CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 
Pagina precedente | « 14 15 16 | Pagina successiva

Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:44
 
Quota

Seconda parte

La Persona dello Spirito Santo

Il termine “consolatore” o “paracleto” significa “avvocato” come tradotto in 1 Giovanni 2:1.

Il “paracleto” (avvocato) non era però un avvocato di professione (nella cultura di quei tempi non esistevano gli avvocati come professionisti, ma un amico che compariva in una causa, per conto di un altro in modo gratuito, agiva come suo intercessore o assistente. Nei tribunali dell’antichità, egli era quello che oggi si potrebbe chiamare un procuratore legale).

Il N.T. dà a questa parola un significato più importante, più ampio, intendendo con essa, riguardo allo Spirito Santo, uno che vivifica, fortifica, santifica e dà franchezza ai credenti. Gesù chiama lo Spirito Santo “un altro consolatore”: Giov. 14:16.

Lo Spirito Santo sarebbe stato un altro Consolatore, proprio come Gesù fu, con i discepoli, un Consolatore sempre pronto a rispondere a tutte le necessità.

Riflessione: lo Spirito Santo è chiamato anche Spirito dell’Eterno, del Signore, del Padre, di Gesù, Spirito di verità, di fede, di sapienza, di grazia, di gloria, di forza, ma tutti questi aggettivi si riferiscono, però, sempre alla stessa Persona dello Spirito Santo, al Consolatore. Quell’unico Spirito ha molti nomi, semplicemente, perché nel corso della storia umana, Egli ha operato e continua ad operare secondo vari ministeri. Lo Spirito Santo non è semplicemente una potenza o un’espressione figurata dell’energia divina, come sostengono gli antitrinitari. La Scrittura gli attribuisce una Personalità distinta come fa per il Padre e per il Figlio. Egli è dotato di pensiero, di conoscenza, di parola e di volontà. Ci si può comportare con Lui come con una persona: mentirgli, tentarlo, resistergli, rattristarlo, oltraggiarlo. Inoltre, Egli insegna, convince, guida, ode, parla, annuncia.

Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:45
 
Quota

Ecco lo studio che vi propongo secondo quanto dice la Sacra Scrittura:

1 Corinzi 12:11: “ma tutte queste cose le opera quell’unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole”.

Atti 13:2: “... lo Spirito Santo disse:”.

Atti 16:6-7: “Poi attraversarono la Frigia e la regione della Galazia, perché lo Spirito Santo vietò loro di annunziare la parola in Asia; e giunti ai confini della Misia, cercarono di andare in Bitinia; ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro”.

Matteo 28:19: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”.

Giov. 14:16-17: “e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché dimora con voi, e sarà in voi”.

Atti 15:28: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie”.

1 Corinzi 2:10-13 (lo Spirito scruta ogni cosa anche le profondità di Dio).

Giov. 14:25-26: “Vi ho dette queste cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto”.

Giov. 15:26 (lo Spirito, il Consolatore, testimonierà di Gesù): “... egli testimonierà di me”.

Giov. 16:7: “...non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò”.

Giov. 16:8: “Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio”.

Giov. 16:13-15: “quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà”.

Atti 5:3,9 (nel passo viene raccontata la storia di Anania e Saffira, i quali, a causa del loro comportamento ipocrita, vengono accusati di aver mentito e tentato lo Spirito Santo).

Atti 8:29: “Lo Spirito disse a Filippo: ”.

Atti 10:19-20: “Mentre Pietro stava ripensando alla visione, lo Spirito gli disse: ”.

Efesini 4:30: “Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione”.

Galati 4:6: “E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: ”.

2 Pietro 1:21: “infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo”.

Ap. 2:7; c.2:11; c.2:17; c.2:29; c.3:6; c.3:13; c.3:22; “Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese”.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:45
 
Quota

2 Corinzi 13:13: “La grazia del Signore Gesù Cristo e l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi” (accenno alle tre Persone divine nella pluralità di Dio).

Lo Spirito Santo non è uno Spirito senza una propria Personalità: Giov. 14:26; Giov. 14:16-17; Giov. 15:26; Giov. 16:7-8. Guardate la somiglianza tra Giov. 8:38; Giov. 12:49-50; Giov. 17:8 e ciò che viene detto riguardo alla Persona dello Spirito Santo in Giov. 16:13-15.

Come Gesù disse tutto quello che aveva udito dal Padre, e fece tutte le cose che il Padre gli aveva comandate, così lo Spirito Santo avrebbe detto e fatto tutte le cose che avrebbe udite dal Padre e dal Figlio. Tutto ciò si può dire di uno Spirito senza personalità o solo di un Essere che ha una propria personalità (Atti 8:29; Atti 10:19-20)?

