CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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19/02/2012 18:14
 
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Ma il fatto è che, su numerosissimi punti, le dottrine della Chiesa Romana sono molto diverse sia da quanto è detto dalle Sacre Scritture, sia da quanto deduciamo proprio dai “Padri della Chiesa” e dai “Padri Apostolici”.

Inoltre, si notano alcune divergenze dottrinali tra la testimonianza del N.T. e le affermazioni degli stessi “Padri della Chiesa” e i “Padri Apostolici” quanto più ci allontaniamo dall’epoca apostolica, cioè dal I secolo.

Ora, se come dicono i documenti cattolici, le due fonti: la Sacra Scrittura e la tradizione scaturiscono da un’unica fonte, non vi dovrebbero esserci tali differenze, ma esse pur vi sono, e sono tante. Ma grazie a Dio, gli apostoli ci hanno lasciato le Sacre Scritture del N.T. che oltre a quelle dell’A.T., noi consideriamo Scrittura Sacra e unica fonte autentica delle dottrine che stanno alla base della fede cristiana.

In ogni caso se vi fosse un’autentica tradizione, al di fuori della Sacra Scrittura, tale tradizione non potrebbe mai essere in contrasto con le Scritture ispirate, dato che la rivelazione di Dio è una sola e senza contraddizioni.

Il sacrificio espiatorio di Cristo ha dato vita ad un nuovo patto suggellato con il suo stesso sangue sul legno della croce. I sacrifici di animali con i relativi cerimoniali, gli ordinamenti che regolavano il culto, che salvaguardavano i diritti dell’uomo, le feste, ecc., legati alla legge erano, infatti, “l’ombra dei beni futuri” (Colossesi 2:16-17) inoltre, Israele non ha rispettato il patto antico e per tale motivo questo è stato sostituito con un altro fondato su migliori promesse: Ebrei 8:6-13 “Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore. Perché se quel primo patto fosse stato senza difetto, non vi sarebbe stato bisogno di sostituirlo con un secondo. Infatti Dio, biasimando il popolo, dice: <Ecco i giorni vengono, dice il Signore, che io concluderò con la casa d’Israele e con la casa di Giuda, un patto nuovo : ....perché essi non hanno perseverato nel mio patto....> Dicendo: <Un nuovo patto>, egli ha dichiarato antico il primo. Ora quel che diventa antico e invecchia è prossimo a scomparire”.

Ebrei 10:9-10: “..Così, egli abolisce il primo per stabilire il secondo. In virtù di questa <volontà> noi siamo stati santificati, mediante l’offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre”.

Ebrei 9:9-10: “....I doni e i sacrifici offerti secondo quel sistema non possono, quanto alla coscienza, rendere perfetto colui che offre il culto, perché si tratta solo di cibi, di bevande e di varie abluzioni, insomma, di regole carnali imposte fino al tempo di una loro riforma”.

Con il nuovo patto vi è l’abrogazione delle ordinanze sacrificali, cerimoniali e quant’altro (non del decalogo però). Il sacerdozio levitico, i sacrifici, le cerimonie, le feste, ecc., ordinate dalla legge, prefiguravano Cristo Sommo Sacerdote e il suo sacrificio espiatorio.

Queste cose compiute e racchiuse nel sacrificio di Gesù offertosi una volta per sempre, ormai non sono più necessarie, anzi sono inutili benché sussiste il loro valore simbolico. L’autore dell’epistola agli ebrei afferma la superiorità del cristianesimo su ogni rivelazione anteriore ad essa, poiché Gesù le supera in modo infinito.

Il capitolo 7 di Ebrei, versi 11-28 (sarebbe meglio leggere l’intero capitolo) sottolinea la superiorità del sacerdozio di Cristo di cui è tipo Melchisedec, sul sacerdozio levitico, l’annullamento di quest’ultimo e del suo cerimoniale e la completa sufficienza del sacerdozio di Cristo: “Se dunque la perfezione fosse stata possibile per mezzo del sacerdozio levitico (perché su quello è basata la legge data al popolo), che bisogno c’era ancora che sorgesse un altro sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec e non scelto secondo l’ordine di Aaronne? Poiché, cambiato il sacerdozio, avviene necessariamente anche un cambiamento di legge....Così qui vi è l’abrogazione del comandamento precedente a motivo della sua debolezza e inutilità (infatti la legge non ha portato nulla alla perfezione); ma vi è altresì l’introduzione di una migliore speranza, mediante la quale ci accostiamo a Dio......Quelli sono stati fatti sacerdoti senza giuramento, ma egli lo è con giuramento........ Ne consegue che Gesù è divenuto garante di un patto migliore del primo. Inoltre, quelli sono stati fatti sacerdoti in gran numero, perché la morte impediva loro di durare; egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro. Infatti a noi era necessario un sommo sacerdote come quello, santo, innocente, immacolato, separato dai peccatori ed elevato al di sopra dei cieli;.....La legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento fatto dopo la legge, costituisce il Figlio, che è stato reso perfetto in eterno”.

Pedro

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D’altro canto Cristo solo è stato fatto sacerdote secondo l’ordine di Melchisedec, ottenendo un sacerdozio che non si trasmette (Ebrei 7:21-24), di conseguenza non ha Vicari sulla terra.

Efesini 1:22: “Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa”. Egli opera dal suo trono celeste, ed esercita Egli stesso eternamente il suo sacerdozio per mezzo dello Spirito Santo e può salvare chiunque si affidi per fede al suo nome.

Ebrei 7:24-25: “...può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro”. È in abominio a Dio cercare altri intercessori nei santi cattolici, nella Madonna o negli angeli poiché oltre a quanto la Bibbia proibisce riguardo all’invocazione delle anime dei defunti (santi o non), al venerali, ecc., Cristo è il nostro unico mediatore fra Dio e l’uomo in modo completamente sufficiente (1Timoteo 2:5-6; Atti 4:12).

Nell’A.T. la religione giudaica si presentava in quest’ordine:

1) Aaronne (poi nel tempo i suoi successori) il sommo sacerdote, il quale era l’unico che poteva accedere, e una sola volta all’anno, nel luogo santissimo il giorno delle espiazioni.

2) I sacerdoti ed i leviti, incaricati del servizio del santuario, esercitavano le loro funzioni non oltre il luogo santo.

3) Il popolo ammesso a presentare le sue offerte nel cortile, davanti all’altare degli olocausti.

Sotto la legge mosaica dell’antico patto, Israele era composto da una casta sacerdotale levitica e dal popolo di Dio. Nel N.T., Cristo è il Sommo Sacerdote unico e perfetto (Ebrei 7:11-28); il sacerdozio, inteso come una casta a parte e comprendente i paramenti sacerdotali e quant’altro, è annullato; i credenti fanno tutti parte del sacerdozio regale, essendo divenuti re e sacerdoti con Gesù che li ha introdotti fin nel luogo santissimo (prima inaccessibile al popolo e ai sacerdoti, ma solo accessibile al Sommo Sacerdote, una volta all’anno), presso il quale, il velo o la cortina che lo separava dal luogo santo e dal popolo è stato tolto definitivamente.

Ap.1:6: “che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo...”.

Ap.5:10: “e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra”.

Ebrei 10:19-22: “Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio.....”.

1Pietro 2:5-9: “anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali....Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa ”.

