CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

💝

 

 

Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 19:58
 
Quota

Il contenuto di tale libro fu composto da un certo Giasone di Cirene, in un’opera che conteneva originariamente cinque libri, questi furono poi sintetizzati, in seguito, da altri scrittori, in unico libro (l’odierno 2Maccabei). Giasone quando scrive sono già passati molti decenni dai fatti che egli descrive e deve essersi basato su fatti oralmente tramandati o scritti da qualcun’altro, o tutte e due le cose insieme dalle quali, poi, lui ne ha preso spunto per la sua opera di cinque libri. L’opera sua non è ispirata, né tanto meno lo è lui, tanto più che se fosse stata Parola di Dio ispirata, gli scrittori, in seguito, non avrebbero osato sintetizzarla da cinque libri in uno solo. Pensate al vangelo di Marco, di Matteo, di Luca, di Giovanni, anche in essi è raccontata una storia, quella di Gesù (il libro di 2Maccabei ma anche il primo narrano invece la storia dei giudei in un drastico periodo), chi si sognerebbe di sintetizzarli? Fare ciò significherebbe tagliuzzare la Parola di Dio; e ciò non sarebbe un atto lecito, ma un atto degno di punizione divina (Proverbi 30:5-6; Deut. 4:2; Ap. 22:18-19), inoltre, il libro ispirato perderebbe tale peculiarità e non sarebbe più parte della Parola di Dio. Uno scrittore ispirato, inoltre, non avrebbe mai potuto scrivere parole come: (parlo di Giasone, l’autore dei cinque libri sintetizzati da altri scrittori in un unico libro) c.15:37-39 (vers.C.E.I.) “...anch’io chiudo qui la mia narrazione. Se la disposizione dei fatti è riuscita scritta bene e ben composta, era quello che volevo; se invece è riuscita di poco valore e mediocre questo solo ho potuto fare....così l’arte di ben disporre l’argomento delizia gli orecchi di coloro a cui capita di leggere la composizione. E qui sia la fine ”. Immaginate, ad esempio, Isaia il profeta che ultimando il suo Scritto Sacro, scrivesse simili cose, certamente non sarebbe ritenuto ispirato; difficile da poter immaginare che uno scrittore ispirato, che scrive sotto la potenza e l’ispirazione dello Spirito Santo, possa pensare e scrivere codeste parole. Nello scritto ispirato tutto è buono e verace e ha pieno valore perché chi guida è Dio, e quello che è scritto è Parola di Dio. Qualcuno potrebbe obbiettare a ciò, dichiarando che anche se i cinque libri di Giasone potevano non essere ispirati, Dio potrebbe, invece aver ispirato gli scrittori che sintetizzarono tale opera in un unico libro, ovvero potrebbero affermare che l’odierno libro di 2Maccabei è ispirato, in quanto il Signore potrebbe aver suscitato negli scrittori l’ispirazione divina, i quali avrebbero usato, come base del loro testo, dei libri storici non ispirati (i cinque libri di Giasone), come d’altronde avviene per i libri 1-2 Re e 1-2 Cronache, nei quali gli scrittori ispirati senza dubbio affermano, a volte implicitamente, a volte esplicitamente, di aver preso le fonti storiche del loro racconto ispirato da altri libri storici non ispirati. Rispondo: innanzi tutto in 1-2 Re e 1-2 Cronache, gli scrittori ispirati fanno assumere alla loro opera una propria personalità individuale dovuta all’ispirazione divina e non compare in alcun modo la vecchia personalità individuale dei libri storici, usati come fonti per il libro ispirato.

Nel libro 2Maccabei, invece, avviene l’opposto; gli scrittori (quelli che hanno sintetizzato l’opera di cinque libri di Giasone) hanno completamente e certamente lasciato la personalità e individualità propria dei cinque libri di Giasone di Cirene; 2Maccabei 2:23-31: “questi fatti, narrati da Giasone di Cirene nel corso di cinque libri, ci studieremo di riassumerli in una sola composizione.Vedendo infatti la massa di numeri e l’effettiva difficoltà per chi desidera di inoltrarsi nelle narrazioni storiche, a causa della vastità della materia, ci siamo preoccupati di offrire diletto a coloro che amano leggere, facilità a quanti intendono ritenere nella memoria, utilità a tutti gli eventuali lettori. Per noi certo, che ci siamo sobbarcati la fatica del sunteggiare, l’impresa non si presenta facile: ci vorranno sudori e veglie, così come non è facile preparare un banchetto e accontentare le esigenze altrui; tuttavia per far cosa gradita a molti ci sarà dolce sopportare la fatica, lasciando all’autore la completa esposizione dei particolari, curandoci invece di procedere secondo gli schemi di un riassunto. Come infatti in una casa nuova all’architetto tocca pensare a tutta la costruzione, mentre chi è incaricato di dipingere a fuoco e a fresco deve badare solo alla decorazione, così, penso, è per noi. L’entrare in argomento e il passare in rassegna i fatti e l’insinuarsi nei particolari, spetta all’ideatore dell’opera storica; curare il sunto della esposizione e tralasciare i complementi della narrazione storica, è riservato a chi fa l’opera di compendio. Di qui dunque cominceremo la narrazione, senza nulla aggiungere a ciò che abbiamo detto nella prefazione: sarebbe certo ingenuo abbondare nei preamboli e abbreviare poi la narrazione storica”.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 19:58
 
Quota

Quando Dio ispirava uno scrittore non lasciava alcuna opportunità e occasione di trasmettere, nel libro ispirato, l’identità e la personalità propria di quei libri non ispirati usati come fonti storiche e nemmeno date o avvenimenti non veri e non reali. Nel libro 2Maccabei, invece, è, assolutamente, chiaro che gli scrittori hanno lasciato pensiero, opera e ideologia dell’autore Giasone, senza preoccuparsi di lasciare la propria sotto l’influsso dello Spirito Santo (che infatti non c’è stato e neanche era in programma) e di dare attraverso l’influenza di Egli, al nuovo libro, un’identità nuova che in effetti non c’è stata. Quando Dio ispira lo fa con potenza e i segni che lascia sono alcuni evidenti ed altri evidenziabili. Chi legge il libro 2Maccabei si renderà subito conto che gli scrittori hanno semplicemente sintetizzato l’opera di Giasone, lasciando l’identità, la personalità e l’individualità propria dell’opera originaria del tutto intatta. (Inoltre, se fossero stati ispirati gli scrittori, che sintetizzarono l’opera, non avrebbero dovuto lasciare il pensiero personale del Giasone riguardo al suo scritto, specialmente intriso com’è di pensiero e insicurezza umana: c.15:37-39). I libri di 1-2 Re e 1-2 Cronache fanno accenno semplicemente a dei libri storici non ispirati (indicandone spesso il nome degli autori), dai quali era possibile ricavarne delle fonti con date ed elementi storici utili, ma niente di più. Nel libro 2Maccabei, invece si dà fin troppa importanza all’autore originario dell’opera, e questo è fin troppo contraddittorio, se si vuol considerare il libro 2Maccabei come ispirato, perché l’autore vero e autentico in questo caso sarebbe stato lo Spirito Santo. Nel libro 2Maccabei si vuole, da parte degli scrittori, lasciare completamente intatti, pensiero, ideologia e identità dell’autore umano Giasone e si sprecano fin troppe parole per la sua presentazione (2Maccabei 2:23-32). In conclusione, né i cinque libri di Giasone sono ispirati, né lo è l’opera forgiata da codesti libri dagli scrittori anonimi di 2Maccabei.

Giasone di Cirene può aver scritto (per quanto riguarda il passo citato e non solo) tali cose riguardo alla visione di Giuda Maccabeo, non basandosi però su fatti realmente accaduti, ma affidandosi a fonti orali o scritte con lo sfondo leggendario, oppure questa visione può essere stata un’aggiunta degli scrittori che hanno riassunto l’opera (che poteva non contenerla), affascinati da fonti orali o scritte, dalle sfumature leggendarie; del resto, essi dichiarano di aver sintetizzato i cinque libri di Giasone, e ciò non esclude, per niente, che nell’esecuzione non vi siano state delle modifiche importanti di composizioni frasarie e anche di elementi, come anche delle aggiunte. Oppure, ancora, Giuda può aver realmente dichiarato tale visione (anche se nessuno può garantire se l’abbia fatto effettivamente in quel modo e con tali elementi). Ad ogni modo, anche se Giuda avesse realmente dichiarato, di aver avuto tale visione, ai suoi uomini, non dimentichiamoci che l’arte del raccontare sogni e visioni false non mancava nel giudaismo: Geremia 23:32: “..., dice il SIGNORE”; soprattutto se constatiamo dai versi 11,17-18, sempre del capitolo 15 di Maccabei, che l’intento di Giuda era quello di spronare e incoraggiare all’eroismo i suoi uomini, attaccando battaglia contro i nemici; e non è da sottovalutare nemmeno l’opera ingannatrice di Satana che può aver reso visibile tale sogno o visione a Giuda, per distorcere, in qualche modo, il vero messaggio della Parola di Dio.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 19:59
 
Quota

Ad ogni modo, sono propenso a credere che sia stata in realtà colpa del Giasone di Cirene che, probabilmente, narrò tale fatto nella sua opera di cinque libri, poi sintetizzata dagli altri scrittori, basandosi su prove e scritti poco affidabili ed è anche probabile che lui stesso, attratto da aspetti leggendari, ha potuto poco diligentemente riportare avvenimenti credibili a volte, poco credibili altre volte, e leggendari pure. D’altronde, egli stesso si definisce semplicemente un narratore paragonabile, lontanamente, quasi ad uno storico credente di oggi, probabilmente, anche poco conoscitore del vero giudaismo e della Parola di Dio.