La Persona dello Spirito Santo è anch’essa Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente ed eterna: 1 Corinzi 2:10-13; 1 Corinzi 12:7-11; Ebrei 9:14. La Sacra Scrittura, attribuendo vari nomi allo Spirito Santo, descrive e sottolinea diversi aspetti della sua natura, della sua opera e del suo ministero. Egli è chiamato Spirito di Dio, Spirito di Cristo, del Padre, il Consolatore, lo Spirito Santo, lo Spirito della Grazia, della vita, lo Spirito di adozione, ecc..

Nessuna influenza impersonale potrebbe compiere atti come: insegnare, intercedere, operare miracoli, nominare i vari predicatori, guidare, predicare, rivelare le cose profonde di Dio, ecc..

Quando si dice: “ripieni di Spirito Santo”, si vuol semplicemente dire: ripieni della potenza effusa e della grazia della Persona dello Spirito Santo. “Il battesimo dello o nello Spirito Santo” significa, invece, essere immersi dalla o nella soprannaturale potenza gloriosa dello Spirito Santo, ricevere il suggello, la consacrazione potente e santificante, effusa dalla Persona dello Spirito Santo. Il ministero di Gesù sulla terra era ed è quello di redimere, quello della Persona dello Spirito Santo è di santificare con potenza e grazia.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:46
 
Quota

Riflessione

Alcuni negano che lo Spirito Santo (il Consolatore) sia una Persona, perché nella Bibbia non viene esplicitamente detto che Egli abbia un corpo o una forma personale. La personalità e la corporeità (la possessione di un corpo) vanno distinte; la personalità presuppone intelligenza, sensibilità e volontà e non richiede necessariamente un corpo. Ricordiamo come in Giov. 1:14-18 Gesù viene astrattamente presentato come la Parola di Dio, che si incarna nella figura di un uomo sulla terra; se Egli non si fosse incarnato in un corpo e non avesse descritto fondamentali particolari della sua Persona, forse sarebbe difficile credere che la “Parola” avesse in sé una propria personalità, cosa questa che di fatto, invece, ha. (Leggere il passo di Giov. 1:1-4 e confrontarlo con il c.1:14-18, sempre del vangelo di Giovanni).

Tutto ciò non deve crearci confusione nemmeno per quel che concerne la Persona dello Spirito Santo, perché questi pur non essendoci stato presentato dalla Sacra Scrittura con una forma particolare e con un corpo, ciò non dimostra assolutamente che Egli non sia una Persona distinta nel seno dell’unico vero Dio.

I vari passi testimoniano della sua personalità, della sua volontà, del suo insegnamento, della sua guida, ecc.. Lo Spirito Santo fu chiamato da Gesù: “un altro consolatore”, perché invisibilmente sarebbe stato per i discepoli ciò che Gesù era stato visibilmente nel suo ministero fisico sulla terra.

L’uomo deve il suo essere “alle due Mani di Dio”, cioè alla Parola (Giov. 1:1-3) e allo Spirito Santo (Giobbe 33:4), perché a questi furono indirizzate le parole: “Facciamo l’uomo...”. Lo scopo dell’incarnazione di Gesù fu quello di rivelare il Padre; la missione del Consolatore è quella di rivelare il Figliolo. Come Cristo è Paracleto in cielo, così lo Spirito Santo è Paracleto in terra. Lo Spirito Santo è la terza Persona della Trinità; per la sua potenza l’universo è stato creato. Egli aleggiava sulla faccia delle acque e partecipò alla gloria della creazione (Genesi 1:2; Salmo 33:6; Salmo 104:30; Giobbe 33:4). Ad ogni modo, il “mistero” della natura di Dio e, quindi, della Trinità è un qualcosa che sino al tempo dovuto rimane incompleto alla conoscenza dell’uomo. Noi possiamo solo discernere quanto detto nelle Sacre Scritture, senza nulla aggiungere e nulla togliere.

Ogni onore e gloria sia resa in eterno al Dio Unico e Vero: Padre, Figlio e Spirito Santo!

Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:46
 
Quota

Capitolo 2

Il contraddittorio del sangue

Atti 15:19-21: “Perciò io ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio; ma che si scriva loro di astenersi dalle cose contaminate nei sacrifici agli idoli, dalla fornicazione, dagli animali soffocati, e dal sangue. Perché Mosè fin dalle antiche generazioni ha in ogni città chi lo predica nelle sinagoghe dove viene letto ogni sabato”; Atti 15:28-29: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie: di astenervi dalle carni sacrificate agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati, e dalla fornicazione; da questa cose farete bene a guardarvi. State sani”.

