CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 

Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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27/02/2012 20:45
 
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Capitolo 1

La Trinità

Prima parte

Deità di Gesù

Gesù profetizzato come Dio e Signore nell’Antico Testamento.

Isaia 9:5-6 (il bambino che nascerà sarà chiamato Dio Potente, Padre Eterno).

Isaia 48:12-13; Ap. 1:17-18; Ap. 22:12-13 (chiara correlazione della frase: “Io sono il primo e l’ultimo, l’alfa e l’omega”, usata sia riguardo alla Persona di Dio, sia riguardo alla Persona di Gesù).

Isaia 7:14-16; Matt. 1:23 (l’Emmanuele, il Dio con noi, Gesù).

Salmo110:1-2 (“il SIGNORE ha detto al mio Signore:<Siedi alla mia destra..>..”); Matt.22:41-46.

Salmo 45 (in particolare i versi 6-7: “..Perciò Dio, il tuo Dio ti ha unto d’olio di letizia..”; leggere anche Ebrei 1:7-14 [v.8-9], dove si fa anche una chiara distinzione tra gli angeli e Gesù. Gli angeli sono spiriti al servizio di Dio, in favore di quelli che devono ereditare la terra).

Salmo 72 (leggere con attenzione dal v. 9 al v. 20). Salmo c. 2.

Michea 5:1 (da Betlemme uscirà Colui [Gesù] le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni).

Geremia 23:5-6 (il germoglio giusto [Gesù] sarà chiamato: “SIGNORE [Yahweh] - nostra - giustizia”).

Zaccaria 11:4-13 (vedere soprattutto i versi 11, 12, 13 dove il Signore profeticamente viene valutato 30 sicli d’argento proprio come Gesù in Matt. 27:9-10).

Zaccaria 12:10; Giov. 19:37; Ap. 1:7 (i popoli guarderanno al Signore, a Colui che è stato trafitto).

Gesù dichiarato come Dio e Signore nel Nuovo Testamento.

Giov. 1:1-18 (“la Parola era con Dio e la Parola era Dio”).

Giov. 1:23; Isaia 40:3 (“..raddrizzate la via del Signore”; “..appianate nei luoghi aridi una strada per il nostro Dio”).

Matt. 28:16-17; Luca 24:50-53; Matt 28:9 (adorazione a Gesù).

Luca 24:33-34; Atti 7:59-60; 1 Corinzi 8:5-6; Luca 7:13 (titolo di Signore dato a Gesù).

Giov. 5:18; Giov. 10:29-30; Giov. 10:38; Giov 14:7-11; Giov 14:20; Giov. 14:22-23; Giov. 17:11; Giov. 17:20-26 (Gesù e il Padre sono una sola cosa, sono uniti nella stessa essenza divina).

[Modificato da pedrodiaz 01/03/2012 18:34]
Pedro

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Ap. 17:14; Ap:19:16; Giuda v.4; 1Corinzi 8:5-6 (Gesù Signore e Padrone unico, Signore dei signori e Re dei re).

Ebrei 1-6 (tutti gli angeli adorano Gesù il Signore Dio).

Matt. 2:11 (i Magi adorano il bambino Gesù e si prostrano dinanzi a Lui).

Filippesi 2:6-11 (Gesù è uguale a Dio nell’essenza divina).

1 Giov. 5:20; Romani 9:5; Tito 2:13; 2 Pietro1:1 (Gesù è Dio).

Ap. 1:5-6; Ap. 5:12-14 (Gloria, onore, adorazione a Colui che siede sul trono e all’Agnello, quindi, a Gesù).

Giov. 20:28-29 (“Tommaso gli rispose: <Signore mio e Dio mio!>”).

Luca 20:41-44; Marco 12:35-37; Matt. 22:41-46 (“Il Signore ha detto al mio Signore”).

Giov. 5:23 (si deve onorare il Figlio come si onora il Padre, quindi si adora il Figlio come si adora anche il Padre).

Colossesi 1:15-17 (tutto è stato creato per mezzo e in vista di Gesù Dio; Egli è il primogenito di ogni creatura [v.15], in quanto è il Creatore ed è prima di ogni cosa [v.16-17]).

Giov. 5:18; Giov.8:21-28 (Gesù si fa uguale a Dio).

Giov 6:44-46 (“....È scritto nei profeti:< Saranno tutti istruiti da Dio>...”, quindi da Gesù Dio).

2 Pietro 3:18 (gloria al Signore e Salvatore Gesù, quindi adorazione a Lui).

Colossesi 2:9-10 (in Lui abita corporalmente la pienezza della Deità, in quanto Dio a tutti gli effetti).

Tito 2:13 (“aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù”).

Ebrei 1:2-14 (Maestà, Gloria di Gesù, Colui che: “sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza” [v.3]).

Matt. 28:19-20 (“..battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo..”; se Gesù non fosse Dio ci si potrebbe battezzare nel nome di una creatura? Il Figlio unigenito è Dio, uguale nella divinità al Padre e allo Spirito Santo).

Matt. 24:36 (“Ma quanto a quel giorno e a quell’ora però nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma il Padre solo ”. Si noti come Gesù si distingua dagli angeli, creature di Dio).

Pedro

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Giov. 3:16 (“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”. Si noti come nei riguardi di Gesù si usi il termine “unigenito”, in quanto generato e non creato, della stessa sostanza, essenza e natura del Padre. È un titolo che lo distingue in modo assoluto dagli angeli e da qualsiasi altra creatura. Chi crede nel Figlio unigenito ha vita eterna; Dio non vuole che confidiamo in una creatura per essere salvati, per questo il Figlio Gesù non può essere altri che Dio, in quanto credendo e rivolgendoci a Lui ci rivolgiamo e crediamo anche al Padre).

Come mai è scritto che tutti gli angeli devono adorare Gesù (Ebrei 1:6)?

Come mai in numerose occasioni Gesù permise di essere adorato (Luca 24:52; Matt.28:9; Matt.28:16-17)?

Mentre nessun angelo ha mai permesso ad un uomo di adorarlo (Ap. 19:9-10; Ap. 22:8-9)?

Tanto meno essi possono essere adorati dagli altri angeli, perché la Sacra Scrittura ci dice che essi sono tutti servitori del Dio Altissimo e Lui solo adorano (Ebrei 1:14; Ap. 5:13-14).

Pedro

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01/03/2012 18:36
 
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L’Angelo dell’Eterno dell’A.T. in realtà era Gesù Dio.

Il modo con il quale “l’Angelo dell’Eterno o del Signore” viene descritto lo distingue dagli angeli comuni. Gli è attribuita la potenza di perdonare o di ritenere le trasgressioni, e il nome di Dio è in Lui (Esodo 23: 20-23).

Giacobbe, in Genesi 32:30, identifica l’Angelo dell’Eterno con Dio stesso (leggere anche Osea 12:3-5). Giacobbe lotta con l’Angelo del Signore, e lo chiama Dio. Notare come a proposito della lotta di Giacobbe con l’Angelo dell’Eterno, in Osea 12:3-5, è scritto: “...e nel suo vigore lottò con Dio; lottò con l’Angelo e restò vincitore....”. Risulta estremamente chiaro, nel passo, come Dio e l’Angelo dell’Eterno siano la stessa Persona: “lottò con Dio”; “lottò con l’Angelo”.

