CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Note sul libro della GENESI

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2011 20:27
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19/04/2011 19:43
 
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  3.3 Diffidenza riguardo all’amore di Dio

È anche importante notare il mezzo adoperato da Satana per scuotere la fiducia di Eva nella verità di Dio e porla sotto la potenza d’un empio razionalismo. Satana vi giunge insinuando ad Eva che l’affermazione divina non era fondata sull’amore, poiché, dice egli: «Iddio sa che nel giorno che ne mangerete, gli occhi vostri s’apriranno e sarete come Dio, avendo la conoscenza del bene e del male» (vers. 5). In altre parole, vi è un gran guadagno per voi a mangiare del frutto di cui Dio vuoi privarvi; perché dunque credereste la sua parola? Non potete porre la vostra fiducia in chi evidentemente non vi ama; poiché se vi amasse, non vi vieterebbe di godere d’un privilegio sicuro.

Se Eva si fosse riposata semplicemente sulla infinita bontà di Dio, sarebbe stata al riparo ed avrebbe resistito all’influenza di tutto questo ragionamento; avrebbe risposto al serpente: «Ho piena fiducia nella bontà di Dio quindi non credo che mi vieterebbe qualcosa che fosse veramente buona per me. Se questo frutto fosse buono per me, Egli me lo darebbe certamente, ma il fatto che me lo vieta mi prova che il mangiarlo mi sarebbe sicuramente nocivo; sono convinta dell’amore e della verità di Dio, e ritengo che tu sia un malvagio venuto per distogliere il mio cuore dalla fonte di ogni bontà e di ogni verità. Vattene via da me, Satana». Questa sarebbe stata una nobile risposta; ma non fu data: la sua fiducia nell’amore e nella verità di Dio venne meno, e tutto fu perduto. Il cuore dell’uomo scaduto non ha più posto per l’amore e per la verità di Dio; è estraneo tanto all’uno come all’altra, finché non è rigenerato dallo Spirito Santo.

È ora interessante passare dalla menzogna di Satana riguardo l’amore di Dio e la sua verità, alla missione del Signore Gesù, che venne dal seno del Padre per rivelare ciò che Dio è veramente. «La grazia e la verità», le due cose che l’uomo ha perduto per mezzo della caduta, «sono venute per mezzo di Gesù Cristo» (Giov. 1:17). Gesù è stato il testimone fedele di ciò che Dio è (Apoc. 1:5). La verità rivela Dio come Egli è, ma questa verità è unita alla rivelazione della grazia perfetta. Il peccatore trova così, con indicibile gioia, che la rivelazione di ciò che Dio è, invece di essere la causa della sua perdizione, diviene un fondamento della sua eterna salvezza. «Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo» (Giov. 17:3). È impossibile conoscere Dio e non aver la vita. La perdita della conoscenza di Dio portò l’uomo alla morte; ma la conoscenza di Dio lo porta alla vita. Questo pone la vita interamente al di fuori di noi, e la fa dipendere da ciò che Dio è, qualunque sia il grado di conoscenza che ognuno ha di se stesso. Non è detto: Questa è la vita eterna: che conoscano loro stessi; sebbene la conoscenza di Dio e la conoscenza di se stessi siano, sotto molti rapporti, legate l’una all’altra. Ma la vita eterna dipende dalla prima di queste cose e non dalla seconda. Conoscere Dio come Egli è significa vita; e tutti «coloro che non conoscono Dio e non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù saranno puniti di eterna distruzione, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza» (2 Tess. 1:9).

È della massima importanza riconoscere che ciò che costituisce realmente la condizione dell’uomo e la sua posizione, è la conoscenza o l’ignoranza che ha di Dio. Questo contrassegna il suo carattere quaggiù e stabilisce il suo destino futuro. Se l’uomo è malvagio nei suoi pensieri, nelle sue parole e nei suoi atti, ciò proviene dal fatto che non conosce Dio; se, d’altra parte, è puro in pensieri, santo nella condotta, pieno di grazia nelle opere, tutto ciò non è che il risultato pratico della conoscenza che ha di Dio. Così pure sarà nel futuro; conoscere Dio è il solido fondamento d’una felicità infinita e d’una gloria eterna; non conoscerlo significa eterna perdizione. Cosicché, la conoscenza di Dio è tutto. Essa vivifica l’anima, purifica il cuore, tranquillizza la coscienza, eleva le affezioni, e santifica interamente il carattere e la condotta.

Non c’è dunque da stupirsi che il gran disegno di Satana sia stato di spogliare la creatura della conoscenza del solo vero Dio. Satana dà una falsa idea di Dio suggerendo ad Eva che Dio non è buono: questo fu la sorgente segreta di ogni male. Non importa quale forma abbia preso in seguito il peccato, per quali vie sia poi proceduto, sotto quale capo si sia posto o quale apparenza abbia rivestito; tutto procede sempre dalla sola e unica sorgente: l’ignoranza di Dio. Il più raffinato e colto moralista, il filantropo più benevolo, l’uomo più devoto, se non conoscono Dio, sono tanto lontani dalla vita e dalla vera santità quanto un pubblicano o una donna peccatrice. Il figliuol prodigo era tanto peccatore e lontano da suo padre quando varcava la soglia della casa paterna, come quando pasceva i porci nel paese lontano (Luca 15:13-15). Fu lo stesso di Eva. Dal momento che si sottrasse alla mano di Dio, all’assoluta dipendenza da lui e alla sottomissione alla sua Parola, si abbandonò al dominio della concupiscenza, e Satana ne approfittò per rovinarla completamente.

Pedro

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