Che si tratti di un avvenimento leggendario lo si può riscontrare anche leggendo i versi 15 e 16, sempre del capitolo 15, dove si intravede, vivacemente, uno sfondo di leggenda e non di storia reale. La “spada d’oro”, “la spada sacra”, data da Geremia, defunto ormai da secoli, a Giuda, come dono di Dio per abbattere i nemici, ci fa pensare molto alle storie raccontate nei film di fantascienza e molto di più a mitologie e leggende del mondo ellenistico dalle quali i giudei in quel tempo, inesorabilmente, erano influenzati. Tutto quanto è stato detto finora chiarisce come ci si trovi di fronte ad un libro apocrifo. Inoltre, tale libro non fa parte del canone ebraico e mai lo è stato. Gesù e gli apostoli non lo citano mai. È, poi, evidente in 2Maccabei 15:11-16, che né Onia, né Geremia, i quali vengono presentati come personaggi che pregano Dio per il loro popolo, abbiano mai chiesto che il popolo invocasse e pregasse loro. In nessuna parte della Bibbia, che contiene numerosissime preghiere, troviamo mai una preghiera o un’invocazione fatta ad un credente defunto o ad un angelo, ma sempre ed esclusivamente a Dio.

1Timoteo 2:5: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”; Giov.14:13: “e quello che chiederete nel mio nome, lo farò...”; Giov 16:23-24: “... In verità, in verità vi dico che qualsiasi cosa domanderete al Padre nel mio nome, egli ve la darà...”; Giov15:16: “...affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia”; Atti 4:12: “In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”; ecc..

È contrario alla Parola di Dio pregare i defunti e chiedere la loro mediazione presso Dio.

L’invocazione dei defunti, la loro venerazione, le immagini per il culto e tanto altro ancora, oltre ad essere tutte cose condannate da Dio, sminuiscono anche la mediazione che Gesù Cristo (l’unica mediazione) compie alla destra del Padre in favore dei credenti. Se davvero i santi in cielo potessero intercedere, dietro richieste a loro fatte, per i credenti sulla terra, la Parola di Dio avrebbe in questo (e non solo) delle contraddizioni, in quanto in 1 Timoteo 2:5-7 è chiaramente detto che c’è un solo intercessore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo-Dio. I teologi cattolici infischiandosene dell’autorità della Bibbia dicono, invece, che vi sono tanti intercessori in cielo. Secondo la Parola di Dio tutti coloro che credono veramente e fermamente nel Signore Gesù sono santi, perché sono santificati mediante l’offerta di Cristo, fatta una volta per sempre (Ebrei 10:10); essi sono santificati da Cristo già sulla terra e non hanno bisogno di essere dichiarati “santi” dopo morti da qualche autorità ecclesiastica romana.

La Chiesa Cattolica ha dichiarato “santi” (canonizzati) tanti uomini cattolici che sono stati malvagi, arroganti, ipocriti, e quant’altro ancora, nella sua storia secolare di Chiesa Romana, anche se oggi sembra molto scrupolosa in tale processo di canonizzazione. (Però non è stato sempre così, specialmente, nel Medioevo).


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 19:59
 
Quota

Le inique dottrine cattoliche portano con facilità gli uomini ad avere una fede ipocrita, specialmente, a causa del culto reso ai “santi”, invece che solo a Dio. Basti pensare come molti cattolici invocano il loro santo protettore, semplicemente, perché ritenuto potente nelle opere miracolose (quindi c’è l’interesse), e non invocano altri, spesso solo perché non ritenuti operatori di miracoli. Tutto ciò è un inganno cattolico che fa fiorire l’ipocrisia negli individui predisposti, anziché amputarli del male che hanno in essi. Cosi facendo, implicitamente, non si ritiene Dio potente e capace tanto da soccorrere ogni credente in ogni sua necessità, perché ha bisogno dell’aiuto di miriadi di intercessori. Egli invece è infinitamente Onnipotente.

Il nostro Dio, è Vivente, il “suo orecchio” non è troppo duro per udire, il suo braccio è potente da soccorrere chiunque lo invochi in qualsiasi situazione si trovi; è in Lui che bisogna avere piena fiducia, non nei santi defunti o negli angeli che sono solo delle creature di Dio, come lo siamo anche noi.

Il vero credente ha come unico protettore il Signore Iddio Onnipotente, l’Eterno degli Eserciti, il Creatore di tutte le cose: Salmo 34:6; c.50:15; c.91:9-11; c.103:3-4; c.121:5-8; Geremia17:14.

È sempre e solo Dio che esaudisce ogni nostro bisogno; a Lui ricorriamo e siamo pieni di fiducia che Egli farà la cosa più giusta secondo la sua santa volontà. L’uomo santo non lo si discerne dal fatto se fa miracoli o meno, ma dal fatto che crede nel Signore Gesù dal quale viene giustificato per grazia e santificato mediante lo Spirito Santo e mette in pratica la volontà del Padre Celeste. Cari cattolici, quando pregate padre Pio (ad esempio) lo fate spinti da piena fede in Dio, o spinti dal fatto che tale “santo” viene ritenuto come uno che fa miracoli anche da morto? Se questi non li facesse, e non li avesse mai fatti, lo avreste mai invocato? Sappiate discernere quanto detto finora e praticate la Parola di Dio secondo quanto è stata ispirata; mettete in pratica gli insegnamenti di Gesù che hanno una scienza e una saggezza immensi e lasciate perdere gli insegnamenti dei cristiani infedeli contrari, come nel caso della Chiesa Romana, alla volontà di Dio.

Potete provare teologi cattolici con la Bibbia che le preghiere possono essere rivolte ad altri invece che solo a Dio, Uno e Trino? Matt. 6:6; Giov. 16:23-24; Atti 7:59; 1 Corinzi 1:2; ecc..

Che la stessa preghiera si possa ripetere meccanicamente tante volte come avviene, per esempio, per la corona del rosario? Matt. 6:7.

La canonizzazione dei “santi” è antibiblica e ci fu solo molti secoli dopo la testimonianza degli apostoli e dei discepoli della Chiesa primitiva, e dal 1172 fu riservata solo al Papa.

Per la canonizzazione di un “santo” normalmente è richiesto l’accertamento di due miracoli e il processo di beatificazione che è anteriore a quello di canonizzazione. (Tutto ciò a volte può avvenire a seconda dei casi con metodiche e tempi un po’ diversi). La Bibbia, invece, chiama santi tutti i credenti e veri seguaci di Cristo: Romani 1:7; 1 Corinzi 1:2; ecc..

Nessun uomo credente o non, vivo o morto, è degno di ricevere una qualche forma di culto, perché è, e rimane, sempre e solo una creatura di Dio. In Matt. 4:10 Gesù disse: “Adora il Signore Dio tuo, e a lui solo rendi il culto”; Luca 4:8: “...a lui solo rendi il tuo culto”; si esclude quindi la possibilità di poter rendere qualsiasi tipo di culto ad altri oltre che a Dio.

Adorare o venerare una creatura di Dio, non importa se viva o morta, se un essere umano o angelico, è idolatria agli occhi di Dio, quindi è peccato.

Gli idolatri non erediteranno il Regno di Dio (1 Corinzi 6:9), ma saranno gettati nello stagno di fuoco ardente che è la morte seconda (Ap. 20:11-15).
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:00
 
Quota

Il processo di canonizzazione, oggi, in ambito cattolico, segue un lungo e laborioso esame della vita e delle opere del defunto cattolico da santificare, questi, morto in odore di santità, viene, dopo essere stato proclamato beato, canonizzato santo e quindi iscritto nel catalogo dei santi che possono essere invocati universalmente da tutti. Inutile dire che quando si dovrebbe parlare di santi morti, ci si dovrebbe riferire, in questo senso, solo nei riguardi di credenti rigenerati, morti in Cristo, quindi che sono andati ad abitare in cielo con il Signore. Molti dei santi cattolici invece, che sulla terra erano dati all’idolatria (e che la insegnavano ad altri), alle più svariate superstizioni, che insegnavano, inoltre, che la salvezza si merita con le opere (così detronizzavano il sacrificio unico e completo di Gesù sulla croce), che dopo la morte c’è il purgatorio, che hanno favorito e praticato formule inquisitorie, Crociate e quant’altro, è molto probabile che si trovino in tutt’altro luogo che non nel paradiso di Dio.

L’ambiente cattolico è anche pieno di superstizione finemente nascosta, ovvero che non si presenta in modo propriamente esplicito. Il popolo cattolico colloca nelle proprie automobili, case e quant’altro, immaginette di “santi”, crocifissi, madonnine e via dicendo, credendo che questi possano, in qualche modo, proteggerlo contro i mali quotidiani di questa vita, ma non solo. Ci sono mamme premurose che, ad esempio, nelle automobili dei propri figli collocano l’immaginetta di padre Pio, San Cosimo, San Francesco, una madonnina, ecc., perché questi servano di protezione a loro. Tutto questo sconfina oltre che nell’idolatria pura, anche nella superstizione vera e propria condannata anch’essa duramente da Dio. L’immaginetta non ha alcun potere, né di fare il male, né di fare il bene. Dio ci chiama al ravvedimento e a portare il suo Nome nei nostri cuori. Non sarà un crocifisso, una madonnina, o un’immaginetta di padre Pio, che ci soccorrerà o proteggerà dai pericoli, bisogna, invece, coltivare l’amore per Dio ed istruirsi nella sua Parola e volontà divina. Tutto questo è roba da superstiziosi, maghi, cartomanti, negromanti, idolatri, ecc., e non deve far parte della Chiesa di Cristo Gesù.

La superstizione nella Chiesa Cattolica non ha limiti, si arriva perfino a proporre alcuni dei “santi defunti” con delle specifiche capacità guaritrici e con dei compiti ben precisi.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:00
 
Quota

C’è il santo cattolico che è particolarmente invocato come protettore dei bambini, quello o quella per le malattie agli occhi, la santa protettrice delle partorienti, ecc., c’è il santo patrono di una città, di uno Stato, e via dicendo. Ogni nazione e città cattolica hanno un “santo protettore”, così anche le arti, i mestieri, le forze armate e gli individui in seno alla Chiesa stessa. C’è anche Santa Barbara protettrice dell’artiglieria, San Cristofaro degli automobilisti e dei viaggiatori, la Madonna di Loreto dell’aviazione (La Madonna, pur rappresentando sempre e solo Maria, viene, superstiziosamente, spesso creduta e figurata come protettrice di un qualcosa o di un qualcos’altro a seconda dei paesi e delle nazioni), Santa Lucia contro il mal degli occhi, ecc..

