CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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19/02/2012 19:49
 
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È probabile che la prima tavola della legge portava per iscritto i primi quattro comandamenti (doveri verso Dio), e la seconda gli ultimi sei (doveri verso il prossimo), oppure cinque comandamenti per ogni tavola.

Nel decalogo di Dio, quello biblico, il secondo comandamento proibisce in modo formale e solenne il fare rappresentazioni e statue a scopo di culto, di esseri umani, angelici, ecc., di prostrarsi davanti ad esse (ovvero inginocchiarsi) e di servire loro (con altari, ceri, preghiere, venerazione e adorazione).

Il Signore ha riassunto i doveri dell’uomo verso Dio in questa parola: “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Matt. 22:36-38; Marco 12:29-30).

Questo è il primo grande comandamento e che raggruppa e riassume in sé i primi quattro comandamenti del decalogo, che sono in riferimento alla devozione e adorazione dovuta a Dio. Egli ha pure riassunto i doveri dell’uomo verso il prossimo in: “Ama il tuo prossimo come te stesso” (Matt. 22:39; Marco 12:31). Questo è il secondo grande comandamento e che raggruppa e riassume in sé gli ultimi sei comandamenti del decalogo, che sono in riferimento al rispetto e l’amore verso il prossimo.

La Chiesa Cattolica giustifica il culto delle immagini, della Madonna e dei santi dicendo che non si offre a questi, che un culto d’onore e venerazione (“Dulia” per i santi, “Iperdulia” per la Madonna) mentre solo Dio viene adorato (“Latria”). Sta di fatto che in realtà non è così. Comunque sia, il secondo comandamento proibisce in maniera formale di fare rappresentazioni e statue, a scopo di culto, di esseri umani, di essere angelici, ecc., di prostrarsi dinnanzi ad esse e di servire loro, ad esempio con gli altari in loro onore, i ceri, le preghiere, le invocazioni di aiuto, e quant’altro. Infatti l’Iddio nostro è un Dio geloso, il cui amore, maestà e santità richiedono in maniera esclusiva il nostro culto e la nostra adorazione: Esodo 20:4-6; Deut 5:8-10. Per questa ragione gli apostoli mettevano spesso in guardia in maniera solenne contro gli idoli di tutti i tipi e genere: 1 Giov. 5:21 “Figlioli, guardatevi dagl’idoli”; 1Corinzi 10:14: “Perciò, miei cari, fuggite l’idolatria”.

In realtà l’unica suddivisione simbolica in due parti del decalogo, che può essere posta, è quella, tra l’altro più antica, di Flavio Giuseppe, di Filone, d’Origene, ecc.: doveri verso Dio, i primi quattro comandamenti, doveri verso il prossimo, gli ultimi sei comandamenti. In effetti, non si ha bisogno in alcun modo della testimonianza di questi uomini antichi del passato riguardo a ciò, perché la Bibbia stessa ci presenta i comandamenti in modo assolutamente e inequivocabilmente chiaro in questa suddivisione.

In ultima analisi, ciò che non può sfuggire è il fatto che il comandamento relativo all’illiceità del prostrarsi dinnanzi a delle sculture o immagini ecc., o sia compreso nel primo (cosa impossibile), o sia un comandamento separato dal primo (cosa che del resto è), quel che è certo che in ogni caso la Chiesa Cattolica non obbedisce a tale santa e giusta volontà del nostro Dio.

La Chiesa Cattolica ha anche cambiato la sostanza e le parole del quarto comandamento: Esodo 20:8-11; Deut 5:12-15 in: “Ricordati di santificare le feste”.

Il comandamento biblico dice, invece, solamente, di ricordarsi del giorno del riposo di Dio per santificarlo (il sabato, il settimo giorno, la domenica di oggi), ma la Chiesa Cattolica ne approfitta per far sembrare che il comando di rispettare le sue feste, che sanno di pagano, in qualche modo provenga da Dio, attraverso il loro quarto comandamento. Se leggiamo: Galati 4:8-11; Colossesi 2:16 ci accorgiamo che persino per le sante feste ebraiche non vi è più vincolo e obbligo nel seguirle, perché erano simbologia e ombra di cose che dovevano avvenire nel futuro per mezzo di Cristo (quindi oggi non vi è più necessità di attuarle), figuriamoci per le feste pagane ed idolatriche cattoliche.
Pedro

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