diviso tra il culto degli idoli ed il culto del vero Dio. Il suo regno sarà diviso come il suo cuore. Una piccola porzione in eredità a suo figlio per amor di Davide, il resto ai suoi nemici.Quella di Dio è una pedagogia di alta responsabilità e di grande amore. E' una pedagogia che insegna la grande differenza tra il bene ed il male, tra il premio ed il castigo. L'opera dell'uomo ha delle conseguenze eterne. Il Signore dice: Non puoi identificare fede e non fede, amore ed egoismo, vendetta e perdono, servizio del tuo Signore e servizio degli idoli, osservanza della mia parola e dei tuoi decreti, parola di Dio e parola dell'uomo.Il tuo regno sarà diviso. Sarà diviso perché hai ceduto alle seduzioni delle tue donne contro la mia volontà e la mia parola. E quante seduzioni l'uomo di oggi non riceve! Esse si presentano a lui con passi felpati, camuffate, travestite. Esse vengono da amici e da nemici, da vicino e da lontano. Come le smaschererai? Con la parola del Signore. Osservando i suoi decreti e le sue leggi. La parola e solo essa ti dice chi è agnello e chi è lupo, contrariamente al pelo che indossa.

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Elia, il Tisbita

Elia, il Tisbita, uno dei abitanti di Gàlaad, disse ad Acab:"Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza sto, in questi anni non ci sarà rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io".A lui fu rivolta questa parola del Signore: "Vattene di qui, dirigiti verso oriente; nasconditi presso il torrente Cherit che è a oriente del Giordano. Ivi berrai al torrente e i corvi per mio comando ti porteranno il tuo cibo".Elia eseguì l'ordine del Signore; andò a stabilirsi sul torrente Cherit, che è a oriente del Giordano. I corvi gli portavano pane al mattino e carne alla sera; egli beveva al torrente" (1Re 17,1-6).La fede nel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe è vacillante nel popolo. I re si interessano più del loro regno che non del regno di Dio. I sacerdoti spesso sono costretti a legarsi al carro politico del loro sovrano. Il Signore suscita i suoi profeti che egli invia a re, sacerdoti e popolo per invitare tutti a vivere conformemente all'alleanza che essi hanno giurato al Dio loro Signore nelle steppe del Sinai, a convertirsi e a decidersi una volta per tutte a circoncidere il loro cuore davanti al Signore. Solo così potranno essere il popolo del Dio dei loro padri.Ed il profeta ha come compito di essere portatore della parola del Signore nella sua triplice dimensione: di ricordo delle esigenze dell'alleanza, di attualizzazione attraverso una vita conforme ad essa nella fedeltà e nella purificazione di un culto reso a Dio più con le labbra che non con il cuore (quando era reso), di apertura verso il futuro come sviluppo e crescita della rivelazione del Signore.Il Dio dei Padri si rivela nelle sue esigenze e nella sua essenza. Così i profeti mettono in evidenza, ad ogni istante, la verità della parola del Signore che debitamente si compie in tutte le sue parti.La missione del profeta si rivela così missione di ricordo, di attualizzazione e di apertura dell'alleanza verso una sua realizzazione definitiva e totale. Il passato, il presente ed il futuro esprimono la totalità e la pienezza della promessa.Il presente è presente e può esserlo perché è passato e sarà futuro. E' presente ma di una presenza divina che è. Il fu ed il sarà non appartengono a Dio. Il fu ed il sarà sono nella storia dell'uomo.Ed Elia profeta del Dio vivente inizia il suo ministero profetico con segni e prodigi. Acab re di Israele aveva, attraverso sua moglie, favorito il culto del dio Baal e quasi cancellato il culto del Dio vivente. Gli dèi non sono. Non hanno potere. Non aiutano.Come farlo capire? Attraverso quelli che sono gli interventi di Dio nella nostra storia. Tu dici che il tuo Dio, se tu lo invochi, ti aiuterà, interverrà per portarti soccorso. "Per la vita del Signore, Dio di Israele, alla cui presenza io sto, in questi anni non ci sarà né rugiada né pioggia, se non quando lo dirò io".Una cosa che colpisce in questi uomini di Dio è la loro sicurezza.Essi sono certi della parola del Signore. Non