Il cristianesimo cattolico ha sostituito la devozione agli antichi dèi pagani, con quella a degli uomini defunti, i “santi morti protettori”. Leggere: 1 Corinzi 1:11-13; c.3:4-8,21-23; c.4:6.

Paolo, nei passi citati, mette in luce come sia carnale e non spirituale essere devoti a qualcuno, anziché solo a Cristo, disapprovando la gente che, semplicemente (nel passo di 1 Corinzi in questione), prova devozione verso taluni a danno di altri; figuriamoci quanto c’è di più carnale nell’essere devoti a santi morti, ad invocarli, pregarli, festeggiarli, ecc., anziché essere devoti solo a Dio ed invocare solo Lui. Caro lettore (e la Bibbia insegna così e non può mentire) m’immagino Dio e la sua gloria come una presenza folgorante davanti alla quale ogni sua creatura si prostra (Ap. 4:8-11; Ap. 5:13-14; ecc.) per servirlo. L’immagine cattolica di Dio è differente, è antibiblica. C’è chi si prostra a Dio e nel contempo alla Madonna, a padre Pio, a San Francesco e a tanti altri. È una visione distorta di Dio e del culto che gli è dovuto. Potremmo dire che si viene a creare come una sorta di “scala” a tanti gradini, con tanti intercessori e culti offerti a tante creature, anziché solo a Dio. Pensando a Dio, non vedo, invece, una “scala”, ma un unico grande gradino dove vi è posto gloriosamente l’Iddio Creatore e noi tutti credenti, alla base inferiore, pronti a servire esclusivamente Lui con piena adorazione. In pratica, secondo la teologia cattolica, la Madonna, padre Pio, ecc., dovrebbero intercedere presso Gesù e poi Egli dovrebbe mediare per il Padre. Ma perché creare una “scala” a più gradini; perché non rivolgersi direttamente a Gesù, l’unico mediatore, intercessore fra Dio Padre e gli uomini? 1 Timoteo 2:5-7.

Questi finiscono per diventare letteralmente dei veri e propri dèi con la loro schiera di fanatici devoti, i quali inconsciamente non sanno nemmeno di considerarli tali. La superstizione li induce a portarli in processione; in loro onore sparano dei fuochi in cielo, fanno delle feste, ecc.. Tutto questo è contrario alla Parola e volontà di Dio in modo assoluto. Egli disse: “Non avere altri dèi oltre a me” (primo comandamento biblico non precisamente uguale al primo comandamento cattolico che dai teologi cattolici è stato reso in parte diverso da quello biblico: Esodo 20:3; Deut. 5:7).

Questi “santi” defunti, anche se non a parole, nei fatti, però, vengono ritenuti degli dèi oltre al Dio Creatore. Caro lettore, ti sei mai chiesto se tu, volendo vivere una reale vita cristiana in umiltà e amore, saresti stato disposto a ricevere gli onori, la gloria e i bacia mano, ad esempio, come quelli dati nei confronti della persona del Papa? Se tu, buon cristiano che rivolgi l’attenzione e lo sguardo, di chi ti ascolta, esclusivamente a Dio, in Cristo Gesù, per glorificarlo sempre, da morto acconsentiresti a feste, fuochi e processioni in tuo onore? Probabilmente se la tua fede è vera, se è pulita, ciò non sarebbe buono per te, non lo accetteresti mai, ti strapperesti le vesti di dosso e urleresti con tutte le forze che la gloria, l’onore, la lode, e il culto spettano solo all’Iddio Creatore di ogni cosa: Atti 4:12; Atti 10:25-26; Atti 14:9-18; Ap. 19:9-10, Ap 22:8-9; Colossesi 2:18-19; Matt. 4:10; Luca 4:8; 1 Corinzi 1:11-13; c.3:4-8,21-23; c.4:6; Ebrei 7:24-25; 1 Timoteo 2:5-7; Isaia 8:19-20; Romani 8:31-34; Esodo 20:3-6; Deut. 5:7-10. Così parlerebbe un buon cristiano, un vero credente che cerca solo la gloria che viene da Dio e non quella vana che viene dagli uomini.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:01
 
Quota

Non sarebbe poi corretto da parte di Dio considerare santi solo coloro che hanno fatto o fanno miracoli “da morti” o, comunque, considerare tali solo una piccola cerchia di cristiani credenti e non invece tutti i veri credenti. Tutti quelli, che fanno la volontà di Dio, sono santi, anche se imperfetti nella carne, essi lo sono perché vengono santificati nel sangue sacrificale di Cristo Gesù, per mezzo della loro sincera fede. Ogni cosa va chiesta a Dio Padre nel nome di Cristo Gesù, e colui che chiede in questo modo verrà esaudito secondo la giustizia e la volontà di Dio: Giov. 14:13-14; Giov. 15:16; Giov. 16:23-24.

La preghiera a Dio Padre va rivolta esclusivamente nel nome di Gesù, suo unigenito Figlio, non con altri nomi di uomini, o angeli, cosa che Dio non ha ordinato in alcun modo e che risulta essere tremendamente illecita. Gesù è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini: 1Timoteo 2:5-7.

La Parola del Signore considera santi tutti coloro che, dopo aver realizzato la nuova nascita, si consacrano totalmente a Cristo per seguirlo fedelmente e costantemente, sebbene, molti possono essere ancora spiritualmente immaturi e certamente imperfetti, meritano comunque questo appellativo, perché consacrati a Cristo e intenti a proseguire nel cammino della santificazione.

Il culto ai santi morti e agli angeli è proibito da Dio. Perché la Chiesa Cattolica li venera? Perché insegna di fare le preghiere anche ai santi morti e agli angeli in contrapposizione con la Parola di Dio? Gli angeli di Dio non sono suoi avversari, perché possano gradire, a loro favore, la disubbidienza alla legge di Dio: Colossesi 2:18-19; Ap. 22:8-9; Ap. 19:9-10.

Dio ha condannato con tanta decisione l’idolatria, il culto al di fuori del Dio Unico.

Tutto il culto, che non è rivolto a Dio soltanto, è idolatria: Luca 4:8; Matt. 4:10.

La Sacra Bibbia contiene tutte le regole di Dio e nessuno può ignorarle e trasformarle a proprio piacimento. Dalla Genesi all’Apocalisse, e fino ad oggi, i comandamenti di Dio rimangono immutabili, “Gesù Cristo era con Mosè” ed era con gli apostoli.

“Gesù è lo stesso ieri, oggi e in eterno”: Ebrei 13:8, Matt. 5:18, Luca 16:17.

Il secondo comandamento recita (inutile il tentativo di nasconderlo nel primo) la volontà di Dio riguardo al non prostrarsi e venerare le immagini e le sculture rappresentanti qualsiasi forma umana o altro che è lassù nei cieli o quaggiù sulla terra, o nelle acque sotto la terra.

Dio è andato perfino nello specifico, affinché non ci fossero esclusioni. Tale precisione determina e chiarisce, in modo assoluto e specifico, la volontà unica dell’ordine formale di Dio del secondo comandamento, riguardo al divieto di culto per ogni tipo di immagini e statue. Vi sembra che questo comandamento divino venga osservato? Non viene forse violato, nonostante le precise definizioni di Dio? Le raffigurazioni umane nelle immagini, nei dipinti o sulle sculture non appartengono a cose che sono “quaggiù sulla terra”? Nonostante le proclamazioni solenni dei dieci comandamenti, si continua a servire ideologie pagane, attirando la maledizione di Dio. Gli angeli di Dio sono rimasti fedeli a Lui e amministrano i compiti che Dio assegna a loro. Essi sono assegnati a coloro che vivono per Cristo ed osservano i comandamenti divini: Ebrei 1:14; Dio è il Creatore di ogni cosa ed Egli solo va ringraziato per ogni opera.

Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:01
 
Quota

Leggere: Lev. 26:14-25; Deut. 28:15; Lev. 26:2-6; Giacomo 2:10; Giov. 14:15.

Un grande equivoco ha indotto milioni di persone a considerare idoli soltanto quelli che esistevano al tempo dei popoli antichi dell’A.T. come anche nell’Impero Romano ed in altri popoli pagani. Ciò non corrisponde assolutamente a verità. La definizione dell’idolo è data in modo preciso dal secondo comandamento e dal primo (“Non avere altri dèi oltre a me”), quello che fa la Chiesa Cattolica è idolatria pura, camuffata da mascheramenti che trovano le loro forti basi, a causa della malizia e dell’ignoranza al messaggio biblico, nel mondo pagano. Nel c.14 degli Atti, versi 8-18 è narrato che Paolo guarì uno zoppo dalla nascita; le genti, volevano rendergli onore e sacrifici, e con lui anche a Barnaba, ma i due membri della Chiesa (Paolo e Barnaba) si stracciarono le vesti a quella vista, rimproverando loro aspramente e impedendoli di fare ciò. Ai giorni nostri avviene l’esatto contrario. Il secondo comandamento è stato completamente annientato ed eliminato, e di conseguenza l’ordine successivo dei comandamenti risulta sbagliato nell’ambito cattolico; inoltre i comandamenti sono diventati nove, nonostante il tentativo di sdoppiare il decimo.

Luca 4:8; Matt. 4:10: “e a lui solo rendi il tuo culto”, ci si guardi un po’ attorno e si constati se il culto è rivolto solo a Dio, oppure le cose stanno diversamente. La domanda che sorge spontanea e che ispira una potente curiosità insoddisfatta è: perché, se il culto delle statue e delle immagini non è una violazione del secondo comandamento, dico, perché, è stato nascosto ed eliminato e sostituito dal decimo sdoppiato? Ovvero, perché i teologi cattolici hanno fatto e continuano a fare di tutto per nascondere il comando divino del “ non prostrarsi davanti alle immagini e statue e di non servirle”, se credono di essere nel giusto? Un uomo che è convinto della propria innocenza non ha paura di affrontare la verità, non si nasconde e non ha segreti di cui avere paura, invece voi teologi cattolici che dite che il secondo comandamento fa parte del primo, comunque lo nascondete e non lo presentate in esso e non lo portate a conoscenza del popolo. Ditemi voi, se questo è un atteggiamento di uno che crede di agire nel giusto, di essere innocente e in questo caso di fare la volontà di Dio.

