CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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AD IMMAGINE DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 18:24
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10/01/2010 17:55
 
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Creato per la comunione

L'uomo è creatura. E' stato creato da Dio a sua immagine e somiglianza. Non ha in sé il principio della propria esistenza. Se è creatura, se è stato fatto da un altro, è necessario ricorrere all'altro, al suo artefice, al suo "ingegnere" per scoprire qual è il suo progetto di uomo, qual è la finalità per la quale egli l'ha costruito.L'amore che in Dio è comunione e Trinità di Persone, Dio lo ha effuso all'esterno di sé creando l'universo, ponendo al centro di questo universo l'uomo.Nel disegno originario di Dio l'uomo deve coltivare il giardino, dominare sui pesci del mare e sugli uccelli dell'aria.Creato da Dio e posto nell'universo l'uomo non deve vivere nella singolarità, nella solitudine del suo essere e della sua persona.E' questo il progetto di Dio sull'uomo. La parola del Signore, rivelandoci questo progetto, ci indica questa verità in abbondanza di riferimenti. L'uomo voluto da Dio è un essere che deve vivere in comunione.

Dio plasma l'uomo. L'uomo è stato voluto da Dio con un intervento trinitario. Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza. Il Signore plasma l'uomo con polvere del suolo e soffia nelle sue narici un alito di vita e l'uomo diviene un essere vivente.