Con l’ordinamento dell’“astenersi dal sangue” cosa volevano dire gli apostoli? È chiaro che la sostanza del messaggio del Concilio era indirizzato soprattutto ai cristiani venuti dal paganesimo che dovevano fronteggiare con una cultura di santità e purezza, estranea, tempo prima, alla loro vita e al loro vecchio movimento religioso. L’“astenersi dal sangue” (avendo gli apostoli piena coscienza del sacrificio unico di Cristo con il suo santo sangue versato sulla croce) aveva connessione con il precetto mosaico, anche se ne fuggiva certamente parte dell’essenza simbolica antico-testamentaria. Il sangue rimaneva e rimane il simbolo della vita e dell’espiazione in Cristo Gesù. Anche se il problema del peccato è stato risolto una volta per tutte da Gesù sul legno della croce, come simbolo di vita e di espiazione il sangue rimane qualcosa di cui avere ancora il massimo rispetto e del quale non fare un uso impuro, come i pagani erano assai deliziosamente propensi a fare nei loro sacrifici idolatri. L’“astenersi dal sangue” nella decisione conciliare va soprattutto inteso nei confronti dell’uso idolatrico che i pagani ne facevano, ma anche nel senso stretto del termine.

Mi chiedo, dunque, ma che male c’è nel donare il proprio sangue umano ad un bisognoso in pericolo di vita se chi lo dona non è morto ma è vivo, e quindi, non viene intaccato in alcun modo il simbolo della vita, perché essa continua ad essere pienamente presente nell’individuo che lo dona? Nemmeno la simbologia dell’espiazione (dico solo simbologia perché Cristo avendo compiuto la perfetta, vera e unica espiazione una volta per sempre con la sua morte sulla croce e il suo sangue sparso, nel sangue oggi rimane solo il valore simbolico dell’espiazione e non più il legame fine a se stesso con esso che più non può esserci) può minimamente essere intaccata in questo, perché a fare del sangue di un animale un mezzo di espiazione non era il sangue in se stesso, ma la morte dell’animale, al quale apparteneva, lo faceva diventare un tale mezzo, infatti essendo il sangue anche il simbolo della vita, l’animale diveniva non solo simbolicamente ma anche cerimonialmente un sacrificio di vita rappresentato dal suo sangue (dell’animale ucciso) e di espiazione rappresentato sempre dal suo sangue. Quindi, il sangue, sia per divenire il simbolo della vita, che dell’espiazione, deve essere di una creatura morta: Levitico 17:10-16 “....perché il sangue è quello che fa l’espiazione, per mezzo della vita....”. Il sangue di Cristo ha avuto la potenza, la simbologia e l’effetto dell’espiazione perché Egli si è sacrificato morendo sulla croce per noi. Era il sangue di un animale morto o ucciso che non si poteva mangiare, perché in questo (nel sangue) vi è la testimonianza della vita, il segno della vita di quella creatura uccisa o morta per altri motivi. La prima volta che il Signore espresse il divieto di mangiare il sangue di animali uccisi (o morti) fu a Noè: Genesi 9:3-4; il sangue è la vita dell’animale.

Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:47
 
Quota

C’è da dire anche che gli animali non hanno un’anima immortale ma mortale, terrena; in pratica, come muore il loro corpo, muore anche la loro anima terrena e quindi in qualche modo il sangue di questi (e non solo), una volta uccisi o morti, rimane l’unico elemento (almeno simbolico) che testimonia la loro vita, ecco perché il loro sangue non va mangiato assieme alla loro carne.

Deut. 12:23: “ma guardati assolutamente dal mangiare il sangue, perché il sangue è la vita e tu non mangerai la vita insieme con la carne”. (Si noti come Dio disse esplicitamente di non mangiare il sangue insieme alla carne, quindi, è oltremodo chiaro che parla di animali morti e non di creature vive). Ma un uomo pienamente in vita e in coscienza delle proprie azioni non può peccare donando il suo sangue, perché questo non gli causa la morte e il simbolo della vita rimane in lui e quello dell’espiazione non viene neanche a crearsi, anzi quest’opera può rendere la vita a qualcuno che sta per perderla. Dio precisò di non mangiare il sangue degli animali uccisi per la caccia, né di quelli per il sacrificio. Dio parla di creature morte e non di vive. Il sangue degli animali uccisi nella caccia per il consumo veniva sparso e ricoperto di terra. Al contrario tutto il sangue degli animali sacrificati serviva per l’espiazione dei peccati sull’altare: Levitico 17:1-6; Deut. 12:15-16 (Iddio proibiva formalmente all’uomo di mangiare il sangue degli animali uccisi), o all’interno del santuario sul propiziatorio: Lev.16:14-19. Il sangue serviva a fare l’espiazione dei peccati ed era il simbolo della vita dell’animale ucciso, per questo motivo nessuno doveva mangiarne: Lev.17:10-14; Deut. 12:23-25; Genesi 9:4.