La spiegazione è molto semplice: il secondo comandamento contrasta con il culto cattolico dei santi che è la più vasta organizzazione idolatra diffusa al mondo (basti pensare all’enorme numero di santuari esistenti nel mondo cattolico) ed è precisamente questo, e non solo, il motivo che ha indotto a nasconderlo.

Pensate un po’ se il mondo cattolico venisse in massa a conoscenza della verità di Dio riguardo a tutto ciò, quanto la Chiesa Romana potrebbe perdere in prestigio, potere e tanto altro ancora. Una volta che la Bibbia è stata resa accessibile a tutti (e ciò non è avvenuto se non da qualche decennio) si cerca di dire che il secondo comandamento, di cui parla la Scrittura nel decalogo di Mosè, riguarda solo gli idoli pagani; ma allora perché nasconderlo?


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:02
 
Quota

Inutile dire, poi, che sarebbe stato abbastanza ingenuo e poco saggio da parte di Dio aver formulato un comandamento così preciso, solenne e completo, per poi dividere l’idolatria in “quella pagana disubbidiente” e in “quella sacra ubbidiente”.

Ad esempio, possiamo dire che quando il comandamento dice “non uccidere”, “non rubare”, non si può (e in questo caso è da notare come i comandi del “non uccidere”, “non rubare” siano volutamente descritti in modo generale e non specifico) credere che tale comando possa in qualche modo riguardare solo una parte del messaggio stesso. Ovvero, quando Dio dice: “non rubare” non lascia alcuna alternativa o scappatoia che rientri nella sostanza del messaggio stesso, che possa invece essere definito contraddittoriamente come una non disubbidienza dell’ordine divino.

Così è anche per il secondo comandamento che tra l’altro è l’unico dei comandamenti ad essere stato volutamente, da Dio espresso, decisamente con una precisione tale che non può, essere scisso da un ordine generale, specifico, preciso e dettagliato, in un ordine limitato che ne divide la sostanza del messaggio.

Quindi possiamo dire che come per il comandamento “non rubare” non possiamo dire che sia giusto rubare qualcosa e ingiusto solo rubarne qualcun’altra, ma è ingiusto rubare qualsiasi cosa di ogni tipo e a qualsiasi persona, così anche, e soprattutto, per il secondo comandamento possiamo dire, con estrema e assoluta certezza, che non è giusto prostrarsi davanti ad “alcuna” immagine e scultura (e non ingiusto solamente in alcuni casi); è ingiusto, in ogni caso, in ogni circostanza del tipo generale, specifico e assoluto.

Per quanto riguarda il decalogo di Mosè, in Atti 7:38: “Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul Monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi”, è evidente che le rivelazioni del decalogo sono da osservare con diligenza assoluta. Non è possibile, trattandosi di comandamenti di Dio, stabilire quali osservare e quali non osservare, poiché sono tutti comandamenti divini: Giacomo 2:10 “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti”.

Ai nostri giorni, in spregio ai comandamenti di Dio, ci si carica sulle spalle un simulacro di legno, di gesso, di pietra, di metalli fusi, adornati di vesti splendenti, e si crede di ottenere miracoli da Dio rivolgendo preghiere alla polvere della terra, ad esseri angelici fedeli servitori di Dio che non accetterebbero mai l’onore, la gloria e le preghiere che spettano solo al Dio Creatore.

Gli uomini si rivolgono alla creatura, anziché completamente e solamente a Dio, a Colui che ha il potere di salvarli.

Atti 14:14-15; se Paolo potesse vedere queste nefandezze si strapperebbe ancora le vesti e farebbe anche di più. Si continua ad alimentare la fabbrica dei “santi”, incuranti della maledizione di Dio che dice: Geremia 17:5 “..Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE!”. Gli uomini confidano nei santi morti, nella Madonna, e li invocano con preghiere e tant’altro; così dimostrano di confidare nell’uomo riguardo a qualcosa che spetta solo a Dio concedere, rivelando in loro una lontananza cronica dal vero amore e culto al Signore.

Gesù ha detto in Matt. 6:6: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (leggere anche i versi 7-13). Invece di implorare solo il Padre, solo Dio, nel nome di Gesù, si è andati ad invocare la Madonna, padre Pio, San Francesco e tanti altri ancora. Leggere: 1 Corinzi 1:11-13; c.3:4-8; c.3:21-23; c.4:6.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:02
 
Quota

Questo non è cristianesimo (che significa “di Cristo”), ma è idolatria, paganità, menzogna, religione, culto esteriore, ecc.. Tutti i veri credenti hanno il compito di evangelizzare il vero messaggio di Dio, di Cristo Gesù, al mondo intero ed inculcare la lettura e lo studio della Bibbia, affinché chiunque sia spinto da sincerità e vero amore, per grazia di Dio, si accorga dell’inganno del mondo, e possa rimediare, acquisendo una vera conoscenza e donando un vero culto e vere preghiere al Dio Unico che è Spirito e Verità.

I teologi cattolici, dicono spesso, che “il non prostrarsi davanti a sculture e immagini” era inteso solo per le rappresentazioni di altri dèi. In realtà per Dio non c’è differenza, se uno chiama la scultura o l’immagine: Madonna, padre Pio, o con altri nomi del mondo antico pagano. Sono sempre idoli, mezzi o cose di devozione, alle quali viene rivolta l’invocazione e le preghiere, oltre tutto anche perché, comunque sia, tale invocazione e tali preghiere devono sempre, in modo assoluto, essere solo ed esclusivamente rivolte a Dio ed in spirito e verità, come Egli potentemente è, senza osare nemmeno nei casi di adorazione a Lui, come tramite o mezzi, sculture o immagini che se usate a scopo di culto sono idoli maledetti da Dio, in ogni caso.

Perché caro lettore, dobbiamo rivolgerci ai santi morti e non solo a Gesù? Forse dovremmo non ritenerlo Onnipotente, Onnisciente e Onnipresente per poter accontentare tutti? Così facendo dovremmo forse ritenere che la Madonna e quant’altri possono, invece, avere tale Potenza da poterlo fare loro? È certo che così non può essere; in più offendiamo il Signore Gesù, ritenendolo non in grado di soddisfare ogni nostra richiesta. Solo Lui è degno di essere il mediatore, Egli è Dio ed ha, in quanto tale, tutte le peculiarità divine per poter accontentare tutti (gli altri non le posseggono), e in più, è Lui solo che ci ha riconciliato con Dio risolvendo il problema del peccato che allontanava l’uomo da Dio, facendosi crocifiggere per il peccato di coloro che in ogni tempo hanno creduto e continuano a credere. Naturalmente, questa riconciliazione è possibile solo per coloro che lo accettano nella propria vita come Signore e personale Salvatore, e solo attraverso di Lui (Gesù, il Figlio del Padre celeste), le nostre preghiere possono giungere al Padre; nessun’altro nome è stato dato per intercedere a nostro favore: 1 Timoteo 2:5-7; Atti 4:12.

In ambiente cattolico ho visto anche, con dispiacere, gente fanatica di un “santo” morto (la Madonna, padre Pio, ecc...), ma di un fanatismo senza limiti che non ha nulla da invidiare al fanatismo di alcuni scellerati per una squadra di calcio, per un cantante, per un vip della televisione o del cinema; ciò è idolatria in ogni caso. Questi cattolici sono inoltre più idolatri di questi altri, perché nel loro fanatismo c’è pura devozione, puro affidamento ad una creatura, con preghiere, invocazioni, venerazioni, ecc..

Dio è l’unico che può ascoltare i nostri pensieri, i nostri gemiti, le nostre preghiere; Egli solo è Onnipotente, Onnisciente e Onnipresente. Confidiamo in Lui solo, Colui che può redimerci e salvarci, in quanto il Creatore di ogni cosa. Egli, ascoltando le nostre preghiere, manderà lo Spirito Santo nei nostri cuori e nelle nostre menti e degli angeli suoi servi che verranno ad abitare come sentinelle sulla via della nostra vita.

Questi “santi” cattolici li si prega, li si invoca, si fanno in loro onore lunghe e ripetitive preghiere (ad esempio il rosario), si fanno loro richieste, perfino quelle più banali (vincite al lotto, al totocalcio, ecc.), si chiede loro aiuto e i miracoli di guarigione, si accendono ceri e si fanno feste in loro onore e si sparano fuochi nel cielo; la Chiesa Cattolica e i suoi simili dedicano perfino delle chiese e dei luoghi di culto in loro onore, e via dicendo.

Cari cattolici, riuscite a riflettere su una cosa molto semplice? Come può un’anima staccatasi dal corpo e andata in cielo (anche se molti dei “santi” cattolici, invece di stare in cielo sono sicuramente nell’Ades [inferno]), potere ascoltare tutte le vostre invocazioni, tutte le vostre preghiere, tutte le vostre richieste in ogni parte del mondo? Quest’anima che misera com’è al cospetto di Dio e in aspettativa della risurrezione corporale, dico: come può avere tale Potenza? Voi offendete Dio per svariati motivi che ho già elencato; questi voi li fate diventare, nel vostro immaginario, inconsciamente, degli dèi (Esodo 20:3; Deut. 5:7) che non importa come li chiamate, ma davanti a Dio rimane pur sempre una situazione abominevole e deplorevole. Forse tu uomo potresti ascoltare una richiesta d’aiuto fatta a centinaia di chilometri di distanza da te? Forse tu potresti ascoltarne milioni al contempo stesso? Hai tale potere tu, oh, uomo? Hai tale potenza? Forse tu potresti ascoltare le richieste interiori espresse nel cuore di una persona, senza che lo faccia verbalmente con delle parole, e in più a distanza di centinaia di chilometri da te? Credo proprio di no! Come può allora un’anima di un credente defunto che oltretutto è in aspettativa di ricevere il nuovo corpo e la relativa gloria che avverrà alla resurrezione, poter adempiere a tutto ciò? Come può l’anima di Maria poter ascoltare tutte le preghiere e le richieste di aiuto rivolte a lei da ogni parte del mondo? Come può ella, addirittura, ascoltare le preghiere interiori (dette nel cuore) dei suoi devoti senza che questi proferiscano parola? Forse ella è Onnisciente? Onnipresente? Onnipotente? Forse che un’anima può scrutare anche i cuori nella profondità? Non è solo Dio che ha tale potere? Salmo 7:9; Ap. 2:23; Salmo 139:2-4; Matt. 6:8.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:03
 
Quota

Ecco cosa fate, avete posto davanti a Dio degli dèi, e Dio, se non vi ravvedete, non potrà che chiamarvi in giudizio, tanto più, se ascoltate e verificate (almeno per chi ne ha avuto la possibilità) con le vostre orecchie e i vostri occhi quanto di falso c’è nella tradizione religiosa e continuate a non ravvedervi.