La comunità dei credenti, si accalca davanti alla croce del sacrificio espiatorio, dinanzi a Gesù, e ha pieno titolo di arrivare alla promessa del nuovo patto senza intercessori umani, potendo arrivare in modo personale e diretto a Dio tramite Gesù Cristo.

Pedro

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19/02/2012 18:15
 
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Così, pur ammettendo i doni spirituali e i ministeri particolari nell’ambito della Chiesa di Cristo, il nuovo patto non conosce più assolutamente clero (ovvero una casta separata di sacerdoti intermediari), giacché la vera Chiesa di Dio universale è un regno di sacerdoti sottomessi all’unico Sommo Sacerdote, l’Eterno Gesù, mediatore di un nuovo patto.

Ebrei 9:11,12,15: “Ma venuto Cristo, sommo sacerdote dei beni futuri...è entrato una volta per sempre nel luogo santissimo, non con sangue di capri e di vitelli, ma con il proprio sangue. Così ci ha acquistato una redenzione eterna...Per questo egli è mediatore di un nuovo patto...”.

Per capire meglio cos’era il luogo santissimo, parleremo in sintesi del tabernacolo, quest’ultimo era il santuario trasportabile, la “dimora” di Dio in mezzo al suo popolo d’Israele.

Esso era composto di tre parti:

Il cortile, dove tutti gli israeliti potevano entrare, il luogo santo riservato ai sacerdoti, e il luogo santissimo, dove solo il sommo sacerdote poteva entrare, e lo faceva una volta l’anno. In quest’ultimo luogo c’era l’arca dell’alleanza che era una cassa di legno d’acacia ricoperta d’oro, la quale conteneva le due tavole della legge. Nel tabernacolo erano riprodotte l’immagine e l’ombra del Santuario Celeste. Mosè lo costruì secondo il modello indicatogli da Dio sulla montagna in modo conforme e preciso; ogni particolare aveva la sua importanza ed il suo significato spirituale. L’epistola agli ebrei conferma che il Santuario fatto da mani d’uomo lo è stato come “imitazione del vero Santuario” stabilito dal Signore nel cielo (Ebrei 8:2,4-5; c.9:11,23-24). Il cerimoniale, il culto, i sacrifici, il sacerdozio d’Aaronne sono tipi e profezie della Persona, del sacrificio e del sacerdozio di Cristo, nostro Sommo Sacerdote. Questi tipi e queste ordinanze erano solo temporanee: abiti, utensili, divisioni del santuario, velo, sacrifici, abluzioni, ecc., tutto ciò ha fatto posto al culto reso in spirito e verità; giacché la venuta di Gesù Cristo ha compiuto tutto (Giov.19:30; Giov. 4:23-24; Ebrei 8:5; Ebrei 9:1-10). Voler trasportare tali cose nel culto cristiano, come fanno la Chiesa Romana e i suoi simili, significa confondere le alleanze e ritornare all’Antico Testamento.

Di conseguenza, quanto fa la Chiesa Cattolica Romana dividendo il popolo dei credenti da una casta sacerdotale (il clero), non è secondo lo Spirito del Cristo e del nuovo patto. Ogni credente oggi ha accesso al “luogo santissimo”, a Dio, perché la cortina o il velo che lo divideva dal popolo è stato tolto dal sacrificio espiatorio di Cristo, compiuto sul legno della croce. Ogni credente ha pieno titolo di accedere attraverso il Sommo Sacerdote Eterno Cristo Gesù al “luogo santissimo” che ora risulta aperto a chiunque voglia accedervi (mentre nell’antico patto solo il sommo sacerdote poteva entrarvi e solo una volta l’anno), senza l’intermediazione di qualsiasi tipo di casta sacerdotale, la qual cosa è, nell’ambito cristiano, (del nuovo patto) superata, inutile e opposta al volere di Dio.

Il caso del clero cattolico (e di quello di altre religioni dette cristiane) risulta oltre a quanto detto finora, in completo abominio a Dio per come è conformato, e offende la figura di Cristo e la sua opera, in quanto, al contrario di quello che avviene e si crede in ambito cattolico riguardo al clero, Egli (Gesù) ha aperto ogni passaggio, e senza intermediari umani, a chiunque voglia accedere in fede al Padre, attraverso il suo Nome Santo.

Nella Chiesa universale e santa di Cristo non esiste un laicato, un clero, ma uomini santi con doni spirituali e ministeri diversi. Così facendo la Chiesa Cattolica inavvertitamente o quasi, si rende colpevole della mancata istruzione ed unione nell’ambito della Chiesa stessa che risulta divisa in due categorie separate.

I laici si sentono inconsciamente più liberi nei riguardi della fede e di Dio, portati a questo, dalla loro mancata istruzione a credere che solo il clero debba attenersi a un’opera di fede più viva e regolare. Dio vuole una Chiesa istruita dalla sua Parola ed unita in tutto e per tutto, senza alcuna divisione. Quanto fa la Chiesa Cattolica (sotto numerosissimi aspetti) dimostra che essa non è sottomessa alla Parola di Dio e quindi ne è fuori; su di essa pesa la fortissima responsabilità secolare di aver condizionato moltissime vite umane ad una vita cristiana estranea alla volontà di Dio. I suoi dignitari ecclesiastici di ogni tempo si sono resi colpevoli dinnanzi a Dio di aver “chiuso la porta del cielo” a molti, quando invece il Cristo l’ha aperta a tutti. L’insegnamento della Chiesa Romana ha chiuso e chiude ancora, tutt’oggi, l’accesso per la salvezza a molti che probabilmente se fossero venuti o se venissero a conoscenza della Parola di Dio e del suo vero messaggio potrebbero davvero convertirsi (come del resto avviene per molti ex cattolici). I suoi vani insegnamenti allontanano da Dio l’uomo, anziché avvicinarlo a Lui.

Pedro

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19/02/2012 18:16
 
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L’abbandono della semplicità evangelica, dalla Chiesa delle origini, è stato lento e progressivo.

Il colpo più duro è stato inflitto con l’entrata in massa dei pagani, con i loro costumi e tradizioni nel IV sec. d.C., con l’Editto di Tessalonica. La Sacra Scrittura è proceduta da Dio dal quale solo riceve la sua autorità e non dagli uomini. Essa contiene la verità e la volontà di Dio. Non è lecito agli uomini e neppure agli angeli di aggiungere, diminuire o cambiare alcunché (Galati 1:6-9). Ne risulta che né l’antichità, né le abitudini, né la moltitudine, né la sapienza umana, né i giudizi, né le deliberazioni, né gli editti, né i decreti, né i Concili, né le visioni, né i miracoli devono essere contrapposti a quanto dice la Sacra Scrittura, ma, al contrario, ogni cosa deve essere esaminata, regolata, e riformata in accordo con essa.

La vera religione si trova nella Sacra Bibbia, perché quello è il libro divino che contiene l’insegnamento vero di Cristo e degli apostoli per la Chiesa.

Leggendo la Bibbia e specialmente il N.T. ci si accorge non solo come non vi siano le dottrine cattoliche romane, ma come quest’ultime vengano, invece, severamente proibite e condannate da Dio. Cristo Gesù è l’unico Salvatore e mediatore fra Dio e gli uomini, l’unico che possa presso il Padre Celeste rimetterci i nostri peccati e farci apparire santi e giusti. Sembra ragionevole concludere che il messaggio biblico è concentrato su Gesù Cristo e non sulla Chiesa, nello Spirito Santo e non nella gerarchia ecclesiastica, sull’amore misericordioso di Dio e non sul merito di eventuali opere buone del credente.