Il nuovo patto è suggellato nel sangue versato da Cristo Gesù una volta per sempre. Di conseguenza il sangue di animali morti ha perso la sua utilità “diretta” per l’espiazione del peccato, benché continui a sussisterne il valore simbolico, perché un sangue innocente e santo, e soprattutto versato con consapevolezza di fine dal possessore, ha estinto il fine di questi tipi di sacrifici e anche molti precetti legati conseguentemente ad essi. Dio, nei passi sopra citati, parla chiaramente: non si poteva mangiare il sangue delle creature uccise o morte per altra causa, perché la loro vita era nel sangue, esso era il simbolo della loro vita che più non c’era. È evidente che, mangiando la carne per sfamarsi, si doveva e si deve però tener conto e rispetto per il sangue, il simbolo della vita e dell’espiazione nell’A.T., ma anche nel N.T., come del resto ancora oggi.

Ma un uomo, che dona il suo sangue per dare la vita ad un suo “fratello o sorella”, pecca? Penso che i presupposti e le circostanze siano molto diverse. Inoltre, qui si tratta di un dono e non di un’appropriazione a danno di un’altra vita. In verità, Dio ci ha insegnato a donare e in quanto al dare non ci ha posto dei limiti, nemmeno il sangue quando questo serve a dare la vita a qualcun’altro.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:47
 
Quota

Gesù disse: Giov 15:13 “Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici”.

Appare chiaro che ad ogni individuo Cristo mostrò comprensione verso la sofferenza guarendone le cause ogni volta che le incontrava, così vuole che noi suoi servitori ci prodighiamo con immenso amore ad aiutare il prossimo con ogni mezzo secondo la fede.

Quindi, in ultima analisi, chi riceve il sangue (“chi lo mangia”), da una persona viva, non riceve il simbolo della vita e neanche dell’espiazione, perché il donatore è vivo; egli non lo ha privato della vita sua, ma semplicemente ne riceve un beneficio vitale attraverso parte di essa, senza nuocere a nessuno. Non credo di dovermi esporre più di quanto Dio non mi sospinga a fare, ma quanto ho appena detto l’ho fatto con certezza di convinzione. Dio ama che noi doniamo anche la nostra stessa vita per salvare un fratello o una sorella; è il gesto più grande che un uomo nel suo amore imperfetto possa fare. Il sangue di un uomo vivo donato ad uomo moribondo non ha nulla a che vedere con l’“astenersi dal sangue” del libro degli Atti, qui si parla di astenersi dal sangue di creature morte o uccise dei quali il simbolo della vita ora sussiste solo nel sangue e non più nell’animale, noi invece stiamo parlando di vivi che in tutti i modi vogliono aiutare il prossimo con ogni esempio di doni e di carità.

È anche certo che il sangue dei vivi rappresenta qualcosa d’importante e avere poco rispetto per esso, farne un uso insignificante, senza scopi precisi e benigni, sarebbe certamente un peccare.

Ma ciò, più generalmente parlando, vale per molte altre cose nella nostra vita.

Come può il Dio misericordioso, rivelatosi nella Persona di Cristo Gesù, accettare la morte di un uomo conseguente al non aver voluto ricevere del sangue donato, per seguire un formalismo religioso ipocrita? Come può il Signore accettare che un uomo lasci morire un suo fratello o una sua sorella, pur avendo egli la possibilità di salvargli la vita donando loro del proprio sangue? Osea 6:6: “poiché io desidero bontà, non sacrifici e la conoscenza di Dio più degli olocausti”.

Leggere: Matt. 12:3-7; i pani di presentazione potevano essere mangiati soltanto dai sacerdoti (Lev. 24:5-9), eppure Davide, è scritto in 1Samuele 21:1-6, che di fronte al pericolo della fame non ritenne di peccare mangiando i pani di presentazione; sentiva anche sicuramente il peso su di lui di altri suoi amici che avrebbero potuto fare una fine triste e, di fronte a quello che c’era in ballo, il resto gli sembrò di minor importanza, ma il bello è che Gesù in questo non gli imputò nessun peccato: Matt.12:3-7.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:48
 
Quota

Leggere i due passi di Matteo 9:9-13; c.12:3-7; si capisce bene in questi passi come Gesù, e quindi Dio, voglia la misericordia, anziché la pratica di un formalismo religioso pieno di preconcetti e pregiudizi.