L’Onnipotenza, l’Onniscienza e l’Onnipresenza sono qualità e peculiarità assolute di Dio. Come possono le anime dei santi morti ascoltare le preghiere che il mondo pagano rivolge loro?

L’Onnipresenza, come le altre due peculiarità, appartiene solo a Dio.

L’anima dei santi defunti non può stare o dividersi in ogni parte sulla terra e nello stesso momento (in effetti non ci sono per niente sulla terra) per ascoltare le preghiere a loro rivolte, in svariati luoghi, paesi, nazioni e continenti. Non possono farlo nemmeno gli angeli e i demòni. Gli angeli, per adempiere ai loro servizi nei riguardi di quelli (cioè gli uomini sulla terra) che devono ereditare la salvezza (Ebrei 1:14), sì, perché a questo sono incaricati, sono dei girovaghi tra terra e cielo, non se ne stanno comodamente in cielo ad adempiere da lì ai loro incarichi, essi non hanno le peculiarità divine e devono venire sulla terra direttamente ad adempiere il loro lavoro o ministero: Daniele 10:12-14,20-21.

Le anime sante, invece, stanno in cielo, non essendo destinate a questo ministero e non ne hanno alcuno in questa “età presente”, da svolgere nuovamente sulla terra (ce l’hanno avuto quando erano viventi sulla terra e ne avranno un altro solo nel Regno di Dio sulla terra quando verrà), ma aspettano in cielo la resurrezione dei nuovi corpi. Ad ogni modo, non potrebbero essere in alcun modo Onnipresenti, solo Dio lo è. Gli angeli sono in movimento tra cielo e terra. (Solo Dio può essere Onnipresente, gli angeli non possono esserlo e nemmeno le anime dei credenti).

C’è un esempio in Giobbe 1:6-8; c.2:1-3; Satana (angelo decaduto) appare come un girovago, un vagabondo sulla terra, sempre in cerca delle sue prede (come fanno anche i suoi demòni, del resto). Nel libro di Giobbe, Dio chiede a Satana: “Da dove vieni?”, e Satana risponde: “Dal percorrere la terra e dal passeggiare per essa”. Egli non è Onnipresente, ma è in continuo movimento e anche gli angeli lo sono. Le anime sante invece stanno in cielo e non vengono sulla terra e, lì, aspettano la resurrezione dei nuovi corpi. (Gli angeli e i demòni, nel mondo spirituale nel quale vivono, che non ha le leggi fisiche del mondo materiale, nel quale noi viviamo, possono agire nella loro opera con una velocità “supersonica”, che permette loro di spostarsi velocissimamente da un luogo all’altro, ma non possono essere, in alcun modo, Onnipresenti, e tanto meno, Onnipotenti e Onniscienti).

Luca 16:26-31; qui vi è un esempio di come anche per il “seno di Abraamo”, o “paradiso”, valeva la stessa regola, e cioè che le anime dei credenti non hanno alcun ministero da svolgere sulla terra, ma si riposano dalle loro fatiche: Ap. 14:13 (infatti, prima della resurrezione e ascensione di Gesù, le anime dei credenti andavano “nel seno di Abraamo” o “paradiso”, oggi invece vanno direttamente in cielo che ugualmente chiamiamo “paradiso”).
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:03
 
Quota

Se uno invoca, prega, chiede aiuto a padre Pio, alla Madonna e a quant’altri, facendolo crede spessissimo di venerare semplicemente un santo, la “Madre di Dio”, un angelo, ma ai fatti egli, ritenendo questi capaci di poterlo aiutare, ascoltare, ed intervenire, e non solo, ma di poter ascoltare e soddisfare tutte le invocazioni di aiuto di ogni uomo sulla terra, che si rivolge a loro, fa divenire (spessissimo solo inconsciamente, senza che neanche se ne accorga), nel suo cuore e nella sua mente, quei “santi”, gli angeli e la Madonna, al pari o quasi, di Dio Eterno, facendone degli dèi, dei dii, perché li ritiene Onnipresenti, Onniscienti e Onnipotenti, in grado cioè di ascoltare, aiutare, esaudire, intercedere per tutti coloro che li invocano in ogni parte del mondo; in pratica quindi tanti dèi o dii.

Il primo comandamento dice: “Non avere altri dèi oltre a me” Esodo 20:3; Deut. 5:7.

A parole, i “santi”, la Madonna e gli angeli non sono, in ambito cattolico ritenuti tali (ovvero dèi o dii), ma nei fatti non è affatto così; si interagisce con loro come si interagirebbe con un dio. Non esplicitamente ma implicitamente, questi vengono ad essere, per il popolo cattolico, dei dii o dèi, perché si associano alla loro persona, peculiarità che, invece appartengono, esclusivamente, solo al Dio Unico ed Eterno. Si crede, che abbiano tale potenza e peculiarità, e, quindi, è come voler dire che questi sono dei dii, infatti, li si ritiene Onnipotenti, Onniscienti e Onnipresenti. Per entrare nella disubbidienza, nei confronti del primo comandamento, non è necessario che uno chiami qualcun’altro, all’infuori di Dio solo, con il termine “dio”, ma basta che uno interagisca con questi, che può essere un essere umano o angelico che non è Dio, in qualche modo però come se lo fosse.

Ne risulta che la religione cattolica romana, ai fatti, non è una religione monoteista, ma politeista, perché ha tanti “santi defunti” ritenuti, seppur, dalla maggioranza, solo inconsciamente, degli dèi, ai quali si offre il culto che, invece, è dovuto solo a Dio.

Chi, invece, di adorare solo il Creatore, adora e venera anche la creatura, rientra come membro appartenente ad una religione politeistica pagana, nella quale tale caratteristica è principale e fondamentale. Infatti, nella Chiesa Romana non vi è un unico culto dovuto solo a Dio, ma ve ne sono di tre tipi: “Latria” per Dio, “Dulia” per i santi defunti canonizzati, “Iperdulia” per la Madonna.

In Ap. 6:9-11; Ap.7:9-17 si nota molto bene come perfino le anime sante dei martiri della tribolazione (e noi sappiamo che i martiri sono più che santi, per aver dato la propria vita a causa della testimonianza del nome di Gesù), appaiono, chiaramente, non Onnipotenti, non Onniscienti e non Onnipresenti davanti a Dio che è il solo ad esserlo; questi vengono presentati nel libro dell’Apocalisse “come una folla immensa”: c.7:9; essi gridano che si compia il giudizio divino sulla terra: c.6:10-11; ecc.. Vengono presentate come “misere” davanti al trono di Dio, il quale viene da loro e dagli angeli tutti e dalla Chiesa rapita (con tutti i resuscitati), continuamente adorato. Non vi è traccia alcuna che questi siano dopo la morte diventati, in alcun modo, Onnipotenti, Onniscienti e Onnipresenti; il loro desiderio è pieno di umiltà e adorazione; non di potere assoluto.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:03
 
Quota

(Riguardo alle anime dei martiri di Ap. 6:9-11 si tratta, ovviamente, dei martiri della grande tribolazione, descritti più approfonditamente in Ap. 7:9-17. Questi del c.6:9-11 sono i primi martiri della grande tribolazione: v.10-11. Si noti anche l’espressione “su quelli che abitano sulla terra” v. 10, la quale indicherebbe che i loro uccisori sono ancora viventi sulla terra. Questo passo non vuol dire che i santi nel cielo vedono nello specifico quanto accade sulla terra; questi conoscono gli avvenimenti drastici che avvengono sulla terra, solo e perché, è proprio da questi eventi che essi provengono ed è proprio a causa di questi che sono morti e quindi saliti in cielo).

Troppo spesso si sente parlare in ambito cattolico che l’intercessione dei santi, nell’aldilà, è permessa a causa della comunione dei santi. Ogni buon credente prega l’Iddio, affinché aiuti i suoi fratelli e sorelle, di conseguenza anche le anime che sono in cielo, certamente, chiedono il bene per gli uomini giusti sulla terra (d’altronde, essendo credenti possono e devono solo volere il bene per i loro fratelli rimasti sulla terra) ma essi lo fanno però solo in modo implicito.

Nessun buon cristiano si sognerebbe di porgere delle preghiere di lodi ad un suo fratello nella fede, di dargli degli onori divini, di essergli devoto, di venerarlo, di adorarlo e quant’altro.

È quindi inconcepibile il fatto che possa e debba farlo quando questi è defunto; del resto, in questo caso, oltre a quanto già detto, si aggiungerebbe l’illegalità dell’invocazione dell’anima di un defunto (cosa in abominio a Dio). È cristiano andare da un fratello nella fede e chiedergli di pregare il Signore per noi, ma è assolutamente da folli e anticristiano volgere lo sguardo verso il cielo dove troneggia il Cristo e il Padre Celeste e chiedere invece, l’intercessione di qualcun’altro.

Le anime che sono in cielo, implicitamente, chiedono a Dio il bene per gli uomini giusti, chiedono che si appresti l’instaurazione del Regno di Dio sulla terra, ecc.. Non serve invocarli, ciò è un impedimento ad avere un aiuto da parte di Dio, perché non solo non si fa la sua volontà, ma si fa l’opposto. È proibito invocare le anime dei defunti santi o non, si invoca solo Dio: Isaia 8:19-20; Lev. 20:6; Lev. 19:31; 1Samuele 28:1-25.