ci sarà né pioggia né rugiada finché non lo dirò io. Ma la loro sicurezza non nasce da qualcosa di immanente in loro. Da un sentimento che essi provano. Da una esperienza religiosa che può essere profonda e non profonda, intensa e meno intensa. Essa ha origine in colui che tutto può. In colui che comanda al vento e alla pioggia ed essi obbediscono.Non è nella creatura un tale potere. Se noi lo attribuissimo a loro saremmo i più grandi idolatri. Renderemmo un uomo Dio.Ed Elia è certo della parola divina. E' sicuro che Dio la manterrà. Egli si ritira vicino al torrente Cherit e lì attende che i corvi vengano a nutrirlo e che l'acqua di questo torrente lo disseti. E' questa la forza dei profeti: la fedeltà del Signore alla sua parola. Essi credono fermamente che il Signore non è un uomo che dice e non mantiene. Dio dice e le cose sono. Egli vuole ed il creato obbedisce alla sua volontà.Certi della sua parola, essi ricordano la fedeltà del Dio dei loro padri, invitano alla fedeltà a quell'alleanza che tutti hanno giurato di osservare, annunziando che le promesse di Dio si realizzeranno tutte, ma nell'inaudito per l'uomo.Ciò che fu è solo una pallida figura di ciò che sarà. Il Signore è fedele.

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La benedizione di Dio

 "Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace. Così porranno il mio nome sugli Israeliti e io li benedirò" (Num 6)."Se seguirete le mie leggi, se osserverete i miei comandi e li metterete in pratica, io vi darò le piogge alla loro stagione, la terra darà prodotti e gli alberi della campagna daranno frutti. La trebbiatura durerà per voi fino alla vendemmia e la vendemmia durerà fino alla semina; avrete cibo a sazietà e abiterete tranquilli il vostro paese" (Lev 26).Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra" (Gn 1)."Il Signore disse ad Abram: Vattene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che ti indicherò. Farò di te un grande popolo e ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò; in te si diranno benedette tutte le famiglie della terra" (Gen 12).Dio solo può benedire. La sua grazia, la sua misericordia, la sua benevolenza, il suo grande amore verso l'uomo fanno sì che costui sia fatto bene, sia costituito tale. Il Signore benedice. Nel suo Figlio diletto egli vuole fare di noi una benedizione. E l'uomo di una sola cosa si deve occupare: di essere nell'amore del suo Dio, di vivere nella giustizia, osservando fedelmente tutte le leggi e le prescrizioni che il Signore ha dato a noi. Il resto ci sarà dato in sovrappiù. Il Signore benedirà i nostri pensieri, i nostri propositi e le nostre azioni. Benedirà il nostro presente ed il nostro futuro, le nostre mani ed i nostri piedi perché non vacillino, né commettano azioni di cui un giorno dovremmo pentirci. Egli sarà per noi una benedizione. E noi cominciamo un nuovo anno. La benedizione di Dio e la nostra buona volontà faranno sì che il Signore ci mostri il suo volto e ci sia propizio. Ma il Signore mostra sempre il suo volto. La sua dimora è in mezzo agli uomini.Per questo Egli è venuto: per stare sempre con noi. Io sarò con voi fino alla consumazione dei secoli. Egli è venuto per portare a noi la benedizione del Padre. Dio ti benedica, figliolo. La benedizione del Cristo ogni uomo deve farla sua. Egli è la discendenza di Abramo nella quale ogni famiglia della terra sarà benedetta. Ogni uomo deve essere benedetto da lui. Ogni uomo, a causa del peccato di Adamo ed anche della sua propria disobbedienza, si è posto fuori della benedizione del suo Signore.Ed il Signore benedirà anche i tuoi giorni perché tu possa viverli sempre nella speranza della beata Risurrezione. Egli benedirà la tua forza ed il tuo coraggio perché niente e nessuno possa staccarti da Lui, sempre che tu lo voglia e glielo chieda nella preghiera. A causa del peccato l'uomo non è più bene. Egli non è più nella benedizione del suo Signore. Questa benedizione egli deve desiderarla giorno e notte. Guai per lui se nella sua vita non vivrà da benedetto. La maledizione sarà eterna. "Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli". E' la Parola più triste