Gesù inoltre “trasgredì” (o meglio gli scribi e i farisei lo credevano) la legge riguardo al riposo del sabato, per guarire un uomo con la mano paralizzata (Marco 3:1-6; Luca 6:6-11; Matteo 12:9-14), dichiarando in un certo senso che in quanto a fare il bene e il giusto nessuna legge umana, preconcetti o pregiudizi potevano o dovevano bloccare l’opera.

Ricordiamo che Cristo stesso ha offerto il suo sangue santo sul legno della croce per noi, per redimerci dai nostri peccati e quindi donarci attraverso “la trasfusione del suo sangue” la vita eterna.

Davide trasgredì, per motivi di forza maggiore, una disposizione divina, eppure Gesù non fa alcun accenno al peccato riguardo a questa azione, tanto più noi, per motivi di forza maggiore, potremmo donare la vita con un po’ del nostro sangue, e ciò non sarebbe un trasgredire qualcosa per i punti sopra citati e sicuramente sarebbe visto da Dio come un atto di misericordia e non come un’azione illecita.

Si può davvero far morire un bimbo, o un adulto, o chiunque sia, a motivo di una pretesa convinzione religiosa formale? Credo che di fronte al decidere di una morte o vita di un essere umano ci voglia ben più di una pretesa convinzione, perché quello che c’è in ballo è troppo grande. Il sangue di un donatore non è qualcosa di impuro perché come dice Paolo, e come vedremo meglio più avanti, tutto quel che Dio ha creato è buono, e nulla è da respingere, se usato con rendimento di grazie, perché è santificato dalla preghiera e dall’opera di Cristo: 1Corinzi 8:4; 1Corinzi 8:8; 1Corinzi 10:23-33; Colossesi 2:16; Romani 14:2-3; 1Timoteo 4:4-5; Tito 1:15; inoltre possiamo mangiare e bere qualsiasi cosa, l’importante è farlo ringraziando in ogni cosa il Signore nostro Salvatore.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:48
 
Quota

Quindi, non essendo qualcosa di impuro, non essendo il sangue di una creatura uccisa (o semplicemente morta) e potendo noi bere e mangiare ogni cosa, possiamo certamente donare o ricevere il sangue nel nostro corpo per questioni nobili e benigne, ringraziando e lodando sempre l’Iddio misericordioso per ogni cosa nella nostra vita. Gesù disse che non è quello che entra nell’uomo che può contaminarlo o renderlo impuro, ma sono le cose che escono di cattivo dall’uomo, nel senso di parole e poi azioni, che lo contaminano, perché esse testimoniano di un cuore malvagio: Marco 7:15-23. Tuttavia, attenendomi al Concilio di Gerusalemme (Atti 15:19-21; Atti 15:28-29) bisogna dire che è giusto non “mangiare” il sangue di creature morte o uccise, non perché questo sia impuro o possa renderci impuri, ma per ubbidienza a Dio e per rispetto verso il valore simbolico dell’espiazione che in questo caso sussiste e del simbolo della vita che rimane nel sangue di chi la vita l’ha persa.

Alcuni potrebbero contraddirmi dicendo che il sangue di animali si può invece “mangiare”, infatti, potrebbero portare argomentazioni del tipo: come per le carni sacrificate agli idoli, e le cose da questi contaminate nei sacrifici, il concetto venne poi reso più chiaro da Paolo (lo vedremo meglio più avanti) quindi, anche il sangue di animali uccisi si potrebbe mangiare.

Ma obbietto loro con queste parole semplici: innanzi tutto non è vero (come dicono taluni) che gli apostoli al Concilio di Gerusalemme, nel decidere tali direttive da seguire, furono influenzati psicologicamente dalle circostanze storico-ambientali giudaiche, queste invece furono soltanto l’occasione e la causa che diede luogo al Concilio e non il contrario. Nella mente degli apostoli tali direttive dovevano essere non una misura provvisoria ma una legge perenne per la Chiesa. Si legga Atti 15:28-29: “....di queste cose, che sono necessarie.....da queste cose farete bene a guardarvi. State sani”; v.28: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi di non imporvi altro peso all’infuori di queste cose, che sono necessarie”. Questo Concilio guidato dallo Spirito Santo diede delle indicazioni “necessarie” (v.28-29), e a chi ancora pensa siano transitorie, rispondo che il v.28 dice: “Infatti è parso bene allo Spirito Santo e a noi......”; secondo voi lo Spirito Santo che è Dio può cambiare idea? Qui si fa volontariamente accenno prima allo Spirito Santo e poi agli apostoli, come a voler significare che le direttive, in questo caso, vengono dal cielo e date poi ai ministri di Dio e, quindi, necessarie e perenni e non transitorie (Giacomo 1:17).
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:49
 