In Giudici 6:11-24 Gedeone addirittura offre un’offerta, un’adorazione, all’Angelo del Signore, quindi, appunto a Dio, l’unico al quale le offerte erano e potevano essere fatte ed indirizzate.

In Giudici 13:21-23 Manoà: “...riconobbe che quello era l’Angelo del SIGNORE e disse a sua moglie: <Noi moriremo sicuramente, perché abbiamo visto Dio>”. L’apparizione dell’Angelo dell’Eterno è una vera e propria apparizione di Dio. L’Eterno stesso è invisibile e nessuno ha mai potuto scorgerlo: Giov. 1:18; Esodo 33:20. Il Figlio unigenito è quello che lo manifesta non soltanto mediante la sua incarnazione nel N.T., ma anche nell’A.T., mediante le apparizioni come l’Angelo dell’Eterno. Così, si armonizzano i testi secondo i quali nessuno può vedere e ha mai visto il Dio Altissimo (il Dio Padre), e dall’altro si spiega come alcuni credenti dell’A.T. abbiano avuto un incontro con la Divinità, dichiarando di avere visto Dio. In realtà, nessuno ha mai visto il Padre, ma avendo visto l’Angelo del Signore (Gesù), potevano tranquillamente dichiarare di avere visto Dio. L’Angelo dell’Eterno parla come se fosse l’Iddio stesso e la sua Persona è confusa con quella del Signore; come sarebbe possibile se Egli non fosse Gesù, cioè Dio? Genesi 16:10; Genesi 18:1-14,16-33; Genesi 22:11-12,15-16; Genesi 31:11-13; Esodo 3:2-6; Giudici 2:1-4; Giudici 6:11-24; Giudici 13:13-23 .

Da questo studio schematico dovrebbe risultare abbastanza chiaro la Deità di Cristo Gesù, profetizzata nell’A.T., dimostrata anche come Angelo dell’Eterno e dichiarata e provata nel N.T..

Uno dei nomi ebraici di Dio è Elohim, nome che nell’A.T. compare 2312 volte.

Genesi 1:1 “Dio creò”: “Elohim creò” (l’ebraico Elohim tradotto vuol dire: I Dii); quindi il passo dice: “I Dii creò”.

Pedro

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01/03/2012 18:36
 
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Questo nome “Elohim” è una parola con terminazione al plurale, che alcune volte indica anche gli dèi delle nazioni pagane, ma, in altri contesti, indica il Dio unico d’Israele. Quando indica l’Iddio d’Israele, il nome “Elohim” lo abbiamo con degli epiteti e verbi sempre al singolare. Ad esempio, Genesi 1:1 fa: “Elohim bàrà” che tradotto è: “I Dii creò”. Oltre a questo indizio molti passi nell’A.T. ci portano a considerare un concetto di molteplicità e pluralità all’interno dell’unica Divinità, fino a scorgere nel N.T. che Dio si manifesta in tre Persone: Matt. 28:19-20.

C’è un solo Dio, uno per sostanza, per natura e per essenza, in tre Persone distinte.

Pluralità nel Dio Unico e Vero, descritto nell’A.T..

Genesi 1:26-27; Genesi 3:22-23; Genesi 11:6-8; Genesi 19:24; Isaia 6:8-9; Zaccaria 13:7.

Genesi 1:26-27 fa: “Poi Dio disse: <Facciamo l’uomo a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza..>...Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio...”.

D’altro canto a chi sono rivolti il verbo “facciamo” e i termini “nostra immagine”, “nostra somiglianza”? Forse agli angeli? Certamente no! Gli angeli sono creature e in quanto tali non possono creare niente dal nulla. Più avanti vediamo che l’opera della creazione, prima designata con il verbo al plurale “facciamo”, subito dopo è designata con il verbo al singolare “Dio creò”, “lo creò a immagine di Dio”; notare pure come l’espressione: “a nostra immagine, conforme alla nostra somiglianza” è sostituita dall’espressione: “Dio creò l’uomo a sua immagine”, quasi come se il passo volesse dire o svelare, ma non del tutto, che Dio è plurimo, ma lo è in una forma così inconcepibile e soprannaturale che l’opera sua può essere descritta con l’aggettivo possessivo e il verbo al plurale: “nostra immagine”, “nostra somiglianza”, “facciamo l’uomo”, oppure: “Dio creò l’uomo”, “sua immagine”, con l’aggettivo possessivo e il verbo al singolare. Pur essendo plurimo vi è un’unione divina, tale da permettere entrambi i modi di espressione, come nel caso del racconto della creazione.

Da notare, in Giov.1:1-3, come all’opera della creazione partecipò anche Gesù, senza dimenticare lo Spirito di Dio (Spirito Santo) che aleggiava sulle acque (Genesi 1:2; Giobbe 33:4) e che partecipò completamente all’opera della creazione. È chiaramente detto, in molti passi, che, per mezzo di Gesù, la creazione fu iniziata e portata a termine. Ora sappiamo a chi erano rivolti il verbo “facciamo” e i termini “nostra immagine” e “nostra somiglianza”, ovvero a Gesù e allo Spirito Santo, da parte del Padre.

Sin dalla prima pagina della Bibbia, viene rivelata, come notato, la pluralità nell’unico vero Dio. Genesi 3:22-23: “Poi Dio il SIGNORE disse: <Ecco, l’uomo è diventato come uno di noi, quanto alla conoscenza del bene e del male. Guardiamo che egli non stenda la mano e prenda anche del frutto dell’albero della vita, ne mangi e viva per sempre>”; notare i termini “come uno di noi” e il verbo “guardiamo”. In Genesi 11:6-8 si legge “...Scendiamo dunque e confondiamo il loro linguaggio, perché l’uno non capisca la lingua dell’altro!> Così il SIGNORE li disperse di là su tutta la faccia della terra ed essi cessarono di costruire la città”. Notare i verbi “scendiamo” e “confondiamo”, confrontandoli con i seguenti termini di questo verso: “il SIGNORE li disperse di là su tutta la faccia della terra”; il Signore quando diceva “confondiamo e scendiamo”, parlava a se stesso, nella sua pluralità di Persone, infatti, per esprimere la sua opera, poi, nello stesso passo, viene usato il verbo al singolare “li disperse”.

Pedro

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01/03/2012 18:37
 
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Come detto prima, in questi passi della Genesi, va intravista la molteplicità e la pluralità nell’unico Dio; nel caso di Genesi 1:26-27 è ancora più chiaro, Dio non poteva con il verbo “facciamo” rivolgersi agli angeli, perché questi, essendo creature da Dio stesso create, non hanno alcun potere di creare niente dal nulla e non possono quindi aver partecipato all’opera divina della creazione.

Notare pure i termini “a nostra immagine”, “conforme alla nostra somiglianza”, questi non possono assolutamente, in alcun modo, essere termini di riferimento agli angeli, perché è scritto che solo l’uomo è stato creato a immagine e somiglianza di Dio, quindi è altresì chiaro che Dio parlava nel seno della sua pluralità e non agli angeli. Leggere anche Genesi 19:24: “Allora il SIGNORE (Yahweh) fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del SIGNORE (Yahweh)”. Altra indicazione della pluralità in Dio.

Leggere anche Isaia 6:8-9: “... <Chi manderò e chi andrà per noi?>...”. Notare bene come il Signore usi, in un primo momento, il verbo al singolare “manderò”, e, poi, il pronome personale plurale “noi”.

