CRISTIANI   Nelle mani del Padre

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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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Sesso: Maschile
19/02/2012 19:46
 
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È interessante e decisivo vedere come in Esodo 20:17, riguardo al decimo comandamento, venga detto prima: “Non desiderare la casa del tuo prossimo;” e solo dopo: “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, mentre in Deut. 5:21 avviene il contrario, viene detto prima: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo;” e solo dopo: “non bramare la casa del tuo prossimo”. Notare come in Esodo, parlando del decimo comandamento, viene prima elencato il “Non desiderare la casa del tuo prossimo” e poi “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, mentre in Deut. viene detto prima “Non desiderare la moglie del tuo prossimo” e solo dopo “ non bramare la casa del tuo prossimo”. Ciò è possibile solo perché tali avvertimenti divini riguardo al cattivo desiderio o alla bramosia sono parte dello stesso comandamento, tanto da poter esserci stata la libertà nel collocarli senza alcun ordine di importanza nei confronti degli altri del comandamento stesso che in definitiva racchiude un unico e solo comando divino che è quello di non desiderare: “ cosa alcuna del tuo prossimo”. È interessante anche notare come in Esodo 20:17 (nella tabella sinistra), l’avvertimento del “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, si trovi in mezzo agli altri avvertimenti divini riguardo al cattivo desiderio, a prova assoluta del fatto che si tratta di un unico comandamento e non di due, altrimenti che ci starebbe a fare un comandamento in mezzo ad un altro? La Chiesa Romana crede (per interessi diretti, per soppiantare il vuoto derivante dall’annientamento del secondo comandamento), che il decimo sia in realtà, non uno, ma due comandamenti. Tutto ciò è impossibile per i punti sopra menzionati, e sarebbe inoltre anche strano che, nell’elencare in tutti e due i libri (Esodo e Deuteronomio), i dieci comandamenti del decalogo che sono tutti rivelati, trascritti e collocati nello stesso ordine di tempo, di tema e di posizione, si sarebbe poi invece fatta confusione per gli ultimi due comandamenti. Infatti, in Esodo 20:17 si troverebbe come nono comandamento: “Non desiderare la casa del tuo prossimo”, mentre in Deut. 5:21: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”. Tutto ciò sarebbe strano dopo che si sono elencati tutti gli altri comandamenti nello stesso ordine di tempo e di posizione, mentre qui si sarebbe dovuto fare inspiegabilmente un po’ di confusione. Ovvero, il “Non avere altri dèi...”, “Non farti scultura...”, “Non pronunciare il nome del SIGNORE...”, “Ricordati del giorno del riposo...”, “Onora tuo padre e tua madre...”, “Non uccidere”, “Non commettere adulterio”, “Non rubare”, “Non attestare il falso...” sono tutti comandamenti (come del resto anche l’ultimo: il decimo) che sono stati riportati nello stesso ordine di tempo e di collocazione, sia dal libro di Esodo che dal libro del Deuteronomio. L’ultimo (per i teologi cattolici, gli ultimi due) inizia in Esodo con: “Non desiderare la casa del tuo prossimo”, mentre in Deut. con: “Non desiderare la moglie del tuo prossimo”. Chiederei ai teologi cattolici com’è possibile che, per tutti i comandamenti sopra elencati ci sia stata precisione in entrambi i due libri (gli unici poi che contengono il decalogo per intero nella Bibbia) che li riportano collocati nello stesso ordine di tempo e di posizione, mentre per “gli ultimi due” (secondo i teologi cattolici sono due), no? Ovvero, perché dovrebbe esserci stata confusione da parte di Mosè? La verità è che il “non desiderare la moglie del tuo prossimo”, “non desiderare la casa, l’asino, il campo e cosa alcuna del tuo prossimo” sono lo stesso comandamento; è un po’ ciò che è avvenuto per il comandamento del giorno del riposo (il quarto), fra i due libri, infatti, pur riportando lo stesso ordine di collocamento e di posizione nella serie dei comandamenti divini vi è, a volte, un’annotazione ed un uso di qualche parola differente all’interno di qualche singolo comandamento.
Pedro

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