Quota

Così lo intese l’antichità cristiana e le tracce si trovano nei vari documenti storici della Chiesa primitiva ma anche post-primitiva; se ne parla perfino nel Concilio di Costantinopoli (VII sec. d.C.), in quello di Gangra (IV sec. d.C.) e nei cosiddetti canoni apostolici.

Giacomo riassunse la decisione: “Perciò io ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio, ma che si scriva loro di astenersi...”. Fu loro semplicemente imposto (ai cristiani venuti dal paganesimo, ma anche ai cristiani venuti dal giudaismo, solo che quest’ultimi erano già, a motivo della loro vecchia religione, istruiti in queste direttive, ecco perché loro non vengono citati come destinatari di tali direttive) di astenersi dall’idolatria, dalla fornicazione, dalle carni soffocate e dal sangue di animali uccisi: Atti 15:19-21.

Questa decisione fu comunicata da una delegazione del Concilio ai cristiani che provenivano dal paganesimo. Questo concordato di Gerusalemme vale in ogni tempo per tutti i cristiani, sia che vengano dal giudaismo, sia che vengano dal mondo pagano. Ad esempio, riguardo alla fornicazione potremmo forse dire che è stato qualcosa di transitorio il divieto da parte del Concilio? No di certo!

Eppure è chiaro che se vogliamo annullare qualcosa di dichiarato dallo Spirito Santo al Concilio di Gerusalemme, qualcuno potrebbe pensare e ritenere giusto poterne annullare o variare qualcos’altro. Ciò è illecito davanti a Dio, non saremmo migliori di tanti altri, se manipolassimo la Sacra Scrittura con le sue direttive, tanto più, che il passo biblico presenta lo Spirito Santo come consigliere di tali direttive che, poi, oltre tutto non erano neanche qualcosa di nuovo, perché Dio tali cose le aveva già comandate, in passato, al popolo giudeo nella legge di Mosè.

Tutto ciò è servito, per mezzo dello Spirito Santo, a fare un riordino specifico (non generale) di alcune cose che i gentili (i pagani), non abituati ad attuare, dovevano, invece, osservare nella cristianità.

Certamente l’ordine conciliare, riguardo all’astenersi dalle carni sacrificate agli idoli, era qualcosa di “incompleto”, nel senso che andava chiarito, non perché espresso male, ma semplicemente perché era un po’ ombrata la vera essenza del messaggio stesso.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:49
 
Quota

Le cose sacrificate agli idoli erano i cibi dedicati agli idoli, in genere, si trattava di carni: Atti 15:20.

Riguardo alle carni soffocate, invece, erano gli animali uccisi per soffocamento (probabilmente quasi sempre di piccolo taglio) e dai quali, quindi, non era stato fatto defluire regolarmente il sangue. Il divieto in questo non stava tanto nel non mangiare della carne di un animale ucciso per soffocamento, come se il problema fosse legato al tipo di uccisione dell’animale da mangiare, ma al fatto che questa operazione si proponeva spesso per un tipo di preparazione della carne che non avrebbe escluso dalla pietanza il sangue dell’animale ucciso (Paolo spiegherà che il cristiano è libero di comprare quello che vuole al mercato).

Il credente non peccherà comprando carne soffocata, non dovrà fare inchieste del genere a motivo di coscienza, perché il divieto come detto prima sussiste non su questo, ma sul mangiare il sangue.

Inoltre, è utile dire che non bisogna comprendere in modo errato le parole di Paolo, ad esempio, in Colossesi 2:16-17; 1Corinzi 10:25-31 e in altri passi del Nuovo Testamento che parlano similmente, come se in tali concetti venisse, implicitamente, detto che si può mangiare anche il sangue degli animali.

Paolo stesso invece andò, dopo la decisione del Concilio, fra i cristiani che venivano dal paganesimo, a prodigarsi per trasmettere le decisioni conciliari (Atti 16:1-5 [v. 4]), in esso prese, tra cui il divieto di mangiare il sangue. Vedere anche: Atti 15:1-2,6,19-20,22-23,28-29; Atti 21:25.