Leggere anche Zaccaria 13:7: “<Insorgi, o spada, contro il mio pastore, contro l’uomo, che mi è compagno!> dice il SIGNORE degli eserciti. <Colpisci il pastore e siano disperse le pecore!...>”.

Come mai gli ebrei non credono alla pluralità di Dio, considerando il nome plurale Elohim (I Dii) usato nel A.T. per designare spessissimo il Signore? Perché essi credono tutt’ora che era un nome dato col significato unico di maestà; cioè, Colui che era sopra gli dèi poteva definirsi: Dio o I Dii, o I Dèi, ma risulta chiaro, invece, nelle Scritture dell’A.T. e del N.T., che il nome Elohim non era dovuto solo a questo. Se Gesù è solo un essere creato e non generato come Deità, come può spiegarsi la lode, il culto e l’adorazione tributatagli, secondo quanto è riportato nel N.T.? I Testimoni di Geova, ad esempio, credono che Gesù sia l’Arcangelo Michele incarnatosi come uomo sulla terra. Ma gli angeli non possono essere adorati, eppure Gesù viene adorato, come può allora essere l’Arcangelo Michele?

Perché Gesù, se non è Dio, non corresse l’apostolo Tommaso, quando questi gli disse: “Signore mio e Dio mio!” (Giov 20:28)?

Perché il N.T. lo chiama chiaramente Dio (Ebrei 1:8-9; ecc.)?

Pedro

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01/03/2012 18:37
 
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Come spiegare che affermazioni dell’A.T., a proposito dell’Eterno, siano impiegate nel N.T. nei riguardi di Cristo? (Confrontare Gioele 2:32 con Romani 10:9-13; confrontare Ezechiele 34:11-12 con Luca 19:10; confrontare Isaia 42:5-7 con Giov. 8:12; confrontare Salmo 23:1 con Giov. 10:11; confrontare Isaia 8:13-14 con 1 Pietro 2:7-8; confrontare Isaia 40:3-4 con Matt. 3:3; ecc.).

I Testimoni di Geova credono che Gesù sia l’Arcangelo Michele incarnatosi, prendendo, in qualche modo, spunto dal passo di Daniele 12:1. Va subito detto che nulla in questo passo fa pensare minimamente che l’Arcangelo Michele sia Gesù; inoltre i Testimoni di Geova non comprendono che tale profezia va vista secondo quanto si dice in Ap. 12:7-9; a questo si riferisce la profezia di Daniele. L’Arcangelo Michele, il difensore del popolo d’Israele (Daniele 12:1; Ap.12:7-9), sorgerà e combatterà una lotta spirituale e invisibile in cielo contro Satana e i suoi angeli, i quali perderanno e verranno buttati sulla terra. In quel periodo inizierà il tempo più disastroso che ci sia mai stato sulla terra, come dice anche Daniele 12:1: “..vi sarà un tempo di angoscia, come non ce ne fu mai da quando sorsero le nazioni fino a quel tempo...”. Ma è anche vero che, da lì a poco, il popolo di Dio sarà salvato, come viene detto sempre in Daniele 12:1: “...e in quel tempo, il tuo popolo sarà salvato...” (da correlare con Ap. 12:10-12). Leggendo Ap.c.12 per intero, si intende bene la differenza che c’è fra l’Arcangelo Michele e l’Agnello Gesù Cristo. È chiaro che i Testimoni di Geova sono in completo errore, negando la divinità di Gesù. Le loro tesi sono piene di contraddizioni, le loro dottrine, riguardo a Gesù, al Padre e allo Spirito Santo, hanno il sapore del pensiero umano e non di quello divino. Molte delle loro dottrine sono derivazioni di folli interpretazioni.

Essi dichiarano di mettere la Scrittura prima di ogni cosa, ma nella pratica non è assolutamente così. Anche nella traduzione dei testi originali antichi nella versione della loro Bibbia (chiamata il Nuovo Mondo) si sono voluti manipolare numerosissimi termini, per meglio far conciliare alcuni passi con le loro tesi. Questo è abominevole agli occhi di Dio. Comunque, ritornando al discorso della Trinità, possiamo, infine, dire che in pratica il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono tre Persone divine, distinte nella personalità, ma Uno nella sostanza, essenza e natura e perfettamente unite nell’amore, nella santità e nella giustizia assoluta. Gesù dice che chi vede Lui vede il Padre; queste parole concordano perfettamente con molti passi dell’A.T., nei quali si intende che vedendo l’Angelo dell’Eterno si vedeva Dio. Se Gesù fosse l’Arcangelo Michele (tesi sostenuta dai Testimoni di Geova) o comunque un angelo, una creatura, come si spiegherebbe che Egli può perdonare i peccati (Marco 2:5; Luca 7:48) che solo Dio, nella sua scienza perfetta e potenza, può conoscere e cancellare (Daniele 9:9; Marco 2:7; Lament. 3:34-36)? Avendo solo Dio la capacità di scrutare perfettamente il cuore degli uomini e il potere e la volontà di decidere ogni cosa, come si spiegherebbe tutto questo?

Pedro

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01/03/2012 18:38
 
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E come si spiegherebbe ancora che solo, credendo nel nome di Gesù e nella sua opera, ed invocandolo si può avere la salvezza eterna? Ora tutto ciò sarebbe alquanto strano, se Egli fosse solo un angelo o un’altra creatura celeste incarnata, e non Dio stesso. Ovvero, per avere la salvezza dovremmo invocare un angelo; per fede credere in Lui e nella sua opera per essere salvati; non è l’Iddio eterno stesso però che ci insegna che si può invocare (oltre che adorare o venerare) solo Dio e che solo tramite Egli e il suo nome si può avere la salvezza? Se Gesù fosse un angelo incarnato, è quindi probabile che, adorandolo ed invocandolo, per avere il perdono dei peccati e la salvezza, i cattolici e quant’altri avrebbero ragione ad invocare i nomi dei più svariati angeli, santi, ecc., per avere un qualche beneficio, visto che, secondo i Testimoni di Geova, la Bibbia presenta la possibilità di invocare ed adorare un angelo di Dio (secondo i Test. di Geova: Gesù), per avere la benedizione divina e la salvezza eterna.

Ma ciò, noi sappiamo, non essere né giusto, né vero. La verità è che si adora, si venera, si invoca e si glorifica solo Dio, e Gesù, per aver chiesto tali cose dai suoi discepoli, a volte direttamente, a volte indirettamente (senza contare tutto quello che finora abbiamo considerato dell’A.T. riguardo alla Deità di Gesù e alle svariate dichiarazioni su questa nel N.T.), può essere solo Dio, altrimenti, avrebbe bestemmiato e offeso Dio (Marco 2:7), in quanto una creatura, quand’anche angelica, non può farsi simile a Dio nella natura, nell’autorità e nella potenza (Giov. 10:33; Giov. 19:1-7). Così si accorda anche quanto profetizzato nell’A.T., quando si dice che l’Eterno regnerà sulla terra; Egli giudicherà i popoli; Egli sarà il legislatore; Egli è Colui che avrà salvato i credenti dal giorno del giudizio.

