CRISTIANI   Nelle mani del Padre

Noi crediamo unicamente in Gesù Cristo unigenito Figlio di Dio,
unica VIA, VERITA' e VITA e nostro unico SALVATORE.

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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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19/02/2012 20:02
 
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Inutile dire, poi, che sarebbe stato abbastanza ingenuo e poco saggio da parte di Dio aver formulato un comandamento così preciso, solenne e completo, per poi dividere l’idolatria in “quella pagana disubbidiente” e in “quella sacra ubbidiente”.

Ad esempio, possiamo dire che quando il comandamento dice “non uccidere”, “non rubare”, non si può (e in questo caso è da notare come i comandi del “non uccidere”, “non rubare” siano volutamente descritti in modo generale e non specifico) credere che tale comando possa in qualche modo riguardare solo una parte del messaggio stesso. Ovvero, quando Dio dice: “non rubare” non lascia alcuna alternativa o scappatoia che rientri nella sostanza del messaggio stesso, che possa invece essere definito contraddittoriamente come una non disubbidienza dell’ordine divino.

Così è anche per il secondo comandamento che tra l’altro è l’unico dei comandamenti ad essere stato volutamente, da Dio espresso, decisamente con una precisione tale che non può, essere scisso da un ordine generale, specifico, preciso e dettagliato, in un ordine limitato che ne divide la sostanza del messaggio.

Quindi possiamo dire che come per il comandamento “non rubare” non possiamo dire che sia giusto rubare qualcosa e ingiusto solo rubarne qualcun’altra, ma è ingiusto rubare qualsiasi cosa di ogni tipo e a qualsiasi persona, così anche, e soprattutto, per il secondo comandamento possiamo dire, con estrema e assoluta certezza, che non è giusto prostrarsi davanti ad “alcuna” immagine e scultura (e non ingiusto solamente in alcuni casi); è ingiusto, in ogni caso, in ogni circostanza del tipo generale, specifico e assoluto.

Per quanto riguarda il decalogo di Mosè, in Atti 7:38: “Questi è colui che nell’assemblea del deserto fu con l’angelo che gli parlava sul Monte Sinai e con i nostri padri, e che ricevette parole di vita da trasmettere a noi”, è evidente che le rivelazioni del decalogo sono da osservare con diligenza assoluta. Non è possibile, trattandosi di comandamenti di Dio, stabilire quali osservare e quali non osservare, poiché sono tutti comandamenti divini: Giacomo 2:10 “Chiunque infatti osserva tutta la legge, ma la trasgredisce in un punto solo, si rende colpevole su tutti i punti”.

Ai nostri giorni, in spregio ai comandamenti di Dio, ci si carica sulle spalle un simulacro di legno, di gesso, di pietra, di metalli fusi, adornati di vesti splendenti, e si crede di ottenere miracoli da Dio rivolgendo preghiere alla polvere della terra, ad esseri angelici fedeli servitori di Dio che non accetterebbero mai l’onore, la gloria e le preghiere che spettano solo al Dio Creatore.

Gli uomini si rivolgono alla creatura, anziché completamente e solamente a Dio, a Colui che ha il potere di salvarli.

Atti 14:14-15; se Paolo potesse vedere queste nefandezze si strapperebbe ancora le vesti e farebbe anche di più. Si continua ad alimentare la fabbrica dei “santi”, incuranti della maledizione di Dio che dice: Geremia 17:5 “..Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dal SIGNORE!”. Gli uomini confidano nei santi morti, nella Madonna, e li invocano con preghiere e tant’altro; così dimostrano di confidare nell’uomo riguardo a qualcosa che spetta solo a Dio concedere, rivelando in loro una lontananza cronica dal vero amore e culto al Signore.

Gesù ha detto in Matt. 6:6: “Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa” (leggere anche i versi 7-13). Invece di implorare solo il Padre, solo Dio, nel nome di Gesù, si è andati ad invocare la Madonna, padre Pio, San Francesco e tanti altri ancora. Leggere: 1 Corinzi 1:11-13; c.3:4-8; c.3:21-23; c.4:6.


Pedro

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