Paolo, quindi, andò fra i pagani convertitisi al cristianesimo, e oltre a predicare il Cristo, predicò anche le direttive del Concilio, per cui egli non può in alcun modo essersi contraddetto in questo senso.

Gesù, inoltre, non tollera coloro che, con consapevolezza, sentimento e spirito di approvazione, mangiano carne sacrificata agli idoli: Ap.2:20.

Paolo spiegò che c’era la libertà di mangiare carni sacrificate agli idoli solo per coloro che non ne erano partecipi della preparazione cerimoniale e che, inoltre, nel mangiarle, quando dovesse capitare, non vi fosse uno spirito di approvazione.

Nella decisione conciliare riguardo al non mangiare le carni sacrificate agli idoli, l’intento era quello di far astenere i credenti cristiani, venuti dal mondo pagano, da qualsiasi atteggiamento vecchio nei confronti degli idoli, dal partecipare alle usanze pagane, ai sacrifici, dal mangiare la carne sacrificata con una personale partecipazione, credendo di ricevere un beneficio, legati ancora a residui di fede nei vecchi idoli e soprattutto dal mangiarla con spirito di approvazione; quindi, in pratica, astenersi dall’idolatria che implica l’oggetto da una parte e la devozione dall’altra.

Qui viene condannato chiunque che, nel mangiare la carne sacrificata agli idoli, lo facesse a causa di devozione, e non se lo facesse per altri motivi non legati a fede e devozione agli idoli.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:49
 
Quota

Sarebbe impossibile che qualcuno possa avere sempre la certezza che la carne, che comunemente acquista, sia priva di qualche legame idolatrico sacrificale che, ai tempi degli apostoli, era cosa comune nel mondo pagano.

Qualcuno, se così non fosse, in quei tempi avrebbe potuto vivere con qualche fobia in questo tipo di circostanze, per eccesso di zelo al Signore, ed è sicuramente per questo motivo che Paolo chiarì meglio, in sostanza, il comando del non mangiare carne sacrificata agli idoli.

Si può notare come nella decisione del Concilio di Gerusalemme non vi è una elencazione di dottrine riguardo alla fede, ma solo una spiegazione riguardo ad una pratica giusta nel muoversi nella fede, seguendo determinate cose e scartandone delle altre: idolatria, fornicazione, sangue di animali. Si voleva far rendere pienamente coscienti i venuti dal paganesimo di non dover più essere neanche minimamente legati, in alcun modo, a certe vecchie loro usanze pagane che nella cristianità non erano per niente accettabili, come lo erano invece state nel loro vecchio movimento religioso.

Quindi, riguardo alla decisione conciliare di non mangiare carni sacrificate agli idoli e animali soffocati, Paolo ben presto, volendo far comprendere meglio quello che lo Spirito Santo aveva dichiarato, disse che si era perfettamente liberi di mangiare carni sacrificate agli idoli e, dunque, anche carne di animali soffocati (privati del sangue, chiaramente) come anche tutto ciò che si vende al mercato, l’essenziale è di prendere tutto ciò con spirito di riconoscenza al Signore e di non scandalizzare il proprio fratello e, non di meno, non essere mai i corresponsabili o i responsabili diretti di tali culti, perché altrimenti si peccherebbe di idolatria, ma se qualcuno, un pagano, portava della carne sacrificata agli idoli ad un amico cristiano, quest’ultimo non era tenuto, affatto, a fare la genealogia o l’identi-kit di tale cibo (l’importante è non essere un responsabile di tale azione e non condividere tale idolatria) perché egli mangiando avrebbe ringraziato l’Iddio Creatore e ciò avrebbe reso quel pasto puro da qualsiasi contaminazione ipotetica degli idoli. Paolo dice anche che è a motivo della coscienza degli altri che non bisogna, in alcuni casi, mangiare della carne sacrificata agli idoli (per non scandalizzarli), nel caso che il pagano avesse detto la provenienza e l’utilizzo fatto della carne verso gli idoli, ma non a motivo della nostra (coscienza), se mangiamo o se, insomma, facciamo ogni cosa con rendimento di grazie al Signore, nulla è impuro: 1Corinzi 8:4; 1Corinzi 8:8; 1Corinzi 10:23-33; Colossesi 2:16; Romani 14:2-3; 1Timoteo 4:4-5; Tito 1:15. Rimane assodato il fatto che non bisogna sacrificare le carni agli idoli, come non bisogna fare anche qualsiasi altra cosa legata all’usanza pagana, perché ciò vuol dire idolatria. Riguardo al sangue di animali morti o uccisi è un atto di ubbidienza a Dio e di giustizia non “mangiarlo”, un rispetto al simbolo della vita e dell’espiazione. Paolo dice che possiamo mangiare qualsiasi cosa perché tutto è puro, ma ciò non vuol dire assolutamente che si possa mangiare il sangue degli animali uccisi. Nella Bibbia, precisamente nel N.T., viene detto che i cristiani sono liberi dalla legge in Cristo Gesù, ma ciò non vuol dire che non bisogna attuare sempre le norme morali del decalogo. Ogni cosa è pura e nulla è impuro, infatti il sangue, sia esso di una creatura morta o viva, è puro, ma rimane tuttavia il divieto di mangiare il sangue di creature morte; il simbolo della vita è scandito nel sangue e per giustizia si è obbligati ad astenersi dal mangiarlo. Ad ogni modo, oggi, comunque, in ogni punto vendita di carni, queste vengono già private normalmente del sangue. Non è un sacrificio privarsene, è, invece, un gesto nobile e rispettoso. Mi sono sempre chiesto molte cose riguardo a Dio e alla sua opera che risulta, in qualche modo, essere piena di un misterioso disegno divino, e poi, perché questo e perché quest’altro, quello che so di certo è che ubbidire alla sua Parola piena di saggezza sublime, eccelsa, è la cosa più giusta per l’uomo. Il resto, quello che sfugge alla imperfezione della saggezza, della conoscenza e dell’intelligenza umana si comprenderà un giorno di fronte alla Presenza del nostro divino Creatore. Ogni dubbio, ogni cosa che non comprendiamo sarà spaventosamente annientato dalla piena conoscenza del Divino e dell’opera sua.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
01/03/2012 18:50
 