Chiedo ai teologi cattolici: potete provare che Gesù Cristo abbia fondato la Chiesa Cattolica Romana anziché la sua Chiesa? Matt. 16:18.

Che le dottrine e le pratiche della Chiesa Romana siano le stesse di quelle della Chiesa primitiva? Galati 1:6-9.

Che non vi sia salvezza fuori dalla Chiesa Romana? Giov. 6:40.

Che alla Chiesa di Cristo, possono appartenere uomini e donne non convertiti, ma solo battezzati in acqua (come adulteri, assassini, ladri, bestemmiatori, idolatri, lussuriosi, perversi, truffatori, fornicatori, ecc.)? Galati 5:19-21; Efesini 5:5; Ap 22:15.

La Chiesa di Cristo è composta esclusivamente dei suoi discepoli rinati di nuovo, rigenerati dallo Spirito Santo e impegnati nel continuare a trasmettere la sua opera redentrice nel mondo attraverso il messaggio dell’evangelo; essi sono portatori di testimonianza cristiana vera e del nome di Cristo Gesù come Salvatore.

I pagani entrarono in massa nella Chiesa post-primitiva, con Costantino prima, ma in modo più radicale poi, con Graziano e Teodosio con l’Editto di Tessalonica; essi (i pagani), senza la conversione del cuore e col solo battesimo in acqua, assieme al processo di “Gnosi” e del “Sincretismo”, furono gli agenti e gli elementi della catastrofe drammatica e della rovina e paganizzazione della Chiesa cristiana di “massa”. Essi portarono nelle comunità cristiane, legate ancora in qualche modo alla purezza del vangelo, le loro cerimonie, i loro riti e costumi pagani, pur essendo battezzati cristiani, però, difatti, solo con il nome e non nei fatti. Cosicché la Chiesa fu presto romanizzata e paganizzata. La vera Chiesa di Cristo è composta da credenti veramente convertiti a Gesù, i quali si trovano in diversi raggruppamenti di Chiese (chiaramente escluse quelle che sono fuori dalla verità centrale ed essenziale della Parola di Dio) e i cui nomi sono scritti nei cieli. Le Chiese visibili non sono altro che scuole per educare e preparare i santi per il Regno di Dio.
Pedro

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19/02/2012 18:16
 
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Potete provare teologi cattolici che Cristo e i suoi apostoli abbiano consigliato ai loro discepoli di ritirarsi dal mondo facendosi monaci o monache? Luca 10:1-12; Matt. 5:13-16; Giov. 17:15.

Che Gesù abbia istituito, oltre agli apostoli testimoni che dovevano predicare il vangelo ed istruire la Chiesa nascente, una gerarchia sacerdotale, ossia una casta speciale e privilegiata separata dal popolo? Matt. 23:5-12; Ap. 1:6; c.5:10; Ebrei 10:19-22; 1 Pietro 2:5-9.

Che gli apostoli abbiano istituito altri ordini diversi da quelli dei vescovi (o pastori, o anziani, o presbiteri), diaconi ed evangelisti? 1 Timoteo 3:1-8; c.5:17. Ad esempio, cardinali, monsignori, Papa, ecc.?

Che i vescovi o presbiteri non possono prendere moglie, e che un prete senza moglie e figli deve essere chiamato “padre”? 1 Timoteo 3:2,4; c. 4:3; Matt. 23:5-12.

Che vescovi e preti cattolici debbano dire messa, confessare la gente e dare l’assoluzione dei peccati? Salmo 51:1; c. 32:5.

Le parole: vescovi, pastori, presbiteri ed anziani sono sinonimi nel N.T. che indicano un ministero da parte di Dio, dato ad alcuni uomini credenti, per guidare al meglio una chiesa locale, predicatori del vangelo e servi del popolo credente, e non sacerdoti, cioè “sacrificatori” all’altare. I giudei e i pagani avevano dei sacerdoti e furono proprio i sacerdoti giudei che complottarono la morte di Gesù. Cristo non ordinò sacerdoti per la sua Chiesa, poiché la Scrittura dice che egli è il Sommo Sacerdote, che vive per sempre, il cui ufficio non è trasmissibile ad altri, e il cui sacrificio sulla croce non ha bisogno di essere ripetuto (in forma mistica sull’altare) con e nella messa (Ebrei 7:21-28; Ebrei 10:11-18).

Molti uomini e donne di religione cattolica, pur avendo conosciuto molti aspetti delle verità riguardo alla Parola di Dio, sono un po’ restii ad abbandonare il loro vecchio culto e le loro tradizioni per motivi sociali, per comodità, per mancanza di una fede completa, per paura e quant’altro. Bisognerebbe far capire loro (ma non solo), Dio permettendo, che anche ai tempi di Gesù, dei suoi apostoli e discepoli, i giudei (gli ebrei), immersi com’erano nella loro religione piena di tradizioni umane e ipocrisia nei riguardi della Parola di Dio, trovarono grossi problemi, inizialmente (per quelli che ebbero la possibilità e la volontà di convertirsi), nell’afferrare il vangelo e poter praticare di conseguenza la verità che venne loro rivelata dagli evangelizzatori, ma molti ebbero il coraggio e la vera fede per accogliere la vera via per il perdono dei peccati e per la salvezza eterna.

Oggi similmente accade la stessa cosa, ovvero: la religione cattolica (e i suoi simili), potrebbe rappresentare benissimo il giudaismo ipocrita del tempo di Gesù (scribi, farisei e sadducei); come allora, anche oggi, in un contesto e circostanze certamente diversi, bisogna avere coraggio, una fede vera e pulita e un cuore sincero per accogliere il vero messaggio della Parola di Dio, detronizzato per la massa, nei secoli e da secoli dalla Chiesa Cattolica Romana e dai suoi simili, trascinati come sono stati, in modo inequivocabile, in un vortice ciclonico di “luce” di Satana.
Pedro

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Capitolo 2

Idolatria, culto dei santi e falsi miracoli

Prima parte

Idolatria, culto dei santi

Caro lettore, per grazia di Dio, ho avuto la pazienza di inserire in questo studio tutti i passi biblici più chiari e interessanti attinenti al discorso dell’idolatria e del culto cattolico dei santi.

Iniziamo con i passi dall’A.T.:

Esodo 20:4-6: “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti”. (Deut. 5:8-10).

Isaia 2:8: “Il suo paese è pieno d’idoli; si prostra davanti all’opera delle sue mani, davanti a ciò che le sue dita hanno fatto”.

Isaia 2:11: “Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il Signore solo sarà esaltato in quel giorno”.

Isaia 2:20-22: “In quel giorno, gli uomini getteranno ai topi e ai pipistrelli gli idoli d’argento e d’oro che si erano fatti per adorarli; ed entreranno nelle fessure delle rocce e nei crepacci delle rupi per sottrarsi al terrore...Smettete di confidarvi nell’uomo, nelle cui narici non c’è che un soffio; infatti quale importanza gli si potrebbe attribuire?”.

Isaia 10:10-11: “Come la mia mano è giunta a colpire i regni degli idoli dove le immagini erano più numerose che a Gerusalemme e a Samaria, non posso io forse, come ho fatto a Samaria e ai suoi idoli, fare anche a Gerusalemme e alle sue statue?”.