che l'uomo possa ascoltare.Preghiamo perché mai essa sia ascoltata. preghiamo perché l'uomo viva nella benedizione del suo Signore. Dio benedice. Ma anche l'uomo di Dio diventa una benedizione sulla terra. A causa sua il Signore benedirà molti altri uomini. Ed Abramo divenne una benedizione. Benedirò coloro che ti benediranno e coloro che ti malediranno maledirò. Il Signore nostro Dio maledice coloro che maledicono colui che egli ha benedetto. Se il Signore benedice chi può maledire? Forse il maledetto da Dio?Nessuno potrà maledire l'uomo benedetto da Dio, né morte, né vita, né terra e né inferi. Il Signore maledice, nessuno potrà benedirti. Ti benedirà solo il Signore se ti convertirai di cuore a Lui e ti metterai nell'osservanza della sua santa legge. Sarà sempre la legge del Signore e la sua santa Parola la via delle benedizione.Benedetti in questa vita. Benedetti per l'eternità. Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Il Signore ti benedirà quando ti alzi e quando ti siedi, quando ti corichi e quando sei sveglio, quando cammini e quando sarai in casa. Sempre per te il Signore sarà una benedizione.Tu sarai pienamente te stesso, anche se a volte nella sofferenza o nella malattia. Sarai tu a benedire il tuo Signore, perché capirai che quanto avviene, avviene per la tua purificazione e la tua salvezza e la salvezza di quanti avranno bisogno che il Signore benedica te attraverso altri e altri attraverso te. Il giusto è benedizione di Dio per quanti vogliono vivere la giustizia.E noi iniziamo un nuovo anno. Vogliamo viverlo da benedetti. Sappiamo cosa fare: osservare la legge del nostro Dio. Voi sarete il mio popolo. Io sarò il vostro Dio. Metterete in pratica tutte le parole dell'Alleanza. E noi abbiamo stretto l'Alleanza nel sangue di Cristo Signore. In Lui siamo divenuti un solo corpo nelle acque del Battesimo per la forza dello Spirito Santo. Il Regno dei Cieli è nostro. La benedizione di Dio è la nostra eredità.E tuttavia dobbiamo raggiungerla nel tempo. E' in esso che il Signore prova la nostra fedeltà. In quest'anno, come in ogni altro, noi cammineremo verso la benedizione eterna nell'osservanza delle sante parole del Signore.La tentazione sarà sempre in agguato, il peccato sarà sempre lì accovacciato, ci seguirà ovunque, pronto a farci entrare nella maledizione. Ma la grazia di Dio nostro Padre e la forza dello Spirito Santo che attingeremo nei Sacramenti della Chiesa saranno il nostro scudo, il nostro baluardo, la nostra roccaforte, dove nessuna potenza del male potrà avere il sopravvento.E l'uomo persevererà con la sua preghiera costante, assidua, minuto per minuto, perché attimo per attimo dobbiamo sempre restare nella benedizione del nostro Dio e Signore nostro Gesù Cristo. L'uomo benedetto, colui che vuole restare nella benedizione di Dio deve sempre camminare alla sua presenza. Deve immergersi nella giustizia del suo Dio. Questa è la preghiera e costui è l'uomo di preghiera.La vita, la benedizione, l'amore, la giustizia, la misericordia, la pace, il timore del Signore, la conoscenza della sua volontà egli l'attinge dal suo Dio attraverso il suo chiedere costante, la sua preghiera. Da Lui attingerà anche la forza, il suo Santo Spirito. Vivrà nella benedizione del suo Signore.L'anno diviene così un anno di preghiera. Se rimanete fedeli alla mia Parola, se osserverete i miei comandamenti, Io ed il Padre mio verremo e prenderemo dimora presso di voi. Ed il Cristiano prega il suo Dio, quel Dio che abita dentro di lui perché egli abiti sempre nella legge del suo Signore. La Parola di Dio diviene così la nostra tenda ed il nostro accampamento, il nostro vestito di giorno e la nostra coperta nella notte. Vivremo nella Parola affinché il nostro Dio viva in noi.E la benedizione del Signore ci accompagnerà in questo nuovo anno di grazia 1984. La preghiera farà sì che essa dimorerà sempre nella nostra casa. L'osservanza della legge sarà per noi il segno che l'Eterno è venuto a visitarci.Egli è la nostra benedizione. Egli è la nostra vita eterna, quella vita che Adamo ed Eva hanno perduto perché non hanno voluto vivere di Parola e nella Parola del loro Dio e Signore.

