CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Note sul libro della GENESI

Ultimo Aggiornamento: 19/04/2011 20:27
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19/04/2011 19:49
 
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6. Capitoli da 6 a 9: Il diluvio

6.1 L’unione di ciò che è santo con ciò che è profano

Siamo giunti ora ad una delle parti più notevoli della Genesi. Enoc è sparito dalla scena: la sua vita di straniero e pellegrino sulla terra si è chiusa con la sua traslazione al cielo; è stato tolto prima che il male fosse giunto al colmo e che il giudizio di Dio fosse caduto sugli abitanti della terra.

I due primi versetti del cap. 6 ci rivelano la poca influenza che avevano esercitato sul mondo, la vita e il rapimento di Enoc. «Or quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figliuole, avvenne che i figliuoli di Dio videro che le figliuole degli uomini erano belle, e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte». La mescolanza di ciò che è da Dio con ciò che è dell’uomo è una forma speciale di male. Questa mescolanza è un potente mezzo nelle mani del Nemico per guastare la testimonianza di Cristo sulla terra: essa riveste facilmente una bella apparenza; la si prenderebbe volentieri per un’espressione più grande di ciò che è di Dio, per un’operazione più potente e più completa dello Spirito, qualcosa atto a rallegrare piuttosto che da deplorare. Ma il nostro giudizio sarà ben diverso se ci poniamo alla luce della presenza di Dio; poiché, davanti a Dio, non potremo pensare che vi sia un guadagno per il suo popolo nel mescolarsi con i figliuoli del mondo, oppure nel corrompere la verità di Dio con alleanze umane. Tale non è il mezzo di cui Dio si serve per diffondere la verità, oppure per favorire gli interessi di quelli che son chiamati ad essere sulla terra i testimoni di Dio. Il principio di Dio è la separazione dal male e se lo si infrange la verità ne subisce un grave danno.

Il passo della Scrittura, che ci occupa, ci fa vedere quali disastrose conseguenze fecero seguito all’unione dei figliuoli di Dio con le figliuole degli uomini.

A giudizio umano, il frutto di questa unione sembrava molto bello, poiché leggiamo al vers. 4: «Sono gli uomini potenti che fin dai tempi antichi sono stati famosi». Ma Dio giudica diversamente; non vede come vede l’uomo e i suoi pensieri non sono i nostri. «E l’Eterno vide che la malvagità dell’uomo era grande sulla terra e che tutti i disegni dei pensieri dei loro cuori non erano altro che male in ogni tempo». Tale era la condizione dell’uomo davanti a Dio; non era che male, «male in ogni tempo» e l’unione di ciò che è santo con ciò che è profano, non condurrà mai ad altro risultato. Se la progenie santa non si conserva pura, tutto è perduto, quanto ad una testimonianza sulla terra. Il primo sforzo di Satana fu di rendere vano il disegno di Dio, mettendo a morte la progenie santa; non riuscendo in questo senso, egli cercò di corromperla.

È della massima importanza che comprendiamo bene lo scopo, il carattere e il risultato di questa unione fra i figliuoli di Dio e le figliuole degli uomini. Ai giorni nostri, vi è gran pericolo di compromettere la verità per amore di unione, ma non si ottiene mai una vera unione a spese della verità. Mantenere la verità ad ogni costo; tale deve essere la divisa del cristiano. Se, su questa base, potete promuovere l’unione, va benissimo, ma anzitutto mantenete la verità. Il principio degli accomodamenti dice invece: «Promuovete l’unione ad ogni costo; e se potete mantenere la verità, tanto meglio; ma procacciate l’unione». Non dovremmo mai dimenticare che «la sapienza che è da alto, prima è pura poi pacifica» (Giacomo 3:17). La sapienza che è della terra vorrebbe essere prima pacifica e perciò non potrà mai essere pura.

Non vi è vera testimonianza laddove la verità è compromessa: così vediamo che nel mondo antidiluviano, l’unione impura di ciò che era santo con ciò che era pro fano, di ciò che era divino con ciò che era umano, ebbe per unico effetto di portare il male al suo colmo, e il giudizio di Dio cadde sul mondo. «E l’Eterno disse: Io sterminerò di sulla faccia della terra l’uomo che ho creato»! Nientemeno che la distruzione di tutto ciò che aveva corrotto la via di Dio sulla terra, è stata necessaria. «Nei miei decreti, la fine d’ogni carne è giunta». Dio non parla solo d’una parte, ma di ogni carne, poiché tutto era interamente corrotto agli occhi dell’Eterno, tutto irrimediabilmente cattivo. La «carne« era stata pesata e trovata malvagia. Allora l’Eterno fece conoscere a Noè il mezzo di salvezza che Egli aveva preparato per lui: «Fàtti un’arca di legno di gofer» (vers. 13-14).

Pedro

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