Isaia 44:9-13,19-20: “Quelli che fabbricano immagini scolpite sono tutti vanità; i loro idoli più cari non giovano a nulla; i loro testimoni non vedono, non capiscono nulla, perché essi siano coperti di vergogna. Chi fabbrica un dio o fonde un’immagine che non gli serve a nulla? Ecco tutti quelli che vi lavorano saranno coperti di vergogna e gli artefici stessi non sono che uomini!...Il fabbro lima il ferro, lo mette nel fuoco, forma l’idolo a colpi di martello e lo lavora con braccio vigoroso; soffre perfino la fame e la forza gli vien meno; non beve acqua e si affatica. Il falegname stende la sua corda, disegna l’idolo con la matita, lo lavora con lo scalpello, lo misura con il compasso, ne fa una figura umana, una bella forma d’uomo, perché abiti una casa... Nessuno rientra in sé stesso e ha conoscimento e intelletto per dire: < Ne ho bruciato la metà nel fuoco, sui suoi carboni ho fatto cuocere il pane, vi ho arrostito la carne che ho mangiata; con il resto farei un idolo abominevole? Mi inginocchierei davanti a un pezzo di legno?> Un tal uomo si pasce di cenere, il suo cuore sviato lo inganna al punto che non può liberarsene e dire: <Ciò che stringo nella mia destra non è forse una menzogna?>”.

Pedro

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19/02/2012 18:18
 
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Isaia 45:16: “Saranno svergognati, sì, tutti quanti delusi; se ne andranno tutti assieme coperti di vergogna i fabbricanti d’idoli”.

Isaia 46:5-8: “A chi mi assomigliereste, a chi mi eguagliereste, a chi mi paragonereste, quasi fossimo pari? Costoro prelevano l’oro dalla loro borsa, pesano l’argento nella bilancia, paganoun orefice perché ne faccia un dio per prostrarglisi davanti, per adorarlo. Se lo caricano sulle spalle, lo trasportano, lo mettono sul suo piedistallo; esso sta in piedi e non si muove dal suo posto; benché uno gridi a lui, esso non risponde né lo salva dalla sua afflizione. Ricordatevi di questo e mostratevi uomini! O trasgressori, rientrate in voi stessi”.

Isaia 42:17: “Ma volgeranno le spalle, coperti d’infamia, quelli che confidano negli idoli scolpiti e dicono alle immagini fuse: ”.

Isaia 42:8: “Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome; io non darò la mia gloria a un altro, né la lode che mi spetta agli idoli”.

Isaia 30:22: “Considererete come cose contaminate le vostre immagini scolpite, ricoperte d’argento, e le vostre immagini fuse, rivestite d’oro, le getterete via come una cosa impura, Direte loro”.

Isaia 40:18-22: “A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste? Un’artista fonde l’idolo, l’orafo lo ricopre d’oro e vi salda delle catenelle d’argento. Colui che la povertà costringe ad offrire poco sceglie un legno che non marcisca, e si procura un abile artigiano per fare un idolo che non vacilli. Ma non lo sapete? Non l’avete sentito? Non vi è stato annunziato fin dal principio? Non avete riflettuto sulla fondazione della terra?...”.

Isaia 2:17-18: “L’alterigia dell’uomo sarà umiliata, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. Gli idoli scompariranno del tutto”.

Isaia 8:19-20: “Se vi si dice:, rispondete: Se il popolo non parla così, non vi sarà per lui nessuna aurora!”.

Geremia 1:16: “Pronunzierò i miei giudizi contro di loro, a causa di tutta la loro malvagità, perché mi hanno abbandonato e hanno offerto il loro incenso ad altri dèi, e si sono prostrati davanti all’opera delle loro mani”.

Geremia 2:26-28: “Come il ladro è confuso quand’è colto sul fatto così sono confusi quelli della casa d’Israele: essi, i loro re, i loro capi, i loro sacerdoti e i loro profeti, i quali dicono al legno: , e alla pietra: . Poiché essi mi hanno voltato le spalle e non la faccia; ma nel tempo della loro sventura dicono: . Dove sono i tuoi dèi che ti sei fatti? Si alzino, se ti possono salvare nel tempo della tua sventura! Infatti, o Giuda, tu hai tanti dèi quante città”.

Geremia 7:18-19: “, dice il SIGNORE, ”.

Geremia 8:19: “Ecco il grido di angoscia della figlia del mio popolo..<..Il suo re non è più in mezzo a lei?>. ”.
[Modificato da pedrodiaz 19/02/2012 19:38]
Pedro

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19/02/2012 19:39
 
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Geremia 51:17-18: “ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza, ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro d’inganno; nel giorno del castigo, periranno”.

Geremia 10:3-6,8-9,14-16: “<Infatti i costumi dei popoli sono vanità; poiché si taglia un albero nella foresta e le mani dell’operaio lo lavorano con l’ascia; lo si adorna di argento e d’oro, lo si fissa con chiodi e con i martelli perché non si muova. Gli idoli sono come spauracchi in un campo di cocomeri, e non parlano; bisogna portarli, perché non possono camminare. Non li temete! perché non possono fare nessun male, e non è in loro potere di fare del bene>. Non c’è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome.....Ma costoro tutti insieme sono stupidi e insensati; non è che una dottrina di vanità; non è altro che legno; ...opera di scultore e di mano d’orefice; sono vestiti di porpora e di scarlatto, sono tutti lavoro d’abili artefici.....ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza; ogni orafo ha vergogna delle sue immagini scolpite; perché le sue immagini fuse sono menzogna e non c’è soffio vitale in loro. Sono vanità, lavoro di inganno; nel giorno del castigo periranno...”.

Geremia 3:9-10: “Con il rumore delle sue prostituzioni Israele ha contaminato il paese; ha commesso adulterio con la pietra e con il legno; nonostante tutto questo, la sua perfida sorella non è tornata da me...”.

Geremia 19:13: “Le case di Gerusalemme, e le case dei re di Giuda, saranno come il luogo di Tofet, immonde; tutte quelle case sui cui tetti essi hanno offerto profumi a tutto l’esercito del cielo, e fatto libazioni ad altri dèi”. (Geremia 44:17-26).

Geremia 17:5-8: “Così parla il SIGNORE: <Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE! Egli è come una tamerice nel deserto: ...Benedetto l’uomo che confida nel SIGNORE, e la cui fiducia è il SIGNORE!...>”.

Ezechiele 16:17-19: “Prendesti pure i tuoi bei gioielli fatti del mio oro e del mio argento, che io ti avevo dati, te ne facesti delle immagini d’uomo e ad esse ti prostituisti; prendesti le tue vesti ricamate e ne ricopristi quelle immagini...tu li mettesti davanti a loro come un profumo di soave odore. Questo si fece! dice DIO, il Signore”.

Ezechiele 20:32: “Non avverrà affatto quello che vi passa per la mente quando dite: <Noi saremo come le nazioni, come le famiglie degli altri paesi e renderemo un culto al legno e alla pietra!>”.

Deut. 4:25-26: “Quando avrai dei figli e dei figli dei tuoi figli e sarete stati a lungo nel paese, se vi corrompete, se vi fate una scultura che sia immagine di una cosa qualsiasi, se fate ciò che è male agli occhi del SIGNORE, il vostro Dio, e lo irritate, io chiamo oggi come testimoni contro di voi il cielo e la terra, che voi ben presto perirete...”.