Noi sappiamo che tutto ciò sarà perfettamente compiuto da Gesù, ecco perché i profeti dell’A.T. potevano ben dire che l’Eterno solo avrebbe fatto ciò, perché Gesù, Colui che farà tutto questo, è Dio: Salmo 96:7-10; Salmo 98:6-9; Isaia 2:4; Isaia 24:23; Isaia 33:17-22; Isaia 35:4; Isaia 40:10-11; Michea 4:7; Zaccaria 14:9-16 (inoltre, leggere anche Isaia 44:6; Isaia 48:12-13, e confrontarli con Ap.1:17-18; Ap. 22:12-13 riguardo a: “Io sono, il primo e l’ultimo”, termini questi ugualmente usati sia nei confronti di Dio che di Gesù).

Se Gesù è chiamato a regnare sulla terra e sull’universo intero, vuol dire che è proprio di questo Eterno - Re che l’A.T. parla.

Confrontare anche Isaia 45:22-25 con Filippesi 2:10-11, e potremmo continuare all’infinito.

Isaia 45:22-25: “Volgetevi a me e siate salvati... Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro... Ogni ginocchio si piegherà davanti a me, ogni lingua mi presterà giuramento.<Solo nel SIGNORE>, si dirà di me, <è la giustizia e la forza>. A lui verranno, pieni di vergogna, quanti si erano adirati contro di lui. Nel SIGNORE sarà giustificata e si glorierà tutta la discendenza d’Israele”, confrontare con Filippesi 2:10: “affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”.

Pedro

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01/03/2012 18:38
 
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Ritornando al discorso della Trinità possiamo dire che il Padre è maggiore del Figlio e dello Spirito Santo, riguardo all’autorità, infatti è da Lui che è generato il Figlio ed è anche da Lui che procede lo Spirito Santo. Se crediamo che Dio è Amore (1Giov.4:8), dobbiamo anche credere che Egli sia plurimo, perché l’amore può essere possibile solo nella pluralità di “persone”. Immaginiamo un Dio al singolare, come credono i Test. di Geova, che prima di creare gli angeli, e poi, in seguito, gli uomini, sia esistito per un tempo indefinibile in modo “solitario” (anche perché gli angeli non esistono dall’eternità come invece Dio), come potrebbe essere stato da sempre un Dio d’amore? Chi avrebbe amato? Se stesso? E poi, non può Dio definirsi “Amore” solo per un rapporto amorevole che Egli ha con le sue creature, ma soprattutto perché Egli stesso è fonte dell’Amore assoluto, cioè nella sua pluralità di Persone, Egli è il simbolo e la fonte di ogni amore, che poi dona alle sue creature. Gesù nelle Sacre Scritture viene designato come l’Eterno e lo stesso vale anche per lo Spirito Santo. Il Padre sin dall’eternità generò la pluralità in se stesso; Egli è l’Eterno Dio d’amore, l’Eterno Dio plurimo. Il Padre è maggiore nell’autorità (Giov. 14:28) sul Figlio e sullo Spirito Santo; Gesù fu generato dal Padre, e lo Spirito Santo procedette dal Padre e dal Figlio, infatti è il Padre che genera il Figlio e non il contrario, lo Spirito Santo è proceduto dal Padre e dal Figlio e non il contrario. Il Padre nessuno lo ha generato. È inutile investigare oltre la natura di Dio e il tema della Trinità, perché rimane e rimarrà fino al tempo dovuto un argomento che in se stesso non può, per volontà divina, essere compreso, nella globalità, da una mente umana, così legata ad un mondo di materia e così abituata, quasi automaticamente, a definire le cose sempre con un inizio. Ma la natura di Dio è di tutt’altra logica; noi non conosciamo le leggi della storia della Divinità, della sua natura, però certamente, come è dichiarato dalle Scritture, la storia di Dio non ha un inizio e non ha una fine.

Mentre per le cose materiali, per la creazione, c’è stato un inizio, per la Divinità, per la legge dello Spirito, non è, però, la stessa cosa; per Dio, come non ci sarà mai una fine, non vi è stato mai un inizio. È una legge spirituale della quale non conosciamo né la potenza, né la natura, né l’essenza, ma un giorno sarà possibile conoscere tutto ciò, grazie alla misericordia di Dio, quando noi vivremo con Lui per l’eternità.

Le cose create sono venute all’esistenza dal nulla, in un determinato tempo; Cristo Gesù e lo Spirito Santo, non creati ma generati dall’eternità nel seno del Padre, sono della sua stessa essenza, sostanza, e natura.

L’eternità in loro (ovvero Gesù e lo Spirito Santo) deriva sia da un fatto relativo al tempo infinitamente eterno, sia dal fatto che sono essenza, sostanza e natura eterna del Padre.

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono Onnipotenti, Onniscienti e Onnipresenti in equal modo, essendo uguali nella stessa essenza, sostanza e natura, ma il Padre è maggiore riguardo all’autorità. Egli (il Padre) sin dall’eternità “si smembrò” in se stesso e diede vita alla pluralità divina nel suo seno. Ecco perché sia il Padre, sia Gesù, che lo Spirito Santo sono entrambi Yahweh, Dio Unico e Vero, Unico nell’essenza, nella sostanza e nella natura, ma distinto in tre Persone. Per dirla in altre parole, da quando il Padre è (dall’eternità), sono anche il Figlio e lo Spirito Santo (dall’eternità).

Pedro

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01/03/2012 18:39
 
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Il mistero della Trinità non è poi realmente un mistero, questo (il mistero) svanisce quando si riesce a comprendere, come detto prima, che l’amore in Dio non può sussistere se Egli non è plurimo, comunque, rimane, tuttavia, qualcosa di troppo grande, per essere compreso da tutti ed in modo completo. A noi ci basta quanto le Sacre Scritture ci rivelano, il resto sarà compreso completamente a suo tempo. Taluni sostengono che Gesù e lo Spirito Santo non sono stati generati dal Padre, ma che con Egli dividono l’esistenza dall’eternità, senza alcun rapporto con l’essere stati generati da Lui, in pratica, secondo questi, Essi sono coeuguali, sotto ogni punto di vista. Tutto ciò è vero però solo fino ad un certo punto, l’Onnipotenza, l’Onnipresenza e l’Onniscienza sono peculiarità che la Trinità ha in egual misura, essendo tutte e tre le Persone della Trinità della stessa essenza, sostanza e natura, ma in rapporto all’autorità, la Scrittura ci presenta moltissime volte il Padre come Colui che ne ha in maggior misura (1Corinzi 15:24-28; Giov. 14:28); è Gesù che è sceso per incarnarsi, non il Padre, è Gesù che viene ad obbedire al Padre, non il contrario, è lo Spirito Santo che viene mandato nel mondo nel nome del Padre e del Figlio, non il Padre in nome dello Spirito Santo e del Figlio, ecc..

Se non ci fosse il rapporto e la causa naturale nella Trinità, nei riguardi della maggiore autorità del Padre, in questo ci sarebbe un agire poco amorevole, perché se tutti e tre fossero da se stessi nel mondo spirituale, tutti e tre avrebbero uguale autorità fra loro, invece vediamo come il Padre ha autorità sul Figlio e sullo Spirito Santo. Tale autorità, invece, è amorevole, in quanto viene in modo naturale, perché conseguenza del fatto di essere Colui (il Padre) che ha generato la pluralità di Persone in se stesso. Non sarebbe amore se una delle Persone divine, senza una causa naturale, si attribuisse un titolo di autorità superiore sugli altri due.

