CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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AD IMMAGINE DI DIO

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2010 18:24
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10/01/2010 18:04
 
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Serpenti infuocati

"Poi partirono dal monte Or, dirigendosi verso il Mar Rosso, per girare attorno al paese di Edom, ma in cammino il popolo perdette la pazienza, e parlò contro Iddio e contro Mosè, dicendo:Perché ci avete tratti fuori dall'Egitto, per farci morire in questo deserto? Non c'è pane, né acqua e noi siamo nauseati di questo miserabile nutrimento".Allora il Signore mandò contro il popolo dei serpenti infuocati il cui morso fece perire molta gente in Israele. Ed il popolo si rivolse a Mosè, dicendo:Abbiamo peccato, parlando contro il Signore e contro di te: prega il Signore che allontani da noi questi serpenti.Mosè intercedette per il popolo, e il Signore gli rispose:"Fatti un serpente e mettilo sopra un'antenna. Chiunque sarà morso e lo guarderà, resterà in vita.Mosè fece dunque un serpente di bronzo, poi lo mise sopra un'antenna, e quando un serpente mordeva qualcuno, costui guardava il serpente di bronzo e rimaneva in vita".Il discorso del deserto nella vita spirituale va oggi di moda. Si pensa tuttavia, da qualche parte, se non andiamo errati, che il deserto costituisca una parte della vita, dei momenti.Sarebbero quei momenti di solitudine e di notte dello spirito. Si ignora purtroppo che tutta la vita dell'uomo, tutto il cammino dell'uomo con Dio, tutta questa relazione di amore, la nostra storia di salvezza è un deserto nel quale il Signore sperimenta la nostra fede.La prova con il crogiolo. La fede deve essere provata. La prova dura tutta una vita. Non è un fatto di un giorno, di un attimo. E' un avvenimento di una vita. La vita dell'uomo su questa terra è così paragonabile a quella marcia del popolo di Israele nel paese sabbioso, nella terra arida, nella terra senza acqua, senza cibo, senza comodità.Un viaggio nel quale ad ogni istante il Signore si presentava, dava l'ordine di marcia, poneva a dura prova la loro fede.Il deserto, la vita dell'uomo, diviene così il tempo della prova. Camminiamo verso la terra promessa, dobbiamo conquistarla.Dobbiamo essere pieni di fede. Dobbiamo ad ogni istante provare la solidità della nostra fede. Ed il Signore prova.Prova ognuno che voglia camminare con lui, che abbia attraversato il Mar Rosso. Ognuno che voglia entrare nella terra promessa, la vera terra, la terra dove scorre latte e miele, la terra che è un dono, ma che dobbiamo raggiungere per prenderne possesso.Il Signore prova sempre colui che cammina con lui. Il popolo di Israele ne fa l'esperienza ogni giorno. Ogni giorno la salvezza sembrava vicina. ogni giorno la terra sembrava a portata di mano.Ogni giorno sembrava che dovessero occuparla da un momento all'altro. Eppure l'ordine di marcia, causato spesso dalla situazione storica dell'uomo, veniva sconvolto. Si doveva ricominciare da capo.Ogni giorno si è all'inizio del cammino. Con Dio guai a colui che dice, o semplicemente pensa nel suo cuore, di essere un arrivato.Con Dio si cammina sempre. Si è sempre in ordine e in tenuta di marcia, di cammino. Con Dio si è sempre nel deserto. Ogni giorno, fino all'esalazione dell'ultimo respiro. Solo allora l'uomo può dire di essere arrivato.La conquista della terra non è opera sua, ma dono di Dio. Altrimenti non sarebbe più l'uomo colui che deve ringraziare il suo Signore per i grandi benefici che il Signore ha fatto per lui.L'abbiamo già detto: dal primo istante fino all'ultimo la salvezza è opera di Dio.Il popolo si stanca. Non riesce più a vedere con precisione il piano di Dio. Non sa dove conduce questa marcia insensata in un deserto arido e senza vita. Non sa cosa pensare dell'agire di questo suo Dio che si manifesta sempre nell'inaudito della fede e nell'impossibile all'uomo. Si lamenta. Mormora. Si scoraggia.La sua fede è piccola. Troppo piccola per potersi fidare ciecamente di lui e continuare l'ordine della marcia.Si scaglia anche contro colui che impartisce gli ordini dietro ispirazione del Signore. Come fare per convincere questo popolo?La bontà non è sempre utile. I mezzi di convinzione, molte volte, se non sempre, producono l'effetto contrario. Bisogna intervenire con qualche segno che lascerà un ricordo amaro.Il Signore manda in mezzo al popolo dei serpenti infuocati. Questi mordono a morte. Il popolo si ravvede. Prega per noi, tu, Mosè, che puoi tutto presso Dio. Intercedi perché noi non abbiamo più a morire.Dio parla con te faccia a faccia. Tu puoi salvarci. Egli ci salverà per mezzo tuo. Ed il Signore ascolta la preghiera di Mosè.Ma poiché il peccato era stato un atto di non fede nella parola del Signore, la salvezza, la loro e la nostra salvezza, sarà un atto di fede nella parola del Signore.Essi devono sperimentare la verità della parola di Dio. La parola di Dio è perché l'uomo raggiunga la terra. La parola dell'uomo è perché  il popolo faccia un'altra conquista, raggiunga un'altra terra.La salvezza è credere a questa parola