È del tutto improbabile, per non dire impossibile, che le anime salvate, che sono in cielo, possano, in alcun modo, ascoltare le invocazioni e le preghiere a loro rivolte; ciò significherebbe voler credere che tali anime sono Onnipotenti, Onniscienti e Onnipresenti, visto che potrebbero conoscere, ascoltare ed esaudire ogni nostro bisogno per il quale esse vengono interrogate. È da chiarire, poi (e lo dico con certezza di convinzione), che molti dei santi, canonizzati dalla Chiesa Cattolica (chiaramente esclusi quelli dell’era apostolica), è certo che non siano in cielo ma nell’Ades (inferno), un motivo in più per non invocarli. (Molti di essi, infatti, hanno traviato la Parola di Dio e hanno insegnato la disubbidienza nei confronti di Dio agli altri).

Abbiamo già detto che tale intercessione delle anime in cielo avviene in modo implicito, generale e non specifico, essa non va invocata, perché le anime sante non possono sentirci e anche perché ciò è un male per vari aspetti. Questa comunione dei santi avviene, perché tutti i credenti sono uniti nel medesimo Spirito Santo; ossia tutta la Chiesa, sia nell’aldilà, che quella sulla terra, è unita in una comunione santa, perché lo è per mezzo dello Spirito Santo che è in ognuno dei veri credenti. Ma questa comunione non è tale da permettere l’intercessione dei santi in paradiso in modo esplicito, diretto (perché essi non sono Onnipotenti, Onniscienti e Onnipresenti) e specifico secondo le richieste a loro rivolte; infatti, notiamo come perfino la comunione dei santi sulla terra ha dei limiti ben precisi; una chiesa o un credente non possono essere in contatto con un altra chiesa o credente di un altro paese se non con un contatto personale e diretto; non possono parlarsi telepaticamente. (E se già tra i credenti vivi sulla terra la comunione non può e non avviene con Onnipresenza, Onnipotenza e Onniscienza, tanto più, ciò non può avvenire tra i credenti vivi e quelli defunti). Essi sono uniti nel medesimo Spirito e sono in comunione grazie ad Esso, ma con dei limiti ben precisi.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:04
 
Quota

Quindi come la comunione dei santi sulla terra non vuol dire vivere un rapporto di Onniscienza, Onnipotenza e Onnipresenza con gli altri credenti vivi, così è fra le anime del cielo e i credenti sulla terra. Ciò può farlo solo ed esclusivamente Dio. La comunione non indica un rapporto di perfetta Onnipresenza e Onniscienza tra i credenti, sia tra i vivi, che tra i vivi e i defunti (Ebrei 12:22-24).

I santi intercedono in cielo in modo implicito: Ap 6:9-11.

Possiamo portare un esempio che ci può aiutare a comprendere meglio quanto detto:

La moglie e il marito sono in comunione tra loro, a causa della loro promessa, del loro amore e della loro intimità. La Bibbia inoltre, ci dice che i due sono una sola o una stessa carne: Genesi 2:24; Matt. 19:5. Questo però non vuol dire, in alcuno modo, che essi vivano il loro rapporto con Onniscienza e Onnipresenza, infatti, i due non possono né conoscere i pensieri l’uno dell’altro (o comunque non completamente), né possono essere a conoscenza diretta di quanto l’altro faccia in assenza di uno dei due. Così avviene per la comunione dei santi.

In alcun modo fra i credenti vi è una posizione di Onnipotenza, Onniscienza e Onnipresenza.

Cristo Gesù è l’unico mediatore fra Dio e gli uomini: 1 Timoteo 2:5. Forse qualcuno potrebbe pensare che sono necessari altri intercessori in cielo, oltre a Gesù, perché Egli da solo non può farcela a prestare ascolto a tutte le preghiere che gli vengono rivolte nel suo nome? È bene sapere, invece, che tale idea deve essere subito annientata. Gesù, dopo che fu risorto, disse (oltre alla testimonianza resa di essere Dio) che gli era stata data ogni potestà in cielo e in terra (Matt. 28:18) e nell’epistola agli ebrei è scritto chiaramente che Gesù, dato che dimora in eterno, ha un sacerdozio che non si trasmette: Ebrei 7:24, e il v.25 dice: “Perciò egli può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sempre per intercedere per loro”.

Se dunque è scritto che Gesù ha ogni potestà anche in cielo e che può salvare, a pieno, coloro che si accostano a Dio tramite Lui, è inammissibile pensare e udire che abbia bisogno di una schiera di intercessori al suo fianco per aiutarlo nella sua opera di mediazione. È non solo inammissibile, ma anche ingiurioso nei suoi confronti. Esorto coloro che sono ancora nella Chiesa Cattolica ad uscire da essa e di unirsi ad una Chiesa Evangelica Pentecostale che annunzia il vero messaggio di Dio riguardo alla sua volontà. Le anime, che sono in cielo, non sanno nulla, in modo diretto, di quel che accade sulla terra (in modo indiretto, sì, però attraverso Dio), soprattutto non possono investigare e conoscere le faccende individuali dei singoli uomini (questo non avviene neanche in modo indiretto). Le anime dei defunti non ci vedono e neppure possono ascoltarci: Ecclesiaste 9:5 “non sanno nulla”. Sia, dunque, che essi si trovino in paradiso o nell’Ades, essi non possono sapere nulla, in modo diretto, di noi. A conferma di ciò c’è il fatto che gli israeliti, ai giorni di Isaia, dicevano a Dio: Isaia 63:16 “Tuttavia tu sei nostro padre; poiché Abraamo non sa chi siamo e Israele non ci riconosce”, e il fatto che nel libro di Giobbe, a proposito dell’empio che muore, è detto: Giobbe 14:20-22 “Tu lo sopraffai una volta per sempre, ed egli se ne va; gli muti la sembianza, e lo mandi via. Se i suoi figli salgono in onore, egli lo ignora; se cadono in disprezzo, egli non lo vede; questo solo sente: che il suo corpo soffre, che l’anima sua è in lutto”. C’è anche qualcosa, nella storia della consultazione dell’evocatrice di En-dor da parte di Saul, che conferma, quanto abbiamo detto, infatti, quando Samuele “viene fatto risalire”, dallo Sceol, da questa spiritista (è stata una rarissima eccezione e solo per volontà di Dio), e appare a Saul, gli disse: 1Samuele 28:15 “..Perché mi hai disturbato, facendomi salire?..”. Se Samuele avesse potuto vedere ed ascoltare Saul, prima di essere evocato, non gli avrebbe fatto quella domanda. L’invocazione delle anime dei defunti, come si è visto in precedenza, è condannata da Dio: Lev. 19:31; Lev. 20:6; 1Cronache 10:13-14; Deut. 18:10-14; Lev. 20:27; ecc..
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:04
 
Quota

In Isaia 8:19-22 è scritto che non si possono consultare i morti a favore dei vivi; chi farà ciò sarà condannato come empio da Dio, se non si ravvede quanto prima, specialmente, se al peccato del consultare le anime dei defunti vi aggiungiamo pure la devozione e venerazione nei loro confronti.

Tutto questo non esclude, assolutamente, che le anime dei credenti che sono in cielo non ci siano alleate e che, pur non vedendoci e non potendoci ascoltare, esse parlino a Dio in favore dell’umanità credente e che si affretti il giudizio sull’opera empia del mondo.

Tutto questo avviene, implicitamente, senza bisogno di alcun tipo di richieste da parte dei credenti nei loro confronti.

Ogni cosa è sottomessa sempre al disegno di Dio, secondo la sua santa e giusta volontà.

Il ricco della storia di Luca 16:19-31, finito nell’Ades (v.22-23), chiede (v.27-28), essendo ancora vivi in lui i ricordi dei suoi cari (infatti la sua richiesta è basata sui ricordi terrestri e non su una visione diretta delle faccende terrestri), un segno per questi che possa aiutare loro a ravvedersi, e lo chiede interpellando Abraamo (che era nel “seno di Abraamo” o “paradiso”), chiedendogli una visita speciale di Lazzaro (il quale era anche, in quanto salvato, “nel seno di Abraamo”) sulla terra; ma Abraamo gli rispose: (v.29) “Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli”; (v.30) “Ed egli:”; (v.31) “Abraamo rispose: ”.

Qui si esclude, in assoluto, che un’anima di un defunto santo, o non, possa avere il ministero di aiutare gli uomini sulla terra a convertirsi, perché questi hanno la testimonianza della Parola di Dio che è sufficiente per ravvedersi e credere. Tuttavia, ciò testimonia come il ricco, pur essendo stato un uomo ingiusto sulla terra, nell’Ades egli chiede, comunque, un atto di pietà per i suoi cari e lo fa chiedendo un qualcosa di inammissibile (cosa che non può essere esaudita, non perché è un empio a chiederla, ma perché tale è la volontà di Dio), tanto più dobbiamo credere, con ferma certezza, che le anime in cielo, pur non potendo vedere e ascoltare gli affari terrestri, in modo diretto, hanno sentimenti benigni di pietà verso coloro che sono ancora sulla terra, ma la volontà di Dio esige che gli increduli sulla terra, arrivino alla conoscenza del Divino, attraverso la testimonianza della Parola di Dio e non tramite apparizione di credenti defunti: Luca 16:27-31.

I teologi cattolici nel passo dell’Apocalisse: c.6:9-11, in qualche modo, credono di poter affermare che le anime nel cielo possano vederci e ascoltarci e, quindi, intercedere specificatamente ed esplicitamente per noi: “Essi gridarono a gran voce: Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?...”.

Bisogna subito dire che queste anime, che il veggente Giovanni (come abbiamo già spiegato prima) vede e che descrive in questo passo, sono le anime dei credenti uccisi nella prima parte della tribolazione che durerà sette anni e che avverrà negli ultimissimi tempi; la sua fine segnerà l’inizio del Regno di Dio sulla terra.

Queste anime, che da poco hanno lasciato lo spettacolo tenebroso della terra (ma che non sanno, dopo la loro morte, cosa in più o in meno vi accada), ricordano bene gli avvenimenti e la causa della loro morte da martiri (in più vedono salire in cielo schiere di anime che come loro sono state martirizzate sulla terra) e chiedono al Signore quanto tempo manchi perché ciò finisca e vengano puniti i malvagi che abitano sulla terra e che probabilmente sono gli stessi che li hanno uccisi: v.10.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:05
 
Quota

V.11, a loro gli viene detto di riposarsi ancora un po’ di tempo, finché non fosse stato raggiunto il numero dei loro compagni di servizio che dovevano essere uccisi come loro.