Avviene un po’ la stessa cosa nel rapporto fra un padre ed una madre con il loro figlio, essi hanno autorità sul loro figliolo, ma questo non compromette minimamente l’amore in essi e per esso, perché la causa di ciò è una causa naturale e non di appropriazione indebita. D’altronde basta leggere il N.T. per verificare la differenza di autorità che c’è fra il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, espressa in tantissimi passi biblici.

Nel Padre vi è l’origine e il principio della pluralità divina. Con questo non si vuole dire che Gesù e lo Spirito Santo non siano eterni, tutt’altro, questi sono stati generati nel seno del Padre da quando Egli è, dall’eternità. Il Padre ha generato dall’eternità il Figlio, e il Padre e il Figlio hanno generato dall’eternità lo Spirito Santo. Tutto questo è accaduto senza un inizio.
Pedro

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01/03/2012 18:39
 
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Il Padre non è stato mai solitario nel regno spirituale; da quando Egli è, anche Gesù e lo Spirito Santo sono. Questi sono l’unico e vero Dio Yahweh, Colui il quale ha creato tutte le cose visibili ed invisibili. Gesù e lo Spirito Santo sono eterni quanto il Padre, perché Essi sono stessa essenza, sostanza e natura del Padre. Iddio Padre ha generato in se stesso dall’eternità la pluralità. In Dio sono eterni Padre, Figlio e Spirito Santo. Le tre Persone della Trinità sono UNO nella volontà, nello scopo e nell’amore. Le tre Persone sono UNO nella loro natura essenziale, ma hanno tre centri di coscienza. Essi sono tre Persone, ma UNO nella gloria, ed ognuna è degna di adorazione, onore e gloria. Il Padre non è dal Figlio, ma il Figlio è dal Padre, riguardo all’autorità. Il Padre e il Figlio non sono dallo Spirito Santo, ma lo Spirito Santo è dal Padre e dal Figlio, riguardo all’autorità. Lo Spirito Santo venne mandato nel mondo come Consolatore nel nome del Padre e del Figlio. Lo Spirito Santo, tra l’altro, viene chiamato Spirito del Padre e Spirito di Cristo: Matt. 10:20; Romani 8:9. Lo Spirito Santo che arrivò a Pentecoste fu mandato sia dal Padre che dal Figlio: Giov. 14:26; Giov. 15:26. Fra le tre Persone Divine vi è un’unità totale, un amore infinito, una sottomissione perfetta al Padre, un’armonia incomparabile.

A proposito del nostro essere, Paolo menziona lo spirito, l’anima e il corpo: 1 Tessalonicesi 5:23. Noi non sappiamo come questi siano uniti tra loro, né possiamo precisare sempre dove l’uno comincia e l’altro finisce. Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza; oltre alla ragione, alla coscienza e a quant’altro, si potrebbe dire che la somiglianza con Dio scaturisce anche dall’avere in noi stessi una natura composita di tre sostanze, parti o elementi: spirito, anima e corpo. Dio disse: “Facciamo l’uomo a nostra immagine” (ciò consiste nella natura conscia di sé, nella ragione e nella santità), “conforme alla nostra somiglianza” (alla natura composita, ma unita dell’uomo) Genesi 1:26.

Il fatto di essere composti di tre parti, noi, creature umane di Dio, create conformi alla somiglianza di Dio, ci arricchisce e non divide l’uomo in sé. Così è per il Dio, UNO e TRINO; il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo costituiscono l’unico vero Dio, come ad esempio, lo spirito, l’anima ed il corpo costituiscono l’uomo.

L’uomo è stato creato anche ad immagine di Dio, perché fu creato con la ragione e la santità dell’innocenza originaria dell’uomo, che poi perdette, perdendo così in parte l’immagine di Dio in sé. Cristo è venuto proprio a riportare l’immagine di Dio nell’uomo. Le tre Persone della Trinità sono menzionate insieme nella forma battesimale in Matt. 28:19 e nella benedizione apostolica in 2Corinzi 13:13, come anche in 1Corinzi12:4-6 e Efesini 4:4-6, tutte cose che ne sottintendono la distinzione.
Pedro

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01/03/2012 18:40
 
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Ora, per analogia, se l’uomo creato a immagine e somiglianza di Dio è “trino”, anche Dio (di cui l’uomo è immagine e somiglianza) deve essere Trino, almeno, non deve essere impossibile crederlo.

Leggere attentamente i passi seguenti che sottintendono in maniera chiara la pluralità in Dio: Genesi 1:26-27; Genesi 3:22-23; Genesi 11:6-8; Genesi

19:24; Isaia 6:8-9; Zaccaria 13:7.

Molti non credono alla dottrina della Trinità, anche per il fatto che a sancirla ufficialmente è stata, per la prima volta (secondo teorie errate), la Chiesa Cattolica (o meglio quella Chiesa con ormai il germe pagano dentro se stessa, che sarebbe poi diventata l’odierna Chiesa Cattolica), nei Concili: Concilio I di Nicea (325 d.C.), divinità di Gesù; Concilio I di Costantinopoli (381 d.C.), divinità dello Spirito Santo. Questo non è corretto e giusto; primo, perché la dottrina della Trinità è chiaramente espressa nelle Sacre Scritture, secondo, tale dottrina era conosciuta anche prima dei suddetti Concili (nei quali fu ufficialmente sancita la dottrina della Trinità) dai credenti cristiani; terzo, e non meno importante, è il fatto che non perché ufficializzata in dei Concili cattolici, questa deve, per forza, essere scartata arbitrariamente. È vero che molte dottrine e dogmi di fede espressi nei vari Concili cattolici sono abominevoli e si oppongono alla Sacra Scrittura, ma è anche vero che molte dottrine di quelle che furono decise in seno ai vari Concili furono giuste e sante, perché spesso furono ufficializzate tesi, dottrine già conosciute e ritenute giuste e divine fin dalla Chiesa primitiva, in quanto chiaramente espresse nella Sacra Scrittura; e questa è una di queste.

È degno di nota anche il fatto che in Ap. 21:5-6, Colui che siede sul trono, cioè Dio Onnipotente (Ap 1:8), dice di essere l’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine, e le stesse cose vengono dette da Gesù riguardo a se stesso in Ap 1:17-18; Ap 22:12-13. Vi è anche una chiara correlazione tra quanto dice Gesù riguardo a sé: “Io sono”, con il: “Io sono”, dell’A.T riguardo a Yahweh, l’Eterno Iddio: Esodo 3:14-15; Isaia 43:10; Isaia 44:6; Isaia 48:12, da confrontare con Giov. 8:24; Giov. 13:19; Ap. 1:17-18; Ap. 22:12-13.

Pedro

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01/03/2012 18:40
 
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Ora, o vi sono “due Primi e due Ultimi” differenti nella divinità, e ciò è impossibile, poiché Yahweh afferma di essere il solo “Primo ed Ultimo”, o Essi sono identici nella divinità, e questo ci risulta essere la verità, poiché Gesù proclamò di essere il “Io sono” ed “il Primo e l’Ultimo, l’Alfa e l’Omega” (queste ultime sono la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, indicanti che Gesù è il principio e la fine di tutte le cose). I Test. di Geova credono che Gesù sia l’Arcangelo Michele, esaltato come prima creazione del Signore, come un dio; leggere: Isaia 43:10-11: “...Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me, non ve ne sarà nessuno. Io, io sono il SIGNORE e fuori di me non c’è salvatore”; Isaia 45:21-22: “...Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me”.

Leggere anche Deut. 32:39.