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Il segno profetico

 Quando il Signore cominciò a parlare a Osea, gli disse: "Va', prenditi in moglie una prostituta e abbi figli di prostituzione, poiché il paese non fa che prostituirsi allontanandosi dal Signore" (Os 1).Il Signore mi disse ancora: "Va', ama una donna che è amata da un altro ed è adultera; come il Signore ama gli Israeliti ed essi si rivolgono ad altri" (Os 3).Il Signore comunica all'uomo la sua Parola di salvezza. Manifesta al suo popolo i suoi misfatti. Rivela ciò che sta per compiere. Egli lo fa attraverso la Parola dei profeti.Ma la sua volontà è anche manifestata attraverso la loro vita. In tal senso la vita del profeta è segno di Rivelazione. Essa manifesta la presenza del Signore e la sua Parola di salvezza. Profeti con la vita. E' questa la nostra chiamata. Noi proclamiamo le opere meravigliose di Lui che ci ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce. La vita del Cristiano diviene luce che incarna la Parola e la rende vivente.Il Cristiano, vero profeta del Dio vivente, ha una Parola di vita, ha una Parola che è vita. Imita Cristo, la Parola che è carne, la Parola che è vita ed è amore per noi. Il Cristo che lava i piedi agli apostoli è il più grande segno profetico. E' questo l'amore. Così si deve vivere. Ma il Signore non ha compiuto questo gesto per mettersi in mostra, neanche lo ha fatto per un senso di superiorità morale dinanzi ai suoi discepoli.Egli non aveva niente da farsi ammirare dai suoi apostoli. Egli si è fatto servo di tutti a prezzo della sua vita. In Lui veramente la Parola è opera ed è fare e segno profetico. Se segno profetico, l'azione è compiuta apertamente, pubblicamente, dinanzi al popolo, ai discepoli, ai fedeli riuniti, alla moltitudine. La profezia deve essere visibile, udibile. Essa deve parlare alle coscienze.Essa parlerà attraverso i segni profetici che il messaggero del Signore opererà per la nostra salvezza e la salvezza di ogni uomo di buona volontà. Ed il profeta compie segni profetici. Sposa una ripudiata. Ama una donna adultera. Rimane immobile per molti giorni. Si cinge i fianchi di una cintura. Sempre così nella Sacra Scrittura.Lava i piedi ai suoi apostoli. Il profeta parla con la sua vita. La vita non appartiene più al profeta. Essa appartiene al suo Signore ed il Signore se ne serve per parlare e per compiere segni di profezia per noi. Cristo, nascendo in una grotta nell'assoluta povertà, dà a noi il più grande dei segni di profezia. Dio ha assunto l'uomo e l'uomo è questa grotta, è questo fieno, è questa mangiatoia, è questo niente.Egli non è il tutto, perché il tutto è solo Dio. Se Dio ha scelto il niente e nel niente ha posto il suo tutto, anche l'uomo potrà imitarlo, scegliendo il nulla come via per la salvezza. La mangiatoia è il segno profetico della nostra salvezza. E' il Cristiano la profezia di Dio per la salvezza del mondo ed il segno della verità della Parola di Dio, naturalmente quando egli è luce e quando egli è sale. Se ha perduto il suo sapore, a null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.Ed il profeta parla. La sua vita annunzia. Le sue azioni sconvolgono. I suoi segni sono quella spada a doppio taglio che penetra fin nelle giunture delle ossa. Ma l'uomo spesso confonde. Non accetta che il suo Signore possa parlare attraverso la vita del suo profeta. Egli preferisce la Parola scritta, ben chiusa e sigillata. Sopporta al limite che qualcuno possa citargliela alla men peggio. Mai egli accetterà che un altro uomo, l'inviato del suo Dio, gli legga questo libro con segni di profezia scritti con carattere di sangue e con la sua testimonianza.E' troppo sconvolgente questo tipo di lettura. Bisogna pur dare altre interpretazioni. E' pazzia. E' essere fuori di