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Libro “Chiesa Cattolica Romana: verità o menzogna?;

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2012 18:50
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21/02/2012 17:23
 
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Dopo aver visto come tantissimi profeti presentano molteplici volte Israele come una “donna”, non dovrebbe più sorprenderci il fatto che la “donna” di Ap. c.12 sia Israele.

Tra l’altro, lo stesso veggente Giovanni, nella sua composizione del libro dell’Apocalisse, presenta il popolo infedele di Dio ugualmente come una “donna” (la “meretrice”, la “prostituta”). È chiaro che, nel parlare della grande tribolazione, il veggente descrive, da una parte, l’Israele di Dio (c.12) sotto le vesti di una “donna” comune ai profeti, da un’altra parte (c.17-18) l’infedele popolo sotto le vesti di una “donna” meretrice, prostituta, che è adultera nei confronti di Dio. Nel parlare di Babilonia la grande (la “donna prostituta”), trattando il periodo della tribolazione prima del Regno di Dio e del giudizio finale, Giovanni spreca due capitoli interi (c.17-18) nel descriverla, e vuoi che non abbia dedicato un solo capitolo al popolo fedele di Dio, l’Israele vero (la “donna” del c.12)?

La meretrice (Babilonia la grande) è anch’essa presentata come una “donna”, la stessa cosa avviene anche per l’Israele fedele (c.12).

Si ha, come un parallelismo, da una parte la “donna” del c.12 (l’Israele vero, fedele), dall’altra parte la “donna” infedele, la “prostituta” (c.l7-18), la “meretrice” (“BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA”: c.17:5). Ma leggiamo i versi più interessanti riguardo alla “donna” meretrice: c.17:3-6 “...e vidi una donna seduta sopra una bestia... La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d’oro, di pietre preziose e di perle.... E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù”; c.17:18: “La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra”; c.18:7-10: “Datele tormento e afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato se stessa e vissuto nel lusso. Poiché dice in cuor suo: ...I re della terra, che fornicavano e vivevano in lascivie con lei, quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei. Spaventati dai suoi tormenti se ne staranno lontani e diranno: ”. Babilonia la grande, nel passo dell’Apocalisse in questione, è chiaramente la figura del popolo infedele di Dio, sotto tutti gli aspetti. Nel c.12:1 si descrive la futura gloria celeste d’Israele (la “donna”), mentre nel c.17:4 si vede come la “donna” meretrice (Babilonia la grande) abbia una gloria ricevuta dall’uomo e non da Dio e al c.18:7 si legge come verrà punita nella stessa misura in cui si è autoglorificata. Babilonia la grande al c.17 rappresenta la falsa religione mondiale (che ovviamente raggrupperà tutte le più importanti ideologie religiose menzognere), mentre al c.18 rappresenta il potere commerciale e politico mondiale, senza scrupoli, del mondo globale di quel tempo. Nel c.12 dell’Apocalisse viene, poi, detto che la “donna” fugge nel deserto per 1260 giorni (l’ultima e tremenda fase della grande tribolazione, infatti, essa durerà completamente sette anni), subisce un attacco dal serpente che non è un attacco spirituale, ma fisico sulla terra, ed, infine, è nutrita sempre per quei 1260 giorni (tre anni e mezzo) nel deserto. È fin troppo chiaro che la “donna”, in questione, non può essere, in alcun modo, Maria; che ci andrebbe a fare nel deserto, rifugiata, per 1260 giorni? Per quale motivo e come dovrebbe essere nutrita Maria e quali attacchi terrestri Satana potrebbe e dovrebbe attuare contro di lei? Se parla di Maria, sembrerebbe strano che Satana perseguiti un’anima che è in cielo con Dio, tanto da costringerla a fuggire, come se Dio lasciasse che le anime sante dei defunti, che vanno in paradiso, possano essere perseguitate da Satana anche in cielo. Che timore ci coglierebbe se così fosse! Vediamo nel c.12:15-16: “Il serpente gettò acqua dalla sua bocca, come un fiume dietro alla donna, per farla travolgere dalla corrente. Ma la terra soccorse la donna: aprì la bocca e inghiottì il fiume che il dragone aveva gettato fuori dalla sua bocca”. Quest’acqua, come un fiume contro la “donna”, figura alcuni popoli che aizzati dal serpente attaccheranno Israele che quasi miracolosamente resterà illeso, forse per aiuto di nazioni amiche o per eventi soprannaturali, oppure tutte e due le cose insieme. Ap.17:15: “...”; Salmo 18:16-19: “Egli tese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori dalle grandi acque. Mi liberò dal mio potente nemico, da quelli che mi odiavano, perch’eran più forti di me...”; Isaia 17:13: “Le nazioni rumoreggiano, come rumoreggiano le grandi acque. Ma egli le minaccia, ed esse fuggono lontano”; Geremia 47:2-4: “Così parla il SIGNORE: schiumano e si gonfiano... Le nazioni rumoreggiano, i regni vacillano; egli fa udire la sua voce, la terra si scioglie”.
Pedro

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