Risulta allora impossibile che Gesù sia un dio al di fuori dell’unico vero Dio e un Salvatore (come Egli del resto viene chiamato) all’infuori di Yahweh. Gesù è parte di Yahweh, ed è Yahweh, non è al di fuori di Yahweh. Non vi è altro Dio all’infuori dell’Eterno, e non vi è altro Salvatore all’infuori di Lui. Ma Gesù lo è, tale viene chiamato nelle Sacre Scritture, ciò avviene perché Egli stesso è Yahweh. Gesù non è l’Arcangelo Michele, né tanto meno un altro angelo; Ebrei 1:13-14: “E a quale degli angeli disse mai: <Siedi alla mia destra finché abbia posto i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi>? Essi non sono tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?> ”; Ebrei 2:5: “Difatti, non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo”.

Rivolgendomi ai Test. di Geova dico: come fate a pensare che Gesù sia l’Arcangelo Michele? Se così è, come mai Giuda, il fratello del Signore Gesù (leggere Giuda v.9), parla dell’Arcangelo Michele che disputa con il Diavolo per il corpo di Mosè, senza dare alcun minimo accenno alla Persona di Gesù racchiusa in tale personaggio? Forse egli, gli apostoli e tutti gli altri erano meno illuminati di voi? Infatti, Giuda lo chiama Arcangelo, non Signore e nemmeno ne correla minimamente la Persona di Cristo Gesù con quella di Michele Arcangelo. Gli apostoli non chiamarono mai Gesù con il nome di Arcangelo Michele, lo chiamarono invece ripetutamente (e così scrissero) Dio, Signore dei signori, Re dei re, ecc..

I Test. di Geova al vangelo di Giovanni 1:1 traducono: “...e la Parola era un dio” anziché “...e la Parola era Dio”, bisogna subito dire che nel testo originale greco l’articolo “un” non c’è, questa è un aggiunta dei Test. di Geova ed è segno di manipolazione della Sacra Scrittura, come del resto sono soliti fare. Essi, tra l’altro, non negano di aver posto l’articolo “un” in aggiunta al testo che l’originale greco non porta. Se dovessimo accettare le idee generali sulla Persona di Gesù, da parte dei Test. di Geova, ci sarebbero due “dii potenti” diversi l’uno dall’altro, ma ciò è impossibile, perché vi è un solo Dio Vero e Potente.

Pedro

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01/03/2012 18:41
 
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È interessante leggere il capitolo 18 della Genesi che ci mostra la visita fatta ad Abramo da tre personaggi, due dei quali erano angeli (Genesi 19:1), il terzo, il testo ce lo presenta con il nome di Yahweh, come Yahweh in Persona. (Nelle versioni evangeliche Nuova Riveduta il testo porta la parola: “SIGNORE” con caratteri maiuscoletto e quando ciò avviene, tale termine sta per il nome: “Yahweh”).

Giovanni nel suo vangelo 1:18 disse che nessuno ha mai visto Dio (il Padre), l’unigenito Figliolo Gesù Cristo, infatti, che è nel seno del Padre, è quello che lo ha fatto conoscere.

Gesù stesso disse in Giov. 5:37 che il sembiante di Dio non era mai stato visto da nessuno.

Il c.18 della Genesi mette in luce come Yahweh parlò faccia a faccia con Abramo e discorsero molto (leggere l’intero cap. 18 e anche quanto è detto riguardo a Mosè in Esodo 33:11). Gesù e Giovanni dicono che nessuno ha mai veduto Dio Padre. Così quando si dice che nessuno ha mai visto Dio, Gesù e Giovanni chiariscono che si tratta del Padre.

Così si spiega come mai da una parte nella Bibbia si afferma che nessuno mai ha visto Dio, dall’altra, invece, è scritto che alcuni l’abbiano visto faccia a faccia. Il problema viene a risolversi nel c. 19:24 della Genesi, come negli altri passi, dove è chiaramente identificata la pluralità di Dio in se stesso. Qui viene presentata, come in altri casi, una visione di questa unità composita del Dio Trino: “allora Yahweh fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte di Yahweh” (ricorda che nella versione Nuova Riveduta evangelica, il nome di Dio: “Yahweh” è riportato tutte le volte con la parola: “SIGNORE” avente caratteri maiuscoletto). È chiaro che a parlare con Abramo fu Gesù (Yahweh), non il Padre (Yahweh) perché questi nessuno lo ha mai visto “faccia a faccia”.

È evidente, nel passo in questione, che si presentano due Persone con il nome Yahweh (la terza Persona della Trinità [lo Spirito Santo] verrà poi rivelata più compiutamente nel N.T.).

Gesù Yahweh fece piovere dal cielo su Sodoma e Gomorra zolfo e fuoco, da parte del Padre Yahweh (che nessuno ha mai visto). Leggere anche Geremia 23:5-6: “, dice il SIGNORE (Yahweh), ”; Isaia 9:5-6; ecc..

Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono Uno in un unità composita (Deut. 6:4).

Noi crediamo nella dottrina della Trinità, perché essa è stata rivelata chiaramente nel N.T e in parte anche nell’A.T.
Pedro

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01/03/2012 18:41
 
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Gesù affermò: “Io sono la vita” (Giov. 14:6); se Egli fosse solo una creatura e non Dio stesso, non avrebbe potuto dire ciò: “Io sono la via, la verità e la vita”. Solo Dio è la vita, solo Egli è sorgente di vita. Ma Gesù è appunto Dio.

Gesù è Onnipresente (Matt. 18:20), solo Dio può esserlo, un angelo, una creatura non possono esserlo.

Come sarebbe possibile che Egli si possa trovare in ogni luogo, nello stesso momento, dove lo si invochi, se Egli non fosse Dio? Ciò è possibile perché Gesù è Dio. Gesù dice, in pratica, che Egli si sarebbe trovato in qualsiasi luogo (nello stesso momento) lo si sarebbe invocato; or questo indica la sua Onnipresenza, peculiarità unica di Dio; ma Gesù poté, a ragione, ben dire ciò, perché Egli è Dio.

Gli angeli, e i demòni non sono Onnipresenti; se Gesù fosse l’Arcangelo Michele, non avrebbe potuto dire ciò, e ci avrebbe ingannati tutti, infatti Egli non dice che dovunque si invochi il suo Nome sarà presente il Padre suo, bensì Egli stesso.

Gli angeli non possono fare ciò. Un esempio lo si può trovare in Giobbe 1:6-8; c.2:1-3; Dio chiede a Satana: “Da dove vieni?” E Satana gli risponde: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. Egli non è Onnipresente, ma è in continuo movimento. Anche gli angeli sono in movimento continuo. Solo Dio può essere Onnipresente, gli angeli non possono; Satana (angelo decaduto) appare come un girovago, come un vagabondo sulla terra sempre in cerca delle sue prede. In quest’opera, Satana viene in modo efficiente aiutato dalla collaborazione spaventosamente grande dei suoi numerosissimi seguaci demòniaci. Solo Dio è Onnipotente, Onnisciente e Onnipresente; Gesù ha dichiarato e dimostrato di avere tali peculiarità. Gli angeli per adempiere i loro servizi, nei riguardi degli uomini che devono ereditare la salvezza (Ebrei 1:14), sono dei girovaghi mandati sulla terra per operare in nome di Dio; non se ne stanno assolutamente fermi in cielo per adempiere da lì il loro incarico (Daniele 10:12-14,20-21), essi sono in movimento tra cielo e terra.
Pedro

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01/03/2012 18:42
 
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Gli angeli sono tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore degli uomini che devono ereditare la salvezza, Gesù invece è la Salvezza e la Vita, è il Primo e l’Ultimo, è l’Alfa e l’Omega, è Colui che scruta i cuori, è Onnipotente, Onnisciente e Onnipresente, Egli è Dio, non un angelo.