Essi non sanno quel che succede di nuovo sulla terra nello specifico, perché non sono Onniscienti, Onnipotenti e Onnipresenti; quello che loro sanno dipende dal fatto che essi sono stati, solo, poco tempo prima, uccisi sulla terra e ricordano bene come e per mezzo di chi ciò è avvenuto.

In questo passo non può, in alcun modo, signori e teologi cattolici, esservi nemmeno lontanamente l’idea di quanto voi sostenete.


Parliamo dei passi: Ap.19:9-10; c.22:8-9:


Ap.19:9-10: “E l’angelo mi disse...Io mi prostrai ai suoi piedi per adorarlo. Ma egli mi disse: ”.

Ap.22:8-9: “Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: ”.


Il veggente Giovanni (quasi certamente si tratta dell’apostolo Giovanni), ricco di esperienza cristiana e vecchio negli anni, sapeva bene che Iddio solo doveva essere adorato.

In molte delle sue visioni egli aveva visto come i ventiquattro anziani, le quattro creature viventi e tutti gli angeli fedeli perennemente adorassero Dio e l’Agnello: Ap.4:8-11; c.5:8-10,13-14; c.7:11-12; c.11:16-17; c.19:4-5.

Quando egli si prostrò ai piedi dell’angelo (e sapeva bene che era semplicemente un angelo e non Dio, ad esempio, leggere Ap.19:9: “E l’angelo mi disse:...”; Ap.22:6: “Poi mi disse:”) non poté con la sua esperienza incappare in un errore d’idolatria schietta adorando l’angelo come un dio.

Questo è assolutamente da escludere. È impossibile pensare che Giovanni, prostrato ai piedi dell’angelo, lo acclamasse come un dio, perché sapeva bene che era semplicemente un angelo mandato da Dio: Ap. 22:6,8-9. È chiaro che i due passi (Ap. 19:9-10 e Ap. 22:8-9) escludono qualsiasi possibilità di culto agli angeli come anche ai santi morti. In Matt. 4:10 e Luca 4:8, Gesù chiarisce come ogni culto deve essere reso solo a Dio; in pratica, ogni forma di culto deve essere reso al Creatore soltanto e non anche alla creatura. I teologi cattolici sostengono di non offendere Dio con il culto degli angeli e dei santi morti, dichiarano che esso sia semplicemente un culto di venerazione, differente da quello reso a Dio di adorazione. Innanzi tutto i passi: Matt. 4:10 e Luca 4:8 rivelano come in realtà il culto è unico e non ve ne sono di due o più tipi, e soprattutto, che deve essere reso solo a Dio che lo si voglia chiamare adorazione, venerazione o quant’altro. Ma se esistono due tipi di culto, adorazione e venerazione, come poteva Giovanni con la sua esperienza, l’ispirazione ricevuta, le rivelazioni e visioni a lui concesse, incappare in un errore simile? Ovvero come poté rendere all’angelo un culto di adorazione, anziché di venerazione? E come poteva, poi, dopo il rimprovero, in Ap. 19:10, ripetere lo stesso errore, in Ap.22:8-9, una seconda volta dopo che era già stato ammonito dall’angelo?

Ma, poi, che avrebbe dovuto dire o fare per ritrovarsi nel culto di adorazione, anziché in quello di venerazione, secondo i teologi cattolici lecito? Egli non lo acclamò come Dio, o come un dio, perché sapeva bene che era un angelo (e la sua esperienza cristiana e il fatto che era stato testimone oculare del ministero di Gesù, non potevano aver lasciato Giovanni in una condizione di ignoranza e ingenuità), ma invece gli portò riverenza, onore e ringraziamento per l’opera compiuta (da parte di Dio) riguardo alle visioni e rivelazioni all’apostolo stesso date.


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:05
 
Quota

Egli prostrandosi all’angelo, lo volle onorare e dimostrò riverenza e ringraziamento, molto di meno di quanto oggi dichiarasi faccia ogni “buon cattolico” verso tutti i santi morti, la Madonna e gli angeli, venerandoli, invocandoli e quant’altro.

Ma l’angelo non accettò tale comportamento e atteggiamento nei suoi riguardi e venne dichiarato per ben due volte, e in due occasioni, che solo Dio poteva essere adorato e che perfino solo Lui poteva essere onorato e ringraziato per ogni cosa; l’angelo dichiara che egli era solo un servo di Dio come lo erano i fratelli spirituali di Giovanni, i profeti, ecc..

Se la Chiesa Cattolica osa dire che è lecito quanto si fa con il culto agli angeli e ai santi morti, e che ciò non è adorazione ma venerazione (come se ci fosse qualche differenza tra l’una o l’altra) e che nessun cattolico, pure il più ignorante dell’argomento, prostrandosi e venerando la Madonna, ecc., erra entrando nel culto di adorazione, come si può credere che Giovanni abbia invece agito così?

Se quello che fece Giovanni fu ritenuto sbagliato, figuriamoci quanto possa esserlo di più quello che i cattolici fanno nei confronti dei loro santi, della Madonna, ecc., che va ben oltre.

Oggi si invoca la Madonna, padre Pio, ecc., si chiede a loro ogni sorta di cose e di aiuto, li si onora e si porgono a loro infinite preghiere; la Madonna viene chiamata: “la Regina del cielo”, “la Regina dell’universo”, “la Regina degli angeli”, “Madre Santissima”, “Madre di Dio”, ecc., e le si dedicano rosari interi in ogni parte del mondo, feste, e quant’altro. La Chiesa Cattolica favorisce tali culti abominevoli e li ritiene leciti e graditi da Dio.

Ma se tutto ciò è lecito davanti a Dio, cosa fece Giovanni per meritarsi il rimprovero da parte dell’angelo? Egli non considerò l’angelo come Dio, o come un dio, anche perché se pure avrebbe potuto errare così esageratamente la prima volta, sarebbe inspiegabile come Giovanni avesse potuto sbagliare nuovamente nello stesso modo, per una seconda volta, dopo la prima ammonizione.

Egli, semplicemente, preso dalla situazione, chiaramente non comune, si lasciò andare in una sorta di ringraziamento verso l’angelo, prostrandosi ai suoi piedi, ma ciò venne ritenuto un male, nei confronti di Dio, da parte dell’angelo, perché questi pur essendo un essere spirituale più elevato dell’uomo, rimane pur sempre un servo di Dio come tutti i santi vivi sulla terra e le anime dei credenti in cielo.

Oggi avviene molto di più di quanto fece Giovanni che a sua volta, per lo meno, era giustificato dalla circostanza fuori dal comune che rese lui passibile ad emozioni e sentimenti non del tutto controllabili. Non c’è differenza tra adorazione e venerazione; quale differenza dovrebbe esserci cari teologi cattolici? Queste differenti terminologie, culto di “Latria” per Dio, culto di “Iperdulia” per la Madonna, e culto di “Dulia” per i santi defunti canonizzati e gli angeli, sono pure e fantasiose invenzioni umane, filosofiche e pagane. Esiste un unico culto e per servire unicamente Dio Creatore di ogni cosa.

In Atti 10:25-26 è scritto che Cornelio si inginocchiò per onorare Pietro, ma questi non glielo permise e non accettò. Cornelio non lo acclamò come Dio, o come un dio, ma solo come uomo di Dio, eppure lo scrittore ispirato degli Atti (Luca) scrive: “Ma Pietro lo rialzò dicendo:< Alzati, anch’io sono uomo!>”. Cornelio voleva mostrargli semplicemente un onore che all’uomo non è dovuto e che non è lecito avere, in quanto creatura e non Creatore. Quanto allora ci può essere, e c’è di più errato, nell’atteggiamento specifico e generale della Chiesa Cattolica, nei confronti del culto reso ai santi e agli angeli, che maliziosamente definiscono col termine di venerazione, credendo che così facendo possano, in qualche modo, sfuggire al significato dato al termine “culto” nella Bibbia (Matt.4:10; Luca 4:8), dividendo appunto il culto in due tipi diversi. I teologi cattolici dicono che si entra nell’adorazione quando, compiendo un culto nei confronti di un determinato essere, umano o angelico, lo si consideri Dio o un dio. Ma se il significato vero del verbo adorare, nella Bibbia, è realmente solo questo e non racchiude invece molteplici altri atteggiamenti di devozione, ringraziamento e onore, come poté Giovanni adorare, in questo senso, l’angelo con la sua esperienza cristiana, con l’ispirazione avuta da Dio, oltretutto sapendo di avere di fronte solo un angelo e non Dio?


Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:05
 
Quota

Anche i pellegrinaggi ai vari sepolcri di “santi” morti, che i teologi cattolici sponsorizzano al popolo cattolico, sono cosa abominevole per Dio. L’Arcangelo Michele disputò col Diavolo riguardo al corpo di Mosè (Giuda v.9), proprio, perché questi (il Diavolo) certamente voleva fare del sepolcro di Mosè una meta di pellegrinaggio per sviare il popolo, ma tale luogo, con ragione fu nascosto da Dio (Deut. 34:6).

Mosè era un personaggio così rilevante che il suo corpo senza vita avrebbe potuto creare tutto ciò.

Dio non abita in templi costruiti da mani d’uomo:

Atti 17:16,24-25®Atti 7:47-50 ® Isaia 66:1-2. Se Dio affermò, che la sua presenza o dimora era nel tabernacolo, fu perché esso conteneva l’arca del patto (la testimonianza dei dieci comandamenti su due tavole di pietra era contenuta nell’arca del patto) e poi perché tale tabernacolo era ordinato direttamente da Dio, secondo il modello del tabernacolo celeste, dove Gesù si trova attualmente: Esodo 25:40; Ebrei 8:1-5 ® Ebrei 9:11-12 ® Ebrei 9:24-25.

Se viene menzionato che il tempio di Salomone, anch’esso fosse, secoli più tardi, la dimora di Dio, era semplicemente perché esso conteneva l’arca dell’alleanza o del patto, e la sua costruzione interna, riguardante il servizio a Dio, era secondo il tabernacolo precedente. Nell’arca, Dio aveva impresso il suo Santo Nome; i suoi comandamenti erano scritti su due tavole di pietra contenute dall’arca. Non era a motivo del tempio di Salomone o per la costruzione in se stessa, che il nome di Dio vi era impresso; vediamo come in 1Re 8:1-11; 2Cronache c.5, la gloria del Signore entrò nel tempio in concomitanza del posizionamento in esso dell’arca dell’alleanza.