Deut. 4:23-24: “Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa... il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso”.

Pedro

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Deut. 4:15-19: “Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo e di una donna...tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli”.

Deut. 4:27-31: “Il SIGNORE vi disperderà fra i popoli e solo un piccolo numero di voi sopravviverà in mezzo alle nazioni dove il SIGNORE vi condurrà. Là servirete dèi fatti da mano d’uomo, dèi di legno e di pietra, i quali non vedono, non odono, non mangiano, non annusano. Ma di là cercherai il SIGNORE...negli ultimi tempi, tornerai al SIGNORE...”.

Deut.16:21-22: “Non metterai nessun idolo d’Astarte, fatto di qualsiasi legno, accanto all’altare che costruirai al SIGNORE tuo Dio; e non piazzerai nessuna statua; cosa che il SIGNORE, il tuo Dio odia”.

Deut.7:5: “Invece farete loro così: demolirete i loro altari, spezzerete le loro statue, abbatterete i loro idoli d’Astarte e darete alle fiamme le loro immagini scolpite”.

Deut. 29:24-26: “... perché sono andati a servire altri dèi e si sono prostrati davanti a loro; dèi che essi non avevano conosciuti e che il SIGNORE non aveva assegnati loro. Per questo si è accesa l’ira del SIGNORE contro questo paese ed egli ha fatto venire su di esso tutte le maledizioni scritte in questo libro”.

Deut. 13:4: “Seguirete il SIGNORE, il vostro Dio, lo temerete, osserverete i suoi comandamenti, ubbidirete alla sua voce, lo servirete e vi terrete stretti a lui”.

Deut. 27:15: “ E tutto il popolo risponderà e dirà:”.

Lev. 26:1: “Non vi farete e non metterete in piedi né idoli, né sculture, né monumenti. Nel vostro paese non rizzerete pietre scolpite per prostrarvi davanti a loro poiché io sono il SIGNORE vostro Dio”.

Lev. 19:4: “Non vi rivolgete agli idoli, e non vi fate degli dèi di metallo fuso. Io sono il SIGNORE vostro Dio”.

Lev. 20:6: “Se qualche persona si rivolge agli spiriti e agli indovini per prostituirsi andando dietro a loro, io volgerò la mia faccia contro quella persona, e la toglierò via dal mezzo del suo popolo”.

Lev. 19:31: “Non vi rivolgete agli spiriti, né agli indovini; non li consultate, per non contaminarvi a causa loro. Io sono il SIGNORE vostro Dio”.
Pedro

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Salmo 115:3-8: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace. I loro idoli sono argento e oro, opera delle mani dell’uomo. Hanno bocca e non parlano, hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno naso e non odorano, hanno mani e non toccano, hanno piedi e non camminano, la loro gola non emette alcun suono. Come loro sono quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano!”.

Salmo 135:15-18: “Gl’idoli delle nazioni sono argento e oro, opera di mano d’uomo. Hanno bocca e non parlano; hanno occhi e non vedono; hanno orecchi e non odono e non hanno respiro alcuno nella loro bocca. Siano simili a loro quelli che li fanno, tutti quelli che in essi confidano”.

Salmo 146:3-9: “Non confidate nei principi, né in alcun figlio d’uomo, che non può salvare. Il suo fiato se ne va, ed egli ritorna alla sua terra; in quel giorno periscono i suoi progetti. Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel SIGNORE, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra...”.

Salmo 73:25-26: “Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno”.

Salmo 97:7: “Son confusi gli adoratori di immagini e quanti si vantano degl’idoli; si prostrano a lui tutti gli dei”.

Abacuc 2:18-20: “A che serve l’immagine scolpita, perché l’artefice la scolpisca? A che serve l’immagine fusa che insegna la menzogna, perché l’artefice confidi nel suo lavoro e fabbrichi idoli muti? Guai a chi dice al legno: < Svegliati!> e alla pietra muta: Può questa istruire? Ecco, è ricoperta d’oro e d’argento, ma non c’è in lei nessuno spirito. Ma il SIGNORE è nel suo tempio santo; tutta la terra faccia silenzio in sua presenza!”.

Osea 13:2: “Ora continuano a peccare, si fanno con il loro argento delle immagini fuse, idoli di loro invenzione, che sono tutti opera d’artefici...”.

Osea 13:4: “Eppure, io sono il SIGNORE... all’infuori di me non c’è altro salvatore”.

Michea 1:7: “Tutte le sue immagini scolpite saranno infrante, tutte le sue offerte agli idoli saranno arse con il fuoco, io ridurrò tutti i suoi idoli in desolazione, perché sono offerte raccolte come salario di prostituzione...”.

Esodo 20:19-23: “...Voi stessi avete visto che io vi ho parlato dai cieli. Non fatevi altri dèi accanto a me; non vi fate dèi d’argento, né dèi d’oro”.
Pedro

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19/02/2012 19:41
 
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Esodo 22:20: “Chi offre sacrifici ad altri dèi (oggi sarebbero le preghiere), anziché solo al SIGNORE, sarà sterminato come anatema”.

Giobbe 5:1,8-11: “Chiama pure! C’è forse chi ti risponda? A quale dei santi (angeli) vorrai tu rivolgerti?... Io però vorrei cercare Dio, a Dio vorrei esporre la mia causa; a lui che fa cose grandi, imperscrutabili, meraviglie innumerevoli..”.

1 Re 9:6-9: “Ma se voi o i vostri figli vi allontanate da me, se non osservate i miei comandamenti e le leggi che vi ho posto davanti e andate invece a servire altri dèi e a prostrarvi davanti a loro, io sterminerò Israele dal paese che gli ho dato..<.. si sono attaccati ad altri dèi, si sono prostrati davanti a loro e li hanno serviti; ecco perché il SIGNORE ha fatto venire tutti questi mali su di loro>”.

1 Cronache 10:13-14: “Così morì Saul a causa dell’infedeltà che egli aveva commessa contro il SIGNORE per non aver osservato la parola del SIGNORE, e anche perché aveva interrogato e consultato quelli che evocano gli spiriti mentre non aveva consultato il SIGNORE...”.


Continuiamo adesso con i passi dal N.T.:

Luca 4:8: “Gesù gli rispose: ”. (Matt. 4:10).

Luca 11:27-28: “Mentr’egli diceva queste cose, dalla folla una donna alzò la voce e gli disse:. Ma egli disse:”.

Luca 16:19-31 (i morti non possono venire sulla terra).

Atti 4:12: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.
Pedro

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Atti 10:25-26: “Mentre Pietro entrava, Cornelio, andandogli incontro, si inginocchiò davanti a lui. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: ”.

Atti 17:29-31: “Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall’arte e dall’immaginazione umana. Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano...”.

Atti 4:15-19: “...Ma Pietro e Giovanni risposero loro:
Atti 14:9-18 (Volevano offrire un sacrifico e onore con ghirlande a Paolo e a Barnaba ma essi impedirono alla folla di fare ciò).

Giov. 4:23-24: “Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità”.

1 Timoteo 2:5-7: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore (intercessore) fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti; questa è la testimonianza resa a suo tempo...”.