Riguardo al passo di Giov. 14:28, che i Test. di Geova travisano a loro perdizione, dobbiamo notare che Gesù non dice: “Dio è maggiore di me” bensì: “il Padre è maggiore di me”.

Se avesse detto: “Dio è maggiore di me”, avrebbe escluso se stesso dalla stessa Deità ed essenza divina di Dio Padre. Gesù, poi, non dice che il Padre sia “migliore” di Lui, ma “maggiore”. Egli è subordinato al Padre riguardo all’autorità, questo, però, non intacca assolutamente la questione della sua essenza divina. Prendendo l’esempio della natura umana, possiamo dire che il “figlio” di un uomo non è meno uomo del “padre” solo per il semplice fatto che gli è subordinato, perché la natura e l’essenza sono identiche. Così, il Figlio di Dio è sottomesso al Padre in quanto Figlio, ma la sua natura, essenza e sostanza sono uguali a quelle del Padre. A chi torna lo “spirito” dell’uomo, quando questi muore? La Bibbia dice: “Lo spirito torna a Dio che l’ha dato” (Ecclesiaste 12:9). Ma in Atti 7:59, ad esempio, viene detto che Stefano disse a Gesù: “Signore Gesù, accogli il mio spirito”. Come mai, se lo spirito torna a Dio, Stefano si rivolse in questi termini a Gesù? La risposta è perché Gesù è Dio.

La Parola di Dio ci comanda di credere e invocare il nome di Gesù per essere salvati. Come potrebbe essere possibile salvarsi credendo, invocando e vivendo per un angelo, una creatura? Ed essere condannati per non aver creduto ed invocato un angelo, una creatura, e per non essere vissuti nel suo nome? Non è in Dio che bisogna credere? Non è credendo in Lui, vivendo per Lui e invocando solo Lui, che si può essere salvati? Non è rinnegando Lui che si è condannati? Gesù però è Dio. Se Cristo non è Dio, allora Egli è stato menzognero nel suo insegnamento. Quando i giudei volevano ucciderlo perché si faceva uguale a Dio, Egli non ha mai dato ad intendere che in ciò questi si fossero sbagliati; non ha mai detto niente per non farlo credere, anzi ha sempre detto e fatto il contrario.

Inoltre, gli apostoli e i discepoli, nella Chiesa primitiva, invocavano Gesù giorno e notte; cosa questa che per di più, Cristo stesso aveva comandato loro di fare. Dio ci ordina di invocare solo Lui e di non avere altri dèi oltre a Lui o di fronte a Lui: Esodo 20:3; Deut 5:7.
Pedro

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01/03/2012 18:42
 
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Ora, se Gesù non fosse Dio e se invece fosse un dio inferiore invocato oltre al Dio vero, questa risulterebbe una grossa contraddizione della Parola di Dio. Ciò andrebbe contro l’ordine del primo comandamento. Come mai, cari Test. di Geova, gli apostoli e i discepoli “disubbidivano” così assiduamente al primo comandamento (inoltre, Gesù stesso avrebbe ordinato loro di fare così), visto che voi pensate che Gesù sia un dio, ma non il Dio Yahweh, che sia l’Arcangelo Michele esaltato, e non il Dio Creatore? È da dire che se Gesù non era, e non è Dio, quando i giudei volevano ucciderlo, perché si era fatto uguale a Dio (Giov. 5:17-18), per calmare loro ed evitare il probabile linciaggio, avrebbe potuto chiarire l’equivoco, dire chiaramente che loro stavano sbagliando nel pensare di Lui che Egli volesse “farsi uguale a Dio” e che non era affatto così, certamente gli avrebbe tranquillizzati, ma non agì, invece, così, perché Egli era veramente Dio e non poteva negare la sua divinità. Inoltre, se non fosse Dio, tacendo davanti a tale accuse, avrebbe realmente bestemmiato e offeso Dio, perché avrebbe sottratto a Dio la sua gloria e se ne sarebbe indebitamente appropriato. Ma Gesù tacque. Egli si definì, in modo assai preciso, come il Figlio di Dio Padre; ciò basterebbe da sé per riconoscere la sua Deità, infatti i giudei, forse più perspicaci dei Test. di Geova, molte volte volevano ucciderlo per tale affermazione, perché avevano inteso che così dicendo si faceva uguale a Dio, si faceva Dio. Leggere: Giov. 5:17-18; Giov. 19:7; Matt. 26:63-66.

Se Egli si fosse definito un semplice profeta, o meglio, un angelo incarnato (come pensano i Test. di Geova), i giudei non si sarebbero infuriati, non avrebbero detto che bestemmiava, tutt’al più avrebbero detto che era un pazzo. Gesù non si definì un figlio di Dio, ma il Figlio di Dio; la Scrittura ce lo presenta come l’unigenito Figlio di Dio. Questo è un appellativo esclusivo di Gesù e non è in assoluto un appellativo generico (Giov. 1:18). Nel N.T. la Chiesa viene chiamata Chiesa di Dio, ma altre volte viene chiamata Chiesa di Cristo, a prova del fatto che è la stessa cosa. In Atti 20:28, poi, è chiaramente detto: “...per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue”; Dio (Gesù) ha “acquistata” la Chiesa col suo sangue. Leggere anche Matteo 16:18.

Dio Padre rivolgendosi (come riconoscono i Test. di Geova) al suo Figliolo Gesù (ma anche allo Spirito Santo) dice a Lui: Genesi 1:26-27 “...” (v.26); poi c’è il commento: “Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina” (v.27).

Allora, prima al v.26 si parla della creazione dell’uomo con un verbo al plurale (che mostra la pluralità in Dio) e con degli aggettivi possessivi al plurale, poi, appare al v.27 il verbo al singolare, come pure l’aggettivo possessivo: v.26 “a nostra immagine”, v.26 “conforme alla nostra somiglianza”® v.27 “a sua immagine”; v.26 “Facciamo”®v.27 “creò l’uomo”, v.27 “lo creò”, v.27 “li creò”.
Pedro

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01/03/2012 18:43
 
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È chiaro che Dio è talmente unito in sé, nella sua pluralità, che può essere presentato al singolare, come al plurale nello stesso tempo. Ecco ciò che ha portato molti alla confusione, come nel caso dei Test. di Geova e di altri; Dio, è vero, moltissime volte è presentato al singolare, ma ciò perché nella sua unità plurima è così unito da potersi definire, senza errore, “Dio Unico”.

In Giudici 6:11-24, al v.11 è detto che l’Angelo di Yahweh apparve a Gedeone e si sedette sotto il terebinto d’Ofra. In questo verso si evidenzia che l’Angelo di Yahweh è apparentemente distinto da Yahweh, ma ai versi 14,15,16,17,18 e 19 lo stesso Angelo è chiamato Yahweh ed Egli parla come tale. Al v.20 è chiamato di nuovo col nome: l’Angelo di Yahweh.