Non solamente Dio crea l'uomo. Non solamente gli procura l'ambiente vitale, dove poter vivere. Creandolo, lo costituisce signore dell'universo, coltivatore del giardino. Lo rende responsabile. La responsabilità dell'uomo in confronto a Dio è quella di perfezionare, coltivare, dominare, essere il signore della creazione.Dio affida all'uomo il suo creato. Che fiducia immensa che ha Dio nella sua creatura! La sua opera, quell'opera che lui aveva creato buona, l'affida all'uomo perché la renda ancora migliore!L'uomo partecipa così della stessa creatività di Dio. Egli diviene, con la responsabilità e la fiducia che il Signore gli accorda, un creatore, un trasformatore, un perfezionatore della creazione.Creato ad immagine e somiglianza di Dio, egli avverte in sé questo attributo divino. Nella trasformazione creatrice del mondo, l'uomo realizza se stesso. Egli è ad immagine del Dio creatore.Quest'uomo, ci dice il narratore sacro, si sente incompleto. Nell'universo che egli deve trasformare non riesce a realizzare perfettamente e nella sua pienezza la sua immagine, la sua somiglianza. Dio è comunione. Amore. Trinità di Persone. Amore trinitario. Come avrebbe potuto un essere umano realizzare la sua immagine e la sua somiglianza divina, anche partecipando dell'immagine della creatività, ma trovandosi in una singolarità, in una individualità, nella solitudine del suo essere?L'uomo si sente solo. Domina il creato. E' signore di tutto. Partecipa della creatività divina. Ma la creatività non è l'attributo fondamentale in Dio. Dio non è principalmente un creatore. Dio è amore che si comunica.Per comunicare il suo immenso amore, crea. In Dio non ci sono necessità. Dio vuole. Dio è amore e l'amore si diffonde, si comunica, si partecipa, esce dal suo proprio essere per invadere e pervadere. In Dio e nel suo mistero di libertà per creare il mondo e l'uomo.Non potendo comunicare il suo amore, l'uomo si sente solo. Lo scrittore sacro ci dice che l'uomo non trovò un aiuto che fosse simile a lui. Era il signore del creato. Doveva trasformarlo. Ma il suo cuore sentiva sempre la mancanza di una comunione di amore. Amava il suo creatore. Ma non avrebbe mai potuto riversare il suo amore su un essere simile a lui. Era solo.Il narratore sacro è un artista. Se si sa prescindere  dal racconto così scritto e andare al di là della narrazione si scoprirà senz'altro il suo senso profondo.Sono poche le pagine di letteratura che ci dicono un'esigenza così profonda dell'uomo in un modo così plastico e così originale: ma l'uomo non trovò un aiuto che fosse a lui simile.Dio si accorge che l'uomo non può realizzare in pieno la sua immagine. Egli non può amare. Non può ancora darsi completamente e totalmente. Il creato resta sempre creato. L'animale sempre animale.Che l'uomo possa amare un animale, coricarsi a letto con lui, trattandolo come un figlio, è comprensibile in una situazione anomala,  di peccato, in una mancanza in noi stessi di Dio, in un capovolgimento della stessa creazione e della legge della creaturalità.Pur dominando il creato e tutti gli esseri esistenti, nel mondo e nel regno animale, Adamo non trovò un aiuto che fosse a lui simile. Il suo affetto e il suo amore scoppiava nel suo cuore, ma non riusciva a trasferirlo in nessun cane, né gatto, né uccello di varia specie.Egli sentiva il bisogno di amare. Avvertiva la sua solitudine, ma non trovò un aiuto che fosse a lui simile. Tutto era stato creato da Dio. Tutto era buono. Eppure Adamo era solo.Dio interviene. Gli crea l'essere a lui simile. L'uomo esplode rompendo la sua solitudine ed il suo silenzio: questa è osso delle mie ossa e carne della mia carne. E' la prima parola messa in bocca all'uomo nel testo ispirato."Questa volta essa è carne della mia carne e osso delle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta".Noi non vogliamo, né possiamo indagare sul come della creazione. E' un mistero che trova la sua intelligenza e la sua spiegazione solo nella mente di Dio. Il mistero si accetta.Lo si comprende nella misura in cui Dio voglia rivelarcelo e nella misura in cui il nostro povero cervello è capace di poterlo percepire.Ma una cosa è bene che sia messa in risalto. In questo suo essere stato creato tendente verso l'unione dell'uomo e della donna, verso la creazione di una sola carne,  l'uomo riflette il mistero trinitario di Dio, l'immagine e la somiglianza divina  del suo creatore che è uno e trino allo stesso tempo.Affermiamo questo perché la parola di Dio non è una parola vuota. Se quella frase esiste ed è stata ispirata, ha anche il suo significato e la sua importanza, ha anche un messaggio che Dio vuole comunicare a noi.Nel mistero del matrimonio cristiano, nel mistero della creazione di una sola carne tra l'uomo e la donna, si riflette così l'immagine e la somiglianza divina.In Dio Tre Persone sono una sola essenza, un solo Dio. Nell'uomo due persone sono una sola carne. Com'è possibile?E' il fondamento dell'indissolubilità del matrimonio cristiano. E' questa creazione di un solo corpo, di una sola carne, che non permette che l'uomo separi ciò che Dio ha unito.Noi siamo convinti, anzi certi, è questa la nostra fede, che in ogni matrimonio che si celebra, il Signore è sempre all'opera. Egli crea di due esseri uno solo. Egli fa di due individui, di sue singolarità una comunione, un solo essere, un'immagine e una somiglianza di se stesso, di quell'amore creativo, che, come in Dio, anche nell'uomo, crea e dà origine alla vita.Ma questo è troppo profondo perché l'uomo possa comprenderlo. Troppo grande perché l'uomo possa accettarlo e vivere di conseguenza alla sua creaturalità che è una creaturalità creatrice, amante, generante.Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Il Significato cristiano del matrimonio è un mistero grande. Lo vedremo in particolare quando si tratterà di affrontare questo mistero alla luce del Nuovo Testamento. Ci accorgeremo allora che anche l'unione dei due sessi, nel mistero della creazione dell'uomo e della donna, deve esprimere questa unione, la sola carne già costituita.Alla luce di questo mistero, ci accorgiamo che la nostra fede è troppo grande perché noi possiamo veramente comprenderla. Ci accorgiamo anche che la morale senza la fede non ha senso. Ogni morale è buona quando si prescinde dalla fede.La crisi del mondo di oggi è una crisi di ignoranza, è una crisi di superficialità, è una crisi di pensiero. L'uomo moderno non pensa più. E' troppo superficiale. Ha lasciato il suo destino in mano di qualche ciarlatano che sa bene abbindolarlo.Lui che è il signore dell'universo rinunzia a questa sua signoria per un piatto di lenticchie. Come si ripete la storia!Quest'uomo è così definito nella sua essenza una creatura. Un legame profondo lo lega al suo creatore. Non è un legame dello stesso tipo di quello che esiste tra un costruttore di macchine e la sua opera. No!E' un legame profondo. Inscindibile. Costante. Perenne. E' una relazione di immagine e di somiglianza. L'uomo "funzionerà" se sarà immagine, se sarà somiglianza.Il problema della conoscenza si impone. Perché egli possa "funzionare", deve conoscere chi è il suo Signore, deve scoprire di chi deve essere ad immagine, deve approfondire la sua fede. Deve ascoltare colui che lo ha creato a sua immagine e somiglianza.Sarà lui ad indicargli il sentiero da percorrere. Deve rispecchiarsi nella sua parola, deve ascoltare  il suo dialogo d'amore che gli manifesta quello che lui è e quello che deve essere per poter essere uomo, quell'uomo voluto da Dio e non un altro, quell'uomo plasmato dal suo creatore e non quello costruito dal primo venuto!L'uomo deve uscire dalla sua solitudine per creare con l'altra una sola carne. Non c'è uguaglianza dei due essere, ma complementarità per la creazione di una sola carne, che trova nell'amore fino al dono di se stesso, di tutto se stesso, la realizzazione del proprio essere e della propria personalità.Dio creò l'uomo maschio e femmina. Non nel senso di una creatura androgena, ma nel mistero profondo d'una unione che riflette in se stessa il mistero trinitario.Dopo la venuta del Cristo, sarà ancora una volta l'unione dell'uomo e della donna che rifletterà e renderà manifesto al mondo l'amore che il Cristo ha per la sua Chiesa.Ecco perché la Chiesa è per l'indissolubilità del matrimonio. Se essa permettesse il suo scioglimento, annullerebbe il mistero stesso dell'uomo. Lo disintegrerebbe. Renderebbe l'amore egoismo. La comunione solitudine. Annullerebbe nell'uomo l'immagine del Dio Trinità.Proclamerebbe che l'uomo può essere uomo, non nell'unione di una sola carne, non nella creazione di un solo essere, ma nell'individualità e nell'egoismo.Sarebbe questo tradire il mistero di Dio e dell'uomo.

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