Colossesi 2:18-19: “Nessuno vi derubi a suo piacere del vostro premio, con un pretesto di umiltà e di culto degli angeli, affidandosi alle proprie visioni, gonfio di vanità nella sua mente carnale, senza attenersi al Capo, da cui tutto il corpo, ben fornito e congiunto insieme mediante le giunture e i legamenti, progredisce nella crescita voluta da Dio”.

Romani 1:21-23: “perché pur avendo conosciuto Dio, non l’hanno glorificato come Dio, né l’hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d’intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell’uomo corruttibile...”.

Romani 1:25: “essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen”.

Galati 6:14: “Ma quanto a me, non sia mai che io mi vanti di altro che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo”.

Ap. 19:9-10: “E l’angelo mi disse...Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: < Guardati dal farlo. Io sono un servo come te e come i tuoi fratelli che custodiscono la testimonianza di Gesù: adora Dio! Perché la testimonianza di Gesù è lo spirito della profezia>”.

Ap 22:8-9: “Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: ”.

Ap. 14:7: “Egli diceva con voce forte:
Ap. 19:4-5: “Allora i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio che siede sul trono, e dissero: Dal trono venne una voce che diceva: ”.


Pedro

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1 Timoteo 1:17: “Al Re eterno, immortale, invisibile, all’unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen”.

Ap. 4:11: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono”. (Solo Dio è degno di lode e di gloria, perché Egli solo è il Creatore).

Ap. 5:13: “E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: < A colui che siede sul trono, e all’Agnello, siano la lode, l’onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli>”.

Ap. 15:4: “Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati”.

Romani 8:31-34: “...Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è resuscitato, è alla destra di Dio e anche intercede per noi”.

Galati 4:8-11: “In quel tempo, è vero, non avendo conoscenza di Dio, avete servito quelli che per natura non sono dèi; ma ora che avete conosciuto Dio, o piuttosto che siete stati conosciuti da Dio, come mai vi rivolgete di nuovo ai deboli e poveri elementi di cui volete rendervi schiavi di nuovo? Voi osservate giorni, mesi, stagioni e anni! Io temo di essermi affaticato invano per voi”.

1 Corinzi 10:14: “Perciò miei cari, fuggite l’idolatria”.

Giacomo 2:8-12: “... Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti. Poiché colui che ha detto: , ha detto anche:. Quindi, se tu non commetti adulterio ma uccidi, sei trasgressore della legge...”.

Ebrei 12:1-2: “... fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta...”.

1 Giovanni 5:21: “Figlioli, guardatevi dagl’idoli”.

2 Corinzi 6:16: “E che armonia c’è tra il tempio di Dio e gli idoli? Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come disse Dio...”.

2 Corinzi 11:14-15: “Non c’è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce. Non è dunque cosa eccezionale se anche i suoi servitori si travestono da servitori di giustizia; la loro fine sarà secondo le loro opere”.

Ebrei 1:14: “Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (gli angeli sono tutti servitori di Dio come lo siamo anche noi; sono degni di stima e di amore ma la lode e la gloria va solo a Dio).

Ebrei 4:14-16: “Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovar grazia ed essere soccorsi al momento opportuno”.

Ebrei 7:24-25: “egli invece, poiché rimane in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette. Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro”.
Pedro

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19/02/2012 19:42
 
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Ebrei 6:20: “dove Gesù è entrato per noi quale precursore, essendo diventato sommo sacerdote in eterno secondo l’ordine di Melchisedec”.

Ebrei 7:11-28 (parla del sacerdozio eterno ed immacolato di Gesù che può con potenza aiutare e salvare chiunque si accosti a Lui).

Ap. 4:8-11; Ap. 5:13-14; Ap. 7:11-12 (l’onore, la lode e la gloria spettano solo a Dio e all’Agnello).

Ap. 9:20-21: “Il resto degli uomini che non furono uccisi da questi flagelli, non si ravvidero dalle opere delle loro mani; non cessarono di adorare i demòni e gli idoli d’oro, d’argento, di rame, di pietra e di legno che non possono né vedere, né udire, né camminare...”.

1 Corinzi 1:11-13: “Infatti, fratelli miei, mi è stato riferito da quelli di casa Cloe che tra di voi ci sono contese. Voglio dire che ciascuno di voi dichiara: ; ; ; . Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi? O siete voi state battezzati nel nome di Paolo?”; 1 Corinzi 3:4-8: “Quando uno dice:; e un altro: ; non siete forse uomini carnali? Che cos’è dunque Apollo? E che cos’è Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nel modo che il Signore ha dato a ciascuno di loro. Io ho piantato, Apollo ha annaffiato, ma Dio ha fatto crescere; quindi colui che pianta e colui che annaffia non sono nulla: Dio fa crescere! Ora, colui che pianta e colui che annaffia sono una medesima cosa, ma ciascuno riceverà il proprio premio secondo la propria fatica”; 1 Corinzi 3:21-23: “Nessuno dunque si vanti degli uomini, perché tutto vi appartiene. Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, le cose presenti, le cose future, tutto è vostro! E voi siete di Cristo; e Cristo è di Dio”; 1 Corinzi 4:6: “Ora, fratelli, ho applicato queste cose a me stesso e ad Apollo a causa di voi, perché per nostro mezzo impariate a praticare il non oltre quel che è scritto e non vi gonfiate d’orgoglio esaltando l’uno a danno dell’altro”.

1 Corinzi 8:4-6: “...sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è che un Dio solo. Poiché, sebbene vi siano cosiddetti dèi, sia in cielo che in terra, come infatti ci sono molti dèi e signori, tuttavia per noi c’è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi viviamo per lui, e un solo Signore, Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e mediante il quale anche noi siamo”.




Pedro

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19/02/2012 19:44
 
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Al punto 2066 del Catechismo cattolico si legge: “La divisione e la numerazione dei comandamenti hanno subito variazioni nel corso della storia. Questo Catechismo segue la divisione dei comandamenti fissata da sant’Agostino e divenuta tradizionale nella Chiesa Cattolica. È pure quella delle confessioni luterane. I Padri greci hanno fatto una divisione un po’ diversa, che si ritrova nelle Chiese ortodosse e nelle comunità riformate”.

Al punto 2069 si legge: “il Decalogo costituisce un tutto indissociabile. Ogni rimanda a ciascuna delle altre e a tutte; esse si condizionano reciprocamente. Le due tavole si illuminano a vicenda; formano una unità organica. Trasgredire un comandamento è infrangere tutti gli altri”.

Al punto 2076 si legge: “Con il suo agire e con la sua predicazione, Gesù ha attestato la perennità del Decalogo”.

Al punto 2112 si legge: “Il primo comandamento condanna il politeismo. Esige dall’uomo di non credere in altri dèi che nell’unico Dio, di non venerare altre divinità che l’Unico. La Scrittura costantemente richiama a questo rifiuto degli idoli che sono , i quali . Questi idoli vani rendono l’uomo vano: (Sal. 115,4-5.8). Dio, al contrario, è il (Gs. 3,10), che fa vivere e interviene nella storia”.

Al punto 2113 si legge: “L’idolatria non concerne soltanto i falsi culti del paganesimo. Rimane una costante tentazione della fede. Consiste nel divinizzare ciò che non è Dio. C’è idolatria quando l’uomo onora e riverisce una creatura al posto di Dio...”.

Al punto 2131 si legge: “Fondandosi sul ministero del Verbo incarnato, il settimo Concilio ecumenico, a Nicea (nel 787), ha giustificato, contro gli iconoclasti, il culto delle icone: quelle di Cristo, ma anche quelle della Madre di Dio, degli angeli e di tutti i santi. Incarnandosi, il Figlio di Dio ha inaugurato una nuova delle immagini”.