Il fatto che nel N.T. si usino indifferentemente le locuzioni “lo Spirito di Dio”, e “lo Spirito di Cristo” implica la Deità di Gesù Cristo in modo chiaro.

Gesù viene denominato come il Signore, come il Salvatore; potrebbero (mi rivolgo ai Test. di Geova) essere questi attributi di un angelo? Egli viene chiamato il “Salvatore” e il “Signore”, come avviene per il Padre suo. Solo Dio è Signore sopra ogni cosa, e solo Dio è il Salvatore delle sue creature, non può esserlo un angelo che è esso stesso una sua creatura.

Dio viene chiamato “Signore” e “Salvatore”: Tito 1:3; Salmo 3:8; Isaia 45:21-22; 1Timoteo 2:3; 1 Timoteo 4:10; ecc.. Gesù viene denominato ugualmente con tali termini: Tito 1:4; Tito 2:13; Tito 3:6; Efesini 5:23; 2 Pietro 1:1; 2 Pietro 1:11; 2 Pietro 2:20; 2 Pietro 3:18.

Gesù, nella Sacra Scrittura, è chiamato “il Signore dei signori”, e questa sarebbe una bestemmia, se Egli non fosse Dio. Gesù è il “RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI” (Ap. 19:16); come si potrebbe definire con tali attributi un angelo, una creatura del Signore?

Dio è il “Primo e l’Ultimo e il Vivente”: Isaia 48:12; Isaia 44.6; lo è anche Gesù: Ap. 1:17-18; Ap.22:12-13; Giov. 8:24, 28. Allora, o vi sono “due Primi e due Ultimi” differenti nella divinità tra loro, e ciò è impossibile, poiché Dio afferma di essere il solo “Primo e Ultimo”, o Essi sono identici nella divinità.

Gesù può fare similmente le cose che fa il Padre: Giov. 5:18-19,21.

Gesù ha il potere di giudicare o salvare: Giov. 5:22-27; Atti 10:42; 2 Corinzi 5:10; 2 Timoteo 4:1; Matt. 25:31-34,41,46; può un angelo avere tale autorità e potenza?

Dio solo è Colui che conosce e scruta i cuori (Salmo 7:9), similmente Gesù ha lo stesso potere (Ap. 2:23). Come mai se Gesù non è Dio, i discepoli lo adorano, visto che si adora solo Dio (Matt. 28:9-10; Matt. 28:16-17; Luca 24:50-53)? Se fosse solo un angelo, si sarebbe opposto a ciò come fece l’angelo descritto in Ap.19:9-10; Ap. 22:8-9 (che, inoltre, non fu neanche chiamato Dio da Giovanni, ma solo adorato), (vedere pure l’adorazione dei magi a Gesù in Matt. 2:11). Può un angelo perdonare i peccati degli uomini (Luca 7:47-50; Luca 5:20-24; Matt. 9:1-6; Marco 2:3-11)? Inoltre, quando Gesù dice di essere UNO con il Padre, non vuole intendere che entrambi sono letteralmente una sola Persona, ma che sono UNO nell’amore, nella divina natura, essenza e sostanza, infatti, poi, chiede al Padre che coloro che credono nel suo nome siano Uno, come Gesù è UNO con il Padre (Giov. 17:11,21-23); è chiaro che i credenti non potranno mai essere letteralmente una sola persona con Dio, come non lo è neanche Gesù con il Padre nel senso stretto del termine, ma saranno Uno con Dio nell’unità e nell’amore perfetto (v. 23) come Gesù è con il Padre UNO.
Pedro

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01/03/2012 18:43
 
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Gesù possiede gli attributi divini: Onnipresenza (Matt.18:20), Onniscienza (Giov. 2:24-25; Giov. 11:11-14), Onnipotenza (Ap. 22:12; Matt. 28:18).

Il nome di Gesù vuol dire: “Dio salva”, il nome Emmanuele: “Dio con noi” (Isaia 7:14® Matt.1:23).

Il termine: “SIGNORE” con caratteri maiuscoletto, nella traduzione Nuova Riveduta della società biblica di Ginevra (per chi ha una Bibbia evangelica), sta per il nome di Dio: “Yahweh”.

Gesù viene anche chiamato svariate volte “Dio”: 1 Giov. 5:20; 2 Pietro 1:1; Tito 2:13; Romani 9:5; Ebrei 1:8-9®Salmo 45:6-7; Giov. 1:1-3; Filippesi 2:5-7; Giov. 20:28; Isaia 9:5-6; Colossesi 2:9.

Gesù è uguale a Dio nella divinità: Zaccaria 13:7.

Solo Dio può essere adorato; Gesù viene adorato dagli angeli: Ebrei 1:6; Ap. 5:11-14.

Gesù dice chiaramente che Lui deve essere adorato come si adora il Padre: Giov. 5:23; Gesù viene adorato e glorificato: Ap. 1:6; 2 Pietro 3:18; Filippesi 2:9-11; confrontare questi passi con Neemia 9:6.

Gesù è anche il Creatore (un angelo non lo è): Colossesi 1:16-17; Ebrei 1:2-3; Giov. 1:3-10; confrontare con Neemia 9:6; tutte le cose invisibili e visibili sono state create da Lui e per mezzo di Lui, quindi anche gli angeli.

Una creatura, un angelo non può creare niente dal nulla, non può dal nulla chiamare all’esistenza alcunché. Gesù creò le cose visibili e quelle invisibili, quindi anche gli angeli. Egli, quindi, non può a sua volta essere un angelo. Nel Nome suo, inoltre, si scacciano i demòni, e si compiono grandi e numerosi segni e prodigi. Oltretutto, nel suo Nome si crede, per ricevere la salvezza. Questi possono sembrare attributi di un angelo?

Inoltre, chi vede Gesù, ha visto il Padre (Giov. 14:7-11); il Padre è in Gesù, e Gesù è nel Padre; Essi sono UNO nell’essenza, nella sostanza e nella natura.

Se ciò non bastasse, leggiamo Ebrei 2:5: “Di fatti, non è ad angeli che Dio ha sottoposto il mondo futuro del quale parliamo”, quindi non è ad un angelo che Dio Padre ha sottoposto il mondo; Gesù, allora, al quale Dio Padre ha sottoposto il “mondo futuro”, non può essere un angelo.

Matt. 9:1-6; Luca 5:20-24; Marco 2:3-11; Gesù ha il potere di rimettere i peccati degli uomini; chi può avere tale autorità se non Dio solo? Può un angelo (l’Arcangelo Michele) avere tale potere e tale autorità che appartengono, invece, solo a Dio?
Pedro

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Sesso: Maschile
01/03/2012 18:44
 
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Il Salvatore di Gerusalemme si presenterà allo stesso tempo come Dio, come l’Angelo dell’Eterno, ed il rappresentante della Casa di Davide (Zaccaria 12:8). E, ancora, Yahweh dice: “...essi guarderanno a me, a colui che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un figlio unico, e lo piangeranno amaramente come si piange amaramente un primogenito” Zaccaria 12:10; confrontare con Ap.1:7.

Gesù è stato generato dal Padre, sin dall’eternità; da Lui sono state fatte tutte le cose: Colossesi 1:15-17. Egli è il Creatore: Giov. 1:3.

Cara lettrice e caro lettore, spero che l’elencazione approfondita e lo studio compiuto in questo libro, riguardo alla Deità di Gesù, vi siano stati d’aiuto.
Pedro

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