Rivolgendomi al popolo cattolico dico: smettete di andare in pellegrinaggio ai vari santuari mariani e quant’altri; sì, perché quelli sono templi o chiese dedicate in onore della Madonna, dei “santi” morti, ecc., cosa abominevole per Dio; il tempio di Salomone non era dedicato a Salomone, ma a Dio, esso portava il nome di Dio, Salomone era semplicemente colui che ne aveva ordinato, per ordine di Dio, la costruzione, non vi era impresso il suo nome e non era a lui che era stato dedicato.

Dio è in ogni luogo dove lo si invochi, non è necessario fare migliaia di chilometri credendo di trovarlo in un determinato luogo (Matt. 18:20).

Il tempio di Gerusalemme, di quel tempo, veniva chiamato di Salomone, perché lui ne era stato il fondatore e non perché era in suo onore.

A Pentecoste ci fu la discesa dello Spirito Santo sulla comunità cristiana a Gerusalemme (Atti 2:1-4). La discesa dello Spirito Santo sui credenti fu preceduta da due segni: il primo fu un suono come di vento impetuoso che soffia, il secondo furono delle lingue come di fuoco. Probabilmente una nuvola di fuoco che li sovrastava, si divise in modo da formare delle lingue come di fuoco, che scesero su ciascuno di loro. Nuvola e fuoco avevano accompagnato la manifestazione della presenza divina all’inizio della dispensazione della legge (Esodo 40:34,38).
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:06
 
Quota

Del fuoco era sceso dal cielo sul sacrifico inaugurale, a dimostrazione che Dio aveva accettato il tabernacolo come suo santuario e durante il regno di Salomone avvenne lo stesso per il tempio: Lev. 9:24; 2Cronache 7:1-3, in questo modo investiva tabernacolo e tempio come luoghi messi da parte perché Egli potesse manifestare la sua presenza in Israele in modo continuo e permanente. L’apparizione di lingue “come di fuoco” a Pentecoste rivela l’esistenza di un nuovo tipo di santuario o di tempio, quello umano, attraverso il quale Dio manifesta la sua presenza. Il segno del “fuoco”, nel giorno di Pentecoste, annunziò chiaramente che il vecchio tempio, tra l’altro prossimo alla distruzione per opera di Tito (nel 70 d.C.), non era più necessario. Il santuario dell’attuale dispensazione, con la morte e resurrezione di Cristo Gesù e la discesa dello Spirito Santo, si sarebbe realizzato dovunque, uomini e donne, pieni dello Spirito Santo, si sarebbero radunati in pieno accordo per permettere a Dio di operare nella loro vita: Matt. 18:20; Efesini 2:20-22.

Oggi il tempio di Dio è il corpo del credente rigenerato, e lo è anche la Chiesa di Cristo, intesa come unione di credenti perché lo Spirito di Dio abita in loro: 1Corinzi 3:16-17; c.6:19-20; 2Corinzi 6:16.

La Chiesa di Dio, di Cristo Gesù, è ovunque vi siano i credenti riuniti nell’adorazione; anche in una semplice casa come avveniva ai tempi degli apostoli (1Corinzi 16:19; Colossesi 4:15), e come avviene spesso anche tuttora, e volendo anche su “una barca in alto mare”, purché vi siano i credenti riuniti nel nome del Signore (Matt. 18:20). Dio va adorato, in Spirito e verità, in ogni luogo con vera fede e vocazione, non nei templi pagani dedicati ai più svariati “santi” morti, fatti diventare per il popolo pagano cattolico come degli dèi (Giov. 4:23-24; Matt. 18:20). Dio detesta l’idolatria e la superstizione.

1Timoteo 2:5-7; se l’apostolo Paolo avesse creduto che c’erano innumerevoli intercessori, mediatori, (milioni per i cattolici) fra Dio e gli uomini, perché scrisse che ce n’era uno solamente? Cristo Gesù uomo-Dio è l’unico e il solo mediatore fra Dio e l’uomo, perché Lui solo ha risolto il problema del peccato, per mezzo del suo sacrificio e ci ha riconciliati al Padre; Egli è Dio e può condurci a Dio Padre, infatti, siede alla destra di Lui.

Gesù è l’unico intercessore per l’uomo, proprio il Cristo, vero uomo e vero Dio, glorificato e asceso al cielo. Paolo per rinforzare la tesi, secondo cui c’è un solo mediatore, intercessore fra Dio e gli uomini, fa un paragone preciso e solenne: “Infatti c’è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo”. In pratica, come c’è un solo Dio, così c’è un solo intercessore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo. È importante notare come Paolo dica: “Cristo Gesù uomo”, ovvero, Cristo Gesù come Dio ma anche come uomo (infatti, è asceso al cielo con un corpo glorificato, e così pure ritornerà) è l’unico intercessore; Egli può esserlo perché è Dio e uomo nello stesso tempo. Inoltre, Egli è Onnipotente, Onnisciente e Onnipresente, in quanto Dio. Egli è mediatore anche come uomo, annullando così qualsiasi altro ipotetico mediatore cattolico umano. Nessun uomo può avere le peculiarità divine per poter essere un altro mediatore. Quindi, come non ci sono tanti dèi o dii, ma uno solo (il Dio vivente), così non possono esserci tanti intercessori o mediatori, ma solo uno, Cristo Gesù uomo-Dio.
Pedro

OFFLINE
Post: 5.293
Sesso: Maschile
19/02/2012 20:06
 
Quota

Se l’angelo non accettò che Giovanni gli si prostrasse davanti per adorarlo, come possiamo pensare che i veri santi defunti possano accettare tale culto nei loro riguardi che supera di gran lunga quanto fece Giovanni nei confronti dell’angelo? Ap. 19:9-10; Ap. 22:8-9.

La verità è che ogni forma di culto, sia con onore, sia con preghiere che con ringraziamenti, ecc., deve essere offerto solo a Dio e unicamente per mezzo del nome di Cristo Gesù. Solo Dio, il Creatore, è degno di lode, gloria e adorazione.

La Chiesa Cattolica e i suoi simili dovrebbero ravvedersi in modo totale, ma le profezie bibliche ci fanno capire ed intendere, tra le altre cose, che ciò non potrà avvenire perché il mondo giace sotto il dominio di Satana, ed in quanto così, la massa degli individui è in suo potere. Non v’illudete, i salvati, benché siamo nell’era della grazia di Cristo Gesù, sono alquanto minori riguardo a quanti riceveranno il giudizio di condanna. Gesù definisce il popolo dei salvati un “piccolo gregge” confrontato col gregge dei dispersi, dei condannati: Luca 12:32; Luca 13:23-24; Luca 18:8; Matt. 7:13-14.

La Chiesa Cattolica (e i suoi simili) assicura la salvezza a molti, attraverso i suoi sacramenti e la purificazione in purgatorio. In realtà, non è così; questa fiducia viene inculcata ed insegnata dal demònio insediato in seno alla Chiesa Romana, il quale vuole che l’uomo pensi che, in un modo o in un altro, può essere salvato senza una vera conversione a Cristo Gesù e un vero ravvedimento. Si ottiene così una massa di “cristiani” non cristiani che verranno invece giudicati e condannati.

Ravvedetevi finché siete in tempo, il mondo passa, ogni cosa bella o cattiva passa, ma la vita eterna è un qualcosa che non finirà mai. Proponiamoci di vivere secondo Dio, secondo i suoi comandamenti. In primo luogo, non come se fossimo interessati unicamente alla salvezza, ma per ricambiare l’immenso amore che Cristo Gesù gratuitamente ci ha elargito morendo sulla croce per noi.

Egli patì cattiverie e violenze di ogni genere sulla propria carne con estrema umiltà e per amore verso di noi; sì, proprio verso tutti gli uomini di ogni epoca, anche verso te, caro lettore. Come si potrebbe non amarlo? Come si potrebbe non amare Colui che ci ha tanto amati da sacrificarsi per la nostra salvezza, per soddisfare la giustizia del Padre, di Dio, attraverso il suo Santo e Giusto sacrificio espiatorio? Sono convinto che il vero amore per Dio lo si può discernere solo in chi non ama Dio unicamente a motivo della salvezza, ma lo ama per quello che Egli è, per la sua Giustizia, la sua Santità, il suo Amore, per quello che Egli ha fatto e continua ad operare e soprattutto perché Egli ci ha amati per primo.

La venerazione tributata ai “santi” morti (Dulia) e alla Madonna (Iperdulia) non differisce nei fatti dall’adorazione che deve essere resa solo a Dio. Esiste un unico culto e dev’essere tributato esclusivamente a Dio Onnipotente: Matt. 4:10; Luca 4:8.

Il culto della venerazione è un’invenzione dell’uomo poiché esiste un unico culto e solo per Dio. La sola idea della necessità di più intermediari è una vera e propria bestemmia contro lo Spirito Santo.

L’unico mediatore fra Dio e gli uomini è Cristo Gesù uomo-Dio: 1Timoteo 2:5-7; 1Giov. 2:1; Ebrei 7:24-25; Ebrei 9:24; Giov. 14:6,13-14; Giov. 15:16; Romani 8:33-34; Efesini 5:20 .

Molti, semplicemente per il fatto di far parte di una religione cristiana senza essersi veramente convertiti a Cristo, ravveduti, ed aver accettato pienamente la grazia e i comandamenti divini nella propria vita, credono di dover ricevere dopo la morte, la salvezza, ma Gesù, individui del genere li dichiara malfattori: Luca 13:23-28. Anche molti che avranno fatto opere potenti nel nome di Gesù, cacciato demòni, profetizzato ecc., il Signore Gesù li dichiarerà malfattori e dirà loro di non averli mai conosciuti, in quanto saranno stati nelle loro vita sulla terra, disubbidienti alla volontà del Padre Celeste e della sua Parola: Matt. 7:21-23.


Pedro

Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 08:40. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com