La Chiesa Cattolica ha annullato completamente il secondo comandamento del decalogo: Deut. 5:6-21; Esodo 20:1-17.
Pedro

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19/02/2012 19:45
 
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Perché annullarlo il secondo? Sarebbe lecito allora per chiunque annullarne qualcun’altro? Magari quello del “non rubare” o del “non uccidere”? Direi proprio di no! Ma per la Chiesa Cattolica il secondo comandamento non c’è più. Gesù disse che chi non rispetterà uno solo di questi minimi comandamenti non ne avrà mancato solo uno, ma tutti. La Chiesa Romana riguardo al secondo comandamento fa peggio di quanto faceva la religione giudaica al tempo di Gesù riguardo al quinto comandamento (“onora tuo padre e tua madre”) del quale “semplicemente” ne avevano mutato in parte la sostanza del messaggio (Marco 7:4-13, Matt. 15:1-9). La Chiesa Cattolica non si è limitata a mutare il significato di un comandamento, ma ne ha completamente annullato uno (il secondo). Infatti, nei dieci comandamenti cattolici manca il secondo dei dieci delle Sacre Scritture. Essa (la Chiesa Cattolica) ha sdoppiato il decimo, facendolo diventare due comandamenti anziché uno solo, per recuperare il posto del secondo comandamento tolto. Chissà cosa direbbe Gesù riguardo agli ecclesiastici cattolici, se anziché 2000 anni fa, fosse venuto oggi sulla terra, certamente gli avrebbe trovati più ipocriti dei farisei e degli scribi del suo tempo.

Se uno manca un comandamento, in realtà gli ha mancati tutti: Giacomo 2:8-12.

Colui che ha detto: “non commettere adulterio”, ha anche detto: “non uccidere”, “non prostrarti davanti ad immagini e statue” e così via dicendo (Esodo 20:1-17). Chi non rispetta il secondo comandamento è un trasgressore di tutto il decalogo. I comandamenti divini biblici sono dieci (Deut 4:13), mentre quelli in seno alla Chiesa Cattolica non sono più dieci, ma nove.


A portare ulteriore fermezza al fatto che il comandamento del Signore del non prostrarsi davanti a sculture e immagini sia il secondo in posizione nel decalogo biblico e non parte del primo (come dicono invece i teologi cattolici), e che il decimo non vada diviso in due, c’è qualcosa di importante, anzi due:


1) Alla fine del decimo comandamento è detto: Esodo 20:17 “Non desiderare... né cosa alcuna del tuo prossimo”; Deut. 5:21 “Non desiderare... né cosa alcuna del tuo prossimo”. Con queste ultime parole il comandamento vuol chiudere gli esempi del non desiderare le cose del prossimo, avendone elencate alcune prima; quindi, le ultime parole in sé racchiudono ogni cosa del prossimo che la bramosia dell’uomo può tentare di voler ottenere. Come si può voler dividere questo unico comandamento biblico in due, quando è molto chiaro che nelle sue ultime parole si definisce l’avvertimento divino verso ogni tipo di desiderio e per qualsiasi tipo di cosa del prossimo? Dividerlo in due porta il nono comandamento cattolico ad essere, in parte, ripetitivo del decimo (sempre di quello cattolico) e allo stesso tempo inutile, visto che nell’ultimo riviene definito il concetto di bramosia in modo più completo e ampio.
Pedro

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19/02/2012 19:45
 
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Ecco elencati i dieci comandamenti cattolici:

1) Non avrai altro Dio fuori di me.

2) Non nominare il nome di Dio invano.

3) Ricordati di santificare le feste.

4) Onora tuo padre e tua madre.

5) Non uccidere.

6) Non commettere atti impuri.

7) Non rubare.

8) Non dire falsa testimonianza.

9) Non desiderare la donna d’altri.

10) Non desiderare la roba d’altri. (La Bibbia dice: “né cosa alcuna del tuo prossimo” e non “ roba d’altri”; questo lo si è fatto, da parte cattolica, per meglio dare supporto alla loro divisione del decimo comandamento biblico e per evidenziare meglio una differenziazione tra il nono e il decimo comandamento cattolico).





Pedro

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19/02/2012 19:46
 
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Confrontateli con i comandamenti biblici di Esodo 20:1-17 e Deut 5:6-21, e resterete meravigliati dal fatto che l’iniqua Chiesa Cattolica ha tolto e annientato il secondo comandamento.




2)Notate come tra Esodo 20:1-17 e Deut 5:6-21 i comandamenti vengano riportati nello stesso ordine di tempo e di collocazione, con estrema precisione:


Esodo 20:1-17

1°“Non avere altri dèi oltre a me”. 2° “Non farti scultura, né immagine alcuna...”. 3° “Non pronunciare il nome del SIGNORE ...”. 4° “Ricordati del giorno del riposo...”. 5° “Onora tuo padre e tua madre...”. 6° “Non uccidere”. 7° “Non commettere adulterio”.8° “Non rubare”.9° “Non attestare il falso...”. 10° “Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”.


Deut. 5:6-21


1° “Non avere altri dèi oltre a me”. 2° “Non farti scultura, immagine alcuna...”.3° “Non pronunciare il nome del SIGNORE ...”. 4° “Osserva il giorno del riposo...”.5° “Onora tuo padre e tua madre...”. 6° “Non uccidere”. 7° “Non commettere adulterio”. 8° “Non rubare”. 9° “Non attestare il falso...”.10° “Non desiderare la moglie del tuo prossimo; non bramare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo”.
Pedro