del Signore. E' metterla in pratica. La non fede ti portava alla morte. Il morso del serpente era un morso di morte. La fede ti porterà alla vita.Il non ascolto della parola del Signore ti faceva restare nel deserto, preda degli sciacalli e delle bestie selvatiche, la parola del Signore, la tua fede in questa parola, ti permetterà di vivere, di poter raggiungere la terra promessa sempre che tu ti ricorderai che domani la tua fede sarà provata ancora, sempre che tu ti ricorderai che per l'uomo di fede non c'è sosta nella sua fede.Egli deve riconoscere il Signore oggi, ieri e domani. Egli deve  allenarsi a riconoscerlo dovunque egli si manifesta. Sotto la spinta della morte l'uomo lo riconosce. Egli stava in pericolo. La sua vita era legata alla sua agilità per non essere morso da un serpente.Ma quando la prova viene da Dio tutte le scaltrezze e l'agilità dell'uomo non servono a niente. Egli avrebbe fatto una misera morte in quel deserto. Ecco perché invoca Mosè perché interceda presso Dio.Dobbiamo avere lo spettro della morte perché si creda nel Signore? Dobbiamo essere in un letto di morte per credere nella verità della parola di Dio, perché noi ci apriamo a lui?Il Signore non è di questo avviso. Egli vuole che l'uomo viva di fede, che ponga ascolto alla sua parola. Non deve aspettare di essere morso dai serpenti infuocati per aprirsi alla fede, per credere nella verità della parola del Signore.Purtroppo questo è il cammino dell'uomo. E' inutile farsi illusioni. E' inutile condannare gli altri, quando noi facciamo la stessa esperienza del popolo di Israele ogni giorno.E questo perché tutti dobbiamo passare dal deserto. Dall'uscita dell'Egitto non ci sono autostrade che conducono alla terra promessa.C'è invece una via tortuosa, senza né inizio, né fine, una via che nel momento in cui ti avvicina alla terra, quando ti sembra che la terra sia tua, essa fa una svolta e ti mette nella direzione opposta.E' questo il nostro cammino di fede: guardare quel serpente di bronzo! Cosa insensata e irrazionale per l'uomo di scienza. Non ci sono farmaci, qualche antisiero?Il vostro Dio è così insensato che contro un morso velenoso vi costringe a guardare un serpente di bronzo?Da che mondo è mondo nessun medico della terra ha mai escogitato un metodo tale per la guarigione dei suoi pazienti.Ma il Signore lo dice: ridurrò in stoltezza la sapienza degli uomini. La fede è sapienza di Dio e stoltezza per i sapienti!E tu, che sei morso da un serpente velenoso a causa della tua non fede, osserva con fede ciò che sta "inventando" Mosè. Guarda cosa egli ti sta preparando.Cibati di questo farmaco prodigioso. Sarai guarito dai tuoi morsi velenosi. Guarda colui che è stato messo là su quell'"antenna", volgi lo sguardo di fede a colui che è stato trafitto per te, guarirai da quel morso di morte che ti ha provocato la tua non fede nella parola del Signore.E' questo che il Signore vuole da te: aprirti nuovamente alla fede. Il tuo è stato un peccato di incredulità. La tua salvezza sarà un atto di fede: guarderai quel serpente di bronzo che è stato innalzato per te e guarirai.Sarai un'altra volta sano per poter continuare il tuo cammino di fede nella parola del Signore.Sarai un'altra volta capace di andare incontro alla terra che è lì ad attenderti e che sarà tua dopo una lunga marcia di tutta una vita nel deserto nel quale  Dio pone i suoi figli per provare la loro fede.Questo vuol dire cammino di fede: vuol dire percorrere questa strada senza inizio e senza fine del deserto alla sola guida della parola di Dio.Parola che come tu sai ci è interpretata dalla Chiesa magistralmente, autenticamente, infallibilmente.Cammino di fede nel quale la parola di Dio non può essere vanificata dalla parola dell'uomo. Cammino di fede nel quale le invenzioni dell'uomo non possono, non debbono ridurre al silenzio la parola di Dio.Tu che cammini nel deserto lo sai bene che in Dio non ci sono schemi, non ci sono cose che durano in eterno, cose immutabili.Quello che è eterno, immutabile, è lui. E' la sua parola. Sarà la sua parola, sarà il suo ordine di marcia a farti conquistare la terra promessa.Attento a non mormorare. Sappi riconoscere la sua voce da quella che non è la sua voce. Attento soprattutto a non reputare voce di Dio quella che non è la sua voce.I serpenti velenosi potrebbero morderti mortalmente ed in quel caso non pensare che sarà la tua invenzione umana a salvarti, sarà ancora una volta, sarà sempre la parola di Dio ad essere la tua medicina, il tuo farmaco di vita, il tuo pane che ti darà tanta forza per poter terminare la tua marcia nel tuo deserto della vita.E' questo l'agire di Dio nei confronti dell'uomo. Una richiesta di fede. Ed il giusto vivrà per la sua fede. Sarà la sua fede nella parola quella che lo salverà.Chiunque guarderà con fede quel serpente che tu metterai su quell'antenna sarà liberato per sempre dal morso velenoso dell'altro serpente.Guardalo anche tu quel serpente lì su quell'antenna. Sarai anche tu liberato. Potrai continuare la marcia. Entrerai nella terra promessa. Gusterai il latte ed il miele della beatitudine divina.

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