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01/03/2012 18:49 | |
Così lo intese l’antichità cristiana e le tracce si trovano nei vari documenti storici della Chiesa primitiva ma anche post-primitiva; se ne parla perfino nel Concilio di Costantinopoli (VII sec. d.C.), in quello di Gangra (IV sec. d.C.) e nei cosiddetti canoni apostolici.
Giacomo riassunse la decisione: “Perciò io ritengo che non si debba turbare gli stranieri che si convertono a Dio, ma che si scriva loro di astenersi...”. Fu loro semplicemente imposto (ai cristiani venuti dal paganesimo, ma anche ai cristiani venuti dal giudaismo, solo che quest’ultimi erano già, a motivo della loro vecchia religione, istruiti in queste direttive, ecco perché loro non vengono citati come destinatari di tali direttive) di astenersi dall’idolatria, dalla fornicazione, dalle carni soffocate e dal sangue di animali uccisi: Atti 15:19-21.
Questa decisione fu comunicata da una delegazione del Concilio ai cristiani che provenivano dal paganesimo. Questo concordato di Gerusalemme vale in ogni tempo per tutti i cristiani, sia che vengano dal giudaismo, sia che vengano dal mondo pagano. Ad esempio, riguardo alla fornicazione potremmo forse dire che è stato qualcosa di transitorio il divieto da parte del Concilio? No di certo!
Eppure è chiaro che se vogliamo annullare qualcosa di dichiarato dallo Spirito Santo al Concilio di Gerusalemme, qualcuno potrebbe pensare e ritenere giusto poterne annullare o variare qualcos’altro. Ciò è illecito davanti a Dio, non saremmo migliori di tanti altri, se manipolassimo la Sacra Scrittura con le sue direttive, tanto più, che il passo biblico presenta lo Spirito Santo come consigliere di tali direttive che, poi, oltre tutto non erano neanche qualcosa di nuovo, perché Dio tali cose le aveva già comandate, in passato, al popolo giudeo nella legge di Mosè.
Tutto ciò è servito, per mezzo dello Spirito Santo, a fare un riordino specifico (non generale) di alcune cose che i gentili (i pagani), non abituati ad attuare, dovevano, invece, osservare nella cristianità.
Certamente l’ordine conciliare, riguardo all’astenersi dalle carni sacrificate agli idoli, era qualcosa di “incompleto”, nel senso che andava chiarito, non perché espresso male, ma semplicemente perché era un po’ ombrata la vera essenza del messaggio stesso. Pedro
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