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19/02/2012 19:46
 
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È interessante e decisivo vedere come in Esodo 20:17, riguardo al decimo comandamento, venga detto prima: “Non desiderare la casa del tuo prossimo;” e solo dopo: “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, mentre in Deut. 5:21 avviene il contrario, viene detto prima: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo;” e solo dopo: “non bramare la casa del tuo prossimo”. Notare come in Esodo, parlando del decimo comandamento, viene prima elencato il “Non desiderare la casa del tuo prossimo” e poi “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, mentre in Deut. viene detto prima “Non desiderare la moglie del tuo prossimo” e solo dopo “ non bramare la casa del tuo prossimo”. Ciò è possibile solo perché tali avvertimenti divini riguardo al cattivo desiderio o alla bramosia sono parte dello stesso comandamento, tanto da poter esserci stata la libertà nel collocarli senza alcun ordine di importanza nei confronti degli altri del comandamento stesso che in definitiva racchiude un unico e solo comando divino che è quello di non desiderare: “ cosa alcuna del tuo prossimo”. È interessante anche notare come in Esodo 20:17 (nella tabella sinistra), l’avvertimento del “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, si trovi in mezzo agli altri avvertimenti divini riguardo al cattivo desiderio, a prova assoluta del fatto che si tratta di un unico comandamento e non di due, altrimenti che ci starebbe a fare un comandamento in mezzo ad un altro? La Chiesa Romana crede (per interessi diretti, per soppiantare il vuoto derivante dall’annientamento del secondo comandamento), che il decimo sia in realtà, non uno, ma due comandamenti. Tutto ciò è impossibile per i punti sopra menzionati, e sarebbe inoltre anche strano che, nell’elencare in tutti e due i libri (Esodo e Deuteronomio), i dieci comandamenti del decalogo che sono tutti rivelati, trascritti e collocati nello stesso ordine di tempo, di tema e di posizione, si sarebbe poi invece fatta confusione per gli ultimi due comandamenti. Infatti, in Esodo 20:17 si troverebbe come nono comandamento: “Non desiderare la casa del tuo prossimo”, mentre in Deut. 5:21: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”. Tutto ciò sarebbe strano dopo che si sono elencati tutti gli altri comandamenti nello stesso ordine di tempo e di posizione, mentre qui si sarebbe dovuto fare inspiegabilmente un po’ di confusione. Ovvero, il “Non avere altri dèi...”, “Non farti scultura...”, “Non pronunciare il nome del SIGNORE...”, “Ricordati del giorno del riposo...”, “Onora tuo padre e tua madre...”, “Non uccidere”, “Non commettere adulterio”, “Non rubare”, “Non attestare il falso...” sono tutti comandamenti (come del resto anche l’ultimo: il decimo) che sono stati riportati nello stesso ordine di tempo e di collocazione, sia dal libro di Esodo che dal libro del Deuteronomio. L’ultimo (per i teologi cattolici, gli ultimi due) inizia in Esodo con: “Non desiderare la casa del tuo prossimo”, mentre in Deut. con: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”. Chiederei ai teologi cattolici com’è possibile che, per tutti i comandamenti sopra elencati ci sia stata precisione in entrambi i due libri (gli unici poi che contengono il decalogo per intero nella Bibbia) che li riportano collocati nello stesso ordine di tempo e di posizione, mentre per “gli ultimi due” (secondo i teologi cattolici sono due), no? Ovvero, perché dovrebbe esserci stata confusione da parte di Mosè? La verità è che il “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, “non desiderare la casa, l’asino, il campo e cosa alcuna del tuo prossimo” sono lo stesso comandamento; è un po’ ciò che è avvenuto per il comandamento del giorno del riposo (il quarto), fra i due libri, infatti, pur riportando lo stesso ordine di collocamento e di posizione nella serie dei comandamenti divini vi è, a volte, un’annotazione ed un uso di qualche parola differente all’interno di qualche singolo comandamento.
Pedro

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19/02/2012 19:47
 
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Ma l’ordine di collocazione di tutti i singoli comandamenti è lo stesso voluto da Dio in ogni libro. In Deut. semplicemente l’autore (Mosè) rievocando alcune parti della legge di Dio (in questo caso i comandamenti), circa trentott’anni dopo averle avute sul Monte Sinai annotò ad esempio, nel quarto comandamento, ulteriori parole del Signore a lui stesso rivelate, portando al comandamento stesso un quadro più completo e ampio. (Si veda come in Esodo 20:1 è scritto: “Allora Dio pronunciò tutte queste parole:” in Deut 5:5 invece: “Io stavo allora tra il SIGNORE e voi per riferirvi la parola del SIGNORE, perché voi avevate paura di quel fuoco e non siete saliti sul monte. Egli disse:”. Mosè ripeté la legge di Dio e la raccomandò di nuovo al suo popolo. Per ordine di Dio, Mosè rievoca al popolo di Israele i comandamenti divini. Sono trascorsi circa trentott’anni dal momento in cui la maggior parte dell’antica legislazione è stata data; in Deut. si ripete la legge alla vigilia del possesso di Canaan; la nuova generazione viene convocata al fine di ascoltare la legge della nazione, di comprenderne meglio il significato spirituale per partecipare con piena conoscenza di causa al patto concluso da Dio con i suoi padri, morti nei quarant’anni nel deserto per il loro peccato. Invece del Signore che parla con Mosè [dopo che il popolo, avendo ascoltato il decalogo direttamente dalla voce di Dio, chiede per timore: Esodo 20:1-2,18-26 di ascoltare ogni cosa solo per bocca di Mosè] abbiamo qui Mosè che dietro l’ordine di Dio parla al popolo: Deut 1:1-4; c.5:1-5 con l’intento di istruirlo spiritualmente prima del suo possesso delle terre di Canaan). Ciò non ci deve meravigliare più di tanto; Gesù stesso, gli apostoli e tanti scrittori ispirati nel parlare dei comandamenti di Dio vi aggiunsero ulteriori precisazioni spirituali e non solo, non perché questi (i comandamenti) mancassero di una certa precisione in loro, ma era stata volontà di Dio, come vediamo molto bene nel Pentateuco, col decalogo, racchiudere la sostanza perenne del messaggio della sua volontà nei dieci comandamenti per poi spiegarne, in modo più significativo nel N.T. soprattutto con Cristo, i dettagli spirituali e le ulteriori precisazioni. Per il decimo comandamento non avviene nulla di strano; in Deuteronomio, rispetto al libro dell’Esodo, ci troviamo aggiunte le parole “né il suo campo”, le parole iniziali sono solo in un ordine diverso, ma è proprio questo che da solo basterebbe per spiegare che si tratta di un unico comandamento.

Notare, come anche riguardo al quinto comandamento in Esodo 20:12 e Deut 5:16 siano state usate alcune parole diverse da un libro all’altro e nel caso di Deut. delle precisazioni in più rispetto al libro dell’Esodo.

Tutto ciò dovrebbe farci capire come l’ordine di collocazione dei comandamenti nei due libri sia precisamente identico, è solo nel contesto di qualche singolo comandamento che troviamo piccole aggiunte o alcune diversità di parole; ciò è un ulteriore e decisivo vantaggio a favore di quanto si sta discutendo riguardo al decimo comandamento e alla difesa della Parola di Dio, da menzogne, macchinazioni e manipolazioni umane e sataniche da parte di teologi religiosi di ogni tempo, che tutto vogliono, fuorché sottomettersi completamente e veramente a Dio e alla sua Parola.

Per il primo comandamento: Esodo 20:2-3; Deut 5:6-7 “Io sono il SIGNORE, il tuo Dio che ti ha fatto uscire dal paese di Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me”, Gesù Cristo per maggiore precisazione, anche se è già chiaro nel comandamento, aggiunge: Matt. 4:10; Luca 4:8 “Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi il tuo culto”. Il culto dei santi e delle reliquie è da considerarsi idolatria, inoltre, la Bibbia insegna che neppure agli angeli è dovuto il culto: Ap. 19:9-10; Ap. 22:8-9; Colossesi 2:18-19, e ribadisce che il culto è dovuto solo a Dio.

Ecco il secondo comandamento cosa dice: Esodo 20:4-6; Deut 5:8-10 “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché, io il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso...”.

La Bibbia ci insegna ad adorare Dio in spirito e verità come del resto Egli è: Giov. 4:23-24; il secondo comandamento stigmatizza il culto delle statue e delle immagini, un rito questo prettamente pagano.

È da notare che il secondo comandamento dice: “..Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose...Non ti prostrare davanti a loro e non li servire..”. Dice proprio “alcuna” immagine allo scopo di prostrarvisi davanti e servirla; ciò è determinante ed elimina senza ombra di dubbio la possibilità che le immagini e sculture cattoliche possano essere lecite nel loro uso.

“Adora il Signore Dio tuo, e a lui solo rendi il tuo culto”. In questa frase sono racchiuse due precisazioni molto importanti: “Adora il Signore Dio tuo”; e l’altra “e a lui solo rendi il tuo culto”.


Pedro

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