Quota

Nell’A.T. Dio espresse la sua volontà riguardo al divieto di mangiare il sangue di creature morte, al Concilio di Gerusalemme riconfermò tale norma per mezzo dello Spirito Santo che investì gli apostoli.

Quello che mi premeva, maggiormente, era riuscire, per la potenza dello Spirito di Dio, a far comprendere ai Testimoni di Geova (e a quelli che la pensano come loro) che il donare il sangue ai bisognosi non rientra nel divieto delle direttive conciliari e di Dio.

Indice:

Introduzione ai due libri:

Titolo primo libro: “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?”

Presentazione dell’autore:

Prefazione dell’autore:

Cap. 1 “Tradizione e Sacra Scrittura

Cap. 2 “Idolatria, culto dei santi e falsi miracoli”

Prima parte: “Idolatria, culto dei santi”

Seconda parte: “Falsi miracoli”

Cap. 3 “Culto di Maria”

Cap. 4 “Santa Cena del Signore o Eucaristia cattolica?”

Cap. 5 “Sacramento cattolico della penitenza (o confessione)

Cap. 6 “Il Papato cattolico”

Cap. 7 “Il Purgatorio”

Cap. 8 “Il Regno di Dio sulla Terra o Millennio”

Titolo secondo libro

: “La Trinità e il contraddittorio del sangue

Prefazione dell’autore

:

Cap. 1 “La Trinità”

Prima parte: “Deità di Gesù”

Seconda parte: “La Persona dello Spirito Santo”

Cap. 2 “Il contraddittorio del sangue”

E' in ogni modo vietata, per puri scopi precauzionali, (riguardanti frodi, manipolazioni e alterazioni dei testi), la pubblicazione, (parziale o totale), da parte di terzi, sulla rete internet o con altri mezzi di diffusione di massa, del Libro: "Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?; La Trinità e il contraddittorio del sangue", dei volantini, dei bigliettini e della locandina evangelici, come anche di tutti gli altri contenuti interni al sito.


================

Sono permessi gratuitamente e pienamente lo scaricamento dei file, la fotocopiatura e la stampa dei documenti suddetti (naturalmente sono esclusi usi impropri e in malafede, come alterazioni o modifiche di qualsiasi tipo dei testi). E’ vietata pure in qualunque modo la vendita dei testi.

Missione Cristiana Evangelica - Stefano Ligorio

Versione del Libro in HTML, adatta per ipovedenti e sofferenti di cecità, compatibile con i programmi vocali dei PC per i ciechi. Dio vi benedica tutti.

Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?; La Trinità e il contraddittorio del sangue” in formato HTML

. Per scaricare Gratuitamente il libro in PDF con una visualizzazione migliore, numeri di pagine,ecc.,(versione originale completa) andare sul sito segnalato sopra o qui sotto.

www.missionecristianaevangelica.it


========================

Pedro

Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | « 14 15 16 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:01. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com