senno. E' vanagloria. E' mettersi in mostra. E' far vedere che egli il Vangelo lo vive. E' suonare la tromba dinanzi a sé.Sarebbe tutto ciò se il segno fosse voluto dall'uomo e non comandato da Dio. Non è l'uomo di sua libera iniziativa che opera. Se così fosse, sarebbe vanagloria ed ostentazione di una Parola vissuta apparentemente, ma non profondamente e con il cuore. Quando il profeta vive la Parola del suo Signore, egli la vive nel silenzio della sua stanzetta e la sua destra non sa ciò che fa la sua sinistra. Quando prega si chiude nella sua cameretta e quando digiuna si incipria e si profuma perché l'altro di niente si accorga del suo vivere il Vangelo.Ma il profeta è profeta del Dio vivente. Egli obbedisce solo alla Parola del suo Dio. Sposa una ripudiata. Ama una donna adultera. Lava i piedi ai suoi apostoli. Offre la sua vita per la salvezza del mondo.Il profeta obbedisce al suo Signore. Compie i segni che il Signore gli ordina. Spezza il pane con l'affamato spezzando il suo corpo. Veste colui che è nudo spogliandosi egli stesso di tutto. Ospita il forestiero andando egli stesso a preparare per lui un posto nel suo Regno.E' difficile comprendere l'agire di Dio nei segni profetici. L'uomo è tempo ed il tempo lo condiziona fin nelle sue fibre più intime. Egli è materia e la materia ha preso il sopravvento sullo spirito. Dovrebbe convertirsi. Accettare la Parola del suo Signore. E' sordo di orecchi. Tardo di intelletto. Il Signore gli rende la sua Parola visibile. Il segno profetico è la visibilità della Parola del Signore.Così l'occhio dell'uomo "ode" la Parola del suo Signore, perché il suo Signore gliel'ha resa udibile attraverso la vita del profeta. Egli l'ha udita visibilmente. Visibilmente il Signore ha parlato. La volontà dell'uomo è chiamata in causa.Spetta a lei decidersi per il Regno. Il Signore tutto ha compiuto per la salvezza dell'uomo. Tutto egli ha detto attraverso la vita dei suoi profeti. Egli ha parlato una Parola vivente. La Parola in essi è diventata vita, non totalmente, perché solo in Cristo la Parola è tutta carne; negli altri, delle parole sono diventate carne, ad imitazione del Dio che si è fatto uomo e della Parola che in Lui si è fatta carne.Tutta la Parola in tutta la carne. Solo nel Cristo. Negli altri, parzialmente, in misura della loro santità e della loro conformazione al Cristo Signore. E Dio parla. Parla attraverso i segni profetici. Ha parlato ieri. Parla oggi. La Parola di Dio è vivente come il Dio di Gesù Cristo è vivente. La Parola non può morire, non può diventare lettera, non può essere ridotta a Scrittura. Essa è Sacra Scrittura, ma negli uomini di Dio essa si trasformerà sempre in vita ed in segni di salvezza per la vita di ogni uomo di buona volontà.E noi ringraziamo il Signore che suscita nella sua Chiesa uomini e donne, adulti e bambini attraverso i quali la sua Parola è visibilmente udibile all'uomo di ogni tempo. Noi lo ringraziamo perché in essi la sua Parola diviene vita come Egli stesso è vita eterna. E così la vita del profeta è la voce attraverso cui, in ultima istanza, il Signore si serve per condurre l'uomo nella sua Parola.Se il segno profetico svanisce, non è udibile, non è visto, non è percepito, per l'uomo è preclusa definitivamente ogni via di salvezza. Tutto il Signore ha fatto perché l'uomo entri nella gioia del Regno dei Cieli. Dio ha parlato. Il profeta si è spogliato per indicare all'uomo la sua nudità spirituale.Il Cristo è morto in croce ed è nato in una mangiatoia per manifestare la ricchezza della povertà dell'uomo. Possa l'uomo percepire questa nascita e questa morte per la sua salvezza eterna. Possa l'uomo capire che un gesto semplice di togliersi un manto in più è via maestra per il Regno dei Cieli.

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